Però faccio davvero molta fatica a collegare grmaticalmente l'Arcangelo Michele a Gesù Cristo!
Mi pare di capire che il ragionamento dell'autore sia che il pronome dimostrativo ("questo") che introduce il v. 9 faccia riferimento al "nostro unico padrone e signore Gesù Cristo" con cui si chiude il v. 4. Si contrappone
questo, che è il primo degli angeli e non parlò ingiuriosamente del diavolo, con
questi uomini che parlano ingiuriosamente dei gloriosi.
Ovviamente questa identificazione di Michele con Gesù non piace molto ai cattolici, non tanto per questioni trinitarie, facilmente superabili, ma soprattutto per la secolare devozione a San Michele ceh credo risalga al IV-V secolo.
Shalom
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