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Il nome divino in italiano

Ultimo Aggiornamento: 04/11/2017 18:44
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03/11/2017 18:47
 
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HaKeruv, 11/3/2017 6:39 PM:

Grazie ma io non ho bisogno che alcuno mi faccia entrare in testa nulla.

Cercherò di essere più chiaro ancora:
-Sono d'accordo sul fatto che a livello di dizionario italiano il termine Geova indichi il Dio della Bibbia.
-Sono d'accordo sul fatto che a livello di tradizione culturale/popolare tale termine riconduca concettualmente a Yhwh
-Sono d'accordo sul fatto che, non essendoci vocalizzazione certa del Tetragramma, il nome Geova sia la cosa che semanticamente è più efficace nell'indicare il Dio biblico.

Tutto questo è talmente scontato che non ha senso nemmeno sottolinearlo.

Ciò su cui dibatto è l'utilizzo di un termine riguardo al quale si ha la consapevolezza che certamente non è il nome di Dio come era inteso dagli autori delle scritture, spacciandolo invece per il nome con cui va chiamato Dio. Lo stratagemma masoretico (che un biblista intellettualmente onesto non si sogna di negare) ha trasformato il Tetragramma vocalizzandolo in qualcosa di volutamente insensato nella lingua che ha generato il termine stesso. Il tetragramma, qualunque cosa significhi e qualunque sia la sua pronuncia, è un termine che nasce e muore con la lingua e tradizione giudaica, non è una traduzione di un altra parola o la derivazione da qualcos'altro. Pertanto, anche solo traslitterando la vocalizzazione masoretica ci si trova già davanti a un non-senso linguistico, come voluto dai masoreti. Andando avanti e "traducendo" ancora tale termine traslitterato non si fa altro che cadere esattamente nel tranello dei masoreti, il cui scopo era precisamente quello di confondere il lettore straniero e non fargli comprendere il nome divino e allo stesso tempo indicare una parola alternativa da leggere per gli ebrei timorati di Dio.
Poi, come ho già ribadito, il fatto che il termine spurio Jehovah sia entrato a far parte dei vocabolari nelle diverse varianti linguistiche, compreso l'italiano, è un dato di fatto, così come è un dato di fatto che tale parola riconduca concettualmente a Yhwh, e va benissimo. Ma resta il fatto che è un termine che di certo non indica il nome divino, considerando storicamente le intenzioni di coloro che hanno redatto i documenti arrivati fino a noi.
Se tu ti chiami Gianni, io posso darti un soprannome ad esempio chiamandoti Cicciobello e saprò sempre che con quella parola mi riferisco a te, Gianni. Ma ciò non toglie che Cicciobello non è il tuo nome. Sono riuscito a spiegarmi?




Ciao HaKeruv,

da un lato ti seguo, perchè questo è l'insegnamento di molti linguisti moderni.
Dall'altro non ti seguo, perchè la storia del qerè perpetuum senza alcuna annotazione scribale non mi convince affatto.
Il passaggio dalla qamets a allo sheva ad esempio mi pare anche quello altamente criticabile e molto male attestato, nel caso di un qerè pertpetuum sarebbe un unicum.

Simon
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