Il rapporto dell’Unicef: « I bambini con disabilità corrono più rischi»
Nonostante la massiccia presenza di bambini online - 1 utente di Internet su 3 nel mondo è un bambino - si fa ancora troppo poco per proteggerli dai pericoli del mondo digitale e per aumentare il loro accesso a contenuti sicuri online. A lanciare l’allarme è l’Unicef nel Rapporto annuale «La condizione dell’infanzia nel mondo 2017: Figli dell’era digitale» pubblicato oggi. Secondo la Internet Watch Foundation, la fondazione per la sorveglianza di Internet, nel 2016 57.335 url contenevano materiale pedopornografico. Di queste, il 60% era ospitato su server in Europa e il 37% in Nord America. Il 92% delle url contenenti materiale pedopornografico identificate dall’Iwf era ospitato sui server di cinque paesi: Paesi Bassi, Stati Uniti, Canada, Francia e Russia (in ordine di frequenza delle url). Il 53 per cento delle vittime di abusi ha 10 anni o meno: un dato sconcertante, ma allo stesso tempo inferiore al 69 per cento del 2015. Tuttavia, il numero di immagini di bambini dagli 11 ai 15 anni è in aumento: dal 30 per cento nel 2015 al 45 per cento nel 2016. Uno dei motivi di questo incremento è rappresentato dai contenuti autoprodotti condivisi online.
Nel 2016 NetClean Report, un’indagine di polizia condotta in 26 paesi ha rivelato che il materiale esaminato raffigura principalmente bambini provenienti dall’Europa e dal Nord America.
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