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....: Scrittura del Giorno :....

Ultimo Aggiornamento: 31/12/2018 08:04
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16/09/2018 00:06
 
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Domenica 16 settembre
Non accettarono la liberazione mediante qualche riscatto, per ottenere una risurrezione migliore (Ebr. 11:35)
Anche se non sappiamo per certo a chi si stesse riferendo Paolo, alcuni, tra cui Nabot e Zaccaria, furono lapidati perché ubbidivano a Dio e facevano la sua volontà (1 Re 21:3, 15; 2 Cron. 24:20, 21). Daniele e i suoi compagni ebbero l’opportunità di ‘accettare la liberazione’ scendendo a compromessi. Ma rimasero integri, e grazie alla loro fede nella potenza di Dio furono in grado, per così dire, di ‘fermare le bocche dei leoni’ e di ‘resistere alla forza del fuoco’ (Ebr. 11:33, 34; Dan. 3:16-18, 20, 28; 6:13, 16, 21-23). A causa della loro fede, profeti come Micaia e Geremia “ricevettero la loro prova mediante beffe [...] e prigioni”. Altri, come Elia, “errarono per deserti e monti e spelonche e caverne della terra”. Tutti loro perseverarono perché avevano “la sicura aspettazione di cose sperate” (Ebr. 11:1, 36-38; 1 Re 18:13; 22:24-27; Ger. 20:1, 2; 28:10, 11; 32:2). w16.10 3:10, 11
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17/09/2018 00:05
 
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Lunedì 17 settembre
Con modestia di mente, considerate gli altri superiori a voi (Filip. 2:3)

Possiamo mostrare benignità alle persone che si sono appena trasferite da un altro paese accogliendole con calore nella Sala del Regno. Forse abbiamo notato che a volte gli stranieri arrivati da poco sono timidi e tendono a stare in disparte. A causa dell’ambiente da cui provengono o della loro condizione sociale potrebbero sentirsi inferiori a chi è di un’altra etnia o nazionalità. Per questo motivo dovremmo prendere l’iniziativa e interessarci sinceramente di loro. In base alle lingue disponibili, potremmo utilizzare l’app JW Language e imparare a salutarli nella loro lingua (Filip. 2:4). L’idea di parlare con qualcuno che proviene da una cultura diversa potrebbe farci sentire a disagio. Per vincere questi sentimenti forse possiamo raccontare qualcosa di noi. Probabilmente ben presto ci accorgeremo che le differenze, reali o apparenti, sono molte meno delle cose che abbiamo in comune. Capiremo pure che ogni cultura ha sia lati positivi che negativi. w16.10 1:13, 14
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18/09/2018 00:03
 
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Martedì 18 settembre
Si riferisce che fra voi c’è fornicazione, e fornicazione tale che non esiste neanche fra le nazioni (1 Cor. 5:1)
Possiamo contribuire alla purezza spirituale della congregazione seguendo le istruzioni che si trovano nella Parola di Dio. Esaminiamo una situazione che si verificò nell’antica Corinto. In quella città Paolo si era dato molto da fare nella predicazione, e amava i “santi” che vi si trovavano (1 Cor. 1:1, 2). Per questo sarà stato molto difficile per lui affrontare un grave problema che era sorto in quella congregazione. I fratelli tolleravano il fatto che uno di loro commettesse immoralità sessuale. Paolo disse agli anziani di consegnarlo a Satana, cioè di disassociarlo. Per preservare la purezza della congregazione dovevano disfarsi del “lievito” (1 Cor. 5:5-7, 12). Quando sosteniamo la decisione degli anziani di disassociare un trasgressore impenitente, contribuiamo a mantenere pura la congregazione. Inoltre, la persona sarà forse spinta a pentirsi e a chiedere a Geova di perdonarla. w16.11 2:14
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19/09/2018 06:50
 
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Mercoledì 19 settembre
Se avete qualche parola d’incoraggiamento per il popolo, ditela (Atti 13:15)
L’incoraggiamento ha un potente effetto positivo. “Combatto da anni contro sentimenti di indegnità”, dice Ruben. “Un giorno però un anziano con cui stavo predicando si rese conto che quella per me era una giornataccia. Gli spiegai come mi sentivo e lui mi ascoltò mostrando comprensione. Poi mi fece pensare a tutte le cose buone che stavo facendo. Mi ricordò anche che, come disse Gesù, ciascuno di noi vale più di molti passeri. Rifletto spesso su questo versetto, che ancora oggi tocca il mio cuore. Le parole di quell’anziano mi aiutarono tantissimo” (Matt. 10:31). Non ci stupisce che la Bibbia dia tanta importanza al bisogno di incoraggiarsi a vicenda regolarmente. L’apostolo Paolo scrisse ai cristiani ebrei: “Continuate ad esortarvi gli uni gli altri ogni giorno, [...] affinché nessuno di voi sia indurito dal potere ingannatore del peccato” (Ebr. 3:13). Se ci è capitato che le parole di incoraggiamento di qualcuno ci abbiano recato sollievo, sicuramente ci rendiamo conto dell’importanza di esortarci, o incoraggiarci, a vicenda. w16.11 1:2, 3
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20/09/2018 07:31
 
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Giovedì 20 settembre
Sorgeranno uomini che diranno cose storte per trarsi dietro i discepoli (Atti 20:30)
Nel 313 E.V. il “cristianesimo” fu riconosciuto ufficialmente da Costantino, un imperatore romano pagano. Costantino convocò il Concilio di Nicea, in seguito al quale Ario, un sacerdote dissidente, fu mandato in esilio per essersi rifiutato di accettare l’idea che Gesù fosse Dio. In seguito, sotto l’imperatore Teodosio I (379-395 E.V.), la Chiesa Cattolica, nome con cui divenne nota questa forma contaminata di cristianesimo, diventò la religione ufficiale dell’impero romano. Gli storici sostengono che Roma fu “cristianizzata” durante il IV secolo. In realtà, però, i cristiani apostati avevano adottato insegnamenti pagani ancora prima di quel periodo e quindi erano già diventati parte di Babilonia la Grande. Nonostante questo, c’erano ancora alcuni cristiani unti simili a grano: facevano del loro meglio per adorare Dio (Matt. 13:24, 25, 37-39). w16.11 4:8, 9
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21/09/2018 00:05
 
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Venerdì 21 settembre
Gettate su Geova tutta la vostra ansietà, perché egli ha cura di voi (1 Piet. 5:7)
I tempi in cui viviamo sono molto stressanti. Satana il Diavolo è infuriato e “va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno” (1 Piet. 5:8; Riv. 12:17). Quindi non ci dovrebbe sorprendere che anche i servitori di Dio a volte provino ansia. Fedeli servitori di Geova del passato, come il re Davide, in alcune situazioni furono assaliti dall’“ansia” (Sal. 13:2, Nuova Riveduta). Anche l’apostolo Paolo provò “ansietà per tutte le congregazioni” (2 Cor. 11:28). Ma cosa possiamo fare quando ci sentiamo schiacciati dall’ansia? Proprio come fece con i suoi servitori nel passato, il nostro amorevole Padre celeste può aiutare anche noi ad alleviare in modo significativo l’ansia o l’angoscia che proviamo. Perciò dovremmo pregare in modo sentito, leggere la Parola di Dio e meditare su di essa, avvalerci dello spirito santo di Geova ed esternare i nostri sentimenti a un amico fidato. w16.12 3:1, 2
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22/09/2018 07:36
 
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Sabato 22 settembre
La fine di quelle cose è la morte (Rom. 6:21)
Gli adoratori di Geova hanno rigettato il “frutto” che producevano prima di iniziare a conoscerlo, amarlo e servirlo. Il loro precedente modo di vivere forse includeva ‘cose delle quali ora si vergognano’ e che avrebbero portato alla morte (Rom. 6:21). Poi sono cambiati. Questo è proprio ciò che accadde a molti dei fratelli di Corinto a cui Paolo scrisse. Alcuni erano idolatri, adulteri, omosessuali, ladri, ubriaconi e così via. Comunque, furono “lavati” e “santificati” (1 Cor. 6:9-11). Questo è ciò che probabilmente accadde anche ad alcuni fratelli della congregazione di Roma. Paolo fu ispirato a scrivere loro: “Né continuate a presentare le vostre membra al peccato come armi d’ingiustizia, ma presentate voi stessi a Dio come viventi dai morti, e le vostre membra a Dio come armi di giustizia” (Rom. 6:13). Paolo era sicuro che quei cristiani potevano restare spiritualmente puri e continuare così a trarre beneficio dall’immeritata benignità di Dio. w16.12 1:13
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23/09/2018 06:23
 
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Domenica 23 settembre
Confida in Geova (Sal. 37:3)
Geova ha dotato gli esseri umani di capacità straordinarie. Ci ha dato la capacità di pensare in modo da risolvere problemi e fare progetti per il futuro (Prov. 2:11). Ci ha dato anche la capacità di agire per realizzare i nostri progetti e perseguire mete appropriate (Filip. 2:13). Inoltre ci ha dotato della coscienza, ovvero l’innata capacità di distinguere il bene dal male, che ci aiuta a evitare azioni errate e ci corregge quando sbagliamo (Rom. 2:15). Tramite la sua Parola, Geova ci esorta a usare saggiamente queste nostre capacità. Ad esempio, nelle Scritture Ebraiche leggiamo: “I piani del diligente sono sicuramente per il vantaggio”; e in un altro passo: “Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con la tua medesima potenza” (Prov. 21:5; Eccl. 9:10). Nelle Scritture Greche Cristiane riceviamo questo incoraggiamento: “Finché ne abbiamo il tempo favorevole, operiamo ciò che è bene verso tutti”; leggiamo anche: “Nella proporzione in cui ciascuno ha ricevuto un dono, usatelo, servendo gli uni gli altri” (Gal. 6:10; 1 Piet. 4:10). Indubbiamente, Geova desidera che ci impegniamo per fare del bene a noi stessi e agli altri. w17.01 1:1, 2
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24/09/2018 05:12
 
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Lunedì 24 settembre
Queste cose accadevano loro come esempi, e furono scritte per avvertimento a noi sui quali sono arrivati i termini dei sistemi di cose (1 Cor. 10:11)
I discendenti di Adamo ed Eva ereditarono l’imperfezione e la morte. Tuttavia, avevano ancora il diritto di esercitare il libero arbitrio. Questo risulta evidente dal modo in cui Dio agì nei confronti della nazione di Israele. Attraverso il suo servitore Mosè, Geova diede al popolo la possibilità di scegliere se accettare o rifiutare il privilegio di diventare la sua speciale proprietà (Eso. 19:3-6). Quale fu la risposta degli israeliti? Scelsero volontariamente di accettare le condizioni necessarie per diventare il popolo che avrebbe portato il nome di Dio, e dichiararono all’unanimità: “Siamo disposti a fare tutto ciò che Geova ha proferito” (Eso. 19:8). Purtroppo, però, nel corso del tempo gli israeliti usarono male la loro libertà di scelta e vennero meno a quella promessa. Il loro esempio ci fornisce un’importante lezione. Dovremmo continuare ad apprezzare il dono del libero arbitrio tenendoci stretti a Geova e ubbidendo alle sue giuste norme. w17.01 2:9
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25/09/2018 07:04
 
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Martedì 25 settembre
Sii modesto nel camminare col tuo Dio (Mic. 6:8)
Durante il regno di Geroboamo, Geova mandò un profeta da Giuda a proferire uno sferzante messaggio di giudizio contro l’apostata re di Israele. L’umile profeta pronunciò fedelmente quel messaggio, e Geova lo protesse dalla violenta reazione di Geroboamo (1 Re 13:1-10). Lungo la strada del ritorno, il profeta incontrò un uomo anziano proveniente dalla vicina Betel, che asserì di essere un profeta di Geova. Quell’uomo indusse con l’inganno il giovane profeta a disubbidire alle chiare istruzioni di Geova di ‘non mangiare pane né bere acqua’ in Israele e di ‘non tornare per la via per la quale era andato’. Geova ne fu molto dispiaciuto. Più tardi, sulla via di casa, quel profeta fu ucciso da un leone (1 Re 13:11-24). La Bibbia non spiega come mai quel profeta, che all’inizio era modesto, divenne presuntuoso e accettò l’invito del vecchio. Forse aveva completamente perso di vista la necessità di ‘essere modesto nel camminare con Dio’. w17.01 4:1-3
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26/09/2018 00:03
 
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Mercoledì 26 settembre
L’ho proferito; lo farò anche avvenire. L’ho formato, anche lo farò (Isa. 46:11)
Le prime parole della Bibbia espongono una verità semplice ma profonda: “In principio Dio creò i cieli e la terra” (Gen. 1:1). Noi uomini abbiamo una comprensione limitata delle varie opere creative di Dio, come lo spazio, la luce o la gravità, e abbiamo osservato solo una frazione infinitesimale dell’universo (Eccl. 3:11). Tuttavia Geova ci ha rivelato il suo proposito per la terra e per l’umanità. La terra sarebbe stata la dimora ideale per gli esseri umani, creati a immagine di Dio (Gen. 1:26). Sarebbero stati suoi figli, e Geova sarebbe stato il loro Padre. Il terzo capitolo di Genesi, però, spiega che il proposito di Geova fu ostacolato (Gen. 3:1-7). Comunque, non si trattava di un ostacolo insormontabile: nessuno può impedire a Geova di compiere la sua volontà (Isa. 46:10; 55:11). Possiamo quindi star certi che il proposito originale di Geova si realizzerà proprio al tempo da lui stabilito! w17.02 1:1, 2
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27/09/2018 00:02
 
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Giovedì 27 settembre
Dov’è Colui che mise dentro Mosè il Suo proprio spirito santo? (Isa. 63:11)
Dal momento che lo spirito santo è invisibile, in che modo gli israeliti potevano capire che questa forza agiva su Mosè? Grazie allo spirito santo Mosè fu in grado di compiere miracoli e di dichiarare il nome di Dio al faraone (Eso. 7:1-3). Inoltre lo spirito santo produsse in lui meravigliose qualità, tra cui amore, mitezza e pazienza, che lo resero idoneo per guidare gli israeliti. Le prove parlavano chiaro: Geova aveva scelto Mosè per guidare il popolo di Israele. In seguito lo spirito santo sostenne altri uomini incaricati da Geova di guidare il suo popolo. Per esempio, la Bibbia dice: “Giosuè figlio di Nun fu pieno dello spirito di sapienza” (Deut. 34:9). Dice anche che “lo spirito di Geova avvolse Gedeone” (Giud. 6:34). E afferma che “lo spirito di Geova era operante su Davide” (1 Sam. 16:13). Questi uomini fecero affidamento sullo spirito di Dio per ricevere aiuto, e grazie a tale spirito furono in grado di compiere imprese che altrimenti non sarebbero state alla loro portata (Gios. 11:16, 17; Giud. 7:7, 22; 1 Sam. 17:37, 50). w17.02 3:3-5
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28/09/2018 00:04
 
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Venerdì 28 settembre
Non che noi siamo i signori sulla vostra fede, ma siamo compagni d’opera per la vostra gioia, poiché voi state in piedi mediante la vostra fede (2 Cor. 1:24)
Tutti noi possiamo imparare dall’ottimo esempio di Paolo, il quale rispettava il diritto dei suoi fratelli di fare le proprie scelte. Gli anziani dovrebbero avere lo stesso atteggiamento quando danno un consiglio a un compagno di fede che deve fare una scelta personale. Anche se sono felici di indicare ai fratelli informazioni basate sulla Bibbia, lasciano che ognuno prenda le proprie decisioni. Questo è ragionevole perché ciascuno è responsabile delle conseguenze che derivano dalle proprie scelte. Quale importante lezione impariamo? Possiamo interessarci attivamente degli altri e aiutarli a trovare nelle Scritture princìpi e consigli utili, ma dovremmo ricordare che tutti hanno il diritto e la responsabilità di prendere le proprie decisioni. Fare scelte sagge recherà loro benefìci. Naturalmente, non dovremmo mai pensare di essere autorizzati a prendere decisioni al posto dei nostri fratelli. w17.03 2:11
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29/09/2018 07:37
 
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Sabato 29 settembre
Siate ubbidienti a quelli che prendono la direttiva fra voi e siate sottomessi (Ebr. 13:17)
Lo schiavo fedele ha dimostrato una fede straordinaria promuovendo e diffondendo con zelo la buona notizia del Regno. Se siamo tra le “altre pecore” e sosteniamo gli unti in questa importante opera, saremo sicuramente felici di sentirci dire dal nostro Condottiero: “In quanto l’avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me” (Matt. 25:34-40). Quando ritornò in cielo, Gesù non abbandonò i suoi seguaci (Matt. 28:20). Sapeva per esperienza personale quanto lo spirito santo, gli angeli e la Parola di Dio lo avessero aiutato a portare a termine il suo incarico sulla terra. Per questo nei nostri giorni ha fornito allo schiavo fedele lo stesso tipo di sostegno. In quanto cristiani unti, i componenti dello schiavo fedele “continuano a seguire l’Agnello dovunque vada” (Riv. 14:4). Seguendo la guida dello schiavo fedele, quindi, stiamo in effetti seguendo il nostro Condottiero, Gesù, che tra breve ci condurrà alla vita eterna (Riv. 7:14-17). Nessun uomo potrà mai guidarci verso una simile ricompensa! w17.02 4:17-19
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30/09/2018 00:17
 
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Domenica 30 settembre
Rotola su Geova la tua via, e confida in lui, ed egli stesso agirà (Sal. 37:5)
Forse ci viene spontaneo riconoscere il bisogno di confidare in Geova quando affrontiamo problemi che ci sembrano insormontabili. Ma che dire di quando ci troviamo davanti a problemi di minore entità? Confidiamo in noi stessi, cercando di risolvere i problemi a modo nostro? O piuttosto cerchiamo di trovare princìpi biblici inerenti alla situazione e poi ci sforziamo di seguirli, mostrando così di confidare in Geova e nel suo modo di risolvere i problemi? Per esempio, supponiamo di dover affrontare qualche genere di opposizione da parte di familiari che non vogliono farci assistere alle adunanze o a un’assemblea. Chiederemmo a Geova di guidarci e di aiutarci a capire qual è il modo migliore di gestire la situazione? Oppure immaginiamo di aver perso il lavoro e non riuscire a trovarne un altro. Durante un eventuale colloquio di lavoro, menzioneremmo il fatto che desideriamo essere sempre presenti alle nostre adunanze? Qualunque sia il problema da affrontare, facciamo bene a prestare attenzione alle parole del salmista contenute nella scrittura di oggi. w17.03 4:6
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01/10/2018 00:04
 
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Lunedì 1° ottobre
Eseguirà il desiderio di quelli che lo temono, e udrà la loro invocazione di soccorso, e li salverà (Sal. 145:19)
Geova è “l’Iddio che dà perseveranza e conforto” (Rom. 15:5). Lui è l’unico a capire pienamente non solo i problemi che incontriamo, ma anche l’effetto che hanno su di noi fattori come l’ambiente che ci circonda, le nostre emozioni e perfino la nostra costituzione genetica. Perciò nessuno meglio di lui può aiutarci a perseverare. Come risponde Dio quando ci rivolgiamo a lui in preghiera per avere la forza di perseverare? Quando chiediamo a Geova di aiutarci ad affrontare le difficoltà lui crea “la via d’uscita” (1 Cor. 10:13). Geova guida forse le cose in modo da eliminare la prova? A volte potrebbe farlo. Spesso, però, fa la via d’uscita in modo che possiamo sopportare la prova. È proprio così, Geova ci dà la forza che ci permette di “perseverare pienamente ed essere longanimi con gioia” (Col. 1:11). Geova conosce a fondo i nostri limiti fisici, mentali ed emotivi: per questo non permetterà mai che una situazione giunga al punto che ci sia impossibile rimanere fedeli. w16.04 2:5, 6
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02/10/2018 00:04
 
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Martedì 2 ottobre
Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio (Matt. 22:21)
La Bibbia dice che dobbiamo essere ubbidienti ai governi umani, ma insegna anche che dobbiamo ubbidire a Dio invece che agli uomini (Atti 5:29; Tito 3:1). Si tratta forse di una contraddizione? Niente affatto. Il principio della sottomissione relativa ci aiuta a comprendere e a seguire questi comandi. Gesù riassunse questo principio con le parole della scrittura di oggi. Ci sottomettiamo all’autorità del governo del paese in cui viviamo ubbidendo alle leggi che stabilisce, rispettando i suoi funzionari e pagando le tasse (Rom. 13:7). Ma quando le autorità governative ci dicono di disubbidire a Dio, ci rifiutiamo rispettosamente di farlo. Rimaniamo neutrali nelle questioni politiche del mondo (Isa. 2:4). Ciò significa che non ci opponiamo ai governi umani a cui Dio concede autorità, ma nemmeno partecipiamo ad attività patriottiche o nazionalistiche (Rom. 13:1, 2). Non esercitiamo pressioni sulle autorità, non votiamo, non ci candidiamo a cariche politiche e non facciamo nulla per cercare di rovesciare un governo. w16.04 4:1, 2
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03/10/2018 07:19
 
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Mercoledì 3 ottobre
Ti sia proprio come un uomo delle nazioni (Matt. 18:17)
In genere i contrasti fra cristiani possono e dovrebbero essere risolti privatamente dalle persone coinvolte. Comunque Gesù disse che in alcune situazioni potrebbe essere necessario coinvolgere la congregazione (Matt. 18:15-17). Cosa accadrebbe se un trasgressore si rifiutasse di ascoltare il fratello, i testimoni e gli anziani della congregazione? Dovrebbe essere trattato “proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”. Oggi diremmo che dovrebbe essere disassociato. Visto che le conseguenze possono essere così serie, il “peccato” di cui si parla non può riferirsi a una piccola divergenza. Si tratta piuttosto di una questione che (1) potrebbe essere risolta dalle persone coinvolte, ma che (2) riguarda un peccato abbastanza grave da portare alla disassociazione se il problema non venisse risolto. Peccati del genere potrebbero riguardare un qualche tipo di frode o potrebbero consistere nel danneggiare la reputazione di una persona calunniandola. I tre passi descritti da Gesù in Matteo 18:15-17 si possono compiere solo se sussistono entrambe le condizioni summenzionate. w16.05 1:14
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Giovedì 4 ottobre
Comprendete qual è la volontà di Geova (Efes. 5:17)
Ci sono molte situazioni per le quali la Bibbia non dà nessun comando specifico. Per esempio per i cristiani non ci sono regole precise per quanto riguarda abbigliamento e aspetto in generale. Perché questo dimostra la sapienza di Geova? Usanze e stili non solo sono diversi da paese a paese ma variano anche con il passare del tempo. Se la Bibbia contenesse un elenco di abiti e stili appropriati per un cristiano, di certo quell’elenco oggi non sarebbe più valido. Per motivi simili, l’ispirata Parola di Dio non fornisce una serie di regole dettagliate da seguire in campi come scelta del lavoro, salute e divertimenti. Come dobbiamo quindi comportarci quando non c’è un comando biblico specifico? Ciascuno ha la responsabilità di esaminare la situazione e decidere non semplicemente in base ai gusti personali, ma tenendo conto di ciò che Geova approva e benedice (Sal. 37:5). w16.05 3:2, 6
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Venerdì 5 ottobre
L’accettaste non come parola di uomini, ma, quale veracemente è, come parola di Dio (1 Tess. 2:13)
Senza dubbio a ognuno di noi piace una parte della Bibbia in particolare. Alcuni amano leggere i Vangeli, che tracciano un quadro meraviglioso della personalità di Geova riflessa in suo Figlio (Giov. 14:9). Altri trovano affascinanti le parti della Bibbia che contengono profezie, come ad esempio il libro di Rivelazione, che fornisce un’anticipazione delle “cose che devono accadere fra breve” (Riv. 1:1). E molti di noi hanno trovato conforto leggendo i Salmi o hanno imparato qualcosa di pratico dal libro di Proverbi. La Bibbia è davvero un libro per tutti. Dato che amiamo la Bibbia, amiamo anche le nostre pubblicazioni basate su di essa. Per esempio apprezziamo il cibo spirituale contenuto in libri, opuscoli, riviste e altre pubblicazioni. Ci rendiamo conto che questi doni di Geova ci aiutano a essere spiritualmente svegli, ben nutriti e “sani nella fede” (Tito 2:2). w16.05 5:1-3
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