22/03/2018 00:01 |
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Giovedì 22 marzo
Noi non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo spirito (Rom. 8:4) Perché Paolo mise in guardia dei cristiani unti contro il pericolo di vivere “secondo la carne”? E quei cristiani che Dio oggi ha accettato come suoi amici e che considera giusti potrebbero incorrere in un pericolo simile? Triste a dirsi, qualsiasi cristiano potrebbe iniziare a camminare secondo la carne imperfetta. Per esempio, Paolo scrisse che alcuni fratelli di Roma erano schiavi “del loro proprio ventre”, cioè dei loro appetiti, che fossero di natura sessuale o riguardassero il mangiare, il bere o altre cose. Certi fratelli “[seducevano] i cuori dei semplici” (Rom. 16:17, 18; Filip. 3:18, 19; Giuda 4, 8, 12). Inoltre, non dimentichiamo che per un certo periodo di tempo un fratello di Corinto visse con “la moglie del proprio padre” (1 Cor. 5:1). Da queste considerazioni si comprende bene perché Dio, tramite Paolo, mise in guardia i cristiani contro il pericolo di “rivolgere la mente alla carne” (Rom. 8:5, 6). Quell’avvertimento è valido ancora oggi. w16.12 2:5, 8, 9 |
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