Mercoledì 4 aprile
Se mi riconducete io, da parte mia, diverrò vostro capo! (Giud. 11:9)
Grazie alla sua profonda comprensione della storia di Israele, Iefte aveva chiaro in mente quello che Geova considerava giusto o sbagliato (Giud. 11:12-27). I princìpi divini racchiusi nella Legge mosaica avevano plasmato la mente e il cuore di Iefte. Sapeva che Geova non approvava sentimenti come il rancore e richiedeva invece che i suoi servitori si amassero l’un l’altro. La Legge inoltre insegnava a non essere indifferenti ai bisogni degli altri, nemmeno se si era oggetto di odio da parte loro (Eso. 23:5; Lev. 19:17, 18). Forse Iefte reagì in quel modo anche spinto dall’esempio di altre persone di fede, come Giuseppe. I suoi fratelli “lo odiavano”, eppure Giuseppe mostrò loro misericordia (Gen. 37:4; 45:4, 5). Meditare su esempi del genere avrà senz’altro aiutato Iefte a scegliere di agire come piace a Geova. Anche se il comportamento dei suoi fratelli lo aveva ferito profondamente, Iefte non avrebbe mai smesso di servire Geova e il suo popolo (Giud. 11:1-3). w16.04 1:8, 9