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Abramo,enoch e gli altri in cielo secondo ebrei 11:16?

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2018 16:29
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13/02/2018 14:49
 
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barnabino, 12/02/2018 19.20:




Hai sempre difficoltà a capire l'italiano, Paolo infatti non dice che Abraamo aspirava ad un luogo invisibile, ma ad un "luogo migliore" (quello della promessa) che appartiene a ciò che è trascendente. Continui a confondere lo stare in cielo con lo stare in un luogo che appartiene al cielo. Abraamo non aspira ad andare nel cielo letterale o in un luogo nascosto, invisibile, ma ad un luogo migliore che appartiene al cielo. Leggi l'italiano.
Non sta neanche parlando di una promessa invisibile


Senza offesa Barnabino, ma sei tu ad avere problemi di comprensione del testo biblico.
Di nuovo ti riporto quello che dice la tua Bibbia
Ma ora aspirano a un luogo migliore, cioè uno che appartiene al cielo
Quindi il luogo migliore coincide con il luogo del cielo (genitivo usato nel testo greco). Qui il DENT ci dice che con epouranios si indica non una cosa che proviene dal cielo, ma una cosa invisibile agli occhi umani.
Continui inoltre a ripetere la tiritera sterile del dire che appartenere al Cielo non significa essere in Cielo che come detto prima il DENT esclude per Ebr. 11:16. Ma anche l'esempio fatto prima, applicato, applicato al termine patris (patria/ luogo di residenza) ti da decisamente torto. Infatti se io dico di avere la residenza in una città appartenente alla Toscana, significa sicuramente che abito in Toscana
. E' proprio l'uso del sostantivo patris in accoppiamento all'aggettivo epouranios che esclude il significato che gli vuoi dare tu e questo il DENT lo fa capire chiaramente.
Piuttosto che stare a ripetere le stesse cose, potete entrare nello specifico di queste mie considerazione facendo vedere dov’è l’errore?


Paolo non deve aggiungere nulla, la promessa fatta da Geova ad Abraamo riguardo alla benedizione delle nazioni della terra è univoca, non è ambigua, e da nessuna parte Paolo dice che tale promessa fatta ad Abraamo è cambiata o che Abraamo è visto in cielo con gli unti, insieme a Geova e Gesù. Sei tu che aggiungi, semmai.


Ti sbagli. Dio continuamente ha dovuto rivedere i patti stipulati con Israele, non perché cambiasse idea dall'oggi al domani, ma perché era l'uomo stesso che non rispettava quanto pattuito con Dio. Guarda cosa dice Geremia 31:31-32
Ecco”, dichiara Geova, “verranno i giorni in cui concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto.+ 32 Non sarà come il patto che conclusi con i loro antenati nel giorno in cui li presi per mano e li portai fuori dal paese d’Egitto,+ ‘patto che infransero,+ benché io fossi il loro vero signore’,* dichiara Geova


Quindi, se Dio ha dovuto continuamente rivedere le promesse fatte, perché arrivati ad un certo punto non ha potuto cambiare idea e premiare i patriarchi con la stessa patria degli unti?



[Modificato da barnabino 13/02/2018 16:02]
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