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Come funziona l’effetto placebo: è la mente che determina il benessere

Ultimo Aggiornamento: 06/01/2018 22:23
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05/01/2018 08:18
 
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Come funziona l’effetto placebo: è la mente che determina il benessere

raffaele avico

Gli studi sul placebo vanno inseriti nel discorso più ampio relativo agli studi sul «dolore». La ricerca sull’effetto placebo sta dando risultati interessanti: è un’evidenza scientifica di come la nostra rappresentazione degli eventi, possa interferire con il nostro benessere soggettivo. Esiste il piano della realtà concreta, al di fuori di noi, e la rappresentazione che ce ne facciamo.

Gli studi sul placebo vanno inseriti nel discorso più ampio relativo agli studi sul dolore. Il dolore, come evidenzia questo articolo, è una sensazione soggettiva, costruita dalla mente di chi lo prova, e non è una somma delle informazioni solamente nervose: ci sono elementi contestuali e relazionali che inquinano la mera trasmissione per via nervosa. Cosa significa questo? E stato dimostrato, come ben espresso nell’articolo citato, che un ambiente di cura adeguato, e una buona relazione con il curante, intervengono a potenziare gli effetti della cura farmacologica.

Viene data una spiegazione doppia rispetto a come funziona l’effetto placebo in relazione al dolore: la prima ragione è connessa al meccanismo di apprendimento classico. Dato che abbiamo imparato che un determinato farmaco funziona e ci fa stare meglio, assumere il placebo di quel farmaco conduce al rilascio delle stesse sostanze analgesiche che il cervello avrebbe rilasciato in concomitanza con l’assunzione del farmaco vero. In questo modo, la sensazione di dolore cala senza un intervento diretto del farmaco, ma solo grazie a ciò che noi presupponiamo ci gioverà, e questo perché il nostro cervello ricorda un effetto benefico «antico».

...

www.lastampa.it/2018/01/05/scienza/benessere/come-funziona-leffetto-placebo-la-mente-che-determina-il-benessere-gg988qBiGguKYtVMPS1GXJ/pag...
05/01/2018 08:19
 
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Re:
Beh alla fin fine, è il "farmaco" meno costoso. [SM=g10765]

Simon
05/01/2018 11:04
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 05/01/2018 08.19:

Beh alla fin fine, è il "farmaco" meno costoso. [SM=g10765]

Simon



Vero. ma va saputo "amministrare".

Il dolore (in un malato grave, intendo) sussiste fisicamente e realmente.

L'organismo può produrre delle endorfine (naturali) che agendo sulla trasmissione della sensazione del dolore ne possono rallentare la frequenza del segnale doloroso e diminuire pure l'intensità dello stesso.

L'azione terapeutica del medicinale vero, si somma a quella naturale, dando al paziente un forte senso di diminuzione della sofferenza, e in certi casi pure di soppressione del dolore.

la durata, però (specie in certi malati) non è lunga, e appena la sensazione di dolore comincia a ripresentarsi, il malato richiede con ansia l'aiuto terapeutico.

Nella mia esperienza di infermiere, ho notato che alternando il farmaco vero con un placebo, il paziente trova un continuo sollievo del dolore mentre se ne diminuiscono gli effetti collaterali del farmaco vero.

In effetti può essere di aiuto, ma è necessario capire quando il dolore del paziente è prevalentemente sintomatico o quando sia effettivamente attivo.
Se si sa fare ciò, il paziente trova beneficio costante e minori controindicazioni

ciao.


--------------------------------------------------------------
Ricercatore indipendente.
--------------------------------------------------------------
La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.
05/01/2018 15:16
 
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Re: Re: Re:
monseppe2, 05/01/2018 11:04:



Vero. ma va saputo "amministrare".

Il dolore (in un malato grave, intendo) sussiste fisicamente e realmente.

L'organismo può produrre delle endorfine (naturali) che agendo sulla trasmissione della sensazione del dolore ne possono rallentare la frequenza del segnale doloroso e diminuire pure l'intensità dello stesso.

L'azione terapeutica del medicinale vero, si somma a quella naturale, dando al paziente un forte senso di diminuzione della sofferenza, e in certi casi pure di soppressione del dolore.

la durata, però (specie in certi malati) non è lunga, e appena la sensazione di dolore comincia a ripresentarsi, il malato richiede con ansia l'aiuto terapeutico.

Nella mia esperienza di infermiere, ho notato che alternando il farmaco vero con un placebo, il paziente trova un continuo sollievo del dolore mentre se ne diminuiscono gli effetti collaterali del farmaco vero.

In effetti può essere di aiuto, ma è necessario capire quando il dolore del paziente è prevalentemente sintomatico o quando sia effettivamente attivo.
Se si sa fare ciò, il paziente trova beneficio costante e minori controindicazioni

ciao.




Beh se la questione diventa seria il placebo probabilmente aiuta poco.
Io ho "curato" il mal di testa di mio figlio con un tic tac e... ha funzionato! [SM=g7350]

Simon
05/01/2018 15:36
 
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Re: Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 05.01.2018 15:16:




Io ho "curato" il mal di testa di mio figlio con un tic tac e... ha funzionato! [SM=g7350]

Simon




[SM=g7405]

Ottimo suggerimento

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06/01/2018 10:16
 
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Re: Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 05/01/2018 15.16:



Beh se la questione diventa seria il placebo probabilmente aiuta poco.
Io ho "curato" il mal di testa di mio figlio con un tic tac e... ha funzionato! [SM=g7350]

Simon



Mi pare fin troppo ovvio... si parlava di "placebo", e pertanto ovviamente, di quei casi nei quali esso poteva svolgere la sua funzione... [SM=g10765]

Io "da giovane".... [SM=g10765] oggi non ci riesco più.... [SM=g28000] mi esercitavo a dominare e controllare la "sensazione" del dolore, anche quella più intensa.

"stupidamente"... ma si sa, si è giovani per questo, per dimostrare a dei miei compagni che ero capace di controllare il dolore, lasciai che un fiammifero (di quelli di legno di una volta)... si spegnesse spontaneamente mentre la fiamma mi lambiva il pollice destro.

Mentre la fiamma faceva il suo dovere, io parlavo tranquillamente con i miei compagni che cominciavano a sentire perfino l'odore della carne bruciata... non accennando nessuna smorfia di dolore.

Il "segnale del dolore" c'era ed era forte.... ma quella volta la mia volontà era pure "stupidamente"... [SM=g7556] forte!

Nel pollice destro, infatti, ho tutt'ora l'accrescimento carnoso che fu conseguente a quella bruciatura..

i peccati si perdonano.. ma i segni o i danni che fanno restano a "ricordare" la nostra giovanile stupidità...

Stupidità a parte, peccato che ora abbia perso buona parte di quella ferrea capacità di controllo sul fisico.
In apnea riuscivo (con tecniche particolare di controllo) a restare senza respirare per quasi sei minuti...

[SM=g8806] meno male che ora non faccio più questi "esperimenti"...

ciao

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Ricercatore indipendente.
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Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.
06/01/2018 22:08
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
monseppe2, 06/01/2018 10:16:



Mi pare fin troppo ovvio... si parlava di "placebo", e pertanto ovviamente, di quei casi nei quali esso poteva svolgere la sua funzione... [SM=g10765]

Io "da giovane".... [SM=g10765] oggi non ci riesco più.... [SM=g28000] mi esercitavo a dominare e controllare la "sensazione" del dolore, anche quella più intensa.

"stupidamente"... ma si sa, si è giovani per questo, per dimostrare a dei miei compagni che ero capace di controllare il dolore, lasciai che un fiammifero (di quelli di legno di una volta)... si spegnesse spontaneamente mentre la fiamma mi lambiva il pollice destro.

Mentre la fiamma faceva il suo dovere, io parlavo tranquillamente con i miei compagni che cominciavano a sentire perfino l'odore della carne bruciata... non accennando nessuna smorfia di dolore.

Il "segnale del dolore" c'era ed era forte.... ma quella volta la mia volontà era pure "stupidamente"... [SM=g7556] forte!

Nel pollice destro, infatti, ho tutt'ora l'accrescimento carnoso che fu conseguente a quella bruciatura..

i peccati si perdonano.. ma i segni o i danni che fanno restano a "ricordare" la nostra giovanile stupidità...

Stupidità a parte, peccato che ora abbia perso buona parte di quella ferrea capacità di controllo sul fisico.
In apnea riuscivo (con tecniche particolare di controllo) a restare senza respirare per quasi sei minuti...

[SM=g8806] meno male che ora non faccio più questi "esperimenti"...

ciao



Meno male che sei "tornato sulla via retta".
Io ho fatto un paio di sfida a mettere la mano sul termosifone bollente e le ho perse tutte.
Da giovani parlavamo da giovani e pensavamo da giovani, ora invece...

Simon
06/01/2018 22:23
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 06.01.2018 22:08:



Meno male che sei "tornato sulla via retta".
Io ho fatto un paio di sfida a mettere la mano sul termosifone bollente e le ho perse tutte.
Da giovani parlavamo da giovani e pensavamo da giovani, ora invece...

Simon



Ora invece.... [SM=g7350] [SM=g7350]

[Modificato da Amalia 52 06/01/2018 22:24]
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