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“Operato all’aorta senza trasfusione di sangue”

Ultimo Aggiornamento: 26/01/2018 04:20
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23/01/2018 16:37
 
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Qualche particolare in più dall’edizione locale su La Stampa:

“Prima un viaggio di emergenza in aereo da Napoli a Torino, poi il ricorso a una sofisticata tecnica operatoria eseguita al Maria Pia Hospital hanno salvato un uomo di 62 anni colpito da dissezione aortica e in pericolo di vita. L’intervento risale al primo gennaio, ma ne è stata data notizia soltanto oggi. Il paziente, in preda a un dolore acuto al petto, era stato inizialmente trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Monaldi, dove l’operazione avrebbe richiesto diverse trasfusioni di sangue. Ma l’uomo è Testimone di Geova, e nel rispetto del suo credo la trasfusione risultava impraticabile.

NUOVA TECNICA
Per questa ragione è stato scelto il trasferimento al Maria Pia Hospital di Torino, ospedale specializzato nella chirurgia bloodles, cioè senza trasfusioni, quindi compatibile col credo religioso. Il paziente è stato trasportato con aereo-ambulanza da Napoli a Caselle, primo caso in Italia di malato trasferito in volo malgrado la dissezione aortica.

CORSA CONTRO IL TEMPO
«Nel periodo trascorso dall’ingresso in pronto soccorso a Napoli fino all’arrivo a Maria Pia Hospital - spiega il dottor Sebastiano Marra, direttore del dipartimento Cardiovascolare della struttura torinese - il livello dell’emoglobina ha subìto un preoccupante abbassamento. Per questo siamo ricorsi a un protocollo sperimentale: la situazione presentava analogie con pochissimi altri esempi descritti già trattati, sette al mondo in 13 anni, per la stimolazione rapida degli eritrociti. Tuttavia, dopo ulteriori cinque giorni dal ricovero in reparto, l’aneurisma aortico che aveva dato origine alla dissezione appariva ingrandito di almeno un centimetro».

MARATONA CHIRURGICA
Cinque i cardiochirurghi coinvolti nella delicata operazione: la dottoressa Chiara Comoglio, responsabile della Cardiochirurgia di Maria Pia Hospital, il dottor Riccardo Casabona e il dottor Samuel Mancuso, appena rientrato dal Texas Medical Center di Houston. Nel team anche due anestesisti, il dottor Marco Bertora e il dottor Paolo Costa. L’intervento, durato 5 ore, ha permesso di ricostruire l’aorta con successo utilizzando una metodica d’avanguardia, fondamentale non solo per il trattamento dei Testimoni di Geova, ma anche per sviluppare una cultura interventistica fatta di tantissimi punti d’attenzione all’interno della sala operatoria: una specifica prassi che punta a ridurre al minimo le perdite di sangue e al recupero nelle singole fasi procedurali. Il paziente ora sta bene, e presto potrà tornare alla propria vita. “

www.lastampa.it/2018/01/23/cronaca/testimone-di-geova-operato-allaorta-senza-trasfusioni-di-sangue-j38B1hi8skuAiSKMVlyUbN/pag...
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