Agostino, 08/02/2018 22.29:
in che senso carne comprata?
in questo versetto si parla di un cristiano che può essere seduto a "tavola" in un tempio e mangiare la carne.
"7 Ma non in tutti è la conoscenza; anzi, alcuni, abituati finora all'idolo, mangiano di quella carne come se fosse una cosa sacrificata a un idolo; e la loro coscienza, essendo debole, ne è contaminata. 8 Ora non è un cibo che ci farà graditi a Dio; se non mangiamo, non abbiamo nulla di meno; e se mangiamo non abbiamo nulla di più. 9 Ma badate che questo vostro diritto non diventi un inciampo per i deboli. 10 Perché se qualcuno vede te, che hai conoscenza, seduto a tavola in un tempio dedicato agli idoli, la sua coscienza, se egli è debole, non sarà tentata di mangiare carni sacrificate agli idoli?"
non capisco.
Il punto è che anche se un “idolo non è nulla” (1 Corinti 8:4), non era il caso che un cristiano andasse in un tempio idolatrico a mangiare carne (
sebbene non nel corso di una cerimonia religiosa), perché in tal modo poteva dare un’impressione errata a persone spiritualmente deboli.
Costoro potevano concludere che il cristiano stesse adorando l’idolo, e così potevano inciampare......
In sostanza, non viene affatto disatteso il decreto apostolico di Atti 15:29.
Il cristiano non poteva, in una cerimonia religiosa, mangiare carne immolata agli idoli (1 Corinti 10:14-22), dato che sarebbe stato atto di idolatria e partecipazione o comunione alla mensa dei demoni. Paolo è chiarissimo su questo!
Ma l' offerta rituale di carne agli idoli - in se - non alterava la carne stessa, che quindi
secondo coscienza e senza fare inciampare altri, poteva essere acquistata al mercato o consumata seppur non, ovviamente,
durante una cerimonia religiosa...
[Modificato da Aquila-58 09/02/2018 06:04]