Motu proprio di Francesco, “Imparare a congedarsi”
Motu proprio di Francesco, “Imparare a congedarsi”, che cancella l’automatismo della decadenza ai 75 anni: anche per gli “ambasciatori”, i capi dicastero non cardinali e i segretari la rinuncia dovrà essere accettata e ci potranno essere proroghe
Pubblicato il 15/02/2018
Ultima modifica il 15/02/2018 alle ore 14:48
ANDREA TORNIELLI
Città del Vaticano
La Quaresima ha portato una sorpresa per i nunzi apostolici, i vescovi della Curia romana non cardinali e i prelati segretari: al compimento del 75° anno d’età non decadranno più automaticamente dal loro incarico come avveniva fino ad oggi. La loro situazione sarà dunque s imile a quella dei vescovi residenziali e dei cardinali capi dicastero vaticani: saranno cioè tenuti a presentare la rinuncia all’età canonica prevista, ma il Papa, se lo riterrà opportuno, avrà la possibilità di prolungarli nel loro servizio.
La fine dell’automatismo è sancita da un motu proprio di Francesco, pubblicato oggi, intitolato “Imparare a congedarsi” e datato 12 febbraio 2018. I nunzi apostolici - gli “ambasciatori” papali che rappresentano la Santa Sede presso i governi dei vari Paesi del mondo, ma sono anche incaricati di interloquire con gli episcopati e raccogliere le informazioni per le “provviste” delle Chiese (nulla a che vedere con le scorte alimentari, il termine tecnico indica l’iter per arrivare alla nomina dei nuovi vescovi) – fino ad ora allo scoccare dei 75 anni venivano automaticamente pensionati.
La regola del raggiunto limite d’età, introdotta per tutti i vescovi dal Concilio Ecumenico Vaticano II...
www.lastampa.it/2018/02/15/vaticaninsider/ita/vaticano/il-papa-stop-alla-pensione-automatica-per-nunzi-e-vescovi-curiali-3jxZPN7ssvSKIzL9rEA6LI/pag...