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Perchè siete voi il popolo di DIO ?

Ultimo Aggiornamento: 18/03/2018 19:41
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09/03/2018 16:09
 
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Cari anonimi

Fatica sprecata se postate stupidaggini su luoghi comuni e disinformazione pura. Post del genere io li cestino direttamente.
Se venite a postare qui accusando, prima informatevi a dovere che non sia una cavolata. Le balle qua non trovano spazio

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
09/03/2018 16:09
 
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Caro VVRL,

Trovo la tua tesi un po' bizzarra...


Sto solo contestando l'applicazione della "scomunica" alla maggior parte dei peccati comuni, quando la Bibbia la applica a due casi gravi, quando comunque il peccatore ha la pretesa di ritenersi un "fratello" a pieno titolo nel commettere tale peccato



Quando ti battezzi dichiari, solennemente e pubblicamente, di ritenerti un "fratello" a pieno titolo e le tue azioni testimoniano cosa pensi in merito. Ma questo non si capisce come possa portare alla divisione di una coppia.


Se sono un battezzato con il vizio di cadere ogni tanto nel peccato dell'adulterio, mica devo essere scomunicato perché per debolezza spirituale non riesco ad essere fedele a mia moglie



Che tu sia scomunicato o meno non vedo come questo possa aver a che fare con la disunione della coppia, il problema non è la scomunica ma è che sei un fedigrago che tradisce la moglie. Lei ti lascerà non perché sei scomunicato ma perché se, permettimi il termine, una schifezza d'uomo che ha il vizio di tradire una moglie fedele con altre donna, magari contagiandola anche con malattie sessualmente trasmesse. Al contrario, se tua moglie decide comunque di perdonarti e stare con te nonostante i continui tradimenti per amoire dei figlio o altre ragioni, compresa quella religiosa per cui i cristiani odiano il divorzio, non si capisce come la scomunica possa essere un motivo di divisione.

Capisci che non riesco a trovare alcun legame tra scomunica e famiglie separate. Il problema forse non è la scomunica ma il fatto che una donna potrebbe non aver piacere di stare con un marito che ruba e la tradisce continuamente, sapendo pure che è sbagliato farlo?

Shalom
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09/03/2018 16:15
 
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Re: Re: Re:
Seabiscuit, 09/03/2018 15.55:




Sicuro che sei cattolico? Credo che Simon dice bene che ti sei creato una fanta religione alla VVRL

Pena di scomunica:
apostasia ed eresia; agli scismatici è comminata la medesima pena (can. 1364 §1)
profanazione delle specie consacrate, oppure la loro asportazione o conservazione a scopo sacrilego (can. 1367) - (riservata alla Sede Apostolica)
violenza fisica contro il Romano Pontefice (can. 1370) - (riservata alla Sede Apostolica)
L'assoluzione del complice nel peccato contro il sesto comandamento del Decalogo ("Non commettere adulterio") da parte di un presbitero o vescovo (can. 1378 §1) - (riservata alla Sede Apostolica)
consacrazione di vescovi senza mandato pontificio, e chi da esso ricevette la consacrazione (can. 1382) - (riservata alla Sede Apostolica)
violazione diretta da parte del confessore del sigillo sacramentale (can. 1388 §1) - (riservata alla Sede Apostolica)
procurare l'aborto ottenendo l'effetto (can. 1398)


it.m.wikipedia.org/wiki/Latae_sententiae


A te piace vincere facile [SM=g27987] .
Lascia stare i presbiteri per questioni così particolari. Io parlo dei comuni battezzati, mica si scomunica qualcuno per adulterio tra i cattolici se non si pente. Chiaramente no può fare la comunione ma non per questo gli altri non gli devono rivolgere neanche la parola come accade da voi.

09/03/2018 16:17
 
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Mi riferivo alle vostre famiglie dove magari i nonni non vedono più i nipotini perché il loro figlio è stato scomunicato



Ammesso che sia vero quello che dici, dato che i nonni possono tranquillamente vedere i nipoti a meno che, come a volte accade, non sia il disassociato a impedirlo, mi chiedo come questo possa aver a che fare con la disunione della coppia... che facciamo, risaliamo ai rapporti fino alla decima generazione? Cerchiamo di non essere ridicoli con queste cristiche strumentali e prive di senso!

Shalom
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09/03/2018 16:27
 
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Caro VVRL,


Chiaramente no può fare la comunione ma non per questo gli altri non gli devono rivolgere neanche la parola come accade da voi



Ripeto, ammesso che sia giusto o meno "stare in compagnia" di chi è un ladro, fornicatore, pedofilo o adultero, cosa che non è in discussione qui, ancora non è chiaro che relazione abbia questo con la disunione famigliare. Se una coppia è in crisi a causa di un marito che tradisce la moglie, magari anche violento, il problema non è che non possa più farsi una mangiata di gnocchi con l'amico testimone di Geova a causa della scomunica ma è il suo comportamento fedifrago che porterà inevitabilmente divisioni e problemi famigliari. Che c'entra la scomunica, che invece dovrebbe essere una disciplina per far comprendere alla persona che il suo comportamento non è solo disonesto verso la moglie ma anche un peccato nei confronti di Dio, che è il creatore della famiglia.

Come dire, trovo la tue tesi, per usare un eufemismo, quantomeno bizzarra. Una coppia si separa non perché il marito di "tanto in tanto" commette adulterio, picchia la moglie o la insulta, no, secnndo te si separa perché il marito, a causa di quel genere di azioni, viene scomunicato e non va più a giocare a calcetto con i fratelli?

Shalom [SM=g27993]
[Modificato da barnabino 09/03/2018 16:38]
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09/03/2018 16:48
 
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Re:
barnabino, 09/03/2018 16.17:


Mi riferivo alle vostre famiglie dove magari i nonni non vedono più i nipotini perché il loro figlio è stato scomunicato



Ammesso che sia vero quello che dici, dato che i nonni possono tranquillamente vedere i nipoti a meno che, come a volte accade, non sia il disassociato a impedirlo, mi chiedo come questo possa aver a che fare con la disunione della coppia... che facciamo, risaliamo ai rapporti fino alla decima generazione? Cerchiamo di non essere ridicoli con queste cristiche strumentali e prive di senso!

Shalom


Barnabino, per famiglia io intendo il tessuto di relazioni in senso allargato. Ti assicuro che conosco io di persona una coppia di nonni che i nipotini non li vedono perché si sono dissociati di loro sponte, dato che il figlio, che è nella congregazione, gli sta alla larga.
Il punto è che un vostro ex fratello, che commette un peccato anche grave e per questo si allontana dalla comunità, non può essere isolato dal punto di vista sociale con tutti gli effetti della scomunica, perché banalmente non si dichiara più un fratello dato che si autoesclude. In questi casi la Bibbia dice al più di trattarli come pagani (Mt. 18:17),non certo di non rivolgere loro la parola o non mangiare più con loro.

09/03/2018 16:53
 
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Re:
barnabino, 09/03/2018 16.27:

Caro VVRL,


Chiaramente no può fare la comunione ma non per questo gli altri non gli devono rivolgere neanche la parola come accade da voi



Ripeto, ammesso che sia giusto o meno "stare in compagnia" di chi è un ladro, fornicatore, pedofilo o adultero, cosa che non è in discussione qui, ancora non è chiaro che relazione abbia questo con la disunione famigliare. Se una coppia è in crisi a causa di un marito che tradisce la moglie, magari anche violento, il problema non è che non possa più farsi una mangiata di gnocchi con l'amico testimone di Geova a causa della scomunica ma è il suo comportamento fedifrago che porterà inevitabilmente divisioni e problemi famigliari. Che c'entra la scomunica, che invece dovrebbe essere una disciplina per far comprendere alla persona che il suo comportamento non è solo disonesto verso la moglie ma anche un peccato nei confronti di Dio, che è il creatore della famiglia.

Come dire, trovo la tue tesi, per usare un eufemismo, quantomeno bizzarra. Una coppia si separa non perché il marito di "tanto in tanto" commette adulterio, picchia la moglie o la insulta, no, secnndo te si separa perché il marito, a causa di quel genere di azioni, viene scomunicato e non va più a giocare a calcetto con i fratelli?

Shalom [SM=g27993]


Adesso ti fai forte con l'adulterio che di suo rompe la famiglia?
Prendiamo il caso di una coppia dove uno dei due accetta una trasfusione e non si pente? Viene quindi disassociato dopo che il comitato accerta la sua volontà a non pentirsi!!
Cosa succede non solo nella coppia, ma nella famiglia allargata e con tutti i fratelli?
Me lo dici per favore con sincerità?

09/03/2018 17:05
 
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Caro VVRL,


Barnabino, per famiglia io intendo il tessuto di relazioni in senso allargato



Dunque stiamo già allargando il tema, non il nucleo famigliare ma la stirpe. Fino a quale generazione la consideriamo, cugini di terzo grado?


Ti assicuro che conosco io di persona una coppia di nonni che i nipotini non li vedono perché si sono dissociati di loro sponte, dato che il figlio, che è nella congregazione, gli sta alla larga



Dunque il problema è esterno al nucleo famigliare, e non pare che questo influisca sull'unione del matrimonio. Forse sono i nonni ad essere un pessimo esempio per i nipoti se il padre decide di stare alla larga, cosa che non è obbligato a fare secondo i testimoni di Geova trattandosi dei genitori.


Il punto è che un vostro ex fratello, che commette un peccato anche grave e per questo si allontana dalla comunità, non può essere isolato dal punto di vista sociale con tutti gli effetti della scomunica



Questo non vedo che relazione abbia con la disunione famigliare, un adultero che va a giocare a calcetto con i fratelli della moglie dopo averla tradita con una collega di lavore per te favorisce l'unità famigliare? Ma non farmi ridere!


Prendiamo il caso di una coppia dove uno dei due accetta una trasfusione e non si pente? Viene quindi disassociato dopo che il comitato accerta la sua volontà a non pentirsi!!



Se la moglie ama il marito e lui continua ad amare la moglie, come questo porterebbe alla disunione della coppia? Le Scritture dicono che i due dovrebbero restare insieme e continuare ad amarsi e rispettarsi. Capisci che non c'è alcuna pertinenza tra disunione e disciplina a volte necessaria? Lui per altro potrebbe essere reintegrato in breve tempo se ha capito l'errore. Dove è il problema a livello di relazioni famigliari?

Shalom
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09/03/2018 17:15
 
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Caro VVRL,


Cosa succede non solo nella coppia, ma nella famiglia allargata e con tutti i fratelli?
Me lo dici per favore con sincerità?



Qui si parlava di "disunione famigliare", dunque gli amici non vedo cosa c'entrino, a meno che con amico non parliamo dell'amante.

Per il resto ta lo avremo spiegato centinaia di volte. Ma ancora vieni qui a chiedercelo? Ti faccio un riassunto.

Nella cerchia famigliare non cambiano i rapporti, nessuno è invitato, obbligato o consigliato di separarsi del coniuge, certo se il coniuge ha il vizio "di tanto in tanto" per debolezza di fare le corna al partner questi è libero, sia dal punto di vista di Dio che della Legge Italiana, di separarsi e divorziarsi da lui. Ma se restano insieme il coniuge testimone di Geova tratterà l'altro come suo marito a tutti gli effetti.

Nella cosiddetta "famiglia allargata" la questione è legata alla coscienza personale, è il singolo o il padrone di casa a decidere nel rispetto delle parole di Gesù e del benessere spirituale della famiglia quali e in che misura rapporti intrattenere con parenti stretti che peccano deliberatamente senza pentirsi (parliamo di ladri, assassini, adulteri, fornicatori, pedofili, truffatori, bugiardi).

In tutta sincerità: ma non te lo avevamo già detto mille volte?

Shalom [SM=g10765]
[Modificato da barnabino 09/03/2018 17:17]
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
09/03/2018 18:13
 
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Re: Re:
VVRL, 09/03/2018 16.48:



Il punto è che un vostro ex fratello, che commette un peccato anche grave e per questo si allontana dalla comunità, non può essere isolato dal punto di vista sociale con tutti gli effetti della scomunica, perché banalmente non si dichiara più un fratello dato che si autoesclude. In questi casi la Bibbia dice al più di trattarli come pagani (Mt. 18:17),non certo di non rivolgere loro la parola o non mangiare più con loro.





ma quello che dici è totalmente sbagliato.
Innanzitutto, se quel fratello si è dissociato non è più un fratello (giacchè non vuole avere più niente a che fare con noi), quindi Matteo 18:15-17 non può essere applicato perchè in quel contesto si parla di fratelli.
E comunque il riferimento ai pagani da parte di Gesù dovrebbe farti riflettere, infatti dovresti sapere che i pagani erano persone addirittura dispezzate dagli ebrei...

Chi si dissocia perchè magari diventa apostata, come dice Paolo, viene consegnato a Satana perchè impari a non bestemmiare, come afferma in 1 Timoteo 1:20, cioè a dire viene espulso dalla comunità, come dice la nota in calce della Bibbia CEI a 1 Timoteo 1:20.

VVRL, 09/03/2018 16.15:


A te piace vincere facile [SM=g27987] .
Lascia stare i presbiteri per questioni così particolari. Io parlo dei comuni battezzati, mica si scomunica qualcuno per adulterio tra i cattolici se non si pente. Chiaramente no può fare la comunione ma non per questo gli altri non gli devono rivolgere neanche la parola come accade da voi.




peggio per voi, giacchè questo va contro le Scritture.
Se non c' è la scomunica per porneia e si continua a familiarizzare con quella persona come se nulla fosse, liberi di farlo, ma va contro quello che è scritto in 1 Corinti 5.
Per queste cose, nella primitiva Congregazione Cristiana, non vi erano differenze tra anziani e fratelli non nominati





[Modificato da Aquila-58 09/03/2018 18:20]
09/03/2018 18:19
 
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Re:
barnabino, 09/03/2018 17.15:


Qui si parlava di "disunione famigliare", dunque gli amici non vedo cosa c'entrino, a meno che con amico non parliamo dell'amante.


Vedi un po' tu se i figli, magari grandi che non sono più in casa, li possiamo considerare amici!!



Nella cosiddetta "famiglia allargata" la questione è legata alla coscienza personale, è il singolo o il padrone di casa a decidere nel rispetto delle parole di Gesù e del benessere spirituale della famiglia quali e in che misura rapporti intrattenere con parenti stretti che peccano deliberatamente senza pentirsi (parliamo di ladri, assassini, adulteri, fornicatori, pedofili, truffatori, bugiardi).


Il problema è proprio "questa coscienza personale" che a volte crea divisioni in famiglia e non certo per i peccati da te menzionati. Che un figlio o un padre diventi assassino o truffatore dall'oggi al domani mi sembra quanto mai improbabile. Può capitare di perdere la testa a tutti, ma il ravvedimento è presto fatto in questi casi.
I problemi ci sono invece quando si parla di trasfusioni o crisi di coscienza in relazione all'insegnamento dottrinale.


In tutta sincerità: ma non te lo avevamo già detto mille volte?


Certo, come io ho sempre fatto notare che tutti i problemi di apostasia che avete sono dovuti ad una pratica della "scomunica" che va ben oltre l'insegnamento Biblico che la circoscrive a casi gravi. [SM=g27988]



09/03/2018 18:40
 
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Re: Re:
VVRL, 09/03/2018 18.19:


Vedi un po' tu se i figli, magari grandi che non sono più in casa, li possiamo considerare amici!!




se gli vogliamo bene, li dobbiamo disciplinare, come fa Geova con i suoi figli (Ebrei 12:5-11)


VVRL, 09/03/2018 18.19:



Nella cosiddetta "famiglia allargata" la questione è legata alla coscienza personale, è il singolo o il padrone di casa a decidere nel rispetto delle parole di Gesù e del benessere spirituale della famiglia quali e in che misura rapporti intrattenere con parenti stretti che peccano deliberatamente senza pentirsi (parliamo di ladri, assassini, adulteri, fornicatori, pedofili, truffatori, bugiardi).


Il problema è proprio "questa coscienza personale" che a volte crea divisioni in famiglia e non certo per i peccati da te menzionati. Che un figlio o un padre diventi assassino o truffatore dall'oggi al domani mi sembra quanto mai improbabile. Può capitare di perdere la testa a tutti, ma il ravvedimento è presto fatto in questi casi.
I problemi ci sono invece quando si parla di trasfusioni o crisi di coscienza in relazione all'insegnamento dottrinale.




e allora c' è la dissociazione......Paolo come ti ho già detto disse che avrebbe consegnato a Satana gli apostati, ergo li avrebbe espulsi (1 Timoteo 1:20), quindi ogni famiglia, con loro, si comporterà come meglio ritiene tenendo presente la lealtà a Dio e alle norme divine.
Non si può quindi fare di ogni erba un fascio, come fai tu

VVRL, 09/03/2018 18.19:



In tutta sincerità: ma non te lo avevamo già detto mille volte?


Certo, come io ho sempre fatto notare che tutti i problemi di apostasia che avete sono dovuti ad una pratica della "scomunica" che va ben oltre l'insegnamento Biblico che la circoscrive a casi gravi. [SM=g27988]






per nulla, questo è quel che ti ha insegnato la gentaglia che frequenti e certamente loro non hanno accettato la disciplina divina scritturale.
Ma la nostra disassocizione non va affatto oltre la Scrittura, resta ben ferma in quei limiti e nello spirito della disciplina medesima, che NON E' MAI QUELLO DI PUNIRE IL PECCATORE



09/03/2018 20:02
 
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Caro VVRL,

Non capisco francamente ancora che pertinenza abbia quello che dici con l'unità famigliare, come la scomunica disunirebbe la famiglia più del tollerare il peccato? Se il mio coniuge o mio figlio è scomunicato non dovrebbe cambiare nulla a livello di cura e affetto famigliare. Un parente non stretto? Come e quando frequentarlo è una scelta individuale che deve prendere in coscienza il capo famiglia in base al benessere dalla sua famiglia, non quello dei cugini di terzo grado. Disassociati per apostasia? A parte che sono una minoranza... ma pensi che il nonnetto che scrive balle e calunnie su di noi e magari augura la nostra morte sul sito cattonazista sia una edificante compagnia per i nipoti? Magari il padre non ha piacere che il nonno gli faccia il lavaggio del cervello con menzogne razziste, anche se è suo cugino in terzo grado...

Shalom
[Modificato da barnabino 09/03/2018 20:10]
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10/03/2018 06:38
 
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Sono spariti parecchi post!



[SM=g27993]
10/03/2018 06:56
 
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Re: Re:
VVRL, 09/03/2018 15.37:



Ma nessuno sta contestando la disciplina e l'ammonimento. Ci mancherebbe che tutti i peccati diventino leciti nel cristianesimo!!!
Sto solo contestando l'applicazione della "scomunica" alla maggior parte dei peccati comuni, quando la Bibbia la applica a due casi gravi, quando comunque il peccatore ha la pretesa di ritenersi un "fratello" a pieno titolo nel commettere tale peccato.
La Bibbia in sostanza dice che se io rubo qualcosa, ne che devo essere scomunicato perché non mi sono pentito, ma dovrei essere "allontanato" solo nel caso in cui avrei la pretesa di dire che rubare è un gesto cristianamente corretto.
Altro esempio. Se sono un battezzato con il vizio di cadere ogni tanto nel peccato dell'adulterio, mica devo essere scomunicato perché per debolezza spirituale non riesco ad essere fedele a mia moglie, ma la scomunica deve scattare quando ho la pretesa di dire che tradire la moglie non è peccato e mi considero quindi un fratello a tutti gli effetti nonostante questo grave peccato commesso e magari dico pure agli altri che è lecito farlo.




mi pare che tu sia in errore.

In 1 Corinti 5:1 si parla di un grave fatto di porneia, ma non si specifica che solo costui abbia "la pretesa di ritenersi un "fratello" a pieno titolo nel commettere tale peccato" e si "consideri quindi un fratello a tutti gli effetti nonostante questo grave peccato commesso e magari dico pure agli altri che è lecito farlo", perchè questa è semplicemente una tua inferenza.


Infatti Paolo specifica quanto segue:

"11 Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello ed è immorale o avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o ladro: con questi tali non dovete neanche mangiare insieme" (1 Corinti 5:11 CEI)

è del tutto ovvio che costoro non si siano pentiti e abbiano "la pretesa di dire che rubare è un gesto cristianamente corretto ", tanto è vero che continuano a star lì nell' ekklesìa e a definirsi fratelli tanto che Paolo è costretto a raccomandare di non mischarsi nè familiarizzare con loro ("neanche mangiare insieme")

infatti aggiunge

"Togliete il malvagio di mezzo a voi! " (1 Corinti 5:13 CEI)

Naturalmente, sto parlando solo di 1 Corinti 5...

Fatta questa doverosa specificazione, torniamo in tema, grazie




[SM=g1944981]

[Modificato da Aquila-58 10/03/2018 07:13]
10/03/2018 10:40
 
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Certo VVRL,

Perdonami, ma mi chiedo se ragioni...


Se sono un battezzato con il vizio di cadere ogni tanto nel peccato dell'adulterio, mica devo essere scomunicato perché per debolezza spirituale non riesco ad essere fedele a mia moglie, ma la scomunica deve scattare quando ho la pretesa di dire che tradire la moglie non è peccato e mi considero quindi un fratello a tutti gli effetti nonostante questo grave peccato commesso e magari dico pure agli altri che è lecito farlo



Certo, tu hai il vizietto di "cadere ogni tanto" nell'adulterio (ogni tanto, mica sempre!), vai a letto con qualche prostituta o la collega di lavoro e dici candidamente a tutti che lo consideri un peccato ma ahimè che "la carne è debole" e dunque anche se ami tanto tua moglie e il minestrone di casa da non volerla lasciare, "ogni tanto" la umili davanti a tutti tradendola. Non solo, vorresti anche che gli amici di tua mooglie ti capissero... e si, poverino, deve pur prenderti un po' di sano svago, una partita a calcetto con i fratelli, una pizzata insieme dopo che sei stato con l'amante, suvvia, sono cose che fortificano l'animo.

Ora, in tutto questo edificante quadretto famigliare mi chiedo come la scomunica possa essere un fattore di divisione... i problemi di quel matrimonio non sono la scomunica ma semmai un cogniuge fedifrago impenitente e maschilista. La scomunica dovrebbe servirgli a far capire che nessuno, né Dio né i suoi amici, approvano una condotta tanto sfacciata e umiliante nei confronti di una moglie fedele... mah, davvero siamo alla frutta se cominicamo a pensare che la congregazione cristiana dovrebbe tollerare la presenza di pedofili e adulteri impenitenti solo perché lo fanno per "debolezza".

Voglio dire, abbiamo un marito che tradisce tranquillamente la moglie, la umilia pure dicendo di non poter smettere per debolezza, di non volersi neppure pentire, e il problema di una eventuale disunione in famiglia per te sarebbe l'eventuale scomunica religiosa, che si limita al fatto che gli amici di sua moglie non vanno più a giocare a calcetto con lui? Ma ci vada con gli amici della sua amante, che da buona cattolica non è stato scomunicata.

Shalom [SM=g8878]
[Modificato da barnabino 10/03/2018 10:49]
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10/03/2018 12:25
 
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Re:
barnabino, 10/03/2018 10.40:

Certo VVRL,

Perdonami, ma mi chiedo se ragioni...


Se sono un battezzato con il vizio di cadere ogni tanto nel peccato dell'adulterio, mica devo essere scomunicato perché per debolezza spirituale non riesco ad essere fedele a mia moglie, ma la scomunica deve scattare quando ho la pretesa di dire che tradire la moglie non è peccato e mi considero quindi un fratello a tutti gli effetti nonostante questo grave peccato commesso e magari dico pure agli altri che è lecito farlo



Certo, tu hai il vizietto di "cadere ogni tanto" nell'adulterio (ogni tanto, mica sempre!), vai a letto con qualche prostituta o la collega di lavoro e dici candidamente a tutti che lo consideri un peccato ma ahimè che "la carne è debole" e dunque anche se ami tanto tua moglie e il minestrone di casa da non volerla lasciare, "ogni tanto" la umili davanti a tutti tradendola. Non solo, vorresti anche che gli amici di tua mooglie ti capissero... e si, poverino, deve pur prenderti un po' di sano svago, una partita a calcetto con i fratelli, una pizzata insieme dopo che sei stato con l'amante, suvvia, sono cose che fortificano l'animo.

Ora, in tutto questo edificante quadretto famigliare mi chiedo come la scomunica possa essere un fattore di divisione... i problemi di quel matrimonio non sono la scomunica ma semmai un cogniuge fedifrago impenitente e maschilista. La scomunica dovrebbe servirgli a far capire che nessuno, né Dio né i suoi amici, approvano una condotta tanto sfacciata e umiliante nei confronti di una moglie fedele... mah, davvero siamo alla frutta se cominicamo a pensare che la congregazione cristiana dovrebbe tollerare la presenza di pedofili e adulteri impenitenti solo perché lo fanno per "debolezza".

Voglio dire, abbiamo un marito che tradisce tranquillamente la moglie, la umilia pure dicendo di non poter smettere per debolezza, di non volersi neppure pentire, e il problema di una eventuale disunione in famiglia per te sarebbe l'eventuale scomunica religiosa, che si limita al fatto che gli amici di sua moglie non vanno più a giocare a calcetto con lui? Ma ci vada con gli amici della sua amante, che da buona cattolica non è stato scomunicata.

Shalom [SM=g8878]



Barnabino come al solito strumentalizzi quello che dico per come ti fa più comodo.
La Bibbia dice che la disassociazione va applicata quando si ha la pretesa di rendere i peccati non peccati e non certo quando il peccatore da solo si esclude da solo perché riconosce il peccato.
[Modificato da barnabino 10/03/2018 12:31]
10/03/2018 12:38
 
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Re: Re:
VVRL, 10/03/2018 12.25:



Barnabino come al solito strumentalizzi quello che dico per come ti fa più comodo.
La Bibbia dice che la disassociazione va applicata quando si ha la pretesa di rendere i peccati non peccati e non certo quando il peccatore da solo si esclude da solo perché riconosce il peccato.




La disassociazione non è mai automatica, tanto per cominciare....la Congregazione Cristiana non è mica la Questura...
Si ha solo se non vi è alcun pentimento da parte del peccatore e se questi continua imperterrito a praticare la sua condotta....
Francamente non mi sono mai capitati casi di "peccatori che da soli si ecludono perchè riconoscono il peccato".
Che diamine vuol dire?

[SM=g2037509]
[Modificato da Aquila-58 10/03/2018 12:40]
10/03/2018 12:50
 
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Caro VVRL,


Barnabino come al solito strumentalizzi quello che dico per come ti fa più comodo



Non strumentalizzo nulla, ho solo detto che nel caso di adulterio la scomunica è davvero l'ultimo problema. Abbiamo un marito fedifrago e maschilista che umilia la moglie e per te il problema della disunione in famiglia sarebbe la scomunica che impedisce al marito di fare la settimanale partita a calcetto, magari dopo aver fatto visita all'amante? Ripeto: se si sente tanto solo, povero ciccino, ci vada con gli amici dell'amante a giocare a calcetto, non con quelli di sua moglie...


La Bibbia dice che la disassociazione va applicata quando si ha la pretesa di rendere i peccati non peccati e non certo quando il peccatore da solo si esclude da solo perché riconosce il peccato



Qui non parliamo di cosa sia la scomunica, se per voi cattolici va bene tollerare un pedifilo perché (poverino) riconosce di peccare ma per debolezza non riesci a smettere di violentare dei bambini è un fatto vostro.

Qui, piuttosto, diciamo che non è la scomunica ma è la condotta errata di chi pecca deliberatamente, indipendentemente dalla scomunica, a disunire la famiglia. L'adultero che per debolezza va "ogni tanto" con le prostitute o con le amanti divide la famiglia non a causa della disciplina che può ricevere, ma a causa delle conseguenze delle sue azioni: umiliazione della moglie, malattie sessualmente trasmesse, gravidanze indesiderate, cattiva coscienza, disapprovazione sociale degli amici e parenti.

Ora, spiegami come davanti a ad un fedifrago maschlista che tradisce la moglie puoi sostenere che il "problema" della disunione in famiglia sia a scomunica, che ha effetti molto limitati e volti a spingere la persona a rendersi conto della gravità della sua condotta. Spero tu stia veramente scherzando.

Shalom
[Modificato da barnabino 10/03/2018 12:55]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

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10/03/2018 13:00
 
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Francamente non mi sono mai capitati casi di "peccatori che da soli si ecludono perchè riconoscono il peccato".
Che diamine vuol dire?



Vuol dire che se c'è un pedofilo che va dal prete e gli dice che capisce che è un peccato grave ma che per debolezza continuerà a molestare i bambini lui, di propria volontà, capisce che non è cristiano e non prenderà più la messa perché sa di fare una cosa indegna, però la continua tranquillamente a peccare senza essere scomunicato e frequantare i bambini della parroccchia, non sia mai che si offende...

Shalom [SM=g8920]
[Modificato da barnabino 10/03/2018 13:02]
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