di Redazione
10 aprile 2018
Dietro quest'operazione ci sarebbe il governo cinese che vuole limitare la diffusione del libro sacro
Dal 30 marzo molti siti di vendite on-line, tra cui JD.com, Taobao, Amazon.cn e Dang Dang, hanno cancellato la possibilità di acquistare la Bibbia on-line. Dietro quest’operazione ci sarebbe il governo cinese che vuole limitare la diffusione del libro sacro.
Il governo di Pechino considera infatti la Bibbia un libro «per distribuzione interna» e ufficialmente lo permette solo negli ambiti cattolici e protestanti, sotto il controllo delle Associazioni patriottiche. In Cina i libri religiosi non si possono vendere senza il codice di identificazione (Isdn), che è dato dall’Amministrazione statale per la stampa e le pubblicazioni.
Da diversi anni la Bibbia è divenuta un best-seller: cresce la richiesta da parte dei cinesi e questo ha favorito la diffusione non solo di copie ufficiali, ma anche piratate.
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