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Testimoni di Geova e compleanno

Ultimo Aggiornamento: 15/06/2018 23:55
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15/06/2018 19:21
 
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I cristiani dei primi secoli

"Non meno decisiva fu l'ostilità del Nuovo Testamento: secondo gli evangelisti Matteo e Marco, il re Erode ordinò l'esecuzione di Giovanni il Battista al termine del banchetto in onore del suo compleanno, per compiacere Salomè, figlia di Erodiade, dopo che ella ebbe danzato davanti a lui (Marco 6, 21 e Matteo 14, 6)". (L'invenzione del compleanno a cura di Jean-Claude Schmitt (2012) Editori Laterza; pag. 38)
I cristiani del I° secolo non avrebbero mai celebrato la nascita di Gesù poiché sapevano che le feste di compleanno erano legate a una superstizione. "Il compleanno antico e pagano era concepito come un rito religioso ed è per questo che fu rifiutato dal cristianesimo". (Copertina di "L'invenzione del compleanno a cura di Jean-Claude Schmitt (2012) Editori Laterza")
Greci e romani credevano che uno spirito assistesse alla nascita degli esseri umani e li proteggesse per tutta la vita. Un libro dice: "Questo spirito aveva una relazione mistica con il dio nel cui compleanno la persona era nata". (The Lore of Birthdays) Dio non avrebbe certo approvato una celebrazione che collegasse Gesù a una superstizione. (Isaia 65:11, 12)
Non sorprende dunque leggere che "I primi cristiani non festeggiavano la nascita di Cri-sto perché consideravano il festeggiare la nascita di qualcuno un'usanza pagana". (The World Book Encyclopedia, Vol. 3, pag. 416)
"Sebbene presso gli antichi l'usanza di festeggiare l'anniversario della propria nascita fosse comune, in origine essa era disapprovata dai cristiani", scrive William S. Walsh in un suo libro (Curiosities of Popular Customs). Lo storico Walsh prosegue citando antichi scritti cristiani sul soggetto, e dice: "Origene pertanto, in un'omelia su Levitico xii 2, assicura ai suoi ascoltatori che 'fra i santi nessuno tenne mai una festa o un banchetto per il suo compleanno né fece baldoria il giorno della nascita di suo figlio o di sua figlia. Ma i peccatori fanno baldoria e festeggiano in quei giorni'".
Sempre di Origene si legge: "Non si trova alcuno fra tutti i santi che abbia fatto una fe-sta o un grande convito nel giorno anniversario della propria nascita…Nel Vecchio Testamen-to…Faraone, re di Egitto, celebra con festa il suo giorno natalizio, e nel Nuovo Testamento Erode. L’uno e l’altro, tuttavia, macchiano la festa stessa del proprio natalizio con la profusio-ne di sangue umano". (Omelia Levitico VIII, 3, 179,Città Nuova). Ancora: "Perciò uno dei no-stri predecessori, considerando il compleanno del Faraone riferito nel libro della Genesi, ha spiegato che a celebrare il compleanno è il malvagio, colui che si diletta nelle cose della gene-razione. Abbiamo preso da lui questo spunto e scoperto che in nessun testo della Scrittura c'è un giusto che festeggi il compleanno". (Origene - Commento a Matteo, Libro XI, 2; Traduzione di Rosario Scognamiglio)
Inoltre, il ministro luterano John C. McCollister nel suo recente libro The Christian Book of Why (Il libro cristiano dei perché) a pagina 205 scrive: "A quell'epoca tutti i cristiani pensa-vano che la celebrazione di qualsiasi compleanno (anche quello del Signore) fosse un'usanza pagana. Nel tentativo di separarsi da qualsiasi pratica pagana, i primi cristiani rifiutarono di ri-servare un giorno alla nascita di Gesù".
La festa del compleanno era comune in molte culture politeistiche. Si celebravano riti idolatrici in onore delle divinità di ciascun particolare giorno di nascita, e si celebrava anche il genetliaco di dèi mitici come Saturno e Apollo. Il dott. John C. McCollister dice nel suo libro The Christian Book of Why: "I cristiani del primo secolo non celebravano una festa per onora-re la nascita di Gesù e per la stessa ragione non osservavano l'anniversario della nascita di nessun altro. A quell'epoca tutti i cristiani pensavano che tutte le feste di compleanno (anche di quello del Signore) fossero usanze pagane".
Lo storico tedesco August Neander scrive: "La nozione della festa del compleanno era lungi dalle idee dei cristiani di questo periodo". (Allgemeine Geschichte der christlichen Religi-on und Kirche, 1842, Vol. 1, pag. 518)
"Origene [scrittore del III secolo E.V.] . . . insiste che 'di tutte le sante persone menzio-nate nelle Scritture, non si narra di nessuna che osservasse una festa o che tenesse un gran-de banchetto nel suo genetliaco. Solo i peccatori (come Faraone ed Erode) si rallegrano grandemente del giorno in cui vennero in questo basso mondo'". (The Catholic Encyclopedia, 1913, vol. X, pag. 709)
Anche "Agostino si opponeva alla pratica del compleanno…a causa del suo legame con il paganesimo". (L'invenzione del compleanno a cura di Jean-Claude Schmitt (2012) Edi-tori Laterza; pag. 42)
Cosa pensavano dunque i primi cristiani dei compleanni? "La nozione della festa del compleanno era lungi dalle idee dei cristiani di questo periodo in genere". (The History of the Christian Religion and Church, During the Three First Centuries, di Augustus Neander, New York, 1848, pag. 190)
"La riverenza in cui erano tenuti i martiri portò a un eccessivo attaccamento al luogo e al giorno della loro morte. Si ebbe la felice idea di considerare il giorno in cui il martire era morto come il suo giorno di nascita. I luoghi del martirio erano guardati con un timore reveren-ziale. . . . Nell'anniversario, le funzioni [nelle chiese] erano in gran parte dedicate a ricordarne le opere e la personalità. . . . Si deve tuttavia ricordare che queste funzioni commemorative [annuali] non facevano parte della norma generale della Chiesa". (History of the Christian Church, del dott. John F. Hurst, Vol. I, pagg. 350, 351)
In un libro si legge: "I primi cristiani si opponevano fermamente alla celebrazione del giorno di nascita "biologica"...Durante i primi tre secoli dell'era comune, una sola data aveva importanza per i primi cristiani: quella della morte e, soprattutto,della resurrezione del loro Salvatore, il Cristo. All'alba del cristianesimo, celebrare le nascite (inizio della vita biologica) era considerato una pratica pagana...Perfino Origene, uno dei Padri della Chiesa cristiana, condannò coloro che celebravano la data di nascita fisica - dichiarando addirittura sconve-niente preoccuparsi di quella del Cristo – poiché riteneva che fossero soltanto gli empi,come il Faraone ed Erode, a farlo...nessuno prima del II secolo si è preoccupato della reale nascita di Gesù, in particolare né gli autori antichi né i redattori dei Vangeli...Tuttavia diventa ben presto necessario fissare una data di nascita per il Cristo, per ragioni teologiche ma soprattutto per ragioni politiche". (La vera storia di Babbo Natale a cura di Arnaud D'Apremont Edizioni; L'Età dell'Acquario; pagg. 24, 25)
"I primi cristiani non festeggiavano la nascita di Cristo. I compleanni stessi erano legati a usanze pagane; i Vangeli non dicono nulla sulla data effettiva in cui nacque Cristo". (J. Golby e W. Purdue, The Making of the Modern Christmas)
Un'enciclopedia dice che "Durante i primi tre secoli dell'era cristiana ci fu una conside-revole opposizione nella Chiesa alle usanze pagane di celebrare i compleanni". (Collier's En-cyclopedia (1984) Vol. 6, pag. 403)
Sì, "Fino al IV secolo il cristianesimo respinse la celebrazione dei compleanni giudican-dola un'usanza pagana". (Schwäbische Zeitung (supplemento Zeit und Welt) del 3-4 aprile 1981, pag. 4)
In pratica, "Non c'era posto per il compleanno nel cristianesimo in quanto pratica reli-giosa, com'era stato durante l'antichità pagana…Il fatto che il paganesimo abbia invece cono-sciuto una celebrazione religiosa del compleanno, sia privata (tutti i mesi e poi tutti gli anni), sia pubblica (specialmente per i re ellenistici e gli imperatori romani), non poteva far altro che allontanare ulteriormente questa pratica". (L'invenzione del compleanno a cura di Jean-Claude Schmitt (2012) Editori Laterza; pag. 46)
Tutto questo accadeva molti secoli fa. Perché mai dovrebbe influire sulla celebrazione dei compleanni del nostro tempo? Se i cristiani del primo secolo non festeggiavano né il pro-prio compleanno né quello di Gesù, perché i sinceri cristiani d'oggi non dovrebbero seguire il loro esempio?

CONCLUSIONE

Tenendo presente tutte queste cose i testimoni di Geova non partecipano alle feste di compleanno. Certo la nascita di un bambino è un avvenimento gioioso, stupendo. Natural-mente tutti i genitori si rallegrano man mano che i figli crescono e fanno progressi ogni anno che passa.
La Parola di Dio non dà mai il comando di celebrare i compleanni e li menziona solo in relazione a persone che non adoravano il vero Dio. (Gen. 40:20; Matt. 14:6-11) Poiché le u-sanze popolari che si osservano alle feste di compleanno hanno origine dalla superstizione pagana, né gli antichi Giudei né i primi cristiani celebrarono i compleanni. Anche oggi i veri cristiani ubbidiscono al comando relativo alle false usanze religiose e a quelli che le seguono: "'Uscite di mezzo a loro e separatevi', dice Geova, 'e cessate di toccare la cosa impura'". — 2 Cor. 6:17.
Sebbene la nascita di un bambino sia un'occasione gioiosa, la Bibbia la mette nella giusta prospettiva con questo interessante commento: "Un nome è meglio che il buon olio, e il giorno della morte che il giorno della nascita". (Ecclesiaste 7:1) Com'è possibile? Alla nascita ereditiamo tutti l'imperfezione e il peccato dai nostri antenati, Adamo ed Eva. Nasciamo senza il favore di Dio con la prospettiva di una vita breve e piena di affanni, seguita dalla morte. — Giobbe 14:1-4; Romani 5:12.
'Ma non è questo un atteggiamento da estremisti o da fanatici?' chiederà qualcuno. 'Dopo tutto che male c'è a festeggiare il compleanno? Lo spiritismo o l'astrologia oggi non c'entrano'.
Una cosa interessante è che gran parte di quello che oggi viene preso per ovvio nel fe-steggiare il compleanno conserva il sapore di antichi riti religiosi. "L'usanza delle candeline accese sulla torta ebbe origine dai greci. Filòcoro [antico storico greco] indica che il sesto giorno di ogni mese, l'anniversario della nascita di Artemide, dea della luna e della caccia [nonché della fertilità], venivano messe sugli altari dei templi di questa dea torte al miele tonde come la luna e con le candeline accese". (The Lore of Birthdays, di Ralph e Adelin Linton, New York, 1952, pag. 26.) Qual è il significato delle candeline? La stessa fonte dice: "Nella credenza popolare, le candeline sono dotate di uno speciale potere magico per esaudire desi-deri…Le candeline accese e i fuochi sacrificali hanno avuto uno speciale significato mistico sin da quando l'uomo ha eretto i primi altari ai suoi dèi. Le candeline della torta di compleanno sono pertanto un omaggio e un tributo al bambino che compie gli anni e portano fortuna".
E che dire del tradizionale augurio di "Buon compleanno"? The Lore of Birthdays a pa-gina 20 dice: "I saluti e gli auguri di buon compleanno sono una parte essenziale di questa fe-sta…l'idea trae le sue origini dalla magia. La stregoneria viene impiegata soprattutto per getta-re incantesimi, buoni e cattivi. Si è specialmente sensibili a tali incantesimi nel giorno del compleanno, perché in quel tempo i propri spiriti sono in giro…Gli auguri di buon compleanno
possono esercitare un'influenza buona o cattiva perché quel giorno si è più vicini al mondo degli spiriti".
Significa questo che i cristiani non possono avere niente a che fare con alcuna usanza che abbia origine da falsi riti religiosi? No. Ci sono moltissime comuni usanze che non hanno origini di questo genere. Ma quando una certa usanza conserva ancor oggi caratteristiche che vanno contro i principi biblici, allora i veri cristiani devono per coscienza rifiutarsi di seguirla.
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