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nuovo articolo: I TESTIMONI DI GEOVA E GLI ABUSI SUI MINORI

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2020 17:21
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24/06/2018 23:19
 
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Il segreto confessionale: fra diritto legale e necessità. Il segreto confessionale, ovvero l’obbligo (per il diritto ecclesiastico) e la facoltà (per quello civile) di non rivelare ad altri - incluse le autorità costituite - i fatti, per quanto gravi, raccolti nelle confessioni da parte di membri della comunità agli anziani, può sembrare un ostacolo alla soluzione del problema degli abusi se non addirittura un inatteso alleato dei responsabili di tali reati. L’assenza (o l’inottemperanza) del segreto non impedirebbe il ripetersi delle molestie? Il ragionamento ha una sua logica nel breve periodo, ma risulta controproducente nel lungo. Si pensi ad un molestatore intenzionato a confessare spontaneamente agli anziani i propri errori. Se qualcosa può indurlo a parlare, a rivolgersi ad una figura da lui riconosciuta come ‘pastore’ o consigliere spirituale, evidentemente è proprio la speranza che le sue confidenze (laddove non imposto dalla legge) non saranno riferite. La certezza del contrario costituirebbe viceversa un ovvio disincentivo alla confessione e quindi un rischio più che potenziale di reiterazione degli abusi, che il responsabile riterrà di gestire unicamente nella sua sfera privata.

Si tende poi a dimenticare che un testimone di Geova accusato di molestie è pur sempre un cristiano che necessita di assistenza spirituale e ha diritto di essere aiutato a ripristinare il proprio rapporto con Dio e con la fratellanza, e questo a prescindere dall’intervento delle autorità, che la vittima o i suoi familiari sono liberi in ogni caso di invocare. Così come gli anziani non hanno titolo a giudicare l’individuo o i fatti che gli vengono addebitati sul piano legale, la polizia o i magistrati non l’hanno ovviamente ad aiutarlo sul piano spirituale ed è anche questa una esigenza che va colmata da soggetti idonei: a ciascuno il suo ruolo. Ecco come l’Organizzazione sintetizza il concetto:


“Nella maggioranza delle fedi, evitare il peccato, il pentimento, il perdono dei peccati e la compassione per la vittima ed il peccatore sono principi centrali. Molti non credenti a volte non capiranno o non possono capire in che modo o perché un cristiano potrebbe perdonare un peccatore pentito e praticare la compassione.” [46]



È interessante come proprio la guida spirituale che il peccatore riceve come risultato della confessione è spesso citata in diritto come una delle ragioni per la tutela di tale disposizione. Ad esempio:


“Il privilegio della confessione riconosce il bisogno umano di rivelare ad un consigliere spirituale, in totale e assoluta confidenza, quelli che si suppongono essere atti o pensieri impuri e di ricevere in cambio conforto pastorale e guida” [47] .



Per ragioni similari, ove previsto dai dispositivi di legge, il ‘segreto professionale’ può dare facoltà ad uno psicologo, a un medico o a un assistente sociale di non rivelare a nessuno, autorità comprese, l’ammissione di un paziente delle proprie tendenze pedofile. E parimenti si può riconoscere che la non ottemperanza del segreto professionale avrebbe il naturale effetto di dissuadere l’individuo dal rivolgersi ad uno specialista e di privarlo di una possibilità di recupero.

Il segreto confessionale e quello professionale non sono dunque una forma di “omertà legalizzata”, ma salvaguardano l’efficacia operativa delle categorie di persone cui sono rispettivamente riconosciuti; la violazione del segreto rischia di produrre (come è stato acutamente sintetizzato) “per un pedofilo in galera, dieci che rimangono nell’ombra” per evitare una denuncia sicura.



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NOTE IN CALCE

[46] Citazione originale: “Within most religions, avoiding sinning, repentance for one’s sins, the forgiveness of sins and compassion for the victim and sinner are central tenets. Many non-religious people sometimes will not, or cannot, understand how or why a Christian may forgive a repentant sinner and exercise compassion in so doing.” - ibid., § 3.11.

[47] Roman Catholic Archbishop of Los Angeles v. Los Angeles Superior Court (2005) 131 Cal.App.4th 417, 443; traduzione di tdgonline.
[Modificato da EverLastingLife 24/06/2018 23:40]
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