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nuovo articolo: I TESTIMONI DI GEOVA E GLI ABUSI SUI MINORI

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2020 17:21
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25/06/2018 00:38
 
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Sarà interessante prendere nota di alcuni passaggi della sentenza d’appello, che riassume anche gran parte delle risultanze della precedente. Ad esempio, l’accusa di negligenza sopravvisse ad entrambi i gradi di giudizio malgrado gli anziani deponessero davanti alla Corte che a Kendrick era stato esplicitamente vietato di mostrare affetto ai bambini, di prenderli in braccio, di partecipare alla testimonianza di casa in casa o di lavorare nella Sala del Regno insieme a loro [119]. Monica Applewhite, assistente sociale ed esperta di abusi sull’infanzia, oltre ad encomiare i criteri di riservatezza seguiti dall’Organizzazione nel gestire le informazioni di natura personale, in primo grado aveva detto che Kendrick non era mai stato messo in una posizione che gli consentisse di stare da solo con dei bambini, che gli anziani avevano esercitato sull’individuo la dovuta sorveglianza, e che le politiche seguite negli anni ‘90 dall’Organizzazione per difendere i minori dagli abusi erano mediamente superiori a quelle generalmente adottate e considerate adeguate [120] .

La Corte d’appello rigettò inoltre le pretese dei legali della Conti che gli anziani dovessero avvertire la congregazione delle supposte tendenze di Kendrick citando, nelle motivazioni, ben 7 sentenze di avviso contrario [121] . Affermò che “l’imposizione di un obbligo di avvertire [la congregazione] avrebbe conseguenze sociali dannose. Scoraggerebbe i trasgressori dal ricercare un intervento potenzialmente benefico, e contravverrebbe alla politica pubblica contro la divulgazione delle informazioni raccolte in confessione. Nessuna colpa può essere attribuita agli imputati per avere aderito a tale politica” [122] . Per le medesime ragioni, la Corte concluse che gli anziani non avevano alcun dovere, da un punto di vista giuridico, di vigilare sulla condotta di Kendrick, supposto che non l’avessero fatto [123] .

L’unico punto nel quale la Corte d’Appello trovò la WT e la congregazione di Fremont colpevoli di negligenza fu la circostanza secondo cui a Kendrick fosse concesso di accompagnare la giovane proclamatrice nell’opera di proselitismo, la quale, nelle narrazioni della Conti, sarebbe stata teatro della maggioranza delle molestie. È da rilevare che questa conclusione fu raggiunta malgrado il fatto che gli anziani testimoniassero sotto giuramento che i bambini, ove mai partecipassero al servizio di campo, non erano mai abbinati con adulti diversi dai propri genitori. In più punti la sentenza riconosceva comunque che la negligenza era in ultima analisi da attribuire al corpo degli anziani della congregazione di Fremont, che non aveva attuato le esplicite disposizioni scritte comunicate dalla sede centrale [124] . Ciononostante, la WT fu ugualmente condannata su questo punto perché ‘non aveva imposto’ alla congregazione di Fremont o allo stesso Kendrick la propria politica di limitazione del servizio di campo nei confronti di un abusatore.

Si dirà che un indennizzo da 2,8 milioni di dollari rappresenti pur sempre una cifra ragguardevole, ma ciò porterebbe ad una nuova delusione. La WT infatti si è appellata anche contro questa seconda sentenza, ed ha poi rinunciato all'appello quando è stato raggiunto (in data 23/6/15) un accordo extra giudiziale con la Conti sul risarcimento; risarcimento del quale non è stata mai resa nota l’entità, ma ovviamente inferiore a quanto stabilito anche dalla sentenza di secondo grado [125].

La vicenda, per l’inevitabile effetto ‘bolla di sapone’ prodotto alla sua conclusione naturale, è stata letta dai più come una sonora sconfitta per i denigratori dei testimoni di Geova. Cosa rimane, in definitiva, del tanto sbandierato affaire Conti? La presa d’atto dell’esistenza di un problema di abusi sessuali anche fra i testimoni di Geova, che ricorda la famosa scoperta dell’acqua calda, dato che ciò non è mai stato negato da alcuno; un problema di negligenza nella gestione di un individuo reo di pedofilia, negligenza la quale, essendo ben chiare le direttive dalla WT, è stata sostanzialmente imputata alla congregazione locale; la conferma del fatto che non esiste un obbligo teorico di rendere noti alle autorità i casi di abusi sessuali, obbligo cui questa sentenza ha strappato via la sponda legale offerta in primo grado.


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NOTE IN CALCE



[119] Ibid., pag. 7.

[120] Ibid., pag.10.

[121] Ibid., pag. 12, 13.

[122] Ibid., pag. 15.

[123] Ibid., pag.18, 19.

[124] Ibid., pag. 22, 23, 25.

[125] appellatecases.courtinfo.ca.gov/search/case/dockets.cfm?dist=0&doc_id=2109889&doc_no=...


[Modificato da EverLastingLife 25/06/2018 00:44]
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