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Perché ignorate i disassociati ?

Ultimo Aggiornamento: 29/09/2018 19:24
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18/09/2018 13:38
 
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Le conclusioni della Commissione
. Il 15/12/2017 la Royal Commission pubblicava le proprie conclusioni, le quali, come detto in premessa, non avevano alcun valore di diffida o di obbligo legale, ma costituivano semplicemente raccomandazioni per le procedure interne delle varie organizzazioni prese in esame. Le conclusioni erano state determinate sulla base dell’analisi del modus operandi istituito dal Corpo Direttivo in materia di abusi sui minori (comitati giudiziari, regola del doppio testimone, sanzioni a carico dei trasgressori etc.), della ‘consulenza’ di un avvocato, qualificato come ‘esperto’ di abusi fra i Testimoni di Geova per averci avuto a che fare in una sola causa, risalente al 2001 [100] , e della testimonianza di due vittime in tutto per tutto, indicate nei lavori con le sole iniziali, BCB e BCG. Al tempo dell’insediamento della Commissione BCB era divenuta una inattiva critica, e BCG era una ex-testimone di Geova dissociatasi spontaneamente [101] . Il numero incredibilmente esiguo di queste ultime due testimonianze e la natura specifica dei soggetti coinvolti non può che dare adito a perplessità, ma mai quanto il tempo trascorso dai relativi abusi, che era addirittura di 27 e 33 anni addietro rispetto all’inizio dei lavori della Commissione: un lasso di tempo enorme, nel quale ovviamente (oltre alle inevitabili ripercussioni sulla memoria storica) tante cose erano cambiate, dal punto di vista giuridico, etico e della gestione interna del problema [102] .

Ad ogni modo, per i testimoni di Geova le raccomandazioni si riducevano allo striminzito elenco riportato di seguito [103] :

1) No longer shun child victims of sexual abuse.
2) Abandon its application of the two-witness rule in cases involving complaints of sexual abuse.
3) Revise its policies so women are involved in processes related to the investigation and determination of allegations of child sexual abuse.


Tre punti in tutto (contro i 21 riservati alla Chiesa Cattolica), e cioè nell’ordine: non ostracizzare le giovani vittime di abusi; abbandonare l’applicazione della regola dei due testimoni nei casi di abusi; coinvolgere anche le donne nei procedimenti di investigazione e accertamento delle accuse.

Anzitutto rileviamo - e non è un inciso di poco conto - che ‘grande assente’ fra gli esiti della Commissione è la questione delle denunce alle autorità, della quale si era molto parlato durante i lavori [104] , ma di cui sembra scomparsa ogni traccia al momento di tirare le somme. Si riaffermava quindi (e ne è l’ennesima prova) che non è mai esistito alcuno scoraggiamento, né tanto meno alcuna censura, della decisione di portare in tribunale un altro testimone di Geova per il reato di molestie. Altresì molte delle lacune che si era ritenuto di riscontrare all’apertura immediata, oppure nel corso, dei lavori della Commissione, erano state depennate dalle conclusioni. Esse includevano ad esempio l'informare pubblicamente la congregazione che è stato commesso un atto di pedofilia durante il relativo annuncio di riprensione o di disassociazione, l'istituire un comitato giudiziario anche nell’ipotesi di un unico testimone di abusi, e l'indicazione di stipulare un’assicurazione volta a coprire le eventuali richieste di risarcimento da parte delle vittime (che voleva essere, dunque, una cautela anche per l’Organizzazione).



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NOTE IN CALCE

[100] Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse - Submissions on behalf of Watchtower Bible and Tract Society of Australia & Others, 9/11/2015, §§ 9.366, 9.367.

[101] Report of Case Study no. 29 - The response of the Jehovah’s Witnesses and Watchtower Bible and Tract Society of Australia Ltd to allegations of child sexual abuse, Commonwealth of Australia 2016, ottobre 2016, pag. 11, 49.

[102] I legali dell’Organizzazione trovarono, nelle testimonianze rese alla Commissione da BCB e BCG e nell’uso che ne aveva fatto la Commissione stessa, una quantità davvero incredibile di contraddizioni ed errori (Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse - Submissions on behalf of Watchtower Bible and Tract Society of Australia & Others, 9/11/2015, cap.9 parti 3-5).

[103] Recommendations from the Royal Commission, articolo del Daily Mail, versione elettronica, del 15/12/2017.

[104] In dozzine di punti della documentazione prodotta dalla Commissione si ripete che ‘non rientra nella policy dell’Organizzazione’ che gli anziani dei testimoni di Geova denuncino gli abusi su minori di cui sono a conoscenza, a meno che non fossero tenuti per legge a farlo. Osservazione non esente da una nota implicita di biasimo, che appare però incongrua. È fatale che ci si chieda come mai, invece di suggerire (velatamente) agli enti religiosi che si dovrebbe sporgere denuncia anche nell’assenza di un obbligo di legge, la Commissione non indirizzi i suoi sforzi proprio verso le autorità governative perché le leggi siano cambiate.


18/09/2018 13:39
 
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Veniamo ora ad un rapido esame delle tre raccomandazioni, iniziando dalla terza: le donne testimoni di Geova sono invero già coinvolte per definizione nelle procedure giudiziarie, se ad esempio vittime o testimoni degli abusi, se raccolgono confidenze relative ad abusi fatti o subiti e dunque viene chiesto loro di collaborare coi comitati giudiziari, o per altre ragioni; con tale raccomandazione tuttavia la Commissione mirava alla possibilità di introdurre delle donne come parte attiva dei comitati, ovvero nel ruolo di giudici. Questo ruolo, essendo connaturato a quello di anziano di congregazione, secondo la Parola di Dio spetta solo agli uomini (1 Corinti 14:34; 1 Timoteo 2:12). Si può pensare ciò che si vuole di tale posizione, ma è arduo sfuggire alla logica della risposta ufficiale dei portavoce della Società:


“Nessuna prova empirica o credibile, che indichi che una decisione presa unicamente da uomini fosse o sia necessariamente problematica, è stata prodotta davanti alla Commissione. Giudici di sesso maschile (molti dei quali potrebbero essere padri) determinano la colpevolezza o l’innocenza degli imputati in tutto il mondo. Nessuna prova empirica che indichi che gli uomini non sarebbero intellettualmente o emotivamente predisposti per determinare la colpevolezza o l’innocenza di qualche individuo accusato di abusi su bambini è stata presentata alla Commissione. Nessuna prova empirica che indichi che le donne sarebbero necessariamente meglio dotate per farlo, sul piano intellettuale o quello emotivo, è stata presentata alla Commissione. In assenza dell’una o dell’altra prova, la scelta del sesso delle persone coinvolte in un processo decisionale è parte della libera professione religiosa, il che significa che una persona ha il diritto di credere e di agire in armonia con le proprie credenze, anche se tali credenze prevedono che degli anziani (uomini) di congregazione determinino la colpevolezza di un peccatore”. [105]



Quanto alla possibile anomalia eccepita dalla Commissione secondo cui una vittima di sesso femminile potrebbe provare un comprensibile disagio nel fare menzione degli abusi subiti ad un gruppo di anziani (uomini), Geoffrey Jackson, membro del corpo direttivo, ha specificato che le confidenze della vittima possono essere raccolte da due donne, che a loro volta le riporteranno agli anziani [106].

La prima raccomandazione richiede un chiarimento preliminare: quello che i detrattori chiamano ‘ostracismo’ è il rifiuto di intrattenere rapporti sociali non indispensabili con ex-Testimoni che hanno deliberatamente abbandonato la propria fede. Nella propria risposta ufficiale alla Commissione, la filiale australiana chiedeva non per caso: che relazione dovrebbe avere ciò con la prevenzione degli abusi sessuali? In che modo una limitazione all’ “ostracismo” verso gli ex-testimoni di Geova potrebbe ridurre l’incidenza delle molestie sui minori? [107]

In verità la raccomandazione non parla di ostracismo in generale: fa riferimento specifico alle vittime degli abusi. Ma anche ciò appare senza senso. I testimoni di Geova infatti non hanno mai ‘ostracizzato le vittime di abusi sessuali’. Qualcuno che è fatto oggetto di molestie non può essere disassociato, per la banale ragione che si tratta di una vittima e non di un colpevole, e l’idea di aggiungere al danno degli abusi la beffa della sanzione disciplinare ha del grottesco. Rimane l’alternativa della dissociazione volontaria da parte del diretto interessato, ed è questo il senso da attribuire alla ‘raccomandazione’; nel documento Opening Address by Senior Counsel Assisting si legge infatti (art. 35) che “l’Organizzazione ha mancato di affrontare la pratica, particolarmente devastante, di ostracizzare le vittime che si dissociano dall’organizzazione a causa del loro abuso” (corsivo nostro) [108] . E questo ci porta al terzo nonsense di fila. Perché una vittima di abusi dovrebbe scegliere di dissociarsi? Perché non d’accordo con la prassi del gruppo? Perché convinta che continuare a frequentare la congregazione costituirebbe un pericolo per la propria persona? In entrambi i casi essa potrebbe banalmente smettere di sostenere le attività del gruppo, divenendo ‘inattivo’, come ancora riportato durante le audizioni della Royal Commission [109]. Nel secondo dei due casi basterebbe, in alternativa, cambiare congregazione. Non si capisce poi in quale oscuro modo la dissociazione della vittima dovrebbe indurre un eventuale abusatore a desistere dai propri intenti, né a cosa servirebbe, ai fini della prevenzione degli abusi, che al dissociato sia permesso di avere rapporti sociali non necessari con i propri ex-confratelli.

Questa sequela di paradossi si spiega con la politica che la Commissione ha voluto seguire nei propri studi, ed è quella di fare ricorso - fra l’altro - a testimonianze di fuoriusciti dissidenti [110] . Uno scenario che può giustificare una “raccomandazione” del genere, se mai, è il seguente: una vittima di abusi divenuta adulta, in polemica con l’Organizzazione perché il suo presunto molestatore non sarebbe stato sanzionato, decide di dissociarsi (e magari di esporre il proprio caso ai mezzi d’informazione e/o di sporgere denuncia). Si noti come questo richiamo della Commissione alla presunta ‘amoralità’ del provvedimento espulsivo presenti un banale errore logico, consistente nell’invertirne la causa con l’effetto: tende infatti a presentare l “ostracismo” come un accidente, il risultato di una sanzione ingiusta, quando è invece la conseguenza di un gesto deliberato.



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NOTE IN CALCE

[105] Citazione originale: “No empirical or credible evidence, suggesting that a decision being made only by men was, or is, necessarily problematic, was placed before the Commission. Male judges (many of whom may be fathers) determine the guilt or innocence of defendants all over the world. No empirical evidence suggesting that men are not intellectually or emotionally equipped to determine the guilt or innocence of someone accused of child abuse was presented to the Commission. No empirical evidence suggesting that women are necessarily better equipped either intellectually or emotionally to do so was presented to the Commission. In the absence of evidence one way or the other, the choice of the gender of the persons involved in the decision-making process is an aspect of the free exercise of religion, which means that a person is entitled to believe and act in accordance with their beliefs, even if those beliefs mean that congregation elders (men) determine a sinner’s guilt." - Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse - Submissions on behalf of Watchtower Bible and Tract Society of Australia & Others, 9/11/2015, § 3.23.

[106] Citazione originale: “Mr Jackson said that, if elders cannot talk to a victim because to do so might traumatise the victim too much, two women close to the victim may take the victim’s testimony and convey it to the investigating elders”. - The response of the Jehovah’s Witnesses and Watchtower Bible and Tract Society of Australia Ltd to allegations of child sexual abuse, Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse, 10/2016, § 7.4.

[107] Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse - Submissions on behalf of Watchtower Bible and Tract Society of Australia & Others, 9/11/2015, §§ 7.2, 7.7.

[108] Citazione originale: “The organisation has failed to address the particularly devastating practice of shunning survivors who dissociate from the organisation because of their abuse”.

[109] The response of the Jehovah’s Witnesses and Watchtower Bible and Tract Society of Australia Ltd to allegations of child sexual abuse, Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse, 10/2016, § 7.7.

[110] Metodo a dir poco discutibile, dato che i former members sono, come si è osservato in precedenza (si veda la nota 2), la più scadente delle fonti di informazione. Molte conclusioni della Commissione apparivano comunque viziate da pregiudizio, approssimazione o scarsa comprensione dei termini, con esiti che talora sfiorano l’umorismo involontario. Alcuni esempi: il riferimento ad Atti 5:29 (‘dobbiamo ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini’), citato durante un’audizione a proposito della neutralità cristiana in tempi di guerra, era stato additato come prova di un presunto ‘divieto di riferire gli abusi alle autorità’ (ibid., §§ 9.6 - 9.8); un passo del libro Pascete il Gregge di Dio, in cui si diceva che non è consentito, durante i comitati giudiziari, portare dei conoscenti per dare ‘sostegno morale’, era stato erroneamente applicato alle vittime degli abusi, mentre si riferiva ai trasgressori (§ 9.243); durante le audizioni si sostenne che i comitati giudiziari ‘incentivano le confessioni’ degli accusati offrendo in cambio una sorta di riduzione della pena, la riprensione invece della disassociazione (§ 9.339).

18/09/2018 13:41
 
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Ma è la seconda raccomandazione, nella quale si propone di eliminare la regola dei due testimoni quando si verificano abusi, a rappresentare il definitivo trionfo morale per i testimoni di Geova. Ricordiamo che la regola ha relazione esclusiva con la disassociazione, alla quale fa da ostacolo nei casi che si suppongono non sufficientemente sicuri. Che è come dire che la commissione riconosce il diritto dei tdG a 'ostracizzare' i disassociati e anzi consiglia di farlo anche quando il testimone dei fatti criminosi è uno solo.

La WT ha peraltro comunicato la propria non disponibilità ad accogliere questo cambiamento [111] . Ecco cosa ha risposto a proposito della regola dei due testimoni:


“I chiari requisiti espressi nelle Scritture per stabilire il peccato non sono materia che possa essere ‘rivisitata’ o ‘abbandonata’ dai testimoni di Geova […] La libera professione della religione tutelata dall’articolo 116 della Costituzione implica che una persona è libera di possedere un credo religioso e di agire sulla base di tale credo nelle questioni che riguardano il peccato senza interferenze da parte delle autorità secolari. Travalicherebbe la sfera di competenza della Commissione il pretendere da un membro di una fede religiosa di ‘rivisitare’ o ‘abbandonare’ le sue credenze per aderire all’idea di qualcun altro di che cosa rappresenti una decisione ‘sicura’.” [112]



Sono state invece prese in carico certe indicazioni di minor rilievo, come quella di realizzare un documento consuntivo delle procedure e delle linee guida da seguire nella gestione del problema degli abusi. Il documento, pubblico, dal titolo Jehovah’s Witnesses’ Scripturally Based Position on Child Protection, è stato emesso sul sito istituzionale nel maggio del 2018. Non v’era nulla di nuovo nei suoi contenuti; la sua unica, vera novità consisteva appunto nel ricapitolare in un luogo solo una serie di informazioni che erano in precedenza reperibili in vari punti della letteratura ufficiale del gruppo.

Anche la Chiesa Cattolica australiana, cui erano state comunicate fra le altre le raccomandazioni di rivedere l’obbligo del celibato per i sacerdoti e di non applicare il segreto pontificio ai casi di abusi, ha immediatamente escluso ogni possibilità di metterle in atto [113] .


Le ‘nostre’ conclusioni. È chiaro come il caso australiano, portato con troppa facilità a esempio di atteggiamento reticente e di favoreggiamento dell’abominevole delitto di cui siamo qui costretti a dissertare, dimostri tutto il contrario: un fenomeno statisticamente irrisorio, duri provvedimenti sanzionatori e l’impressione di una gestione controllata e fin troppo rigida. A questo punto non ci resta che invocare i più banali cliché, lasciandone la scelta al lettore: dalle tempeste nei bicchieri d’acqua, alle montagne in dolce attesa di topolini, passando per lo shakespeariano “molto rumore per nulla”. Ma forse il miglior parallelo, e ci si perdonerà un riferimento sin troppo facile all’Australia, viene fuori chiamando in causa il proverbiale effetto boomerang.



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NOTE IN CALCE

[111] 9NEWS, Child abuse inquiry wants lasting changes, articolo del 15/12/2017.

[112] Citazione originale: “The evidential requirements laid down in Scripture for establishing sin are not matters that can be “revisited” or “abandoned” by Jehovah’s Witnesses; Moreover, the free exercise of religion protected by s.116 of the Constitution means that a person is free to hold a religious belief and is free to act upon that religious belief in respect of matters of sin without interference from the secular authorities. It would be beyond the scope of the Terms of Reference of the Commission to require a member of a religious faith to “revisit” or “abandon” their beliefs in order to satisfy another person’s idea of what constitutes a “safe” decision.” - Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse - Submissions on behalf of Watchtower Bible and Tract Society of Australia & Others, 9/11/2015, §§ 9.223, 9.224.

[113] The Guardian, Catholic church dismisses key recommendations from landmark inquiry into child abuse, edizione on-line del 15/12/2017


18/09/2018 13:46
 
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Caro Catechista,

ELL ti ha risposto esaustivamente, ma immagino tu resterai attaccato alle tue convinzioni precostituite.


Certo non vi fa onore Bannarmi l'IP ,dopo avervi postato il resoconto della RCAustraliana, che VI SMENTISCE, contempo tirarmi sassi vista la assenza forzata, e di conseguenza identificarmi con l'utente anonimo CHE NON CONOSCO



Noi non abbiamo bannato alcun IP, almeno non io.


Nella sua relazione Angus Stewart SC, ha osservato che alla chiesa dei Testimoni di Geova pervengono circa tre-quattro segnalazioni di abusi su minori ogni mese. Dal 1950 sono state 1006 le accuse contro i suoi membri relative ad almeno 1800 vittime ma non una singola accusa è mai stata segnalata alla polizia o ad altre autorità australiane



Neppure i pastori pentecostali denunciano nessuno, hai forse delle linee guida che dicano che ai pastori pentecostali di denunciare? A Bellenzona il pastore di quella chiesa ha detto chiaro e tondo che non è compito dei pastori farlo, come mai non ti inalberi contro la tua chiesa?

D'altronde dove la Legge non lo richiede noi in maniera molto trasparente lo scriviamo nelle nostre linee che la responsabilità di denunciare è primariamente dei genitori della vittima. La congregazione, che viene solo a conoscenza del fatto, non ha alcun titolo per fare una denuncia vicaria, tranne appunto casi particolari descritti nella procedura. La comissione ha forse accusato i testimoni di Geova di "vietare" ai genitori di denunciare o di espellerli se lo avessero fatto? NO, questa è una balla.


Il consigliere della “Commissione Reale australiana sulle risposte istituzionali alle accuse di abusi sessuali sui bambini” ha presentato oggi una relazione schiacciante contenente 77 conclusioni negative contro i Testimoni di Geova in Australia



A dire il vero il leggo anche l'opinione della Dr Applewhite riportatta a p. 74 che dice:

"A mio parere, i messaggi attuali a coloro che hanno subito abusi e le linee guida che sono state fornite agli anziani nelle congregazioni dei testimoni di Geova sono coerenti con, e per certi aspetti migliori, le pratiche correnti dei religiosi organizzazioni in tutto il mondo"

Vedi che i pareri sono vari ed eventuali.

Una cosa è certa, i testimoni di Geova hanno preso atto delle critiche della Royal Commission per migliorare la prevenzione dei minori, apportando dunque cambiamenti e dotandosi di procedure trasparenti e pubbliche. Ti ricordo che la stessa Royal Commission già dal 2016 ha accusato le chiese pentecostali di non avere alcuna procedura unitaria... tu chiedo: A DISTANZA DI QUASI 3 ANNI DOVE SI TROVANO LE PROCEDURE CHE UTILIZZA LA TUA CHIESA PER TRATTARE I CASI DI ABUSI SUI MINORI? Se sono quelli seguiti dal pastore di Bellinzona stiamo freschi: non ha denunciato e non ha espulso il pedofilo anche quando "tutti sapevano".

Shalom

[Modificato da barnabino 18/09/2018 14:46]
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FORUM TESTIMONI DI GEOVA
18/09/2018 13:59
 
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Re:
barnabino, 18/09/2018 13.46:

Caro Catechista,


Certo non vi fa onore Bannarmi l'IP ,dopo avervi postato il resoconto della RCAustraliana, che VI SMENTISCE, contempo tirarmi sassi vista la assenza forzata, e di conseguenza identificarmi con l'utente anonimo CHE NON CONOSCO



Noi non abbiamo bannato alcun IP, almeno non io.


Nella sua relazione Angus Stewart SC, ha osservato che alla chiesa dei Testimoni di Geova pervengono circa tre-quattro segnalazioni di abusi su minori ogni mese. Dal 1950 sono state 1006 le accuse contro i suoi membri relative ad almeno 1800 vittime ma non una singola accusa è mai stata segnalata alla polizia o ad altre autorità australiane



Neppure i pastori pentecostali denunciano nessuno, hai forse delle linee guida che dicano che ai pastori pentecostali di denunciare? A Bellenzona il pastore di quella chiesa ha detto chiaro e tondo che non è compito dei pastori farlo, come mai non ti inalberi contro la tua chiesa?

D'altronde dove la Legge non lo richiede noi in maniera molto trasparente lo scriviamo nelle nostre linee che la responsabilità di denunciare è primariamente dei genitori della vittima. La congregazione, che viene solo a conoscenza del fatto, non ha alcun titolo per fare una denuncia vicaria, tranne appunto casi particolari descritti nella procedura. La comissione ha forse accusato i testimoni di Geova di "vietare" ai genitori di denunciare o di espellerli se lo avessero fatto? NO, questa è una balla.


Il consigliere della “Commissione Reale australiana sulle risposte istituzionali alle accuse di abusi sessuali sui bambini” ha presentato oggi una relazione schiacciante contenente 77 conclusioni negative contro i Testimoni di Geova in Australia



A dire il vero il leggo anche l'opinione della Dr Applewhite riportatta a p. 74 che dice:

"A mio parere, i messaggi attuali a coloro che hanno subito abusi e le linee guida che sono state fornite agli anziani nelle congregazioni dei testimoni di Geova sono coerenti con, e per certi aspetti migliori, le pratiche correnti dei religiosi organizzazioni in tutto il mondo"

Vedi che i pareri sono vari ed eventuali.

Una cosa è certa, i testimoni di Geova hanno preso atto delle critiche della Royal Commission per migliorare la prevenzione dei minori, apportando dunque cambiamenti e dotandosi di procedure trasparenti e pubbliche. Ti ricordo che la stessa Royal Commission già dal 2016 ha accusato le chiese pentecostali di non avere alcuna procedura unitaria... tu chiedo: A DISTANZA DI QUASI 3 ANNI DOVE SI TROVANO LE PROCEDURE CHE UTILIZZA LA TUA CHIESA PER TRATTARE I CASI DI ABUSI SUI MINORI? Se sono quelli seguiti dal pastore di Bellinzona stiamo freschi: non ha denunciato e non ha espulso il pedofilo anche quando "tutti sapevano".

Shalom





Potevi fare il politico, certo che come cambi atteggiamento e contenuti tu, non li cambia nessuno.

Prima parlavi che voi prevenite la pedofilia
Adesso parli di procedura di comportamento non per prevenire ma come denunciare e cosa fare.

Quale dei due ti chiedo io.
18/09/2018 14:20
 
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Caro Anonimo,


Potevi fare il politico, certo che come cambi atteggiamento e contenuti tu, non li cambia nessuno



Se continui a scrivere qui immagino che questo vuol dire che non siamo decerebrati con il QI nullo come sostenevi... certo che come cambi atteggiamento e contenuti tu, non li cambia nessuno. [SM=g27985]


Prima parlavi che voi prevenite la pedofilia



Certo, se hai letto la procedura interrne ti sarai accorto che molti articoli sono finalizati a prevenire da una parte e impedire il reiterarsi degli episodi di abusi in altre. La domanda è: le hai lette? Perché vedo che non fai mai critiche specifiche ma ti limiti a sfoghi personali e osservazioni molto generiche e polemiche. Potresti invece dirmi nello specifico in che cosa quelle procedure per te non sarebbero adeguate a limitare gli episodi di abusi?


Adesso parli di procedura di comportamento non per prevenire ma come denunciare e cosa fare



La Legge italiana non obbliga i ministri religiosi a denunciare, dunque è ovvio che le procedure interne specifichino anche quest'aspetto di competenza dell'organizzazione. Non capisco cosa ti scandalizzi, conosci le normative italiane? Non si direbbe.

Shalom
[Modificato da barnabino 18/09/2018 14:46]
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18/09/2018 14:37
 
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Caro Anonimo,


Per prevenire l'infortunio sarebbe non lavorare, concordi anche con questo?



Mi sembri un po' confuso sul significato di prevenzione, comunque non sono d'accordo, la prevenzione è necessaria proprio dove si lavora.


Quindi tutte le norme che scrivete indirizzanl a come comportarsi in caso di. Ma non prevengono nulla



Ma le hai lette le procedure? Non mi pare proprio perché ti renderesti conto che contengono molte istruzione atte sia alle prevenzione che ad evitare che le molestie si possano reiterare. Ripeto, puoi dirmi nello specifico quali procedure per te sarebbero da cambiare e come le cambieresti? Altrimenti pare che vuoi solo polemizzare a tutti i costi, per partito preso.

Shalom
[Modificato da barnabino 18/09/2018 14:44]
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18/09/2018 14:53
 
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barnabino, 18/09/2018 14.37:

Caro Anonimo,


Per prevenire l'infortunio sarebbe non lavorare, concordi anche con questo?



Mi sembri un po' confuso sul significato di prevenzione, comunque non sono d'accordo, la prevenzione è necessaria proprio dove si lavora.


Quindi tutte le norme che scrivete indirizzanl a come comportarsi in caso di. Ma non prevengono nulla



Ma le hai lette le procedure? Non mi pare proprio perché ti renderesti conto che contengono molte istruzione atte sia alle prevenzione che ad evitare che le molestie si possano reiterare. Ripeto, puoi dirmi nello specifico quali procedure per te sarebbero da cambiare e come le cambieresti? Altrimenti pare che vuoi solo polemizzare a tutti i costi, per partito preso.

Shalom




Nelle vostre procedure ci sono da fare test psicologici?
Questo è un esempio.
18/09/2018 15:04
 
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Caro Anonimo,


Nelle vostre procedure ci sono da fare test psicologici?
Questo è un esempio



Si, ci sono. Ovviamente gli anziani non sono autorizzati per legge a somministrare test psicologici in quanto sono ministri religiosi e non psicologi o psicoterapeuti, dunque in veste di consiglieri spirituali cercano di ascoltare con attenzione ed empatia le vittime e di confortarle con testi biblici. Comunque il punto 8 dice che:

"Le vittime e le loro famiglie potrebbero decidere di consultare un esperto di salute mentale. Si tratta di una loro decisione"

Dunque se un esperto, psicologo o psicoterapeuta, decidesse per qualche ragione di fare un testo psicologico, potrebbe farlo.

Shalom
[Modificato da barnabino 18/09/2018 15:06]
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18/09/2018 15:06
 
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18/09/2018 15:12
 
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Re:
barnabino, 18/09/2018 15.04:

Caro Anonimo,


Nelle vostre procedure ci sono da fare test psicologici?
Questo è un esempio



Si, ci sono. Ovviamente gli anziani non sono autorizzati per legge a somministrare test psicologici in quanto sono ministri religiosi e non psicologi o psicoterapeuti, dunque in veste di consiglieri spirituali cercano di ascoltare con attenzione ed empatia le vittime e di confortarle con testi biblici. Comunque il punto 8 dice che:

"Le vittime e le loro famiglie potrebbero decidere di consultare un esperto di salute mentale. Si tratta di una loro decisione"

Dunque se un esperto, psicologo o psicoterapeuta, decidesse per qualche ragione di fare un testo psicologico, potrebbe farlo.

Shalom



Come al solito fai finta di non capire.

Per prevenire nelle vostre disposizioni è scritto che il nuovo entrato deve sottoporsi a test psicologici?

Così è più chiaro?
18/09/2018 15:18
 
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Perdonatemi ma per quanto interessanti gli ultimi interventi (soprattutto di Barbabino ed ELL) mi sfugge il senso di parlare per l'ennesima volta di pedofilia e Royal Commission in un 3d dal titolo Perché ignorate i disassociati?
18/09/2018 15:23
 
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Caro Catechista,

E' abbastanza inutile che continui a ripetere le stesse accuse... ti abbiamo già risposto e dunque diventa un dialogo con chi continua a ridire le stesse cose per partito preso e pregiudizio. Io ti ho fatto una precisa domanda, i testimoni di Geova proprio su richiesta della Royal Commission per prevenire e evitare il ripetersi di abusi sui minori hanno adottato una procedura condivisa, unitaria, trasparente e pubblica. Tutti ora sanno esattamente come agisce la nostra organizzazione verso chi commette un simile peccato.

Ora, ti chiedo, visto che la stessa Royal Commission che tanto snandieri ha accusato anche la tua chiesa di mancare di una procedura che possa regolare in maniera trasparente gli abusi sui minori che sono tanto diffusi nelle chiese pentecostali soprattutto a livello di pastori, dove si trovano queste procedure? Come agiscono i tuoi pastori davanti ad un caso di abuso? Come quello di Bellinzona, che non denuncia e non espelle il pedofili? Giusto per sapere, cosa dice di fare il votro protocollo come chiesa pentecostale? E' dato saperlo o sono procedure segrete?

Shalom
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18/09/2018 15:27
 
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Re:
Hal.9000, 18/09/2018 15.18:

Perdonatemi ma per quanto interessanti gli ultimi interventi (soprattutto di Barbabino ed ELL) mi sfugge il senso di parlare per l'ennesima volta di pedofilia e Royal Commission in un 3d dal titolo Perché ignorate i disassociati?




Perché Barnabino ha messo il peccato massimo la pedofilia, così è normale perorare il fatto che certi elementi vadano ignorati.

Ma se fossero critici, brave persone che credono in Dio ma critici su alcuni insegnamenti della WT, sono da ignorare anche loro?
18/09/2018 15:34
 
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Caro Anonimo,

Perdonami, un test psicologico non può essere somministrato da chiunque ma ci vuole un professionista, in ogni caso mi pare che in nessuna organizzazione, religiosa o laica, è richiesto di sottoporsi ad un test psicologico. A nessun insegnante, educatore o allenatore sportivo che lavora con dei minori è richiesto di sottoporsi ad un test psicologico (ammesso che serva davvero a qualcosa) per esercitare le sua professione o stare a contatto con dei minori. Quello che tu chiedi non è richiesto da nessuna chiesa o associazione, neppure con chi lavora quotidianamente con i minori né la Royal Commission lo ha richiesto.

Comunque a chi in passato, anche prima di essere testimone di Geova, ha avuto problemi di questo genere, non gli si consentirà di stare in compagnia di minori.

Shalom
[Modificato da barnabino 18/09/2018 15:41]
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18/09/2018 15:37
 
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Perdonatemi ma per quanto interessanti gli ultimi interventi (soprattutto di Barbabino ed ELL) mi sfugge il senso di parlare per l'ennesima volta di pedofilia e Royal Commission in un 3d dal titolo Perché ignorate i disassociati?



Perché durante la convesazione è emerso che Catechista ha detto che non è biblica e non praticata dai pentecostali. Ci siamo chiesti allora se i pentecostali non praticandola tollerano pedofili nelle loro file. Pare proprio di si, i pentecostali non espellono i pedofili... almeno questo è successo a Bellinzona.

Shalom [SM=g27991]
[Modificato da barnabino 18/09/2018 15:42]
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18/09/2018 15:40
 
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Perché Barnabino ha messo il peccato massimo la pedofilia, così è normale perorare il fatto che certi elementi vadano ignorati



Non direi che è "normale" perchè a quanto ho capito tra i Pentecostali questi elementi sono tollerati, non vengono espulsi.


Ma se fossero critici, brave persone che credono in Dio ma critici su alcuni insegnamenti della WT, sono da ignorare anche loro?



Ma ti abbiamo già spiegato che non parliamo di qualcuno che è "critico su alcuni insegnamenti", questi non sarà mai espulso. Parliamo di chi diventa eretico o apostata, si tratta di due cose ben diverse.

Shalom
[Modificato da barnabino 18/09/2018 15:50]
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18/09/2018 15:53
 
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Re:
barnabino, 18/09/2018 15.40:


Perché Barnabino ha messo il peccato massimo la pedofilia, così è normale perorare il fatto che certi elementi vadano ignorati



Non direi che è "normale" perchè a quanto ho capito tra i Pentecostali questi elementi sono tollerati, non vengono espulsi.


Ma se fossero critici, brave persone che credono in Dio ma critici su alcuni insegnamenti della WT, sono da ignorare anche loro?



Ma ti abbiamo già spiegato che non parliamo di qualcuno che è "critico su alcuni insegnamenti", questi non sarà mai espulso. Parliamo di chi diventa eretico o apostata, si tratta di due cose ben diverse.

Shalom



Giovedì 19 luglio
Le congregazioni erano rese ferme nella fede (Atti 16:5)Fratelli inviati dal corpo direttivo trasmettevano alle congregazioni “i decreti emessi dagli apostoli e dagli anziani a Gerusalemme” (Atti 16:4). Ubbidendo a quei decreti le congregazioni erano rese ferme nella fede e aumentavano di numero di giorno in giorno”. Che dire di oggi? Come dovremmo comportarci quando riceviamo istruzioni dall’organizzazione di Geova? La Parola di Dio incoraggia tutti noi a essere ubbidienti e sottomessi (Deut. 30:16; Ebr. 13:7, 17). Nell’organizzazione di Dio non c’è posto per uno spirito critico e ribelle, perché un atteggiamento del genere potrebbe rovinare l’amore, la pace e l’unità delle congregazioni. Ovviamente nessun cristiano vorrebbe mostrare uno spirito irrispettoso e sleale come quello di Diotrefe (3 Giov. 9, 10). Quindi è bene chiedersi: “Incoraggio i fratelli e le sorelle a rimanere leali a Geova? Accetto e seguo prontamente le istruzioni impartite da fratelli che hanno incarichi di responsabilità?” w16.11 2:10, 11

Non c'è posto per uno spirito critico.

Come lo spieghi?
18/09/2018 16:10
 
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Caro Anonimo,


Non c'è posto per uno spirito critico. Come lo spieghi?



Leggi tutto, si parla di "uno spirito critico e ribelle" che rovina "l’amore, la pace e l’unità delle congregazioni". Non si tratta solo di una persona che ha dei dubbi ma di una persona che si ribella al punto da togliere la pace e l'unità tra i fratelli. Il paragrafo parla di uno "spirito irrispettoso e sleale come quello di Diotrefe (3 Giov. 9, 10)". Mi chiedo perché una persona che è irrispettosa e sleale verso di noi e la nostra fede dovrebbe pretendere di restare nella congregazione e godere dell'amore e della pace che vi regna.

Shalom
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18/09/2018 16:18
 
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Re:
barnabino, 18.09.2018 15:37:

...è emerso che Catechista ha detto che non è biblica e non praticata dai pentecostali. Ci siamo chiesti allora se i pentecostali non praticandola tollerano pedofili nelle loro file. Pare proprio di si, i pentecostali non espellono i pedofili... almeno questo è successo a Bellinzona.


barnabino, 18.09.2018 15:40:

...a quanto ho capito tra i Pentecostali questi elementi sono tollerati, non vengono espulsi.


[SM=g27993] Ma non è possibile, mi sembra molto strano, su queste cose non si può transigere! Anonimo o Catechista hanno confermato o smentito??
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