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Altro schiaffo ai fuoriusciti dissidenti: la Corte suprema del Canada decreta la liceità della disassociazione

Ultimo Aggiornamento: 20/05/2019 16:31
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19/05/2019 17:33
 
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Tutte le associazioni possono espellere chi non segue le regole o i principi che le guidano, abbiamo due libertà ugualmente importanti, ma se una persona non si sente realizzata in un gruppo l'espulsione in sé non rappresenta un problema di libertà personale ma un'opportunità semmai.

Shalom
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19/05/2019 17:52
 
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(SimonLeBon), 19/05/2019 16.50:




Caro Pierons,
quello che tu supponi è già stato messo in pratica dalla chiesa cattolica per lunghi secoli. Cosi' come l'espulsione dalla sinagoga ai tempi di Cristo coincidenva con la rovina economica, lo stesso avveniva con la chiesa cattolica dei "secoli bui" e anche oltre.
Ugualmente molte chiese protestanti vessavano in tutti i modi le persone espulse per aver peccato in diversi modi.
Temo non ci sia nulla piu' da inventare sotto questo aspetto...

Simon



Appunto, si sono visti i disastri compiuti da una "verità" definita come tale dalla classe dominante.
Dove l'interpretazione di ciò che è giusto o sbagliato faceva la differenza tra la prigione, la vita, la morte e via dicendo.
E' vero che erano altri tempi e parliamo di epoche in cui al di là dell'Atlantico, sempre per la religione, si strappavano i cuori alle vittime sacrificate agli dei.


barnabino, 19/05/2019 17.33:

Tutte le associazioni possono espellere chi non segue le regole o i principi che le guidano, abbiamo due libertà ugualmente importanti, ma se una persona non si sente realizzata in un gruppo l'espulsione in sé non rappresenta un problema di libertà personale ma un'opportunità semmai.

Shalom



Nessuno discute che un gruppo possa avere delle regole, ma sappiamo bene anche due cose.
La prima, è che la disassociazione all'interno dei Testimoni di Geova è per cosi dire suddivisa in due periodi, quella prima della famosa primavera di Brooklyn guidata da Raimond Franz, e le disposizioni prese dopo.

Il secondo aspetto non di secondaria importanza, è che una persona che nasce all'interno di questa religione, avrà o riceverà un'educazione tale da portarlo al battesimo, secondo un percorso molto tangente alle credenze della famiglia, pertanto, già, tutti coloro che sono stati educati e si sono poi battezzati come TDG, avendo vissuto solo ed esclusivamente tale esperienza di vita, possono essere equiparati ad esempio ai propri genitori che forse hanno scelto liberamente questa religione?
Questo non è un aspetto di secondaria importanza.

Comunque, la cosa che mi fa specie è: come mai si è inasprito tale provvedimento che inizialmente era invece diverso?
19/05/2019 17:58
 
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Re:
pierons, 19/05/2019 17.52:



Il secondo aspetto non di secondaria importanza, è che una persona che nasce all'interno di questa religione, avrà o riceverà un'educazione tale da portarlo al battesimo, secondo un percorso molto tangente alle credenze della famiglia, pertanto, già, tutti coloro che sono stati educati e si sono poi battezzati come TDG, avendo vissuto solo ed esclusivamente tale esperienza di vita, possono essere equiparati ad esempio ai propri genitori che forse hanno scelto liberamente questa religione?
Questo non è un aspetto di secondaria importanza.




il cristiano testimone di Geova non fa che seguire i principi scritturali, per cui i genitori devono crescere i figli nella disciplina e nella norma divina (Efesini 6:4).
Questa è una delle prime cose che si impara quando si studia la Bibbia con i testimoni di Geova e ogni ragazzo che decide di battezzarsi sa che i proprio genitori hanno solo seguito le norme scritturali.
Ma ovviamente nessuno li obbliga a battezzarsi, sai?



19/05/2019 20:38
 
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Aquila-58, 19/05/2019 17.58:



il cristiano testimone di Geova non fa che seguire i principi scritturali, per cui i genitori devono crescere i figli nella disciplina e nella norma divina (Efesini 6:4).
Questa è una delle prime cose che si impara quando si studia la Bibbia con i testimoni di Geova e ogni ragazzo che decide di battezzarsi sa che i proprio genitori hanno solo seguito le norme scritturali.
Ma ovviamente nessuno li obbliga a battezzarsi, sai?




Allora vedi che la richiesta di libertà pretesa nei confronti di uno Stato, cozza con l'esercizio che si fa di tale libertà?

Se io vengo educato ad essere separato dal mondo, e quindi a frequentare il meno possibile le persone del mondo per preferire quelli della mia stessa religione, cosi come, la mia scelta in fatto di svaghi, passioni ed altre cose lecite vengono puntualmente scoraggiate attraverso l'imposizione "dolce" di una chiave di lettura che decide ciò che a Geova piace o non piace, o cosa deve essere giusto o sbagliato per un cristiano secondo la stessa chiave di lettura, in questo caso si sta indottrinando una persona e si sta veicolando la sua personalità verso un vissuto ideale, fatto da regole specifiche, le quali non si è scelto questa persona.
Il bambino che nell'età formativa riceve questa educazione da un adulto, frequenta una comunità fatta da altri adulti ed altri bambini che come lui si dirigono verso un'unica direzione, il passo del battesimo non è una cosa poi cosi strana da compiere.
E' come se io ti dicessi, ma perchè tu non festeggi il capodanno cinese, mangi con le bacchette e parli cinese?
Nessuno ti obbliga a mangiare gli spaghetti, parlare italiano e via dicendo.
Ma, con il fatto che nasci in un certo contesto, assorbirai inevitabilmente le cose positive e negative di quel contesto.

Il problema che nasce in questo caso, è che la famosa educazione religiosa, è molto più pregnante, perchè va a toccare degli aspetti che, dovrebbero essere decisi da adulti, in maniera libera e spensierata.

Allora la domanda è, da dove nasce questa necessità estrema di voler separare una persona dal cosi detto mondo?

La risposta è molto semplice, e ricade nella visione millenaristica che avete.
Nel momento in cui si pensa che ci deve essere una fine imminente e che il mondo sta per cambiare, si cerca di fare tutto il necessario per stare dalla parte giusta.
Da qui, a mio avviso, nasce questa sorta di ossessione.
Negli anni 80 - 90, quando uno veniva disassociato sembrava quasi una condanna a morte, tanto che si credeva Harmagheddon vicino.
Un pathos psicologico non di poco conto, soprattutto se proveniente da adulti.

Senza contare l'educazione serrata che si riceveva in fatto di non partecipare ai giochi della gioventù, a sport vari, ed anche all'istruzione.
All'epoca mi ricordo che c'erano dei ragazzi testimoni, che i genitori non gli fecero proseguire gli studi per le superiori e li fecero fermare alle medie.
Adesso c'è chi frequenta anche l'università, nonostante i discorsi provenienti dal Corpo Direttivo tendono a scoraggiare questa scelta.
Logicamente il fatto di proseguire gli studi delle superiori, all'epoca era una scelta presa dalla famiglia, ed il ragazzo o la ragazza subirono tale scelta, come quella degli sport e via dicendo.
Chi viveva la vita di chi?
A chi conveniva quel tipo di educazione?

Quindi, essere troppo zelanti crea delle storture che si ripercuotono sullo sviluppo della persona e della personalità.
La stessa cosa accade anche in certe famiglie islamiche, e francamente, se parliamo di pretesa di libertà, questa, come la si pretende la si dovrebbe anche dare.
19/05/2019 20:51
 
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19/05/2019 20:55
 
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pierons, ti ricordo che secondo le statistiche, i tdG sono la religione dove i figli più si allontanano dalle credenze dei genitori.

Per farla breve, in tutte le altre religioni, la probabilità che un figlio segua la religione dei genitori è molto più alta che nei tdG.

Tanto che l'articolo riportante lo studio commenta ironicamente:"Non meraviglia che abbiano bisogno di andare di casa in casa".

content.time.com/time/nation/article/0,8599,1716987,00.html


Questo è un aspetto che si può riscontrare in ogni congregazione, è molto facile che vi sia almeno un figlio che non abbia accettato la religione dei genitori tdG (in alcuni casi nessun figlio ha seguito i genitori).

La conclusione è che, secondo i tuoi parametri, sono molto più condannabili i genitori cattolici, che "creano un muro" impedendo ai loro figli di parlare con i tdG alla loro porta.
Oppure facciamo due pesi e due misure, e l'ossessione anti-tdG di molti cattolici va bene, e i consigli dei genitori tdG non vanno bene?



[Modificato da Chameleon. 19/05/2019 20:58]
19/05/2019 22:07
 
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Per Giandujotta.50

No, evito di riprodurmi perchè sono consapevole di non avere genitorialità, e siccome quello che ci distingue dagli animali è l'intelligenza, evito di compiere un'azione semplice, compiutà anche dalle bestie, ovvero riprodursi, ma che però porterebbe al mondo una persona di cui non avrei voglia di occuparmi e nei confronti di cui scaricherei le eventuali frustrazioni.
Un figlio comporta grandi responsabilità (non solo mangiare, vestire e dormire), di cui molti genitori ne ignorano l'esistenza, ed è per questo ideale di mancata genitorialità (che forse io non ho mai avuto come esempio), evito di ripetere lo stesso errore.
Un figlio ha una sua sensibilità, delle sue aspirazioni, una sua percezione di vita, il genitore deve capire queste cose, non fare una copia a sua immagine e somiglianza.
E' il genitore che vuole il figlio e non è il figlio che chiede di nascere...

Per Chameleon.
Forse allora qualche cosa nella vostra visione di vita non funziona.
Senza contare che tale abbandono, se avviene dopo il battesimo, comporta anche delle conseguenze maggiori.

Quindi cosa è che non funziona?

Senza contare che se l'abbandono avviene dopo anni di divieti e condizionamenti diretti ed indiretti imposti dalle proprie famiglie su molte cose lecite, dove tali imposizioni vengono compiute dai genitori per far si che i figli debbano conformarsi alle proprie convinzioni (sia mai viene la fine del mondo prima), A questo punto qualcosa non riporta, e questo non dovrebbe essere un vanto (tanto più se l'attesa di questa fine si protrae per oltre 105 anni).
In pratica si ha castrato l'esistenza di una persona, modellandola secondo un ideale astratto (visto che di reale, concreto e tangibile non c'è niente di dimostrato, se non filosoficamente parlando), per delle proprie convinzioni astratte, e tutto questo, qualora ci fosse un abbandono, è stato fatto per niente.
Quindi dopo aver deciso la vita di una persona secondo dei canoni, se questa dovesse abbandonare, che si arrangi.
Come se prima di nascere, questa stava in un'altra dimensione e nel compilare un form di nascita, nel pieno delle sue facoltà e conoscenze abbia detto: Ma si, sono convinto di nascere in una famiglia di testimoni e me ne assumo le responsabilità.

Bè, qualche domanda io me la farei sulla giustezza di determinati provvedimenti.
Il problema delle religioni rivelate è proprio questo, avere tante certezze e pochi dubbi.

Per quanto riguarda i genitori cattolici (possiamo dire anche islamici) che hanno paura che i propri figli parlino con i testimoni, è perchè hanno le stesse vostre stesse paure di parlare con disassociati ed apostati o di frequentare le persone del mondo.
La paura che il proprio figlio o figlia perda la fede o le tradizioni dei propri genitori.
Ma se la verità non teme confronti (si dice cosi), per delle religioni rivelate (cattolici compresi), confrontarsi con chi non la pensa come loro, fa molta paura...
[Modificato da pierons 19/05/2019 22:11]
19/05/2019 22:17
 
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Re:
pierons, 19/05/2019 17:52:

(SimonLeBon), 19/05/2019 16.50:




Caro Pierons,
quello che tu supponi è già stato messo in pratica dalla chiesa cattolica per lunghi secoli. Cosi' come l'espulsione dalla sinagoga ai tempi di Cristo coincidenva con la rovina economica, lo stesso avveniva con la chiesa cattolica dei "secoli bui" e anche oltre.
Ugualmente molte chiese protestanti vessavano in tutti i modi le persone espulse per aver peccato in diversi modi.
Temo non ci sia nulla piu' da inventare sotto questo aspetto...

Simon



Appunto, si sono visti i disastri compiuti da una "verità" definita come tale dalla classe dominante.
Dove l'interpretazione di ciò che è giusto o sbagliato faceva la differenza tra la prigione, la vita, la morte e via dicendo.
E' vero che erano altri tempi e parliamo di epoche in cui al di là dell'Atlantico, sempre per la religione, si strappavano i cuori alle vittime sacrificate agli dei. ...

Comunque, la cosa che mi fa specie è: come mai si è inasprito tale provvedimento che inizialmente era invece diverso?



Il provvedimento è una scelta abbastanza precisa, per far riflettere le persone sulle proprie responsabilità.
Detto questo, l'uomo sa andare oltre ogni "provvedimento". [SM=g10765]

Simon
19/05/2019 22:28
 
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Beh dai qui siamo al colmo con la risposta sopra quella di Simon: se i figli diventano tdG come i genitori, allora vengono "incanalati e non sono liberi".
Se scelgono di non diventare tdG allora "c'è qualcosa che non va".

Come la giri e giri non va bene?

Quale sarebbe la cosa migliore?
Ma soprattutto, come facevano i primi cristiani coi figli? Noi imitiamo loro.
Diversamente, non saremmo veri cristiani.
[Modificato da Chameleon. 19/05/2019 22:28]
19/05/2019 23:14
 
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Ancora, che vuol dire "si è castrato l'esistenza di una persona?"



anni di divieti e condizionamenti diretti ed indiretti imposti dalle proprie famiglie su molte cose lecite



Un cattolico che viva in Olanda ed educhi suo figlio a respingere la prostituzione e le droghe (lecite in quel paese), ha "castrato suo figlio"?

Troppo facile pontificare solo sui valori diversi dai nostri, tutti siamo educati dai nostri genitori a respingere o a rinunciare a qualcosa. E non è l'opinione della maggioranza (Quale maggioranza? Quella del luogo in cui fortuitamente si vive?) a determinare cosa è giusto e cosa no.
19/05/2019 23:33
 
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Caro pierons,


In pratica si ha castrato l'esistenza di una persona, modellandola secondo un ideale astratto (visto che di reale, concreto e tangibile non c'è niente di dimostrato, se non filosoficamente parlando), per delle proprie convinzioni astratte, e tutto questo, qualora ci fosse un abbandono, è stato fatto per niente



Questo però è quello che fa ogni genitore, per esempio tu edicherai i tuoi figli a diffidare dai "castratori che credono in un ideale astratto" di fatto castrajdo i tuoi figli e inculcandoli convizioni che evidentemente non sono universali.


Per quanto riguarda i genitori cattolici (possiamo dire anche islamici) che hanno paura che i propri figli parlino con i testimoni, è perchè hanno le stesse vostre stesse paure di parlare con disassociati ed apostati o di frequentare le persone del mondo



Ma noi non abbiamo "paura" di parlare con gli apostati, le persone del mondo o di altre religioni.

Detto questo, visto che a me non piace tergiversare né chi mena troppo il can per l'aia di cosa vuoi parlare veramente? Della disassociazione? Perché mi pare che tutto il tuo argomento batta sulla disciplina religiosa e non su altro...

Shalom
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20/05/2019 08:47
 
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Re:
pierons, 19/05/2019 22.07:

Per Giandujotta.50

No, evito di riprodurmi perchè sono consapevole di non avere genitorialità, e siccome quello che ci distingue dagli animali è l'intelligenza, evito di compiere un'azione semplice, compiutà anche dalle bestie, ovvero riprodursi, ma che però porterebbe al mondo una persona di cui non avrei voglia di occuparmi e nei confronti di cui scaricherei le eventuali frustrazioni.
Un figlio comporta grandi responsabilità (non solo mangiare, vestire e dormire), di cui molti genitori ne ignorano l'esistenza, ed è per questo ideale di mancata genitorialità (che forse io non ho mai avuto come esempio), evito di ripetere lo stesso errore.
Un figlio ha una sua sensibilità, delle sue aspirazioni, una sua percezione di vita, il genitore deve capire queste cose, non fare una copia a sua immagine e somiglianza.
E' il genitore che vuole il figlio e non è il figlio che chiede di nascere...




Allora fai bene a non fare figli ..
i figli sono una grande responsabilità.. occorre avere le idee chiare ..
Fin dalla nascita le decisioni da prendere sono molte.. a partire dall’alimentazione..
E poi la scuola (non l’indirizzo ma l’istituto) il linguaggio da permettere, la sorveglianza sugli amici (specie se si vive in quartieri a rischio) a che età dare le chiavi di casa .. se permettete che si chiuda in cameretta con la fidanzatina ... la moto a 16 anni... e anche se parlargli di un Creatore e nel caso che posto dargli..

Si, credo tu abbia fatto bene con questa scelta .. i bambini hanno bisogno di una guida sicura, devono ricevere gli strumenti morali intellettuali e materiali per affrontare la vita..
Se non te la senti, fai bene ad astenerti..

20/05/2019 08:59
 
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Chameleon., 19/05/2019 23.14:

Ancora, che vuol dire "si è castrato l'esistenza di una persona?"



anni di divieti e condizionamenti diretti ed indiretti imposti dalle proprie famiglie su molte cose lecite



Un cattolico che viva in Olanda ed educhi suo figlio a respingere la prostituzione e le droghe (lecite in quel paese), ha "castrato suo figlio"?

Troppo facile pontificare solo sui valori diversi dai nostri, tutti siamo educati dai nostri genitori a respingere o a rinunciare a qualcosa. E non è l'opinione della maggioranza (Quale maggioranza? Quella del luogo in cui fortuitamente si vive?) a determinare cosa è giusto e cosa no.



La droga è lecita ad una certa età (in Olanda), il genitore deve vietare al figlio di drogarsi fino a quell'età perchè altrimenti è una cosa illegale, ma può educare il figlio evitando la droga.
Ora, qui mi riferivo a delle attività normali come ad esempio gli sport, o altre attività che sono lontane mille miglia dalla droga.

Poi per quanto riguarda l'educazione dei figli, il principio cardine, che un tempo stava addirittura nella nostra costituzione ed ora stato spostato nel codice civile (art.147), è quello di "educare il figlio secondo le sue inclinazioni naturali ed aspirazioni".
Capisco che per il concetto educativo basato su una "verità rivelata" questa forma di libertà educativa illuminista è troppo libertaria, salvo poi però ricorrere a queste leggi illuministe del mondo, per tutelare il proprio diritto di credere e praticare la propria fede liberamente, e questo è un grosso paradosso.

Ma ha ragione Barnabino, nel campo dell'educazione si dovrebbe aprire una discussione a parte.

Per quanto riguarda la disassociazione, c'è una cosa che non riporta.
La regola va bene, è giusto che ogni gruppo stabilisca delle proprie leggi.
Siccome la base di giudizio per la disassociazione è l'interpretazione biblica, questa però viene fatta
dagli uomini, sulle basi di alcune scritture e di una propria chiave di lettura che può essere più o meno elastica in funzione di dove si vuole andare a parare.

Allora, proviamo a capire questo punto

La base della scrittura è quella di 1 Corinti 5:11, dove si parla che non si deve stare in compagnia o mangiare con la persona che pratica i peccati descritti.
Ora, lo stare in compagnia e mangiare sono due situazioni di ricreazione gioiosa, dove le persone possono anche entrare in intimità e farsi delle confidenze.
Ma tale divieto è ben diverso dall'intrattenere dei rapporti normali di cordialità e normale civil vivere.
Infatti, la disassociazione in precedenza era trattata diversamente, poi ci fu un inasprimento.
Come mai?
20/05/2019 09:13
 
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Re:
Mi pare che tu non abbia il dono della sintesi, vero?

pierons, 19/05/2019 20.38:

Aquila-58, 19/05/2019 17.58:



il cristiano testimone di Geova non fa che seguire i principi scritturali, per cui i genitori devono crescere i figli nella disciplina e nella norma divina (Efesini 6:4).
Questa è una delle prime cose che si impara quando si studia la Bibbia con i testimoni di Geova e ogni ragazzo che decide di battezzarsi sa che i proprio genitori hanno solo seguito le norme scritturali.
Ma ovviamente nessuno li obbliga a battezzarsi, sai?




Allora vedi che la richiesta di libertà pretesa nei confronti di uno Stato, cozza con l'esercizio che si fa di tale libertà?

Se io vengo educato ad essere separato dal mondo, e quindi a frequentare il meno possibile le persone del mondo per preferire quelli della mia stessa religione, cosi come, la mia scelta in fatto di svaghi, passioni ed altre cose lecite vengono puntualmente scoraggiate attraverso l'imposizione "dolce" di una chiave di lettura che decide ciò che a Geova piace o non piace, o cosa deve essere giusto o sbagliato per un cristiano secondo la stessa chiave di lettura, in questo caso si sta indottrinando una persona e si sta veicolando la sua personalità verso un vissuto ideale, fatto da regole specifiche, le quali non si è scelto questa persona.



.




Guarda, tu puoi parlare di "indottrinamento" ma io ti smentisco, perché mettendo in pratica Efesini 6:4 io non faccio altro che applicare un principio biblico che ritengo giusto, perché a mio parere i principi biblici sono i migliori per un giovane.
Ho fatto la stessa cosa con i miei figli, ma gli stessi, crescendo, non hanno ritenuto di doverli seguire e hanno preso la loro strada.

Quindi vedi che non c' è stato nessun "indottrinamento" se non nelle tue fantasie

pierons, 20/05/2019 08.59:


La base della scrittura è quella di 1 Corinti 5:11, dove si parla che non si deve stare in compagnia o mangiare con la persona che pratica i peccati descritti.
Ora, lo stare in compagnia e mangiare sono due situazioni di ricreazione gioiosa, dove le persone possono anche entrare in intimità e farsi delle confidenze.
Ma tale divieto è ben diverso dall'intrattenere dei rapporti normali di cordialità e normale civil vivere.
Infatti, la disassociazione in precedenza era trattata diversamente, poi ci fu un inasprimento.
Come mai?



il passo da te citato afferma che si deve evitare la compagnia di fratelli che hanno quelle caratteristiche, ma ciò è fatto a beneficio della Congregazione e del fratello medesimo, come afferma 1 Corinti 5:3-6, per cui un passo va letto nel suo intero contesto e non decontestualizzato come fai tu.
Sul fatto dell' "inasprimento", può esserci stato, ma fa parte del "cibo a suo tempo" che lo SFS dispensa ai domestici




Stammi bene (post più brevi, grazie...)


[Modificato da Aquila-58 20/05/2019 09:18]
20/05/2019 09:42
 
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20/05/2019 11:02
 
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Aquila-58, 20/05/2019 09.13:



Guarda, tu puoi parlare di "indottrinamento" ma io ti smentisco, perché mettendo in pratica Efesini 6:4 io non faccio altro che applicare un principio biblico che ritengo giusto, perché a mio parere i principi biblici sono i migliori per un giovane.
Ho fatto la stessa cosa con i miei figli, ma gli stessi, crescendo, non hanno ritenuto di doverli seguire e hanno preso la loro strada.

Quindi vedi che non c' è stato nessun "indottrinamento" se non nelle tue fantasie


Guarda, allego un articolo su tutti, se inizio a postare le vagonate di articoli che fanno leva su come "far capire" ad un bambino cosa fare e cosa non fare perchè a Geova dispiace e via dicendo (quindi facendo leva sui sensi di colpa o di inadeguatezza), o su come "convincerlo" a non seguire una certa passione o carriera scoraggiandolo con continui discorsi basati sulla spiritualità, o anche impendendogli certe cose facendogliele passare come poco spirituali o non adatte pur essendo lecite, non basterebbe 1 km di post.

https://www.jw.org/it/pubblicazioni/riviste/torre-di-guardia-studio-marzo-2018/genitori-aiutate-figli-battesimo/#?insight[search_id]=1f9dd9b8-4490-4fa3-b423-e1fe366df7d0&insight[search_result_index]=16

E quindi si arriva al battesimo, il famoso cappio al collo...
Poi se uno a 20 anni o più capisce che forse le cose insegnategli dai propri genitori non sono poi cosi vere, si ritrova ad avere una vita pre impostata, ed a doversi ricreare una nuova realtà con le sue forze.

E quindi passiamo nuovamente alla disassociazione.

Giandujotta.50, 20/05/2019 09.42:



I testimoni di Geova evitano ogni contatto con gli ex membri della loro religione?

www.jw.org/it/testimoni-di-geova/domande-frequenti/evitare-ogni-contatto/#...



Mmmm, davvero?

I disassociati che entrano in congregazione, in una qualsiasi congregazione dove hanno tale condizione conosciuta da disassociati, di prassi si siedono in fondo, entrano solitamente 5 minuti dopo che sia iniziata l'adunanza ed escono cinque minuti prima o non appena finito il cantico.
Il tutto in rigorosa separazione dal resto della congregazione.
Non c'è per loro un saluto, ne una stretta di mano e neanche una chiacchierata amichevole come si conviene dalla buona educazione o civiltà.

Lo stare in compagnia, narrato nella bibbia, è un comportamento molto diverso da un "come stai, e come va".

L'approccio di trattare il disassociato è invece una sorta di ghettizzazione che va ben oltre il non stare in compagnia, ma che sfocia nel vero e proprio isolamento sociale.

Il fatto che può essere avvicinato solo da persone "spiritualmente mature", è emblematico di come vengano trattati in realtà i disassociati.

Questo è il protocollo che un genitore dovrebbe tenere nei confronti del figlio... (ma ci sono anche dei dettagli più rigorosi di come ci si dovrebbe comportare con un figlio disassociato, dettagli incoraggiati in altri video o pubblicazioni).

https://www.jw.org/it/pubblicazioni/riviste/w20130815/figlio-disassociato-dove-si-siede/#?insight[search_id]=72b159cb-be23-4267-b950-7a77f37a580b&insight[search_result_index]=0



20/05/2019 11:09
 
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Re:

Ora, qui mi riferivo a delle attività normali come ad esempio gli sport,



Sport? Bah i miei figli fanno sport non a livello professionistico ma lo fanno.
20/05/2019 11:13
 
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Re:

I disassociati che entrano in congregazione, in una qualsiasi congregazione dove hanno tale condizione conosciuta da disassociati, di prassi si siedono in fondo, entrano solitamente 5 minuti dopo che sia iniziata l'adunanza ed escono cinque minuti prima o non appena finito il cantico.



La sala del regno è un luogo di culto aperto al pubblico quindi siedono dove vogliono ed entrano ed escono all' ora che vogliono, (compatibilmente con gli orari di apertura della sala) così avviene anche nella mia congregazione.
20/05/2019 11:34
 
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Per Pino
Che sport praticano i tuoi figli Pino?
Da quanti anni?
Lo facevano prima che tu divenissi un Testimone o dopo?
Inoltre, nella tua circoscrizione, tra tutti i figli di TDG quanti praticano sport agonistico tra maschi e femmine?
Per anni ai figli dei TDG è stato "impedito" o ampiamente scoraggiato il praticare uno sport agonistico.
Negli anni 80-90 era impensabile che un figlio di un TDG fosse parte di una squadra, addirittura non si facevano i giochi della gioventù.

Che la sala del regno sia un luogo pubblico nessuno lo mette in dubbio, che le persone possono entrare ed uscire neanche.

Ma sappiamo benissimo che i disassociati sono considerati al pari degli spettri.
Entrano e non vengono neanche salutati e considerati, ed è per questo che si riservano loro gli ultimi posti in sala.
Ed è per questo che si entra cinque minuti dopo e solitamente si esce dalla sala del regno non appena si termina.

Ma questa prassi è di molto distante dal fatto di non stare in compagnia, ovvero nel tempo ricreativo straordinario o in intimità.
Si è passati alla morte sociale, e la si incoraggia come mezzo disciplinare per il peccatore, ma nella bibbia non c'è scritto questo estremismo, da nessuna parte.

Poi, se il Corpo Direttivo stabilisce questo, è come se fosse vangelo, nessuno discute o nessuno prova a replicare.
Ma è corretto scritturalmente parlando?
[Modificato da pierons 20/05/2019 11:43]
20/05/2019 11:43
 
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Non ti avevo cortesemente chiesto di fare post più concisi?


pierons, 20/05/2019 11.02:

Guarda, tu puoi parlare di "indottrinamento" ma io ti smentisco, perché mettendo in pratica Efesini 6:4 io non faccio altro che applicare un principio biblico che ritengo giusto, perché a mio parere i principi biblici sono i migliori per un giovane.
Ho fatto la stessa cosa con i miei figli, ma gli stessi, crescendo, non hanno ritenuto di doverli seguire e hanno preso la loro strada.

Quindi vedi che non c' è stato nessun "indottrinamento" se non nelle tue fantasie


Guarda, allego un articolo su tutti, se inizio a postare le vagonate di articoli che fanno leva su come "far capire" ad un bambino cosa fare e cosa non fare perchè a Geova dispiace e via dicendo (quindi facendo leva sui sensi di colpa o di inadeguatezza), o su come "convincerlo" a non seguire una certa passione o carriera scoraggiandolo con continui discorsi basati sulla spiritualità, o anche impendendogli certe cose facendogliele passare come poco spirituali o non adatte pur essendo lecite, non basterebbe 1 km di post.

https://www.jw.org/it/pubblicazioni/riviste/torre-di-guardia-studio-marzo-2018/genitori-aiutate-figli-battesimo/#?insight[search_id]=1f9dd9b8-4490-4fa3-b423-e1fe366df7d0&insight[search_result_index]=16

E quindi si arriva al battesimo, il famoso cappio al collo...
Poi se uno a 20 anni o più capisce che forse le cose insegnategli dai propri genitori non sono poi cosi vere, si ritrova ad avere una vita pre impostata, ed a doversi ricreare una nuova realtà con le sue forze.




e questo è possibile farlo, come ti ho dimostrato con l' esperienza dei miei figli.
Io con loro ho agito da padre cristiano, come ci esorta a fare la Scrittura ispirata e capisci che, da cristiano, non avrei potuto fare altrimenti.
Quindi nessun "cappio al collo", il figlio di una famiglia di cristiani testimoni di Geova - che ha ricevuto insegnamenti cristiani, come deve essere (ti aspetteresti il contrario?) deciderà da solo se e quando battezzarsi e dovrà dimostrare anche di essere idoneo, come chiariscono le nostre pubblicazioni.
Poi se, come i miei figli e come i figli di tanti miei fratelli (sich!) si sceglie di non seguire i principi biblici ma altri principi, questo avviene.
Per un genitore cristiano ovviamente si tratta di qualcosa di estremamente doloroso, ma Dio ama il donatore allegro, non quello che lo serve di malavoglia, come dice la Scrittura.
Mi dispiace..

pierons, 20/05/2019 11.02:




E quindi passiamo nuovamente alla disassociazione.

Giandujotta.50, 20/05/2019 09.42:



I testimoni di Geova evitano ogni contatto con gli ex membri della loro religione?

www.jw.org/it/testimoni-di-geova/domande-frequenti/evitare-ogni-contatto/#...



Mmmm, davvero?

I disassociati che entrano in congregazione, in una qualsiasi congregazione dove hanno tale condizione conosciuta da disassociati, di prassi si siedono in fondo, entrano solitamente 5 minuti dopo che sia iniziata l'adunanza ed escono cinque minuti prima o non appena finito il cantico.
Il tutto in rigorosa separazione dal resto della congregazione.
Non c'è per loro un saluto, ne una stretta di mano e neanche una chiacchierata amichevole come si conviene dalla buona educazione o civiltà.




come si conviene alla Scrittura, che afferma che la disciplina divina è dolorosa, ma produce un frutto di pace e di giustizia e pensa che in Ebrei 12:6 è paragonata ad un "flagello" con l' uso del verbo mastigoo!
Ma come ti ho detto, questa disciplina produce il frutto di pace e di giustizia (Ebrei 12:11) ed è fatta per proteggere sia la Congregazione che il peccatore stesso (1 Corinti 5:3-6), perché Dio non vuole perderlo ma lo rivuole con se e per questo gli impartisce la disciplina scritturale.
E infatti questa disciplina produce nella maggioranza dei casi il frutto di pace e giustizia, visto che la stragrande maggioranza dei disassociati ritorna in Congregazione avendo compreso che cos' è la disciplina divina e a cosa è finalizzata, salvo un' infima e chiassosa minoranza che non lo capisce e va ad ingrossare le fila degli odiatori internettiani dei testimoni di Geova, come te..


pierons, 20/05/2019 11.02:



Lo stare in compagnia, narrato nella bibbia, è un comportamento molto diverso da un "come stai, e come va".

L'approccio di trattare il disassociato è invece una sorta di ghettizzazione che va ben oltre il non stare in compagnia, ma che sfocia nel vero e proprio isolamento sociale.




non c' è nessun "isolamento sociale" se non nelle tue fantasie.
Colui che peccando deliberatamente ha rotto momentaneamente la propria relazione con Geova e con la Congregazione, ha a disposizione la compagnia del mondo intero, ma la disciplina divina, dolorosa ma che produce il frutto di pace e di giustizia (Ebrei 12:11), come ti ho detto, è finalizzata non alla "ghettizzazione" del disassociato che esiste solo nelle tue fantasie, bensì alla sua salvezza, guarda un po' (1 Corinti 5:5)!
Oppure cosa voleva dire quel cattivone di Paolo di "consegnare tale uomo a Satana", dimmi tu!

Lascia perdere...


pierons, 20/05/2019 11.02:


Il fatto che può essere avvicinato solo da persone "spiritualmente mature", è emblematico di come vengano trattati in realtà i disassociati.

Questo è il protocollo che un genitore dovrebbe tenere nei confronti del figlio... (ma ci sono anche dei dettagli più rigorosi di come ci si dovrebbe comportare con un figlio disassociato, dettagli incoraggiati in altri video o pubblicazioni).

https://www.jw.org/it/pubblicazioni/riviste/w20130815/figlio-disassociato-dove-si-siede/#?insight[search_id]=72b159cb-be23-4267-b950-7a77f37a580b&insight[search_result_index]=0






guarda che nella Congregazione Cristiana non esiste alcun "protocollo" da seguire: la Congregazione Cristiana può solo dare dei consigli su come applicare la Scrittura e restare leali alla disciplina divina, ma poi ogni fratello si comporterà di conseguenza perché alla fin fine, ciascuno porterà il proprio carico (Galati 6:5), quindi non diciamo sciocchezze per favore.
Nella mia Congregazione c' è un fratello che ha due figli disassociati, che non vivono più in casa sua, ma questo non gli impedisce di invitarli a pranzo e a cena quando tornano dalla città dove lavorano, ovviamente ciò che evita di fare è di svolgere l' adorazione in famiglia con loro, quindi ciò che ha interrotto sono i rapporti di carattere spirituale.
Come vedi ognuno si comporta come meglio crede, giacchè poi ognuno dovrà rispondere individualmente a Dio.

Per cui venire qui a parlare di "cappio al collo", "ghettizzazioni", "isolamento sociale", scopiazzando le peggiori espressioni tratte dai siti razzisti anti "geovisti" subito chiariscono che tipo di persona è l' utente pierons..


pierons, 20/05/2019 11.34:

Per Pino
Che sport praticano i tuoi figli Pino?
Da quanti anni?
Lo facevano prima che tu divenissi un Testimone o dopo?
Inoltre, nella tua circoscrizione, tra tutti i figli di TDG quanti praticano sport agonistico tra maschi e femmine?




nella mia Congregazione si pratica ampiamente lo sport, pensa che abbiamo anche una pattinatrice che fa anche la pioniera e che ha partecipato anche a campionati nazionali

pierons, 20/05/2019 11.34:



Ma sappiamo benissimo che i disassociati sono considerati al pari degli spettri.


Entrano e non vengono neanche salutati e considerati, ed è per questo che si riservano loro gli ultimi posti in sala.




no, questo linguaggio non ti è permesso!Ricordati che qui sei un ospite e quindi impara l' educazione!
E' falso che ai disassociati si "riservino gli untimi posti in sala", semplicemente è una totale falsità.
nella ma Congregazione ci sono due disassociati che siedono dove vogliono, caro amico odiatore!

Te lo dice lo stesso link che hai postato, caro odiatore:

Dato che non è richiesto che i disassociati siedano nelle ultime file, non ci sono obiezioni se un ragazzo disassociato si siede con i genitori, indipendentemente da dove questi abbiano preso posto.

www.jw.org/it/pubblicazioni/riviste/w20130815/figlio-disassociato-dove-si-siede/#?insightsearch_id=72b159cb-be23-4267-b950-7a77f37a580b&insightsearch_result...


pierons, 20/05/2019 11.34:



Si è passati alla morte sociale,




la "morte sociale" è solo la tua, caro odiatore dei testimoni di Geova, ti ho spiegato sopra che così non è


Stammi bene


[SM=g1871112]
[Modificato da Aquila-58 20/05/2019 12:04]
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