Aquila-58, 28/09/2018 09.08:
Francesca, quella di Cantalamessa non è parola di verità, ma solo l' opinione di Cantalamessa.
Ti ho già detto che la sottomissione in senso divino non ha nulla a che fare con il concetto "umano" di sottomissione.
le due cose sono lontane anni luce
Ma la Bibbia non è stata scritta "per quel tempo" perché Paolo scrive sotto ispirazione divina e l' ispirazione divina non è come una medicina che ha una scadenza.
Per cui alla base della sottomissione paolina sta proprio l' amore reciproco (non la sottomissione reciproca: Paolo non ne parla né possiamo aggiungere nulla alla Parola di Dio..).
La sottomissione paolina non è mai da intendersi con il fatto che la moglie non abbia "voce in capitolo", tutt' altro!
Te lo illustra l' esempio di Abraamo e Sara, con Geova che disse ad Abraamo di ascoltare la moglie per ciò che concerneva in figlio Ismaele (Genesi 21:12).
L' amore reciproco è proprio rafforzato dal concetto divino di sottomissione, per cui la moglie riconosce il marito come suo capo (1 Corinti 11:3) perché questo le darà in senso di protezione esattamente come la sottomissione della chiesa al Cristo le da la medesima protezione.
Ma tutto questo va a cozzare contro l' ideologia (ripeto: l' ideologia) femminista, per cui la sottomissione è rapportata comunque al concetto umano ma è in ogni caso inammissibile.
Ciao
Caro Aquila,
l'opinione di Cantalamessa vale come la tua opinione, come la mia e quella di chiunque altro, nessuno di noi ha la verità in tasca.
In un forum si scambiano opinioni e questo stiamo facendo.
Secondo me invece la Bibbia è stata scritta proprio da uomini di quel tempo, sotto ispirazione divina, questo non significa che abbia una scadenza, ma che debba però essere interpretata.
Quello della schiavitù è solo un esempio, ma ce ne sono tanti altri.
Leggendo la stessa Bibbia del resto sono nate innumerevoli confessioni religiose, e se l'interpretazione della stessa fosse univoca questo non sarebbe successo.
Mi sembra però che su un punto siamo d'accordo, nella vita di coppia non esistono padroni e schiavi, ma è un legame improntato sull'amore e la protezione reciproca, dove entrambi coniugi hanno pari dignità.
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Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.