27/09/2018 23:35 |
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Falsamente dedicata
Credere in un futuro era il tuo segno:
un regno in cui distinguere
l'orme dei tori e degli spettri sul verde inconcluso
dell'onda sull'onda, nell'acqua abbrunata dai pesci
dei fiumi incalzati dal mare, una sindone bianca
su cui progettare ferendo.
Ma anche era come rispondere a un adagio
musicale di simboli e di sillabe, un liquido incontro
del nulla con l'essere: e allora l'uccello demiurgo
poteva tracciare i suoi segni di luce tra i fili dell'erba, ridurre
il suo tempo e il suo spazio, fischiando,
e la ragione sul tuo viso in fiamme.
Era questo il tuo regno. Lo slancio.
L'idea di una rosa o di un ciottolo.
E il tuo nessun procedere dal nulla
Di una cosa che nasce da una cosa, casualmente,
si mediava ogni volta in un anello:
rime e rocce creature erano la durata di questo regno. |
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