La programmazione contro il divario di genere

(SimonLeBon), 05.10.2018 23:57:

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Programmare significa parlare un'altra lingua, con le sue regole solitamente ben definite.

Piacerà alle donne della nuova generazione?

Simon

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Simon, devi pensare che stai parlando di nativi digitali
nascono immersi nell'informatica, bambini e bambine
e la passione per l'informatica sta addirittura offuscando altri interessi normalmente legati all'infanzia, interessi che i vecchi chiamano "sani interessi".
Anzi, questa medesima passione sin dalla giovane infanzia sta forse eliminando le classiche e stereotipate differenze tra i generi, tipo bambino-calcio / bambina-bambole.

per quanto parlare in altre lingue, a parte gli evangelici... sono le femmine ad essere più dotate dei maschi... a quanto pare, anche in ambiente accademico la differenza si nota.
quindi, razionalmente, non c'è ragione per pensare che alle donne della nuova generazione piacerà la programmazione informatica! Ci sarà interesse e competenza... la cosa interessante, visto che le donne hanno interessi, sensibilità, logiche e approcci diversi da quello maschile... sarà vedere che tipo di programmi creeranno! Magari porteranno una specie di rivoluzione, e alla fine anche gli uomini saranno contenti di questo contributo, immagino.

quindi, per tornare a noi, per ricevere la martellata devi provare con i vecchi stereotipi, perché per me non c'è dubbio che la programmazione piacerà alle donne della nuova generazione!

consiglio: prova con una frase ad effetto intrinseca di vecchi pregiudizi, tipo:

... l'iniziativa è lodevole e interessante, ma per programmare occorre la logica!

è solo un esempio.