Caro Anonimo,
Giuseppe Flavio era ebreo, e se il tempio viene profanato, intaccato, sfiorato per loro già è un evento eclatante. Piangono ancora oggi sul qiel poco di muro che ricorda il tempio di Salomone
Giuseppe Flavio quando morì Cristo non era ancora nato e non fu dunque testimone oculare di quell'epoca, lui stesso dipendeva da infomazioni di seconda mano, che certamente erano filtrate dai testimoni. Tieni conto che lo squarcio della cortina avvenne all'interno del tempio, tra il santo e il santissimo, dove avevano accesso solo il sommo sacerdote Caiafa e pochi altri sacerdoti incaricati a bruciare l'incenso, dunque i testimoni dell'accaduto furono pochi e possiamo ben immaginare che Caiafa cercasse di tenere ben nascosto l'avvenimento che poteva, come accadde, essere interpretato come una profanazione del tempio causata dalla morte di Gesù Cristo che lui stesso aveva pianificato. Anche se non parla della cortina squarciata comunque il Talmud racconta di un terrificante quarant'anni prima della distruzione del tempio.
Shalom