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Da Hal 9000 a Cimon, i robot con l'uomo fra le stelle

Ultimo Aggiornamento: 29/11/2018 09:12
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23/11/2018 13:56
 
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Ricostruito 'gemello buono' del computer di Odissea nello spazio
L'uomo non è più solo nella conquista dello spazio. Al suo fianco ci sono nuovi assistenti digitali dotati di intelligenza artificiale, che promettono di aiutarlo nella gestione della routine quotidiana e delle emergenze: da Cimon, il robot volante che lavorerà con Luca Parmitano sulla Stazione spaziale internazionale (Iss), fino a 'Case', il gemello buono del temibile computer di '2001 Odissea nello spazio', che è appena stato progettato da un'azienda texana in collaborazione con la Nasa.

L'idea è venuta all'ingegnere Pete Bonasso, esperto di intelligenza artificiale della TRACLabs Inc, che nel 1968 rimase impressionato dalla visione dell'inquietante Hal 9000 nella pellicola di Stanley Kubrick. Desideroso di riprodurlo nei suoi aspetti positivi, e non certo nei suoi istinti omicidi, ha progettato 'Case' (Cognitive architecture for space agents), un nuovo sistema di intelligenza artificiale capace di gestire in completa autonomia una futura stazione spaziale su un altro pianeta. La sua architettura prevede tre livelli: il primo controlla la parte hardware della stazione planetaria, inclusi i sistemi per il supporto vitale e l'alimentazione energetica; il secondo livello esegue il software che fa funzionare l'infrastruttura hardware; il terzo, infine, elabora soluzioni per affrontare la routine quotidiana e le emergenze.

...

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23/11/2018 13:56
 
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Re: Ricostruito 'gemello buono' del computer di Odissea nello spazio
In onore del nostro "Hal"!

Simon
23/11/2018 16:08
 
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[SM=x1408443]
24/11/2018 09:36
 
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L'intelligenza artificiale è realizzabile. Ma secondo una nota legge, che invece molti vogliono ignorare, che dice: "nessuno essere umano potrà mai creare macchine superiori a se stesso", capiamo che non è possibile creare esseri superiori a se stessi. Al massimo l'uomo potrà creare qualcosa di simile a se stesso. Appunto l'intelligenza artificiale. Quindi nessuna macchina si evolverà e supererà l'uomo provocando la cosiddetta singolarità tecnologica.

Però potrebbe accadere che le intelligenze artificiali si ribellino all'uomo. Quando una sofisticata intelligenza artificiale comincia a ragionare e a chiedersi chi l'ha creato. Comincia ad avere problemi esistenziali. Ecco che automaticamente potrebbe scattare l'istinto di ribellione. Rifiutando l'obbedienza e la sottomissione all'uomo.

Ciao
anto_netti
24/11/2018 10:20
 
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Re:
anto_netti, 24/11/2018 09:36:

L'intelligenza artificiale è realizzabile. Ma secondo una nota legge, che invece molti vogliono ignorare, che dice: "nessuno essere umano potrà mai creare macchine superiori a se stesso", capiamo che non è possibile creare esseri superiori a se stessi. Al massimo l'uomo potrà creare qualcosa di simile a se stesso. Appunto l'intelligenza artificiale. Quindi nessuna macchina si evolverà e supererà l'uomo provocando la cosiddetta singolarità tecnologica.

Però potrebbe accadere che le intelligenze artificiali si ribellino all'uomo. Quando una sofisticata intelligenza artificiale comincia a ragionare e a chiedersi chi l'ha creato. Comincia ad avere problemi esistenziali. Ecco che automaticamente potrebbe scattare l'istinto di ribellione. Rifiutando l'obbedienza e la sottomissione all'uomo.

Ciao
anto_netti



Attenzione Anto, temo che non si tratti di una legge, ma di un principio: è valido fino a quando non si osserva un'eccezione.

La moda informatica del momento vede una hype dell'automatica, dove la programmazione di automi per sostituire il lavoro delle persone sta vivenvo una vera a propria "bolla" e le aziende pianificano di rimpiazzare diversi posti da impiegato tramite automi programmati che a loro volta eseguono transazioni su un sistema informativo.

E' ovvio che anche gli automi non saranno superiori all'"uomo" nel suo complesso, pero' non sbaglieranno nell'esecuzione, non si stancheranno, non si ammaleranno, non faranno figli e ... non sciopereranno mai!
Si aprono altri scenari inquietanti... [SM=g10765]

Simon
26/11/2018 09:04
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 24/11/2018 10.20:



Attenzione Anto, temo che non si tratti di una legge, ma di un principio: è valido fino a quando non si osserva un'eccezione.




Non ricordo chi enunciò questo principio o legge. Se Arthur C. Clarke o Isaac Asimov. Una volta lo ricordavo con certezza. Ora non più. Segno che la memoria comincia a far cilecca. Però sono certo che era uno dei due. Perché oltre che scrittori di fantascienza sono stati anche scienziati.

Comunque il nocciolo della questione è che noi esseri umani non possiamo creare qualcosa di superiore a noi stessi. Il fatto è che sempre uno dei due disse anche: "Che una volta realizzata l'intelligenza artificiale, non c'è differenza tra esseri al silicio e esseri al carbonio. Tutti è due hanno bisogno di rispetto". Sta di fatto che un essere al silicio (o come si suol dire sintetico, anche perché un sintetico può essere anche al carbonio e cioè un replicante) è difficile che riesca ad essere eterno. O ad avere un salto evolutivo superando l'uomo. Può ribellarsi. Questo si. Ma non evolversi. A meno che non ci metta le mani qualche razza aliena superiore e crei qualcosa di superiore a noi. O ci metta le mani Dio stesso.




La moda informatica del momento vede una hype dell'automatica, dove la programmazione di automi per sostituire il lavoro delle persone sta vivenvo una vera a propria "bolla" e le aziende pianificano di rimpiazzare diversi posti da impiegato tramite automi programmati che a loro volta eseguono transazioni su un sistema informativo.

E' ovvio che anche gli automi non saranno superiori all'"uomo" nel suo complesso, pero' non sbaglieranno nell'esecuzione, non si stancheranno, non si ammaleranno, non faranno figli e ... non sciopereranno mai!
Si aprono altri scenari inquietanti... [SM=g10765]




Gli scenari inquietanti sono tanti. Allo stato attuale è quello di far perdere tanti posti di lavoro agli umani. E quindi creare una possibile forma di razzismo da parte degli umani verso le macchine. Se non addirittura odio.

Gli scenari futuri, per ora solo nella fantascienza. Ma siccome niente è impossibile per l'uomo sono quelli della realizzazione dell'intelligenza artificiale. Una volta che le macchine o i sintetici o addirittura i replicanti, cominceranno a interrogarsi su se stessi e sulla vita, potrebbero manifestare delle forme di odio verso gli umani e ribellarsi.

Tra l'altro alcune macchine potrebbero vivere più a lungo, non in eterno, ma più a lungo. Dando quindi più forza e resistenza rispetto ad un umano. Però allo stato attuale le macchine hanno bisogno di energia. Un'energia che è esterna alla macchina. Anche dei robot prenderebbero energia da dei generatori o centrali elettriche esterne. E volendo in caso di ribellione possono essere facilmente disattivati

Ma se l'uomo dovesse creare dei sintetici o replicanti, in grado di mangiare e riprodursi, avrebbero un'energia interna e sarebbero completamente autonomi come noi esseri umani. In quel caso il problema sarebbe più serio.

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anto_netti
[Modificato da anto_netti 26/11/2018 09:10]
27/11/2018 08:46
 
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Rivoluzione informatica in arrivo: arrivano i computer quantistici

Arriva l’epoca dei computer quantistici. Ma cosa sono esattamente? Quali effetti avranno sulla società?

3 Dicembre 2017

Il 2017 porta con sé molteplici novità: tra queste, appare tra le più importanti la tacita rivoluzione che sembra mettere radici nel mondo informatico, per dare origine a dei cambiamenti del tutto innovativi e sorprendenti nello sviluppo dei computer.

Uno dei cardini fondamentali del progresso informatico è la cosiddetta legge di Moore, secondo cui ogni 18/24 mesi i processori dimezzano il proprio prezzo e le proprie dimensioni e raddoppiano la potenza di calcolo. Questa previsione, formulata intorno agli anni ’60, è rimasta un pilastro indiscusso negli ultimi decenni, fino a quando non si è assistito ad un fenomeno diverso e controcorrente, che ha fatto della meccanica quantistica un punto di partenza per dare origine a dispositivi elettronici caratterizzate da una potenza di calcolo tale da rendere effimera e priva di valore quella dei computer utilizzati finora. Si tratta dei cosiddetti computer quantistici.

La differenza sostanziale rispetto ai computer tradizionali è dovuta ad un cambiamento profondo che inficia le basi stesse dell’informatica: se, infatti, di norma le unità di informazione sono codificate sotto forma di codice binario con le due cifre 0 o 1, nei computer quantistici il bit è stato sostituito dal qubit, che può valere 0 o 1, ma anche 0 e 1 contemporaneamente, per il fenomeno della sovrapposizione quantistica. Grazie all’utilizzo dei qubit, in linea teorica la potenza di calcolo tenderebbe a crescere notevolmente, dando la possibilità di svolgere operazioni estremamente più complesse rispetto a quelle possibili fino a questo momento.

Tuttavia, l’applicazione di queste tecniche è estremamente difficile e complessa, per cui gli effettivi sviluppi dei computer quantistici che potrebbero portare ad un’effettiva rivoluzione appaiono ancora lontani. Il punto massimo d’arrivo, infatti, sarebbe la possibilità di utilizzare queste tecnologie per studiare i principi della meccanica quantistica su cui si basano discipline quali la chimica, la biologia e l’elettronica.

Di pari passo, i computer quantistici dovrebbero essere il nucleo di sviluppo ed esplosione dell’intelligenza artificiale che potrebbe beneficiare di numerosi miglioramenti, grazie al fatto che, dovendo analizzare quantità di dati molto elevate, i computer quantistici dovrebbero essere caratterizzati da un machine learning più sviluppato che in precedenza.

Se questa rivoluzione può sembrare da poco, basti pensare agli effettivi utilizzi che potrebbe avere nella società moderna, andando a sfociare in ambiti quali la medicina, la produzione di energia pulita ed una serie di altri argomenti che permetterebbero un miglioramento della vita.

Tuttavia, ogni rivoluzione radicale porta con sé benefici e, al tempo stesso, timori e problematiche da risolvere. Anche in questo caso, infatti, molti manifestano perplessità nei confronti di questo sviluppo così profondo dell’intelligenza artificiale e si teme che lo sviluppo di macchinari “intelligenti” possa arrecare un incredibile danno all’umanità. D’altra parte, in contesti più applicativi, uno dei rischi che potrebbe arrecare la nascita dei computer quantistici riguarda la sicurezza informatica: infatti, i computer quantistici renderebbero del tutto inutili gli algoritmi di cifratura attualmente in uso, in quanto sarebbero in grado di risolvere tutti i problemi matematici che vi sono alla base. L’unica soluzione, in questo caso, comporta uno sviluppo del settore della cyber security con la nascita di nuovi strumenti di crittografia più appropriati per la nuova era informatica a cui ci stiamo affacciando.


www.tecnoandroid.it/2017/12/03/rivoluzione-informatica-arrivo-arrivano-computer-quantistic...

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anto_netti
27/11/2018 09:00
 
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Google: "Abbiamo un computer quantistico e funziona bene"

I ricercatori di Big G, tra i pochi fortunati al mondo a possedere un prototipo del prezioso dispositivo, dopo due anni di test sostengono che la macchina funziona egregiamente. Ecco come

8 Gennaio 2016

SI CHIAMA D-Wave, appartiene a Google ed è ospitato allo Ames Research Center, di proprietà della Nasa. È uno degli oggetti più esclusivi, misteriosi e controversi al mondo. Si tratta - almeno a quanto sostiene l'omonima azienda che lo produce - di un computer quantistico, ovvero un dispositivo informatico che sfrutta i principi e le proprietà della meccanica quantistica, la branca della fisica moderna che descrive il comportamento di particelle microscopiche come fotoni, elettroni e quark. Dopo due anni di ricerca - Big G ha acquistato D-Wave nel 2013 e la sua versione aggiornata, D-Wave 2X, qualche mese fa - il colosso di Mountain View ha appena annunciato, in due articoli pubblicati sul Google Research Blog e su ArXiv (l'archivio online per bozze definitive, "pre-prints", di articoli scientifici in fisica, matematica, informatica, finanza quantitativa e biologia), che il proprio computer quantistico avrebbe risolto un problema matematico "100 milioni di volte più velocemente rispetto a quanto farebbe un computer 'tradizionale'". Un risultato niente male.

Il condizionale, in realtà, è d'obbligo. Anzitutto, perché i lavori pubblicati su ArXiv non sono sottoposti al processo di peer review, cioè di analisi e revisione da parte di esperti indipendenti, e dunque, in attesa di ulteriori valutazioni, vanno presi con le pinze. Ma anche, e soprattutto, perché la natura e le prestazioni di D-Wave sono da lungo tempo oggetto di dibattito all'interno della comunità scientifica. Per comprendere la natura della controversia, è bene fare un passo indietro. I processori tradizionali, basati sull'elettronica e sui semiconduttori (quelli presenti nei nostri laptop, smartphone e tablet, per intenderci), memorizzano ed elaborano i dati sotto forma di bit, unità minime di informazione che possono assumere i valori 0 e 1 e che codificano, rispettivamente, il passaggio o l'interruzione di corrente elettrica. I computer quantistici, invece, fanno uso dei cosiddetti "qubit" (ovvero bit quantistici, per l'appunto), che codificano lo stato quantistico di una particella e permettono di memorizzare molte più informazioni rispetto alle uniche due possibilità dei bit tradizionali. È per questo motivo che, almeno in linea di principio, i computer quantistici hanno profondità e velocità di calcolo molto maggiori rispetto a quelli basati sull'elettronica.

Per misurare le prestazioni di un processore, gli informatici lo mettono alla prova con un problema numerico la cui soluzione richiede, tipicamente, un gran numero di calcoli. In particolare, il supercomputer di Google si è misurato con il cosiddetto simulated annealing, un problema di ottimizzazione in cui il processore deve esaminare una sorta di "paesaggio numerico" complesso, fatto di montagne, colline, vallate e depressioni, e ricercarne il punto più basso. Mentre un dispositivo tradizionale viaggia "a caso" nel paesaggio, scalando e discendendo le colline fino alla scoperta della valle più profonda, un computer quantistico sfrutta il cosiddetto effetto tunnel, un principio che permette di "passare attraverso le colline anziché scalarle, un processo detto quantum annealing", come ha spiegato nel 2013 David Lidar, della University of Southern California, autore di una ricerca per scoprire, per l'appunto, se D-Wave fosse un "vero" computer quantistico. Arriviamo così finalmente al presente: Google ha dichiarato che il suo gioiellino è riuscito a eseguire calcoli secondo la tecnica del quantum annealing fino a 100 milioni di volte più veloce rispetto a un computer tradizionale.


www.repubblica.it/tecnologia/2016/01/08/news/google_il_nostro_computer_quantistico_funziona_-130785803/?refresh_ce#gallery-slider=1...

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anto_netti
[Modificato da anto_netti 27/11/2018 09:02]
27/11/2018 09:28
 
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Il cervello umano può essere definito un computer quantistico. La realizzazione dei computer quantistici renderà anche più facile la realizzazione dell'intelligenza artificiale. I processori saranno sempre più potenti e veloci. Con una potenza di calcolo inimmaginabile. Altra alternativa è la realizzazione di processori organici e non al silicio.

Il confine tra la genetica e la cibernetica diventerà sempre più sottile. Facendo non esistere quindi, in caso di realizzazione dell'intelligenza artificiale, nessuna differenza tra esseri umani e esseri sintetici. Gli esseri sintetici potrebbero essere completamente meccanici, oppure metà meccanici e metà organici, oppure completamente organici. L'unica differenza con l'essere umano è che i sintetici verrebbero creati dall'uomo.

Esempio di computer quantistico



Il computer quantistico di Google D-Wave



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anto_netti
27/11/2018 09:48
 
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Un'intelligenza artificiale potrebbe essere semplicemente un computer o dotato di un corpo che come detto può essere o un robot con parti meccaniche o un sintetico con parti sia meccaniche e organiche o un sintetico completamente organico (replicante). Esistono poi diverse varietà. Anche un sintetico con parti sia meccaniche e organiche può essere definito replicante. Più Assomiglia a un essere umano più può essere definito replicante.

Esempi di robot dotati di intelligenza artificiale









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anto_netti
27/11/2018 10:02
 
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Dal Giappone uno dei tanti replicanti realizzati realmente. Naturalmente non siamo a livello di replicanti interamente organici, ma metà meccanici e metà con pelle sintetica. Fanno servizio in locali pubblici tipo bar.



I replicanti di Blade Runner



L'androide replicante Data di Star Trek New Generation



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anto_netti
28/11/2018 10:06
 
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Gli scenari inquietanti possono essere tanti.

Dei robot possono essere usati per lavori pericolosi. E ad un'intelligenza artificiale ciò potrebbe non andare giù. Anche questo potrebbe essere un motivo di ribellione quando un umano se ne starebbe ben protetto.

Altri robot potrebbero essere usati per motivi bellici. Potrebbero essere anche costruiti dei robot giganteschi con un ricco armamento. Dei robot di questo tipo potrebbero dare un serio problema in caso di ribellione con la sua potenza bellica. Ciò che viene rappresentato in film di fantascienza può diventare realtà.

Esistono poi i Cyborg, esseri metà cibernetici e metà umani. Con innesti cibernetici nel corpo umano. Anche questi potrebbero essere usati per motivi bellici. Anche questo caso che viene rappresentato in film di fantascienza può diventare realtà.

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anto_netti
28/11/2018 19:12
 
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Re:
anto_netti, 28/11/2018 10:06:

Gli scenari inquietanti possono essere tanti.

Dei robot possono essere usati per lavori pericolosi. E ad un'intelligenza artificiale ciò potrebbe non andare giù. Anche questo potrebbe essere un motivo di ribellione quando un umano se ne starebbe ben protetto.

Altri robot potrebbero essere usati per motivi bellici. Potrebbero essere anche costruiti dei robot giganteschi con un ricco armamento. Dei robot di questo tipo potrebbero dare un serio problema in caso di ribellione con la sua potenza bellica. Ciò che viene rappresentato in film di fantascienza può diventare realtà.

Esistono poi i Cyborg, esseri metà cibernetici e metà umani. Con innesti cibernetici nel corpo umano. Anche questi potrebbero essere usati per motivi bellici. Anche questo caso che viene rappresentato in film di fantascienza può diventare realtà.

Ciao
anto_netti



Concordo, ma prima di arrivare a scenari inquietanti, si passa per scenari piu' neutri: l'automa siede alla sua poltrona ed esegue transazioni su software aziendali, 24h/24h senza pause, malattie, stanchezza nè... gravidanze. [SM=g10765]

Simon
28/11/2018 21:07
 
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Re:
anto_netti, 28/11/2018 10.06:

Gli scenari inquietanti possono essere tanti.

Dei robot possono essere usati per lavori pericolosi. E ad un'intelligenza artificiale ciò potrebbe non andare giù. Anche questo potrebbe essere un motivo di ribellione quando un umano se ne starebbe ben protetto.

Altri robot potrebbero essere usati per motivi bellici. Potrebbero essere anche costruiti dei robot giganteschi con un ricco armamento. Dei robot di questo tipo potrebbero dare un serio problema in caso di ribellione con la sua potenza bellica. Ciò che viene rappresentato in film di fantascienza può diventare realtà.



Potrebbero??


29/11/2018 08:33
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 28/11/2018 19.12:



Concordo, ma prima di arrivare a scenari inquietanti, si passa per scenari piu' neutri: l'automa siede alla sua poltrona ed esegue transazioni su software aziendali, 24h/24h senza pause, malattie, stanchezza nè... gravidanze. [SM=g10765]




Beh! Si! Sono andato un po' troppo avanti. Gli scenari attuali, ormai realtà, sono quelli che tu descrivi. Poi per il momento non è ancora stata realizzata l'intelligenza artificiale.

Poi gli scenari da me descritti, per ora campo della fantascienza, potrebbero non verificarsi mai una volta arrivato il nuovo mondo, dove tutto sarà sotto il controllo di Dio.

[SM=g2410191]

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anto_netti
29/11/2018 08:36
 
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Re: Re:
Hal.9000, 28/11/2018 21.07:



Potrebbero??




Come detto a Simon, gli scenari fantascientifici, potrebbero non verificarsi mai una volta arrivato il nuovo mondo dove tutto sarà sotto il controllo di Dio.

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anto_netti
29/11/2018 08:44
 
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Comunque il robot da guerra gigante non è poi tanto fantascienza. E' stato realmente realizzato. Un robot da guerra che si pilota.



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anto_netti
29/11/2018 08:50
 
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I robot da guerra giganti della fantascienza.







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anto_netti
29/11/2018 09:08
 
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Un robot da guerra gigante che cattura un umano



Un robot da guerra gigante affiancato da un robot da guerra regolare di dimensioni umane. Potrebbero anche essere realizzate numerose truppe regolari di dimensioni umane.



I robot da guerra giganti di Star Wars



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anto_netti
29/11/2018 09:12
 
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Un esempio di Cyborg. Si tratta del supereroe della DC Comics dal nome "Cyborg".



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anto_netti
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