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Il reggae

Ultimo Aggiornamento: 20/12/2018 18:35
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01/12/2018 06:31
 
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diventa patrimonio dell’Unesco

A motivare il riconoscimento, «il suo contributo al dibattito internazionale su questioni di ingiustizia e resistenza»

PARIGI - Il reggae diventa patrimonio dell'Unesco. La musica giamaicana, famosa in tutto il mondo grazie ad artisti come Bob Marley, è stata iscritta oggi nella lista dei Beni Immateriali dell'umanità.
A motivare il riconoscimento, «il suo contributo al dibattito internazionale su questioni di ingiustizia, resistenza, amore e umanità».




Fonte tio.ch


altro articolo IL GIORNALE.IT
01/12/2018 09:52
 
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Re: diventa patrimonio dell’Unesco
Ho sentito che hanno aggiunto questa categoria di cose, appunto "immateriali". Tra queste anche la "tecnica di prevenzione delle valanghe". Mah

Simon

01/12/2018 10:24
 
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I beni immateriali fanno parte del patrimonio culturale, la musica di che materia è fatta?
Oltre la musica, ci sono i contenuti, valori, ideali... i pensieri
[Modificato da I-gua 01/12/2018 10:25]
02/12/2018 18:47
 
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03/12/2018 08:02
 
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Rispetto ad altri generi musicali il reggae emana una carica positiva che ha un effetto benefico sulla persona, è un aiuto contro i mali di questo sistema di cose
Per questo è un po’speciale e ciò è riconosciuto

[SM=g1871112]
03/12/2018 09:12
 
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mercificazione
qui abbiamo un esempio lampante di come il sistema di cose recupera e strumentalizza ciò che è buono, ai suoi miseri fini.
tutto viene mercificato in onore al dio denaro.
Dopo la morte di Bob Marley, la famiglia ha fatto un marchio a suo nome per merchandising

[SM=g7556]
12/12/2018 09:40
 
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REGGAE come elemento chiave del paesaggio sonoro: da locale (Jamaica) al globale, l'universo reggae
(SimonLeBon), 01.12.2018 09:52:

Ho sentito che hanno aggiunto questa categoria di cose, appunto "immateriali". Tra queste anche la "tecnica di prevenzione delle valanghe". Mah

Simon






Il suono è, a tutti gli effetti, parte costitutiva della nostra cultura riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio immateriale e componente essenziale del paesaggio. La Careggi Landscape Declaration on Soundscape (2012), infatti, rifacendosi alla Convenzione Europea sul Paesaggio, definisce il paesaggio so- noro come: «la proprietà acustica di qualsiasi paesaggio in relazione alla percezione specifica di una specie [...] è il risultato delle manifestazioni e dinamiche fisiche (geofonie), biologiche (biofonie) e umane (antropofonie)» (2012).






Schafer (1) definisce il paesaggio sonoro «quale insieme di tutti gli eventi sonori che convivono in un determinato ambiente e sono percepiti da un soggetto o da un gruppo umano» (Schafer, 1985, p. 19). Pre- cisa l’Autore: «Paesaggio sonoro può essere una composizione musicale, un programma radio o un ambiente acustico»





In Giamaica la musica ed il ballo si delineano come vere e proprie istanze popolari radicate nella tradizione religiosa e nel desiderio di sfogare le quotidiane situazioni di marginalità economica e sociale. Sono anche uno dei cardini portanti della struttura identitaria nazionale, la cui immagine, stereotipata nella trinità «Reggae – Bob Marley – Rasta», ha conosciuto una straordinaria diffusione mondiale dagli anni Settanta del Novecento.
Una globalizzazione ante litteram, con effetti divalenti. Da un lato l’industria musicale giamaicana è cresciuta fino a rappresentare circa il 3% del mercato musicale mondiale nel 1996 (Witter, 2004) e il 10% del Prodotto in- terno nel 2000 (Unesco, 2004). Dall’altro, le innovazioni indotte dalla cultura musicale giamaicana nel moderno proscenio musicale globale sono rimaste offuscate, non diversamente dai contenuti del messaggio originario, stralciati o modificati durante il processo di diffusione.



estratti presi da: LA MUSICA COME GEOGRAFIA: SUONI, LUOGHI, TERRITORI


[SM=g1871112]
[Modificato da I-gua 12/12/2018 09:42]
16/12/2018 11:26
 
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Moderatore
Su richiesta di igua che, si lamenta via mail di tutti gli OT presenti nel suo bel 3D sul reggae patrimonio dell' UNESCO chiedendone la rimozione, ho cancellato tutti gli OT

Ho iniziato col primo, ma poi ho dovuto cancellarne molti altri, perchè igua rispondeva agli OT e quindi sono rimasti questi

Mi raccomando non andate OT
[Modificato da Seabiscuit 16/12/2018 11:27]

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Testimoni di Geova Online Forum

www.TdGonline.it
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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
16/12/2018 11:37
 
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grazie mille!

[SM=g7348]
17/12/2018 10:31
 
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come fa un genere musicale a lanciare un dibattito su questioni di ingiustizia, resistenza, amore e umanità?
Il genere Reggae, con la sua vedetta internazionale Bob Marley a più di 35 anni dalla sua morte è ancora vivo grazie alla sua opera e il concerto di tutti coloro che trasmettono attraverso la musica i messaggi veicolati con essa.

Ma come può un genere musicale avere un effetto positivo sulla mentalità delle generazioni?
Se noi pensiamo al contesto storico nel quale Bob era attivo ci rendiamo conto che la mentalità deviante nata con il colonialismo e le oppressioni e discriminazioni razziali, era ben presente anche se la schiavitù degli Africani era stata abolita.
Rimaneva la schiavitù mentale, quell'atteggiamento o condizione, che permetteva comunque alla discriminazione razziale di permanere, sotto altre forme... considerarsi inferiori ad altri uomini in ragione di origini e colore della pelle...
Bob Marley è stato quindi un personaggio determinante nella lotta contro i pregiudizi razziali e le discriminazioni, la schiavitù mentale...

Quindi Bob Marley combatte la "paura dell'uomo"!

.... insomma: molti dei suoi testi vertono proprio su questioni di ingiustizia, resistenza, amore e umanità.
E questo vale in generale, per il genere Reggae.

è chiaro che un messaggio che distrugge i pregiudizi che permettono ai governanti di questo mondo di "dividere per imperare" è un discorso molto scomodo, sovvertivo perché si riferisce all'amore divino come motore di una nuova società.



L'11 maggio 1981 moriva il cantautore giamaicano che più di ogni altro è riuscito a entrare nell'immaginario occidentale: uno spirito libero portatore di messaggi di pace e uguaglianza al ritmo di roots e dub: "Emancipate voi stessi dalla schiavitù mentale"




Potremmo ancora dire che Marley è stato un poeta, un combattente, potremmo dire che era animato da una spiritualità completa e assoluta, assolutamente cieca, o che era posseduto da una qualche divinità che parlava a noi attraverso di lui. Potremmo dire che conosceva il potere del suono e del ritmo e li usava per seminare “buone vibrazioni” del mondo intero, che parlava dritto al cuore della sua gente, del popolo nero che lui ambiva a riportare alle radici, all’Africa, ma che al tempo stesso parlava dritto al cuore dei diseredati, degli oppressi, alle anime perdute in cerca di una nuova “casa”, a chi voleva abbandonare la realtà e vivere in una società diversa. Potremmo dire che era un’utopista, un sognatore, un visionario, in grado di trasformare le proprie visioni in musica.

Potremmo dire tante cose e tante altre ancora. Ma la cosa più triste è che oggi non esiste un musicista come lui, non esiste qualcuno che pensi che la musica possa essere un'arma da usare per la pace, per rendere il mondo migliore, per unire tutti con “one love, one heart”. Oggi si pensa a costruire muri, non ad abbatterli. E troppe poche persone al mondo prestano ancora orecchio al messaggio e alla musica di Robert Nesta Marley.




leggi articolo di REPUBBLICA.IT



[SM=g1871112]


I-gua
[Modificato da I-gua 17/12/2018 10:37]
17/12/2018 17:45
 
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è vero che Bob Marley è solo la punta del diamante del genere Reggae, ma esaminiamo una sua canzone, WAR per comprendere il tipo di messaggio che si oppone all'attuale sistema di cose, riguardo alla discriminazione razziale.




War è una canzone cantata da Bob Marley pubblicata sul disco Rastaman Vibration del 1976 e scritta da Allen Cole e Carlton Barrett, tratta da un discorso fatto dall'imperatore d'Etiopia, Hailé Selassié.
Riconosciamo qui gli elementi di riflessione per il quale il genere Reggae è stato riconosciuto promotore dall'UNESCO, e quindi patrimonio immateriale dell'Umanità: questioni di ingiustizia, resistenza, amore e umanità:

Ecco la parte del discorso di Hailé Selassié che Marley usa in War:

«Riguardo alla questione della discriminazione razziale, la Conferenza di Addis Abeba ha insegnato questa ulteriore lezione, a coloro che la vogliono imparare: finché la filosofia che considera una razza superiore e un'altra inferiore non sarà finalmente screditata e riprovata; finché in nessuna nazione vi saranno più cittadini di prima e di seconda classe; finché il colore della pelle di un uomo non avrà più valore del colore dei suoi occhi; finché i diritti umani fondamentali non saranno ugualmente garantiti a tutti, senza distinzione di razza; fino a quel giorno, il sogno di una pace duratura, la cittadinanza del mondo e le regole della morale internazionale resteranno solo una fuggevole illusione, perseguita e mai conseguita; e finché l'ignobile e drammatico regime che oggi opprime i nostri fratelli in Angola, in Mozambico, in Sudafrica, con le sue disumane catene, non sarà rovesciato e totalmente spazzato via; finché il bigottismo, il pregiudizio e l'interesse personale inumano e malizioso, non saranno sostituiti dalla tolleranza, la comprensione e i buoni propositi; finché gli africani non si alzeranno e parleranno come esseri liberi, uguali agli occhi di tutti gli uomini, come sono uguali davanti agli occhi del Cielo; fino a quel giorno il Continente africano non conoscerà pace. Noi africani, combatteremo, se necessario, e sappiamo che vinceremo, poiché confidiamo nella vittoria del Bene sul Male.»
(Hailé Selassié I)

Nel suo discorso alle Nazioni, Selassié ricorda ai suoi ascoltatori che "queste sono solo parole; il loro valore dipende interamente da come noi le osserviamo e le onoriamo, conferendo loro contenuto e significato".


[SM=g1871112]


I-gua
[Modificato da I-gua 17/12/2018 17:49]
20/12/2018 18:35
 
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Babylon System
anche qui ritroviamo un messaggio che tratta di questioni di ingiustizia, resistenza, amore e umanità


BABYLON SYSTEM - testo e audio


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