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Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di novembre 2018...

Ultimo Aggiornamento: 10/12/2018 12:35
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06/12/2018 18:10
 
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viceadmintdg1, 04/12/2018 17.38:



Essi dicono che i cristiani parlarono di croce solo tardivamente, al tempo dell'imperatore Costantino (IV secolo). Siamo invece in grado di citare la Lettera di Barnaba, che gli studiosi collocano tra la fine del 1° secolo e l'inizio del 2°.

1) Secondo la Lettera di Barnaba, Mosè che durante la battaglia contro gli amaleciti allarga le mani in preghiera (Es 17,11) e Isaia che stende le braccia verso il popolo, sono simbolo di Gesù in croce:

«Lo Spirito parla al cuore di Mosè di rappresentare la figura della croce... Postosi più in alto di tutti distese le braccia, e così vinceva nuovamente... Ancora dice in un altro profeta (Is 65,2): Per tutto il giorno ho steso le mie braccia verso un popolo disubbidiente...»

2) Barnaba fa un riferimento alla croce a forma di T, quando interpreta simbolicamete il numero dei 318 servi di Abramo (Gen 14,14). Questo numero in greco si scriveva: TIH (T=300 + I=10 + H=8). Secondo lui T è simbolo della CROCE, e le lettere IH sono (in greco) le iniziali di IHCOYC (Iesùs=Gesù). Il simbolismo di Barnaba è discutibile, ma resta il fatto che un autore della generazione subapostolica era convinto che le braccia allargate e la T indicavano la croce di Gesù.





Chi era l’ autore della lettera di Barnaba?
L’ attribuzione a Barnaba apostolo (Atti 14:14) è piuttosto dibattuta tra gli studiosi e a me risulta che la lettera di Barnaba sia considerata un apocrifo del N.T..

Interessante quello che si legge - a tal proposito - nel libro “LA BIBBIA PRIMA DEL DOGMA”, di Arduini e Pizzorni, Aracne editrice (pagg. 251-254):



Nonostante il nome, la Lettera di Barnaba è generalmente attribuita ad un autore ignoto, di gran lunga posteriore al Barnaba biblico.
Riguardo alla Lettera di Barnaba 9,8, per ciò che concerne l’ episodio di Genesi 14:14, il senso del ragionamento dell’ autore della lettera si basa su un’ interpretazione allegorica del testo biblico, dove il numero 18 equivarrebbe, in greco (la lingua in cui è scritta la lettera) a “JE”, porzione iniziale del Nome “Jesous”.
L’ interpretazione data parte dal presupposto errato che Abraamo abbia scritto, o almeno conosciuto, i caratteri greci, cosa ovviamente impossibile!
Il Rahner, in Miti greci nell’ interpretazione cristiana (Il Mulino, Bologna, 1971, pagina 78), osserva:
“La lettera di Barnaba, con un’ esegesi pressocchè artificiosa, raccoglie in uno speciale capitolo tutte le prefigurazioni veterotestamentarie della Croce. Forse oggi ci vien da ridere su puerili interpretazioni scritturali del genere, in cui si colgono i primi accenni e le prime tracce di quella che sarà l’ arte interpretativa degli alessandrini “.

Non essendo stato testimone oculare della crocifissione del Cristo, l’ autore della lettera sta inventando una similitudine allegorica di propria iniziativa e quindi non può essere preso alla lettera come fosse una fonte storica.
La lettera accenna allo stauros anche in altri passi, come 8,1; 11,1 ; 11,8 e 12,1-2 ugualmente in modo simbolico, accostando lo stauros all’ albero o bastone (xylon nel testo)







(SEGUE, A PRESTO…..)





[Modificato da Aquila-58 06/12/2018 18:17]
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