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Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di novembre 2018...

Ultimo Aggiornamento: 10/12/2018 12:35
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09/12/2018 13:04
 
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viceadmintdg1, 04/12/2018 17.38:



1 Corinti 1,22-25: «Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini».




La chiave per capire il ragionamento paolino si trova in 1 Corinti 1:17 (CEI)

Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.

Ecco il punto!

La parola sapiente avrebbe annullato ciò che per i giudei era causa di inciampo

(il Messia messo in croce, non la croce in se nè l' “esaltazione, glorificazione e vanto della croce, in quanto mezzo di salvezza”)

e per i greci stoltezza

(l’ essere seguaci di un uomo esposto al pubblico ludibrio in croce, non la croce in se ne l' “esaltazione, glorificazione e vanto della croce, in quanto mezzo di salvezza”).

Il messaggio di un uomo messo a morte in quella maniera ignominiosa non attirava a se né il Giudeo, per cui era impensabile che chi fosse messo in croce potesse essere il Re Messianico, né il Greco e la sapienza greca!

Per la maggioranza delle persone era assurdo che qualcuno si identificasse come seguace di un uomo che era stato messo a morte in quel modo, di qui lo "scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani" (1 Corinti 1:23 CEI)....

In 1 Corinti 1:23-25, Paolo dice "Noi annunciamo Cristo crocifisso (CEI)",
ma confrontiamo Romani 3:25:

"25 È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue, a manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati. 26 mediante la clemenza di Dio, al fine di manifestare la sua giustizia nel tempo presente, così da risultare lui giusto e rendere giusto colui che si basa sulla fede in Gesù. " (Romani 3:25-26 CEI).

Non si ripone fede in un oggetto (o nell’ "esaltazione, glorificazione e vanto nella croce, in quanto mezzo di salvezza") oppure nel sangue in se stessi (infatti, si confronti il versetto 26), così come non si predica un oggetto o il sangue di Cristo:

queste espressioni indicano che ciò che si predica è il sacrificio salvifico di Cristo e che in Cristo e nel suo sacrificio di riscatto dobbiamo riporre fede.

Questo significa "annunciare Cristo crocifisso (CEI)": la morte su una croce costituiva la più terribile delle umiliazioni, un totale disonore.

Dal momento che Cristo era morto in questo modo, tutti coloro che nel I secolo volevano essere cristiani erano esposti al pubblico
ludibrio.

E questo ci riporterà a Galati 6:14, da lei citata e che vedremo nella conclusione della risposta...



(segue, la conclusione. A presto…..)



[Modificato da Aquila-58 09/12/2018 13:06]
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