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Tacito storie 4,21
21. Civile, dopo l’arrivo delle coorti veterane, si trovava ormai alla testa di un esercito degno di tale nome; ma, incerto nelle decisioni da prendere e considerando tra sé la forza dei Romani, fa giurare fedeltà a Vespasiano da tutti i presenti e spedisce messi alle due legioni, che, respinte nella precedente battaglia, si erano rifugiate nel campo di Vetera, per ricevere da loro il medesimo giuramento. La risposta fu che esse non accettavano i piani di un traditore, né di nemici: che il loro imperatore era Vitellio, per il quale avrebbero fedelmente combattuto fino all’ultimo respiro; quindi, un disertore batavo non si atteggiasse ad arbitro delle sorti di Roma, ma aspettasse il giusto castigo della sua colpa. Allorché ciò venne riferito a Civile, acceso d’ira egli trascina a guerra aperta tutta la gente dei Batavi; si uniscono a loro i Brutteri113 e i Tenteri114 e la Germania, eccitata da emissari a bramosia di preda e di gloria.
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