Giovedì 14 febbraio
Tornate a me, e io tornerò a voi (Zacc. 1:3)
Il 537 a.E.V. fu un anno felice per il popolo di Geova. Dopo 70 lunghi anni di prigionia a Babilonia, infatti, gli israeliti furono liberati. Con entusiasmo si misero al lavoro per ripristinare la vera adorazione a Gerusalemme e nel 536 a.E.V. gettarono le fondamenta del tempio. Sedici anni dopo, i lavori erano ancora fermi. Il popolo di Dio doveva ricordare l’importanza di tornare a Geova e doveva smettere di dare la priorità ai propri interessi. Per aiutarli a ricordare il motivo per cui erano stati liberati da Babilonia, nel 520 a.E.V. Dio mandò loro il profeta Zaccaria. Il nome stesso del profeta, che significa “Geova ha ricordato”, avrà fatto venire in mente agli israeliti una verità fondamentale: anche se loro avevano dimenticato quello che Dio aveva fatto per liberarli, lui non aveva dimenticato il suo popolo (Zacc. 1:3, 4). Geova li rassicurò del fatto che li avrebbe aiutati a ripristinare la pura adorazione, ma li avvertì anche che non avrebbero dovuto servirlo in maniera formale. w17.10 21-22 parr. 2-3