Sabato 30 marzo
Chi mi esce incontro dalle porte della mia casa deve anche divenire di Geova (Giud. 11:31)
Quando pronunciò questo voto, Iefte probabilmente sapeva che avrebbe potuto essere sua figlia a venirgli incontro. In ogni caso, tenervi fede sarebbe stato difficile dal punto di vista emotivo, un vero sacrificio sia per lui che per sua figlia. Quando la vide, Iefte “si [strappò] le vesti” perché aveva il cuore a pezzi e la figlia “[pianse] la sua verginità”. Per quale motivo? Iefte non aveva figli maschi e la sua unica figlia non si sarebbe mai sposata; di conseguenza, non gli avrebbe dato dei nipoti e non ci sarebbe stato modo di tramandare il nome e l’eredità della famiglia. Questa però non era la preoccupazione principale di Iefte, che infatti disse: “Ho aperto la mia bocca a Geova, e non posso tornare indietro”. Come rispose la figlia? “Fammi secondo ciò che è uscito dalla tua bocca” (Giud. 11:35-39). Iefte e sua figlia furono persone leali: non avrebbero mai pensato di sciogliere un voto fatto all’Iddio Altissimo, nemmeno se questo avesse richiesto enormi sacrifici (Deut. 23:21, 23; Sal. 15:4). w17.04 4 parr. 5-6