10/06/2019 00:06 |
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Lunedì 10 giugno
So che sorgerà nella risurrezione, nell’ultimo giorno (Giov. 11:24)
Marta, una cara amica e seguace di Gesù, stava soffrendo moltissimo: suo fratello Lazzaro era morto. C’era qualcosa che poteva alleviare il suo dolore? Gesù la rassicurò, dicendo: “Tuo fratello sorgerà” (Giov. 11:20-23). Marta era sicura che quella promessa si sarebbe avverata nel futuro. Poi, però, Gesù fece un miracolo: riportò in vita Lazzaro quel giorno stesso. Non possiamo aspettarci che Gesù o suo Padre facciano un miracolo di questo genere anche nei nostri giorni. Ma chiediamoci: siamo convinti, proprio come lo era Marta, che nel futuro i nostri cari che sono morti torneranno in vita? Forse stiamo soffrendo a causa della perdita del nostro coniuge, di un genitore o di un nonno. Oppure abbiamo perso un figlio. Sicuramente non vediamo l’ora di rivedere la persona che non c’è più, riabbracciarla, parlare e ridere con lei. Anche noi, come Marta, possiamo dire: “So che sorgerà nella risurrezione”. Comunque, ognuno di noi farà bene a riflettere sul perché ne è convinto. w17.12 3 parr. 1-2 |
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