Mercoledì 26 giugno
Che gli dai, o che riceve [Dio] dalla tua propria mano? (Giob. 35:7)
Eliu non intendeva dire che i nostri sforzi per servire Dio siano inutili. Piuttosto stava dicendo che Geova non ha bisogno della nostra adorazione. Dato che è completo in sé stesso, non possiamo renderlo più ricco o più forte. Al contrario, tutte le buone qualità, le capacità o le doti che possediamo ci sono state affidate da Dio, e lui presta attenzione a come le usiamo. Geova considera ogni azione motivata dall’amore leale e compiuta a favore dei suoi servitori come un gesto fatto a lui personalmente. In Proverbi 19:17 leggiamo: “Chi mostra favore al misero presta a Geova, ed Egli gli ripagherà il suo trattamento”. Questo versetto indica forse che Geova prenda nota di ogni opera buona che compiamo a favore dei miseri? È possibile che il Creatore dell’universo si senta in debito nei confronti di semplici esseri umani che compiono gesti di misericordia? Dio può davvero considerare gesti del genere come prestiti e ripagarli elargendo il suo favore e la sua benedizione? Come fu confermato dallo stesso Figlio di Dio, la risposta a queste domande è affermativa (Luca 14:13, 14). w17.04 29 parr. 3-4