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Ultimo Aggiornamento: 25/09/2020 18:52
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24/09/2020 01:47
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
VVRL, 23/09/2020 16:32:


Guarda che io ti ho citato La Torre di Guardia del 15 aprile 1988.
E' chiaro che in questa sede la tua chiesa dice che bisogna ridurre al minimo i rapporti con i familiari disassociati. Non mi interessa se chi trasgredisce questa disposizione non viene disassociato, rimango invece sconcertato per tutti quegli ex TdG che non vedono da anni i parenti più stretti semplicemente perchè diversi tuoi fratelli si attengono a quello che dice La Torre di Guardia del 15 aprile 1988 a pag. 28.
Quello che forse non percepisci è che le disposizioni che vi vengono impartite a distanza di anni spesso sono in contraddizione tra di loro e questo genera situazioni dove qualcuno se ne frega della Torre di Guardia del 15 aprile 1988, mentre altri al seguono alla lettera.


Ciao VVRL, leggendo il tuo commento che parla di contraddizioni mi è venuto in mente quello che ho letto sul loro sito ufficiale. In pratica rispondono a una domanda non da poco: " È vero che i Testimoni di Geova evitano ogni contatto con chi non fa più parte della loro religione?"
In poche parole affermano: " Dal punto di vista religioso le cose cambiano, ma i legami di sangue restano inalterati. Il vincolo coniugale e i normali rapporti familiari e affettivi proseguono".
Eppure proprio nella rivista da te citata si dichiara senza giro di parole di ridurre al "minimo" i rapporti con i familiari disassociati!

Un'altra contraddizione non da poco avviene in relazione ad una delle scritture che usano per giustificare la negazione di un semplice saluto agli ex. Mi riferisco a 2Gv 10 che dice: "Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto (chàiro)".
Come indicato tra parantesi, il termine greco tradotto con "saluto" è chàiro. Qual è il significato di tale termine?
Ecco quello che si legge in una nota della torre di guardia del 1988: " Qui Giovanni usò chàiro, che indicava un saluto tipo “buon giorno” o “ciao”. (Atti 15:23; Matteo 28:9) Non usò aspàzomai (come nel versetto 13), che significa “abbracciare e, pertanto, salutare, dare il benvenuto”, e che poteva quindi riferirsi a un saluto molto caloroso, accompagnato da un abbraccio. (Luca 10:4; 11:43; Atti 20:1, 37; 1 Tessalonicesi 5:26) Perciò le istruzioni di 2 Giovanni 11 potevano ben voler dire di non rivolgere a costoro nemmeno un semplice “buon giorno”. — 15/4/27

Domanda: ma le cose stanno effettivamente così come si afferma in questa nota?

La risposta la si trova nella nota al versetto 10 di 2 Gv che è possibile leggere sulla Bibbia da studio(Rbi8): Eccola: " “Un saluto”: lett. “rallegrarsi”.

Quindi, sempre secondo i tdG, il significato del termine "chàiro" non si limita a un semplice "buon giorno" o "ciao", ma ci si riferisce al rallegrarsi nell'intrattenere dei rapporti con determinate persone, oppure come afferma il dizionario greco di Rocci:prendo piacere, gioisco, sono lieto, contento, godo, mi compiaccio, esulto.- vedere alla voce "χαίρω".

Premesso che questa scrittura non impone nessun divieto di rivolgere un semplice saluto agli ex compagni di fede, si può affermare che c'è un abisso di differenza tra il non rivolgere un semplice "buongiorno o ciao" a una persona come spiegato nella W88, e il non "rallegrarsi" con tale persona come indicato nella nota della Rbi8.







24/09/2020 06:04
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
silvio.51, 24/09/2020 01:47:


Ciao VVRL, leggendo il tuo commento che parla di contraddizioni mi è venuto in mente quello che ho letto sul loro sito ufficiale. In pratica rispondono a una domanda non da poco: " È vero che i Testimoni di Geova evitano ogni contatto con chi non fa più parte della loro religione?"
In poche parole affermano: " Dal punto di vista religioso le cose cambiano, ma i legami di sangue restano inalterati. Il vincolo coniugale e i normali rapporti familiari e affettivi proseguono".
Eppure proprio nella rivista da te citata si dichiara senza giro di parole di ridurre al "minimo" i rapporti con i familiari disassociati!

Un'altra contraddizione non da poco avviene in relazione ad una delle scritture che usano per giustificare la negazione di un semplice saluto agli ex. Mi riferisco a 2Gv 10 che dice: "Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto (chàiro)".
Come indicato tra parantesi, il termine greco tradotto con "saluto" è chàiro. Qual è il significato di tale termine?
Ecco quello che si legge in una nota della torre di guardia del 1988: " Qui Giovanni usò chàiro, che indicava un saluto tipo “buon giorno” o “ciao”. (Atti 15:23; Matteo 28:9) Non usò aspàzomai (come nel versetto 13), che significa “abbracciare e, pertanto, salutare, dare il benvenuto”, e che poteva quindi riferirsi a un saluto molto caloroso, accompagnato da un abbraccio. (Luca 10:4; 11:43; Atti 20:1, 37; 1 Tessalonicesi 5:26) Perciò le istruzioni di 2 Giovanni 11 potevano ben voler dire di non rivolgere a costoro nemmeno un semplice “buon giorno”. — 15/4/27

Domanda: ma le cose stanno effettivamente così come si afferma in questa nota?

La risposta la si trova nella nota al versetto 10 di 2 Gv che è possibile leggere sulla Bibbia da studio(Rbi8): Eccola: " “Un saluto”: lett. “rallegrarsi”.

Quindi, sempre secondo i tdG, il significato del termine "chàiro" non si limita a un semplice "buon giorno" o "ciao", ma ci si riferisce al rallegrarsi nell'intrattenere dei rapporti con determinate persone, oppure come afferma il dizionario greco di Rocci:prendo piacere, gioisco, sono lieto, contento, godo, mi compiaccio, esulto.- vedere alla voce "χαίρω".

Premesso che questa scrittura non impone nessun divieto di rivolgere un semplice saluto agli ex compagni di fede, si può affermare che c'è un abisso di differenza tra il non rivolgere un semplice "buongiorno o ciao" a una persona come spiegato nella W88, e il non "rallegrarsi" con tale persona come indicato nella nota della Rbi8.











Caro Silvio, capisco che il tuo odio per i cristiani testimoni di Geova sia irrefrenabile, ti confermo che il verbo greco chairo, secondo il Dizionario esegetico del Nuovo Testamento di Balz e Schneider - uno dei migliori strumenti in circolazione - significa "rallegrarsi".

Però ti informo che il verbo è usato anche per indicare il semplice saluto, come indicato anche dalla "famigerata" (per te, ovviamente) Torre di Guardia, è infatti usato anche in Matteo 28:9


(Matteo 28:9) Ed ecco che Gesù andò loro incontro e disse: “Buongiorno!” Loro gli si avvicinarono, si strinsero ai suoi piedi e gli resero omaggio.

Qui troviamo il verbo chairo, Chairete! come dice Gesù.

Quindi ben vedi che il verbo può indicare - biblicamente parlando - entrambe le cose!
Ma dato che ti rivolgi al cattolico VVRL, vediamo come traduce il verbo la cattolica CEI:

Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo (chairein) (2 Giovanni 10 CEI)


Tu POI dici:

Eppure proprio nella rivista da te citata si dichiara senza giro di parole di ridurre al "minimo" i rapporti con i familiari disassociati!

"Si dichiara di ridurre" (parole di Silvio)

ma su questo, caro amico, ho già risposto a VVRL, sei disattento.
Lo SFS vuol mettere in evidenza che si deve essere leali alle norme divine, dure e amorevoli nello stesso tempo e lo fa (Ebrei 12:5-11).

Ma allo stesso tempo, come ho già detto al medesimo VVRL, quello che dicono le nostre pubblicazioni non è legge, ogni famiglia si regola come meglio crede, come dice infatti la

Torre di Guardia 15/01/1975 pp 50-57

In quanto ai familiari disassociati (non figli o figlie minorenni) che vivono fuori di casa, ciascuna famiglia deve decidere fino a che punto li frequenterà. Questa non è una decisione che gli anziani possono prendere per loro. Gli anziani si interessano che il “lievito” non sia nuovamente introdotto nella congregazione mediante l’associazione spirituale con quelli che si son dovuti rimuovere perché erano un tale “lievito”.

E infatti così accade, perchè la Congregazione Cristiana non è il Parlamento che impone leggi.
Può e deve, ripeto, evidenziare l' importanza di essere leali alle morte divine, non imporre qualcosa a qualcuno.

Mi dispiace, ma ti è andata male anche stavolta




[Modificato da Aquila-58 24/09/2020 06:08]
24/09/2020 08:28
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Premesso che questa scrittura non impone nessun divieto di rivolgere un semplice saluto agli ex compagni di fede



Forse un idea di come i primi cristiani interpretavano questo comando lo abbiamo da questo episodio:

Ireneo racconta che Policarpo, che era un discepolo diretto dell'Apostolo Giovanni, narrava questo episodio:

l'Apostolo Giovanni incontrando in un bagno pubblico ad Efeso l' eretico Cerinto si precipitò fuori, senza fare il bagno esclamando: "Fuggiamo, perché Cerinto, il nemico della verità, è dentro!"

Che sia vero o no questo episodio, narrato da due che la chiesa cattolica ritiene santi (Ireneo e Policarpo), dà un idea del comportamento dei primi cristiani.










24/09/2020 09:18
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
silvio.51, 24/09/2020 01:47:


Ciao VVRL, leggendo il tuo commento che parla di contraddizioni mi è venuto in mente quello che ho letto sul loro sito ufficiale. In pratica rispondono a una domanda non da poco: " È vero che i Testimoni di Geova evitano ogni contatto con chi non fa più parte della loro religione?"
In poche parole affermano: " Dal punto di vista religioso le cose cambiano, ma i legami di sangue restano inalterati. Il vincolo coniugale e i normali rapporti familiari e affettivi proseguono".
Eppure proprio nella rivista da te citata si dichiara senza giro di parole di ridurre al "minimo" i rapporti con i familiari disassociati!


E dove sarebbe la contraddizione?
Ti risulta che un disassociato venga cancellato dallo stato di famiglia o disconosciuto come figlio?
Ci sono milioni di famiglie nelle quali i rapporti tra parenti stretti sono ridotti al minimo per motivi più che futili. Per quelli non ti scandalizzi?

silvio.51, 24/09/2020 01:47:


Un'altra contraddizione non da poco avviene in relazione ad una delle scritture che usano per giustificare la negazione di un semplice saluto agli ex. Mi riferisco a 2Gv 10 che dice: "Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto (chàiro)".
Come indicato tra parantesi, il termine greco tradotto con "saluto" è chàiro. Qual è il significato di tale termine?
Ecco quello che si legge in una nota della torre di guardia del 1988: " Qui Giovanni usò chàiro, che indicava un saluto tipo “buon giorno” o “ciao”. (Atti 15:23; Matteo 28:9) Non usò aspàzomai (come nel versetto 13), che significa “abbracciare e, pertanto, salutare, dare il benvenuto”, e che poteva quindi riferirsi a un saluto molto caloroso, accompagnato da un abbraccio. (Luca 10:4; 11:43; Atti 20:1, 37; 1 Tessalonicesi 5:26) Perciò le istruzioni di 2 Giovanni 11 potevano ben voler dire di non rivolgere a costoro nemmeno un semplice “buon giorno”. — 15/4/27

Domanda: ma le cose stanno effettivamente così come si afferma in questa nota?

La risposta la si trova nella nota al versetto 10 di 2 Gv che è possibile leggere sulla Bibbia da studio(Rbi8): Eccola: " “Un saluto”: lett. “rallegrarsi”.

Quindi, sempre secondo i tdG, il significato del termine "chàiro" non si limita a un semplice "buon giorno" o "ciao", ma ci si riferisce al rallegrarsi nell'intrattenere dei rapporti con determinate persone, oppure come afferma il dizionario greco di Rocci:prendo piacere, gioisco, sono lieto, contento, godo, mi compiaccio, esulto.- vedere alla voce "χαίρω".

Premesso che questa scrittura non impone nessun divieto di rivolgere un semplice saluto agli ex compagni di fede, si può affermare che c'è un abisso di differenza tra il non rivolgere un semplice "buongiorno o ciao" a una persona come spiegato nella W88, e il non "rallegrarsi" con tale persona come indicato nella nota della Rbi8.


Posto che il termine può riferirsi sia all'una che all'altra cosa, il problema non sussiste. I parenti che vivono nella stessa casa dove c'è un disassociato si salutano con buongiorno, buonasera e magari anche con teneri affetti. Un testimone di Geova potrebbe avere un collega disassociato e quando va a lavoro lo saluta con buongiorno e buonasera. Un anziano di congregazione quando incontra un disassociato può senz'altro parlargli e incoraggiarlo a tornare a Geova, iniziando la conversazione con buongiorno e buonasera. Devo continuare?







24/09/2020 09:29
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
snorkeler, 24/09/2020 09:18:


Ci sono milioni di famiglie nelle quali i rapporti tra parenti stretti sono ridotti al minimo per motivi più che futili. Per quelli non ti scandalizzi?





Basta guardare la trasmissione "FORUM" su Canale5. La maggioranza sono cattolici o di alre religioni, ma quasi certamente non TdG.

------------------------------------------------------
Testimoni di Geova Online Forum

www.TdGonline.it
------------------------------------------------------


"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
24/09/2020 10:01
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
snorkeler, 23/09/2020 16:39:


Cosa ci sarebbe di ipocrita in quello che ha scritto Aquila, perdonami?
Non per difendere la persona ma l'insegnamento. Cosa c'è di ipocrita?

Perchè tu sei a conoscenza di tutto quello che accade in tutte le famiglie dei testimoni di Geova nei quali c'è un disassociato? Giusto per capire.




L'Ipocrisia sta nel fatto di negare le evidenze dei fatti, che sono biblici secondo i dettami della TNM, la parabola della mela marcia non l'ho inventata io ed il fatto che ritenere la disassociazione un atto amorevole! incredibile questa cosa! significa essere disconnessi da cosa succede veramente in una famiglia di TDG quando c'è un disassociato.
Ci puoi mangiare assieme? NO perché lo avete scritto mille volte e detto mille volte in tutte le maniere possibili, lo puoi frequentare? NO tranne che per la minima convivenza, quindi di cosa stiamo parlando?
Lo dice la TNM, lo dice il CD, lo scrivono le Torri di Guardia, lo dice il sito istituzionale e ufficiale JW.ORG
E qui si dice il contrario?
Per favore qualcuno mi può spiegare per favore, perché voi affermate il contrario?
Grazie per la sicura risposta.
Buona Giornata



___________________________________________________________________________________________________________________
"Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinchè chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
(Giovanni 3,16)"
24/09/2020 10:08
 
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Re:
silvio.51, 24.09.2020 01:47:


Ciao VVRL, leggendo il tuo commento che parla di contraddizioni mi è venuto in mente quello che ho letto sul loro sito ufficiale. In pratica rispondono a una domanda non da poco: " È vero che i Testimoni di Geova evitano ogni contatto con chi non fa più parte della loro religione?"
In poche parole affermano: " Dal punto di vista religioso le cose cambiano, ma i legami di sangue restano inalterati. Il vincolo coniugale e i normali rapporti familiari e affettivi proseguono".
Eppure proprio nella rivista da te citata si dichiara senza giro di parole di ridurre al "minimo" i rapporti con i familiari disassociati!

Un'altra contraddizione non da poco avviene in relazione ad una delle scritture che usano per giustificare la negazione di un semplice saluto agli ex. Mi riferisco a 2Gv 10 che dice: "Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto (chàiro)".
Come indicato tra parantesi, il termine greco tradotto con "saluto" è chàiro. Qual è il significato di tale termine?
Ecco quello che si legge in una nota della torre di guardia del 1988: " Qui Giovanni usò chàiro, che indicava un saluto tipo “buon giorno” o “ciao”. (Atti 15:23; Matteo 28:9) Non usò aspàzomai (come nel versetto 13), che significa “abbracciare e, pertanto, salutare, dare il benvenuto”, e che poteva quindi riferirsi a un saluto molto caloroso, accompagnato da un abbraccio. (Luca 10:4; 11:43; Atti 20:1, 37; 1 Tessalonicesi 5:26) Perciò le istruzioni di 2 Giovanni 11 potevano ben voler dire di non rivolgere a costoro nemmeno un semplice “buon giorno”. — 15/4/27

Domanda: ma le cose stanno effettivamente così come si afferma in questa nota?

La risposta la si trova nella nota al versetto 10 di 2 Gv che è possibile leggere sulla Bibbia da studio(Rbi8): Eccola: " “Un saluto”: lett. “rallegrarsi”.

Quindi, sempre secondo i tdG, il significato del termine "chàiro" non si limita a un semplice "buon giorno" o "ciao", ma ci si riferisce al rallegrarsi nell'intrattenere dei rapporti con determinate persone, oppure come afferma il dizionario greco di Rocci:prendo piacere, gioisco, sono lieto, contento, godo, mi compiaccio, esulto.- vedere alla voce "χαίρω".

Premesso che questa scrittura non impone nessun divieto di rivolgere un semplice saluto agli ex compagni di fede, si può affermare che c'è un abisso di differenza tra il non rivolgere un semplice "buongiorno o ciao" a una persona come spiegato nella W88, e il non "rallegrarsi" con tale persona come indicato nella nota della Rbi8.



Caro Silvio,

Grazie per tutte le spiegazioni e per il tuo punto di vista.
Ho due domande: cosa significa allora aspàzomai?
Cosa fa la tua chiesa per applicare i comandi biblici in discussione?

Simon
24/09/2020 10:12
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pasquale(65), 24/09/2020 10:01:


L'Ipocrisia sta nel fatto di negare le evidenze dei fatti, che sono biblici secondo i dettami della TNM, la parabola della mela marcia non l'ho inventata io ed il fatto che ritenere la disassociazione un atto amorevole! incredibile questa cosa! significa essere disconnessi da cosa succede veramente in una famiglia di TDG quando c'è un disassociato.
Ci puoi mangiare assieme? NO perché lo avete scritto mille volte e detto mille volte in tutte le maniere possibili, lo puoi frequentare? NO tranne che per la minima convivenza, quindi di cosa stiamo parlando?
Lo dice la TNM, lo dice il CD, lo scrivono le Torri di Guardia, lo dice il sito istituzionale e ufficiale JW.ORG
E qui si dice il contrario?
Per favore qualcuno mi può spiegare per favore, perché voi affermate il contrario?
Grazie per la sicura risposta.
Buona Giornata


Precisiamo che non sono i dettami della TNM, ma della Bibbia. Anche in quella che usi tu ci sono le istruzioni su come comportarsi con chi viene scomunicato o rinnega la propria fede. Più che altro indicami le scritture dove troviamo la parabola della mela marcia...

Qui non si dice il contrario. Hai un preconcetto e quindi ti è difficile comprendere quello che scriviamo e quello che è scritto nelle nostre pubblicazioni basate sulla Bibbia.

Ti riporto un passaggio dal libro "Amore di Dio".

E se il disassociato è un parente? In tal caso gli stretti vincoli familiari possono davvero costituire una prova di lealtà. Come dovremmo comportarci con un parente disassociato? Non è possibile prendere in considerazione ogni circostanza, ma vediamo due situazioni tipo.

In certi casi il disassociato fa parte dell’immediata cerchia familiare e vive nella stessa casa. Poiché la disassociazione non pone fine ai vincoli familiari, le attività e i rapporti quotidiani tra i membri della famiglia possono continuare. Tuttavia, con il suo comportamento il disassociato ha scelto di troncare il legame spirituale che lo univa alla famiglia. Pertanto i familiari leali a Dio non hanno più con lui rapporti di natura spirituale. Per esempio, anche se fosse presente quando la famiglia si riunisce per lo studio della Bibbia, non vi prenderebbe parte attiva. Se invece viene disassociato un minorenne, i genitori hanno ancora la responsabilità di istruirlo e disciplinarlo. Perciò i genitori amorevoli potrebbero disporre di tenere con lui uno studio biblico.* — Proverbi 6:20-22; 29:17.


Hai letto Pasquale?
1. Non è possibile prendere in considerazione tutte le situazioni
2. I rapporti continuano: mangiano, bevono, si danno bacetti, vedono film, fanno la spesa insieme ai loro familiari
[Modificato da snorkeler 24/09/2020 10:13]
24/09/2020 10:14
 
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Re:
Pasquale(65), 24.09.2020 10:01:



L'Ipocrisia sta nel fatto di negare le evidenze dei fatti, che sono biblici secondo i dettami della TNM, la parabola della mela marcia non l'ho inventata io ed il fatto che ritenere la disassociazione un atto amorevole! incredibile questa cosa! significa essere disconnessi da cosa succede veramente in una famiglia di TDG quando c'è un disassociato.



Caro Pasquale,

chi ha raccontato la "parabola della mela marcia"?
Io non l'ho letta da nessuna parte.

Pasquale(65), 24.09.2020 10:01:



Ci puoi mangiare assieme? NO perché lo avete scritto mille volte e detto mille volte in tutte le maniere possibili, lo puoi frequentare? NO tranne che per la minima convivenza, quindi di cosa stiamo parlando?
Lo dice la TNM, lo dice il CD, lo scrivono le Torri di Guardia, lo dice il sito istituzionale e ufficiale JW.ORG
E qui si dice il contrario?
Per favore qualcuno mi può spiegare per favore, perché voi affermate il contrario?
Grazie per la sicura risposta.
Buona Giornata



Ti posso assicurare che mia madre cattolica mi avrebbe cacciato di casa, ancora prima di diventare testimone, se non fosse stato per mio padre che ha preso le mie difese.
Quindi potrei dirti anch'io "di cosa stiamo parlando?".
Se tu ignori la situazione vissuta da diverse famiglie è un problema tuo e nostro. Se perseveri nell'ignoranza, è solo un problema tuo.

La decisione su quali rapporti tenere con un figlio disassociato è lasciata alla famiglia.
Per prima cosa dovresti leggere e capire cosa "dice la TNM, lo dice il CD, lo scrivono le Torri di Guardia, lo dice il sito istituzionale e ufficiale JW.ORG".
Poi dovresti andare a vedere come vengono applicati i consigli.

Se non fosse del tutto evidente, dovrei ricordarti che la tua chiesa predica da decenni contro l'uoso dei metodi anticoncezionali tutti, ma l'Italia cattolica ha crescita demografica zero da decenni.
Come dovrei commentare?

Simon
24/09/2020 10:17
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pasquale(65), 24/09/2020 10:01:



L'Ipocrisia sta nel fatto di negare le evidenze dei fatti, che sono biblici secondo i dettami della TNM, la parabola della mela marcia non l'ho inventata io ed il fatto che ritenere la disassociazione un atto amorevole! incredibile questa cosa! significa essere disconnessi da cosa succede veramente in una famiglia di TDG quando c'è un disassociato.




ma sei tu disconnesso e gravemente disconnesso, perché non puoi fare di ogni erba un fascio.
Nella mia Congregazione c' è un fratello che ha due figli disassociati, entrambi vivono fuori casa eppure questo fratello li vede regolarmente quando tornano alla casa paterna, ritiene di dover fare così in coscienza e lo fa.
E ci sono tantissimi esempi come questo.
NOI NELLA CONGREGAZIONE CRISTIANA CI VIVIAMO, NOI NON VIVIAMO IN PARROCCHIA e quindi queste cose te le diciamo a ragion veduta.

Sul fatto che la disassociazione sia un atto duro e amorevole nella stesso tempo E' SCRITTO NELLA BIBBIA, NON LO DICE LA TORRE DI GUARDIA, leggi per cortesia Ebrei 12:5-11 e impara!



[Modificato da Aquila-58 24/09/2020 10:19]
24/09/2020 10:53
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

L'Ipocrisia sta nel fatto di negare le evidenze dei fatti



Permettimi, noi nella congregazione ci viviamo e quali sono i fatti li vediamo, tu li supponi solamente basandoti su racconti di seconda mano la cui veridicità è tutta da dimostrare.


incredibile questa cosa! significa essere disconnessi da cosa succede veramente in una famiglia di TDG quando c'è un disassociato.



Io ho dei familiari disassociati e non penso che tu possa venire a raccontarmi cosa accade.



Lo dice la TNM,



Questo è quanto dice la traduzione cattolica CEI
in I corinti capitolo 5:

Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolàtra o maldicente o ubriacone o ladro; con questi tali non dovete neanche mangiare insieme.







24/09/2020 16:19
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 24/09/2020 06:04:




Caro Silvio, capisco che il tuo odio per i cristiani testimoni di Geova sia irrefrenabile, ti confermo che il verbo greco chairo, secondo il Dizionario esegetico del Nuovo Testamento di Balz e Schneider - uno dei migliori strumenti in circolazione - significa "rallegrarsi".

Però ti informo che il verbo è usato anche per indicare il semplice saluto, come indicato anche dalla "famigerata" (per te, ovviamente) Torre di Guardia, è infatti usato anche in Matteo 28:9


(Matteo 28:9) Ed ecco che Gesù andò loro incontro e disse: “Buongiorno!” Loro gli si avvicinarono, si strinsero ai suoi piedi e gli resero omaggio.

Qui troviamo il verbo chairo, Chairete! come dice Gesù.

Quindi ben vedi che il verbo può indicare - biblicamente parlando - entrambe le cose!
Ma dato che ti rivolgi al cattolico VVRL, vediamo come traduce il verbo la cattolica CEI:

Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo (chairein) (2 Giovanni 10 CEI)


Tu POI dici:

Eppure proprio nella rivista da te citata si dichiara senza giro di parole di ridurre al "minimo" i rapporti con i familiari disassociati!

"Si dichiara di ridurre" (parole di Silvio)

ma su questo, caro amico, ho già risposto a VVRL, sei disattento.
Lo SFS vuol mettere in evidenza che si deve essere leali alle norme divine, dure e amorevoli nello stesso tempo e lo fa (Ebrei 12:5-11).

Ma allo stesso tempo, come ho già detto al medesimo VVRL, quello che dicono le nostre pubblicazioni non è legge, ogni famiglia si regola come meglio crede, come dice infatti la

Torre di Guardia 15/01/1975 pp 50-57

In quanto ai familiari disassociati (non figli o figlie minorenni) che vivono fuori di casa, ciascuna famiglia deve decidere fino a che punto li frequenterà. Questa non è una decisione che gli anziani possono prendere per loro. Gli anziani si interessano che il “lievito” non sia nuovamente introdotto nella congregazione mediante l’associazione spirituale con quelli che si son dovuti rimuovere perché erano un tale “lievito”.

E infatti così accade, perchè la Congregazione Cristiana non è il Parlamento che impone leggi.
Può e deve, ripeto, evidenziare l' importanza di essere leali alle morte divine, non imporre qualcosa a qualcuno.

Mi dispiace, ma ti è andata male anche stavolta







Sono quasi certo che hai un alto tasso di fanatismo addosso se arrivi al punto di accusare una persona di odio solo perché si è limitato ad esporre un punto di vista diverso dal tuo e senza offendere qualcuno!

E poi quanto sei ingenuo nel credere che io non sappia che in qualche versetto ricorre con il significato più che secondario di “saluti ”o “salve”!

Ma nel mio commento noti che io abbia negato questo significato del termine “ chairò”?

Con il mio commento ho voluto solo evidenziare che nella nota della W88 si vuole far credere che il solo significato di chairò in 2 Gv sia quello del saluto convenzionale, mentre nella nota in calce della Tnm si ammette che tale termine nel contesto di 2 Gv ha il significato primario di “rallegrarsi”. Aggiungo che questa nota della Tnm è in perfetta armonia con l’interlineate “ The Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures” del 1969 e 1985 che in 2 Gv 10-11 traduce correttamente tale termine con : “be you rejoicing”! Direi pure in perfetta armonia l’interlineare della Edb sulle lettere cattoliche che traduce con “Gioire!” questo termine greco in 2 Gv 10-11.

Se questa non è una contraddizione che cos’è allora?

Per quanto riguarda la questione dei rapporti con i familiari disassociati tu dichiari: “Lo SFS vuol mettere in evidenza che si deve essere leali alle norme divine, dure e amorevoli nello stesso tempo e lo fa . Ma allo stesso tempo, come ho già detto al medesimo VVRL, quello che dicono le nostre pubblicazioni non è legge, ogni famiglia si regola come meglio crede…. ”
Con queste tue parole stesso ammetti che l’organizzazione, basandosi sulle norme bibliche, consiglia amorevolmente di non lasciare che i rapporti con i familiari disassociati rimangano inalterati.

Ma allora perché sul sito ufficiale dichiara che “ i legami di sangue restano inalterati” quando lei è la prima a consigliare ( giusto o sbagliato che sia) l’opposto?

Se questa non è una contraddizione che cos’è allora?






24/09/2020 16:27
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 24/09/2020 10:08:



Caro Silvio,

Grazie per tutte le spiegazioni e per il tuo punto di vista.
Ho due domande: cosa significa allora aspàzomai?
Cosa fa la tua chiesa per applicare i comandi biblici in discussione?

Simon



Ciao Simon, secondo il dizionario esegetico del NT il termine "aspàzomai" significa: salutare, dare il benvenuto,congedarsi.- vol.1, colonna 459.

Sulla seconda domanda non posso risponderti perchè non appartengo a nessuna religione!

24/09/2020 17:40
 
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Re:
silvio.51, 24.09.2020 16:27:



Ciao Simon, secondo il dizionario esegetico del NT il termine "aspàzomai" significa: salutare, dare il benvenuto,congedarsi.- vol.1, colonna 459.

Sulla seconda domanda non posso risponderti perchè non appartengo a nessuna religione!




Ah ho capito. Ma allora gli scritti apostolici, indirizzati alle comunità cristiane, non si applicano alla tua realtà.

Il Vine's effettivamente prevede anche il senso di "abbracciare" o "accommiatarsi" per aspazomai, mentre chairo non va oltre il "rallegrarsi" di cui parli tu è sempre usato come "formula di saluto in Atti" o "mandare i saluti" in At, Gc e 2 Gv.

Simon
24/09/2020 18:19
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
silvio.51, 24/09/2020 16:19:



Sono quasi certo che hai un alto tasso di fanatismo addosso se arrivi al punto di accusare una persona di odio solo perché si è limitato ad esporre un punto di vista diverso dal tuo e senza offendere qualcuno!




beh, c' è modo e modo di esporre le cose...il tuo modo di interloquire con i cristiani testimoni di Geova crea solo malanimo e contesa.

Guarda, te ne do una dimostrazione

silvio.51, 23/09/2020 14:55:



Sentirmi dire da un tdg che devo ragionare con la mia testa è veramente il colmo!
Passo e chiudo ( che è meglio).






ti basta o devo continuare?
Chi è quindi fanatico?

silvio.51, 24/09/2020 16:19:


E poi quanto sei ingenuo nel credere che io non sappia che in qualche versetto ricorre con il significato più che secondario di “saluti ”o “salve”!

Ma nel mio commento noti che io abbia negato questo significato del termine “ chairò”?




il verbo è chairo, non chairò [SM=g27987]

E poi che sia "un significato più che secondario" è solo una tua inferenza, visto che lo usa Matteo per evidenziare il saluto di Gesù ai discepoli, cosa che mi appare tutt' altro che secondaria, se mi consenti.
Come ti ho, giù evidenziato, la stessa CEI nel passo giovanneo rende con "salutare" e non solo la CEI, la stessa cosa fanno moltissime altra traduzioni che vanno per la maggiore


silvio.51, 24/09/2020 16:19:


Con il mio commento ho voluto solo evidenziare che nella nota della W88 si vuole far credere che il solo significato di chairò in 2 Gv sia quello del saluto convenzionale, mentre nella nota in calce della Tnm si ammette che tale termine nel contesto di 2 Gv ha il significato primario di “rallegrarsi”. Aggiungo che questa nota della Tnm è in perfetta armonia con l’interlineate “ The Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures” del 1969 e 1985 che in 2 Gv 10-11 traduce correttamente tale termine con : “be you rejoicing”! Direi pure in perfetta armonia l’interlineare della Edb sulle lettere cattoliche che traduce con “Gioire!” questo termine greco in 2 Gv 10-11.

Se questa non è una contraddizione che cos’è allora?




non vedo contraddizione, le note in calce si compensano.
Il verbo - biblicamente - indica entrambe le cose e può essere usato in entrambi i sensi, come ti ho ampiamente dimostrato


silvio.51, 24/09/2020 16:19:



Per quanto riguarda la questione dei rapporti con i familiari disassociati tu dichiari: “Lo SFS vuol mettere in evidenza che si deve essere leali alle norme divine, dure e amorevoli nello stesso tempo e lo fa . Ma allo stesso tempo, come ho già detto al medesimo VVRL, quello che dicono le nostre pubblicazioni non è legge, ogni famiglia si regola come meglio crede…. ”
Con queste tue parole stesso ammetti che l’organizzazione, basandosi sulle norme bibliche, consiglia amorevolmente di non lasciare che i rapporti con i familiari disassociati rimangano inalterati.

Ma allora perché sul sito ufficiale dichiara che “ i legami di sangue restano inalterati” quando lei è la prima a consigliare ( giusto o sbagliato che sia) l’opposto?

Se questa non è una contraddizione che cos’è allora?






non è neppure questa una contraddizione.
Da capo!
Lo schiavo fedele e saggio non consiglia amorevolmente di non lasciare che i rapporti con i familiari disassociati rimangano inalterati, perchè queste sono parole tue e non dello SFS.
Lo SFS HA L' OBBLIGO di evidenziare quello che dicono le Scritture, ma allo stesso tempo non impone nulla.
Riguardo ai legami di sangue, è ovvio che restino inalterati, ci mancherebbe solo!
Per i figli che non vivono in casa, lo SFS non potrebbe dire assolutamente il contrario, perchè i legami di sangue non possono in alcun modo essere recisi (ci mancherebbe solo!).
Lo schiavo - assodato questo - vuole solo evidenziare che la lealtà alle norme divine viene prima dei sentimenti (e non c' entrano niente i legami di sangue che ovviamente restano inalterati!), quindi mette in rilievo che sulla base di Ebrei 12:5-11 la disciplina può essere dolorosa (l' autore dell' epistola agli Ebrei usa il verbo mastiogoo, "flagellare" in Ebrei 12: 6) ma che alla fine produce il frutto di pace e di giustizia.
Ma tutto questo non è e non può essere imposto, ogni famiglia si regola secondo coscienza, perchè è scritto che "ciascuno porterà il proprio carico"

Ciao

[Modificato da Aquila-58 24/09/2020 18:29]
24/09/2020 18:37
 
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Aquila, mi sa che inizi a manifestare delle dissonanza cognitive.
Buona serata.
24/09/2020 18:59
 
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Re:
silvio.51, 24/09/2020 18:37:

Aquila, mi sa che inizi a manifestare delle dissonanza cognitive.
Buona serata.




ma guarda che bel cristiano!

Riguardo a te, mi sa che invece la tua cafonaggine sta diventando ormai galoppante!

Buona serata anche a te


[SM=g27987]
24/09/2020 23:05
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 24/09/2020 17:40:



Ah ho capito. Ma allora gli scritti apostolici, indirizzati alle comunità cristiane, non si applicano alla tua realtà.

Il Vine's effettivamente prevede anche il senso di "abbracciare" o "accommiatarsi" per aspazomai, mentre chairo non va oltre il "rallegrarsi" di cui parli tu è sempre usato come "formula di saluto in Atti" o "mandare i saluti" in At, Gc e 2 Gv.

Simon


Caro Simon, penso che l'autore della seconda lettera di Giovanni non abbia usato il termine "chairo" per riferirsi a un saluto convenzionale.
Se avesse avuto questa intenzione avrebbe senz'altro usato il termine "aspazetai" che troviamo 2 versetti dopo. Qui, senza ombra di dubbio, ci si riferisce a dei semplici saluti: " I figli di tua sorella, l’eletta, ti mandano i loro saluti (aspazetai)".

Sarebbe davvero poco logico pensare che l'autore dello stesso capitolo abbia utilizzato due termini diversi per riferirsi in entrambi i casi a dei saluti convenzionali!

Invece è più logico pensare che nel versetto 10-11 abbia scelto di proposito di usare il termine "chairò" per riferirsi a qualcosa che andasse al di là del semplice saluto come indicato dal termine "aspazetai" del v.13.

Del resto non è un caso che alcune interlineari decidano di tradurre diversamente questi due termini.
1) La “ The Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures” sceglie di tradurre "chairo" con “be you rejoicing” e "aspazetai" con "Is greeting".

2) L'interlineare della Edb sceglie di tradurre il primo con "Gioire" e il secondo con "saluta".

3) Anche un'interlineare consultabile in rete (http://biblehub.com/interlinear/2_john/1-10.htm) preferisce tradurre diversamente questi due termini, e cioè " to rejoice" e "Greet".

In conclusione penso di non andare oltre le Sacre Scritture se affermo che in 2 Gv 10-11 non c'è nulla che indichi il divieto tassativo di non rivolgere nemmeno un semplice saluto a un ex fratello o sorella.

Buona notte!




[Modificato da silvio.51 24/09/2020 23:06]
24/09/2020 23:10
 
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Re: Re: Re:
silvio.51, 24/09/2020 23:05:


Caro Simon, penso che l'autore della seconda lettera di Giovanni non abbia usato il termine "chairo" per riferirsi a un saluto convenzionale.
Se avesse avuto questa intenzione avrebbe senz'altro usato il termine "aspazetai" che troviamo 2 versetti dopo. Qui, senza ombra di dubbio, ci si riferisce a dei semplici saluti: " I figli di tua sorella, l’eletta, ti mandano i loro saluti (aspazetai)".

Sarebbe davvero poco logico pensare che l'autore dello stesso capitolo abbia utilizzato due termini diversi per riferirsi in entrambi i casi a dei saluti convenzionali!

Invece è più logico pensare che nel versetto 10-11 abbia scelto di proposito di usare il termine "chairò" per riferirsi a qualcosa che andasse al di là del semplice saluto come indicato dal termine "aspazetai" del v.13.

Del resto non è un caso che alcune interlineari decidano di tradurre diversamente questi due termini.
1) La “ The Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures” sceglie di tradurre "chairo" con “be you rejoicing” e "aspazetai" con "Is greeting".

2) L'interlineare della Edb sceglie di tradurre il primo con "Gioire" e il secondo con "saluta".

3) Anche un'interlineare consultabile in rete (http://biblehub.com/interlinear/2_john/1-10.htm) preferisce tradurre diversamente questi due termini, e cioè " to rejoice" e "Greet".

In conclusione penso di non andare oltre le Sacre Scritture se affermo che in 2 Gv 10-11 non c'è nulla che indichi il divieto tassativo di non rivolgere nemmeno un semplice saluto a un ex fratello o sorella.

Buona notte!





Caro Silvio, quindi in sostanza qual è la tua posizione verso i disassociati?
Non dobbiamo accoglierli in casa, ma dobbiamo salutarli? E che senso ha? [SM=g27985]
25/09/2020 06:15
 
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Re: Re: Re:
silvio.51, 24/09/2020 23:05:


Caro Simon, penso che l'autore della seconda lettera di Giovanni non abbia usato il termine "chairo" per riferirsi a un saluto convenzionale.
Se avesse avuto questa intenzione avrebbe senz'altro usato il termine "aspazetai" che troviamo 2 versetti dopo. Qui, senza ombra di dubbio, ci si riferisce a dei semplici saluti: " I figli di tua sorella, l’eletta, ti mandano i loro saluti (aspazetai)".

Sarebbe davvero poco logico pensare che l'autore dello stesso capitolo abbia utilizzato due termini diversi per riferirsi in entrambi i casi a dei saluti convenzionali!

In conclusione penso di non andare oltre le Sacre Scritture se affermo che in 2 Gv 10-11 non c'è nulla che indichi il divieto tassativo di non rivolgere nemmeno un semplice saluto a un ex fratello o sorella.





Ti sbagli, Giovanni in quel contesto vuole dire proprio quello, anche se come abbiamo visto il verbo chairo significa "rallegrarsi", in quel contesto indica proprio il saluto.

Lo si evince chiaramente dalla costruzione della frase greca che è la seguente:

ei tis erchetai pros humas kai tauten ten didachen ou ferei, me lambanete auton eis oikian kai chairein autoi me legete;


alla lettera la traduzione è la seguente:

"Se qualcuno viene a voi e questa dottrina non porta non ricevete lui in casa e "Salve" a lui non dite"

certo non avrebbe alcun senso dire "E rallegrarsi a lui non dite",

dico bene?


E' proprio la costruzione della frase greca che in questo contesto lo impone e qui chairo significa proprio dire "salve", salutare.
Infatti tutte le Bibbie serie traducono qui con "salutare".


Riguardo al verbo aspazomai, "salutare" che appare in 2 Giovanni 13 è determinato anche lì dal contesto, perchè siamo ai saluti finali ed è del tutto ovvio che Giovanni, per i saluti finali, uso il verbo specifico per "salutare" piuttosto che chairo che significa "rallegrarsi", dico bene?

Sei quindi in errore.

Ciao


[Modificato da Aquila-58 25/09/2020 06:20]
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