Occhi incollati allo schermo del cellulare e non sulla strada, e gli incidenti – anche mortali – aumentano
Occhi incollati allo schermo del cellulare e non sulla strada, e gli incidenti – anche mortali – aumentano: l'amministrazione corre ai ripari
Pubblicato il 19/03/2019
Ultima modifica il 19/03/2019 alle ore 20:30
andrea barsanti
Non saranno zombie appena resuscitati, ma è ormai noto che si aggirino come tali per le strade. A calamitare l’attenzione di questi nuovi “zombie tecnologici” è schermo di un telefono e non carne umana, come nei film. Non a caso, per chi cammina con gli occhi puntati sul telefono senza curarsi di ciò che lo circonda, è stato coniato il termine “smombie”, mix tra zombie e smartphone. E adesso in Corea del Sud, dove nel 2017 sono stati oltre 1.600 i pedoni morti investiti secondo i dati del Traffic Analysis System, si corre ai ripari, perché gli “smombie” sono diventati pericolosi per loro stessi e per gli altri.
A Ilsan, città della Sud Corea (paese con la più alta percentuale di smartphone per abitanti: il 94% della popolazione adulta, nel 2017, ne possedeva uno), l’amministrazione ha infatti deciso di avviare un progetto pilota che prevede un sistema di allerta per chi cammina con il cellulare in mano e si avvicina agli attraversamenti pedonali: l’idea è di segnalare a pedoni e automobilisti la presenza delle zebre, spingendo i primi a staccare gli occhi dallo schermo per guardare la strada e i secondi a prestare maggiore attenzione.
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