Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Agape, 27/03/2019 15.02:
Certamente, vado matto per il sanguinaccio.
I cristiani, così come possono mangiare la carne immolata agli idoli, possono anche mangiare il sangue, per questo motivo San Paolo dice di non preoccuparsi della provenienza della carne comprata al mercato. Pone il limite solo nei riguardi di coloro che potrebbero fraintendere il gesto di mangiare il sangue; se invito un ebreo non gli faccio mangiare il salame con il sangue, bisogna essere rispettosi delle altre religioni, questo è il senso di 1 Corinti 10.
No, sei in errore.
I corinti sapevano benissimo che il decreto proibiva di sacrificare carne agli idoli durante un rito pagano.
Non era quello il punto.
I corinti, provenienti da un ambiente altamente idolatrico come quello della città di Corinto, avevano imparato che l' idolo non è nulla (1 Corinti 8:4).
Sorsero delle questioni ovviamente non inerenti al sacrificare carne agli idoli
durante dei riti pagani, ma
dopo i riti pagani.
Per esempio, si poteva giacere a un pasto in un tempio idolatrico (sebbene ovviamente non nel corso di un rito pagano)?
Paolo dice di no: meglio evitare perchè poteva dare un' impressione errata e far inciampare un fratello più debole (1 Corinti 8:11-13).
E la carne venduta al macello era e restava impura a motivo del luogo di provenienza?
No, Paolo dice che la carne non era alterata a motivo dell' offerta rituale agli idoli, per cui il cristiano poteva mangiare quella carne acquistata al mercato e poi venduta al macello, perchè avava perso ogni significato "sacro" e il cristiano poteva mangiare senza fare indagini sulla sua origine (1 Corinti 10:25-26)
Ma resta la proibizione sul mangiare sangue, che nono cessava certo di essere sacro, il comando di astenersi da ciò che è strangolato e dal sangue lo mette limpidamente in risalto