Angelo Serafino53, 03/04/2019 21.22:
L’Aquila – Nomen omen avrebbero detto i latini, un nome un auspicio. Un opuscolo intitolato Svegliatevi! che tiene sveglia fisicamente e mentalmente un’intera comunità di persone con un risultato a dir poco stupefacente: la sopravvivenza al terremoto. La storia che raccontiamo ha come protagonisti i Testimoni di Geova dell’Aquila ed è praticamente sconosciuta all’opinione pubblica in generale ad eccezione di Beppe Grillo che la menzionò dieci anni fa nel suo blog: precisamente il 14 aprile 2009, pochi giorni dopo che il sisma aveva colpito la città e i paesi vicini seminando morte e distruzione.
www.la-notizia.net/2019/04/03/i-testimoni-di-geova-e-i...
Resta da capire come mai, un storia particolare come questa non sia emersa pubblicamente, in un momento come quello del post/terremoto caratterizzato da furiose polemiche sugli allarmi lanciati e inascoltati, divenuti in breve tempo parte integrante del dibattito pubblico.
Gli stessi testimoni di Geova ai quali non manca l’organizzazione e la modalità per diffondere capillarmente le notizie, non hanno rivendicato nessun merito speciale, superiorità logistica o addirittura trascendentale, anche se ad alcuni osservatori locali non era sfuggita l’efficace prevenzione messa in atto e l’organizzazione per i soccorsi messa in piedi autonomamente dopo il terremoto, dalla comunità stessa. Probabilmente una più che giusta compostezza di fronte alla morte e alla tragedia, l’equidistanza dei testimoni di fronte alle diatribe politiche ma anche religiose, visto che lo stesso Grillo proponeva da subito paragoni con i Vescovi cattolici e ironizzava sulle cause divine del sisma (sic) ipotizzate da Radio Maria. Non ultimo, il desiderio di riprendersi materialmente e moralmente il più in fretta possibile dopo aver perso case e beni e ripristinare le funzioni religiose più l’evangelizzazione, caratteristica questa imprescindibile per il movimento religioso anche in condizioni disagiate come quelle del dopo terremoto.