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GENESI 1:13-19

Ultimo Aggiornamento: 24/05/2019 12:50
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23/05/2019 16:53
 
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Caro VVRL,


Sarebbe interessanti capire cosa intende l'autore per cieli, di certo non c'è nessun elemento per sostenere che intenda l'universo per come lo intendiamo noi oggi



Il cielo nelle Scritture indica tutto ciè che genericamente è al di sopra delle terra: uccelli, Sole, Luna, stelle e anche gli angeli e Dio sono nel "cielo". Mi pare che possa appropriatamente indicare l'universo intero, anche perché altrimenti l'universo sfuggirebe alla creazione e quindi alla giurisdizione divina, questo è quello che dicono anche i grandi eruditi ebrei del passato.


Genesi 1 non parla solo di cieli (haš·šā·ma·yim), ma a proposito della collocazione del sole, della luna e delle stelle, usa il termine rā·qî·a‘ (la distesa che tu chiami atmosfera) e di bir·qî·a‘(nella distesa) per indicare il luogo dove Dio li posizionò appunto



Ma né io né la Bibbia chiamiamo l'atmosfera raqìa', questo mi pare che non riesci a capire, né la Bibbia parla di atmosfera che era sconosciuta. La parola ebraica raqìa' inidica genericamente uno spazio esteso, dunque può indicare tanto l'atmosfera (quando è l'estensione compresa tra il mare e le nubi) quanto lo spazio celeste (quando è l'estensione spaziale dove vediamo il Sole e le stelle). Perdonami, ma dimostri di avere un'agilità esegetica pari a zero se non capisci che anche raqìa' indica "estese spaziali" differenti a seconda del contesto. La stessa parola è usata per indicare il deserto, altrove per indicare la distesa dove vi è il trono di Dio, insomma, distesa significa solo... una "distesa, estensione" non l'atmosfera

Shalom
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23/05/2019 16:56
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 23/05/2019 16.38:



[SM=g7405]


ah, ora ti attacchi perfino alle note in calce della TNM, fantastico!
Ma quale nota, me la puoi indicare?


Si, è vero, c' è poco da discutere.
Questo tuo copia/incolla da chissà dove non ti è servito a nulla, caro VTRL (la Verità ti renderà libero, si spera..).


Ripassa al prossimo giro





Aquila, io mi attengo alle parole del testo ebraico di Genesi 1, per quanto mi riguarda puoi fare tutte le inferenze e speculazioni scientifiche che vuoi, ma di certo non riguardano quello che dice veramente la Bibbia.
La tua Bibbia al versetto 6 dice:
Poi Dio disse: “Ci sia un ampio spazio (“una distesa”, cioè l’atmosfera) fra le acque, e ci sia una separazione fra le acque e le acque”.
Ma tanto tu hai il dogma da difendere con le unghia e i denti


23/05/2019 17:01
 
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come si fa a non comprendere in genesi cap. 1 due "cieli" diversi?

In principio Dio creò i cieli e la terra. ……:

nel 2°giorno si parla di un altro "cielo"

“Ci sia un ampio spazio fra le acque, e ci sia una separazione fra le acque e le acque”. 7 Quindi Dio fece questo ampio spazio, e separò le acque che erano sotto l’ampio spazio dalle acque che erano sopra.i E così avvenne. 8 Dio chiamò l’ampio spazio “cielo”. E si fece sera e si fece mattina, il secondo giorno

il primo cielo è nel principio (il nostro universo)
il secondo "cielo" si forma nel 2° giorno creativo(la nostra atmosfera)
[Modificato da Angelo Serafino53 23/05/2019 17:14]
23/05/2019 17:05
 
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Caro VVRL,


io mi attengo alle parole del testo ebraico di Genesi 1, per quanto mi riguarda puoi fare tutte le inferenze e speculazioni scientifiche che vuoi, ma di certo non riguardano quello che dice veramente la Bibbia



Non direi che tu attieni al testo se eviti di leggerlo nel suo svolgimento e restringi il campo semantico delle parole usate per dimostrarne idiologicamente le ipotetiche contraddizioni, ideologia a cui ti attacchi con le unghie, sfoderando una lettura rigidamente fondamentalista.


La tua Bibbia al versetto 6 dice:
Poi Dio disse: “Ci sia un ampio spazio (“una distesa”, cioè l’atmosfera) fra le acque, e ci sia una separazione fra le acque e le acque”



Si parla dell'ampio spazio "tra le acque" ovvero lo spazio tra il mare e le nubi. Te lo avremo detto decine di volte. Gli astri che emettevano la luce ed erano velati dalle nubi (acque di sopra) erano evidentemente sopra questa distesa.

Shalom
[Modificato da barnabino 23/05/2019 17:07]
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23/05/2019 17:14
 
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Re:
barnabino, 23/05/2019 16.53:



Il cielo nelle Scritture indica tutto ciè che genericamente è al di sopra delle terra: uccelli, Sole, Luna, stelle e anche gli angeli e Dio sono nel "cielo". Mi pare che possa appropriatamente indicare l'universo intero, anche perché altrimenti l'universo sfuggirebe alla creazione e quindi alla giurisdizione divina, questo è quello che dicono anche i grandi eruditi ebrei del passato.


Nel modello aristotelico si può fare a meno delle stelle e della luna per descrivere i cieli. Infatti il primo cielo per Aristotele era l'aria dove volano gli uccelli, il secondo cielo era il firmamento che in parole povere era una cupola che divideva il primo cielo dalla distesa delle acque di sopra che costituivano quindi il terzo cielo.



Ma né io né la Bibbia chiamiamo l'atmosfera raqìa', questo mi pare che non riesci a capire, né la Bibbia parla di atmosfera che era sconosciuta.


Infatti ne parla la TNM, quindi prendi le distanze dalla nota in calce della tua Bibbia?

La parola ebraica raqìa' inidica genericamente uno spazio esteso, dunque può indicare tanto l'atmosfera (quando è l'estensione compresa tra il mare e le nubi) quanto lo spazio celeste (quando è l'estensione spaziale dove vediamo il Sole e le stelle).


Biblicamente parlando non esiste nessuno spazio celeste, esistono solo tre strati sopra la terra e di sicuro nell'ultimo strato, quello più esterno, troviamo acqua. Sempre la Bibbia dice che raqìa' serve per dividere le acque di sopra dall'atmosfera terrestre. Non c'è quindi nessuna possibilità di considerare una profondità intergalattica per come vuoi far intendere tu.

Perdonami, ma dimostri di avere un'agilità esegetica pari a zero se non capisci che anche raqìa' indica "estese spaziali" differenti a seconda del contesto. La stessa parola è usata per indicare il deserto, altrove per indicare la distesa dove vi è il trono di Dio, insomma, distesa significa solo... una "distesa, estensione" non l'atmosfera


Io lo capisco benissimo, siete voi che non volete ammettere che questo è uno spazio compreso tra le acque di sopra e l'atmosfera terrestre e la Bibbia dice che in questo spazio Dio ha collocato le stelle, il sole e la luna. Questo è il modello aristotelico, non ci sono margini di dubbio in merito per chi non deve per forza attribuire alla Bibbia un carattere di scientificità moderno. Chi ha scritto Genesi parla utilizzando la cosmologia aristotelica del tempo, mi sembra abbastanza comprensibile e giusto.




23/05/2019 17:21
 
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Re:
Angelo Serafino53, 23/05/2019 17.01:



come si fa a non comprendere in genesi cap. 1 due "cieli" diversi?

In principio Dio creò i cieli e la terra. ……:

nel 2°giorno si parla di un altro "cielo"

“Ci sia un ampio spazio fra le acque, e ci sia una separazione fra le acque e le acque”. 7 Quindi Dio fece questo ampio spazio, e separò le acque che erano sotto l’ampio spazio dalle acque che erano sopra.i E così avvenne. 8 Dio chiamò l’ampio spazio “cielo”. E si fece sera e si fece mattina, il secondo giorno

il primo cielo è nel principio (il nostro universo)
il secondo "cielo" si forma nel 2° giorno creativo(la nostra atmosfera)


Si certo, quello che Genesi indica come "cielo" è lo spazio di divisione tra le acque di sopra e le acque di sotto, che, una volta prosciugate, lasciarono posto all'atmosfera. Quindi? Siamo sempre nel modello aristotelico di universo


23/05/2019 17:22
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
VVRL, 23/05/2019 16.56:


Aquila, io mi attengo alle parole del testo ebraico di Genesi 1, per quanto mi riguarda puoi fare tutte le inferenze e speculazioni scientifiche che vuoi, ma di certo non riguardano quello che dice veramente la Bibbia.





anch' io, visto che in questo 3D ho citato ben due interlineari ebraici, quindi io mi attengo doppiamente al testo ebraico

VVRL, 23/05/2019 16.56:




La tua Bibbia al versetto 6 dice:
Poi Dio disse: “Ci sia un ampio spazio (“una distesa”, cioè l’atmosfera) fra le acque, e ci sia una separazione fra le acque e le acque”.
Ma tanto tu hai il dogma da difendere con le unghia e i denti






e ancora non hai capito che cos' è quell' "ampio spazio"?


Mi deludi fino a questo punto?

E dove c' è scritto che in quella distesa di Genesi 1:6-8 ci fossero dei corpi celesti?

E bada bene che nel terzo giorno sarebbe dovuta crescere la vegetazione (per la cui crescita il Sole era indispensabile), ma in Genesi 1:6-8 non si parla di nessun corpo celeste nella distesa.

Non ti viene il sospetto che il Sole fosse già stato creato "in principio" (cosa che tu devi negare con le unghie e con i denti)?

A me si…



Credo che lo abbiano capito anche i muri e, certo, io non possiedo dogmi mentre la tua chiesa vive esclusivamente di essi


[Modificato da Aquila-58 23/05/2019 17:34]
23/05/2019 17:39
 
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Caro VVRL,


Infatti ne parla la TNM, quindi prendi le distanze dalla nota in calce della tua Bibbia?



Perché mai? Tu come chiameresti lo spazio tra il mare e le nubi? La nota in calce non fa una traduzione del termine (che indica solo una "distesa") ma una spiegazione in quel specifico caso. Ma, perdonami, non sono cose che dovrei spiegarti io, con un minimo di persicacia puoi anche comprenderlo da solo...


Biblicamente parlando non esiste nessuno spazio celeste, esistono solo tre strati sopra la terra e di sicuro nell'ultimo strato, quello più esterno, troviamo acqua.



Non leggo di questi tre strati in Genesi, se stiamo al racconto abbiamo la terra e sopra di essa il cielo, non vedo divisioni nei cieli.


Sempre la Bibbia dice che raqìa' serve per dividere le acque di sopra dall'atmosfera terrestre. Non c'è quindi nessuna possibilità di considerare una profondità intergalattica per come vuoi far intendere tu



Come spiegato raqìa' indica solo una generica estensione di spazio, il Sole è posto nell'estensione celeste perché ora era visibile in cielo, sopra la terra. Il testo non entra in merito alla dimensione cosmica perché, se non lo avessi canora capito, sta semplicemente descrivendo quello che vedeva un ipotetico osservatore dalla superfice terrestre. Di certo dire che era nella "distesa del cielo" non presuppone che il sole fosse posto nell'atmosfera come tu sostieni: il Sole era in cielo, e il cielo era banalmente lo spazio sopra la terra, dove stavano nubi, uccelli, astri, gli angeli e Dio.


Io lo capisco benissimo, siete voi che non volete ammettere che questo è uno spazio compreso tra le acque di sopra e l'atmosfera terrestre e la Bibbia dice che in questo spazio Dio ha collocato le stelle, il sole e la luna



La Bibbia non parla di atmosfera, sei tu a parlarne. Il v. 6 dice per altro che la distesa era sotto le le nubi e non sopra di esse, semmai erano le fonti luminose ad essere sopra quella distesa visto che le nubi velavano la luce del Sole e degli astri. Non dice nepure che Dio colocò il sole in quello spazio, infatti il v. 14 e 17 parla non della distesa del v. 6 ma di un'altra distesa, quella celeste che divenne visibile solo quel quarto giorno.

Shalom
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23/05/2019 17:44
 
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Re:
barnabino, 23/05/2019 17.05:




Non direi che tu attieni al testo se eviti di leggerlo nel suo svolgimento e restringi il campo semantico delle parole usate per dimostrarne idiologicamente le ipotetiche contraddizioni, ideologia a cui ti attacchi con le unghie, sfoderando una lettura rigidamente fondamentalista.



MOD. NON ALLARGHIAMO LA DISCUSSIONE AD ARISTOTELE APRI UN ALTRO 3D.


Si parla dell'ampio spazio "tra le acque" ovvero lo spazio tra il mare e le nubi. Te lo avremo detto decine di volte. Gli astri che emettevano la luce ed erano velati dalle nubi (acque di sopra) erano evidentemente sopra questa distesa.


A parte il fatto che il testo non parla di nubi, il problema per te è che Geova ha messo il sole, la luna e le stelle in questo spazio (versetti 14 e 17), quindi un ipotetico osservatore della terra prima vedeva il sole e solo dietro a questo vedeva quello che tu chiami nubi, in realtà vedeva l'azzurro del cielo che era per lui la distesa delle acque di sopra. Dietro il sole e le stelle c'era quindi una grande massa di acqua. Tu invece, a differenza di quello che dice la Bibbia, posizioni il sole correttamente dietro il firmamento, ma per gli ebrei così non era.
Per loro il firmamento era una cupola di vetro che appunto sorreggeva queste acque. Il sole era inglobato nello spessore del vetro, quindi per gli ebrei del tempo il sole, la luna e le stelle si trovano tutti alla stessa distanza dalla superfice terrestre.
Chi ha studiato storia delle scienze queste cose le sa benissimo.




[Modificato da barnabino 23/05/2019 17:48]
23/05/2019 17:46
 
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Non ti viene il sospetto che il Sole fosse già stato creato "in principio" (cosa che tu devi negare con le unghie e con i denti)?



Stando alla lettura fondamentalista e rigida di VVRL "in principio" Dio avrebbe creato la terra e l'atmosfera... il resto dell'universo era stato già creato? Ma allora quel principio non è il principio perché se così fosse l'universo esisteva già prima che Dio creasse la terra. Interpretazione quasi Aristotelica, direi, sull'eternità del mondo...

Shalom
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23/05/2019 17:51
 
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Re:
barnabino, 23/05/2019 17.46:


Non ti viene il sospetto che il Sole fosse già stato creato "in principio" (cosa che tu devi negare con le unghie e con i denti)?



Stando alla lettura fondamentalista e rigida di VVRL "in principio" Dio avrebbe creato la terra e l'atmosfera... il resto dell'universo era stato già creato? Ma allora quel principio non è il principio perché se così fosse l'universo esisteva già prima che Dio creasse la terra. Interpretazione quasi Aristotelica, direi, sull'eternità del mondo...

Shalom




[SM=g27987]



23/05/2019 17:59
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 23/05/2019 14.29:



E' un po' una visione allegorica, come tante altre.
Nota pero' che il giorno letterale ebraico comincia alla sera, cioè col buio e la penombra.
La "mattina" non è l'inizio del giorno.


Simon




Non pensavo che il "Perspicacia" facesse commenti allegorici...


Gli angeli, a priori, non hanno bisogno di luce per "vedere", al contrario degli uomini terrestri.



Ma infatti il "Perspicacia" dice che il mattino non significava il sorgere del sole ma il vedere un'opera creatrice compiuta.



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La vita è piacevole. La morte è pacifica. È la transizione che crea dei problemi.

Isaac Asimov
23/05/2019 18:04
 
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Caro VVRL,


A parte il fatto che il testo non parla di nubi, il problema per te è che Geova ha messo il sole, la luna e le stelle in questo spazio (versetti 14 e 17)



Bizzarro che tu non riesca a vedere la differenza tra la distesa del primo giorno (quella posta tra il mare e le nubi) e la distesa del quarto giorno, la distesa celeste, dove sono visibili il il Sole e le altre stelle. Guarda che come in italiano la parola "distesa" non indica solo una distesa particolare ma qualunque distesa in base al contesto. Ma lo abbiamo ripetuto dici volte, se non lo capisci non possiamo farci nulla.


quindi un ipotetico osservatore della terra prima vedeva il sole e solo dietro a questo vedeva quello che tu chiami nubi, in realtà vedeva l'azzurro del cielo che era per lui la distesa delle acque di sopra



Non c'è una distesa delle acque di sopra ma la Bibbia parla di una distesa tra le acque. Per un osservatore il cielo azzurro, che era appunto il cielo, o la distesa celeste, non le acque di sopra che erano le nubi.


Tu invece, a differenza di quello che dice la Bibbia, posizioni il sole correttamente dietro il firmamento, ma per gli ebrei così non era



La Bibbia pone il Sole e le stelle nel cielo, erano infatti al di là della divisione tra le acque. Poi il quarto giorno per un osservatore sulla terra divennero visibile nella distesa celeste, il naratore non ci dice poi dove fossero, sappiamo solo che erano nel cielo. Per il resto la Bibbia non parla di firmamento, questi sono termini usati successivamente dai traduttori latini proprio perché come te influenzati dalle concezioni cosmologiche del loro tempo. E' lo stesso discorso della trinitò e dell'immortalità dell'anima: l'universo semitico venne reinterpretato alla luce della cultura ellenistica.... da questo la Genesi aristotelica o platonica.

Shalom
[Modificato da barnabino 23/05/2019 18:04]
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23/05/2019 18:07
 
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Re: Re:
VVRL, 23/05/2019 17.44:

barnabino, 23/05/2019 17.05:




Non direi che tu attieni al testo se eviti di leggerlo nel suo svolgimento e restringi il campo semantico delle parole usate per dimostrarne idiologicamente le ipotetiche contraddizioni, ideologia a cui ti attacchi con le unghie, sfoderando una lettura rigidamente fondamentalista.



MOD. NON ALLARGHIAMO LA DISCUSSIONE AD ARISTOTELE APRI UN ALTRO 3D.


Si parla dell'ampio spazio "tra le acque" ovvero lo spazio tra il mare e le nubi. Te lo avremo detto decine di volte. Gli astri che emettevano la luce ed erano velati dalle nubi (acque di sopra) erano evidentemente sopra questa distesa.


A parte il fatto che il testo non parla di nubi, il problema per te è che Geova ha messo il sole, la luna e le stelle in questo spazio (versetti 14 e 17), quindi un ipotetico osservatore della terra prima vedeva il sole e solo dietro a questo vedeva quello che tu chiami nubi, in realtà vedeva l'azzurro del cielo che era per lui la distesa delle acque di sopra. Dietro il sole e le stelle c'era quindi una grande massa di acqua. Tu invece, a differenza di quello che dice la Bibbia, posizioni il sole correttamente dietro il firmamento, ma per gli ebrei così non era.
Per loro il firmamento era una cupola di vetro che appunto sorreggeva queste acque. Il sole era inglobato nello spessore del vetro, quindi per gli ebrei del tempo il sole, la luna e le stelle si trovano tutti alla stessa distanza dalla superfice terrestre.
Chi ha studiato storia delle scienze queste cose le sa benissimo.








ma ascolta, io penso che stai prendendo un bel granchio, davvero.

Genesi 1:14 nel testo ebraico dice, alla lettera, "Siamo luminari nella distesa".
A che scopo?


Per distinguere il giorno e la notte, per dominare il giorno e la notte, per distinguere le stagioni, i giorni e gli anni.


Non capisci che tutta la narrazione qui è rivolta alla superfice terrestre? Evidentemente i due luminari in questione non erano visibili, giacchè se viene detto che Dio faceva i due luminari viene specificato che ciò è solo per dominare il giorno e la notte che, come detto, già da prima esistevano.
E' quindi del tutto evidente che "Geova non mette il Sole e la luna in quello spazio", in quanto il Sole fu evidentemente creato in principio, prova ne sia che si parla di farsi sera, di farsi mattina, di vegetazione.
Tutte cose che presuppongono una preesistenza del Sole: alla luce di questo, è ovvio che il problema era unicamente che, fino al quarto giorno, i due luminari non erano visibili dalla terra, infatti disse: "Siano luminari nella distesa" ma poi nei versetti successivi specifica LO SCOPO per cui Dio disse queste parole.
E lo scopo era UNICAMENTE quello di fare una divisione tra il giorno e la notte, per distinguere le stagioni, gli anni, per dominare il giorno e la notte.
Quindi, alla luce di ciò, quello che viene detto in Genesi 1:14-18 non può creare nessun problema, visto che tutto questo evidentemente veniva fatto da Dio in previsione dell' avvento dell' uomo, che ci sarebbe stato di lì a poco.


Mah




23/05/2019 18:09
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 23/05/2019 16.17:




"Genesi 1:1, 2 si riferisce a un periodo anteriore ai sei “giorni” descritti sopra. Quando questi “giorni” cominciarono, il sole, la luna e le stelle esistevano già, in quanto alla loro creazione si accenna in Genesi 1:1. Comunque, prima di questi sei “giorni” creativi ‘la terra era informe e vuota e c’erano tenebre sulla superficie delle acque dell’abisso’. (Ge 1:2) Probabilmente la terra era ancora avvolta da strati di nuvole che impedivano alla luce di raggiungerne la superficie.
Quando il 1° giorno Dio disse: “Si faccia luce”, evidentemente una luce diffusa penetrò attraverso gli strati di nuvole, sebbene le fonti di quella luce non fossero ancora visibili dalla superficie della terra. A quanto pare si trattò di un processo graduale, come indica la traduzione di J. W. Watts: “E la luce venne gradualmente all’esistenza”. (Ge 1:3, A Distinctive Translation of Genesis) Dio operò una divisione fra la luce e le tenebre, chiamando la luce Giorno e le tenebre Notte. Questo indica che la terra ruotava sul proprio asse nel suo moto di rivoluzione attorno al sole, così che i suoi emisferi, orientale e occidentale, potevano beneficiare di periodi di luce e di tenebre. — Ge 1:3, 4.
"




[SM=g1871112]



Non vedo cosa c'entra con il "si faceva sera e si faceva mattino" del giorno creativo.Che secondo Perspicacia non significava realmente Giorno e notte ma che è un'espressione figurativa, "al sopraggiungere della “mattina” ci sarebbe stata piena luce su ciò che Dio si era proposto per quel giorno, essendo ormai compiuto."

Tu invece hai rapportato questa sera e mattina con l'esistenza della luce e delle tenebre. Non so se mi sono spiegato bene.




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Isaac Asimov
23/05/2019 18:14
 
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23/05/2019 18:23
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
verderame.1958, 23/05/2019 18.09:



Non vedo cosa c'entra con il "si faceva sera e si faceva mattino" del giorno creativo.Che secondo Perspicacia non significava realmente Giorno e notte ma che è un'espressione figurativa, "al sopraggiungere della “mattina” ci sarebbe stata piena luce su ciò che Dio si era proposto per quel giorno, essendo ormai compiuto."

Tu invece hai rapportato questa sera e mattina con l'esistenza della luce e delle tenebre. Non so se mi sono spiegato bene.





A conclusione della rassegna di ciò che era stato fatto in ciascuno dei sei giorni creativi troviamo le parole: “E si faceva sera e si faceva mattina”, un primo, secondo, terzo giorno, ecc. (Ge 1:5, 8, 13, 19, 23, 31) Poiché, come viene spiegato in seguito, la durata di ciascun giorno creativo superava le 24 ore, quest’espressione non si applica alla notte e al giorno letterali, ma è figurativa. Nel periodo serale le cose sarebbero apparse indistinte; ma al mattino sarebbero state ben visibili.


Come vedi, PERPICACIA parla di espressione figurativa in quanto non si riferisce a un giorno letterale di 24 ore, ma poi dice " Nel periodo serale le cose sarebbero apparse indistinte; ma al mattino sarebbero state ben visibili".


E perché secondo te?

Te lo spiega PERSPICACIA:


Quando il 1° giorno Dio disse: “Si faccia luce”, evidentemente una luce diffusa penetrò attraverso gli strati di nuvole, sebbene le fonti di quella luce non fossero ancora visibili dalla superficie della terra. A quanto pare si trattò di un processo graduale, come indica la traduzione di J. W. Watts: “E la luce venne gradualmente all’esistenza”. (Ge 1:3, A Distinctive Translation of Genesis) Dio operò una divisione fra la luce e le tenebre, chiamando la luce Giorno e le tenebre Notte. Questo indica che la terra ruotava sul proprio asse nel suo moto di rivoluzione attorno al sole, così che i suoi emisferi, orientale e occidentale, potevano beneficiare di periodi di luce e di tenebre. — Ge 1:3, 4.


Mi dispiace, ma ci si riferisce proprio alla luce solare, giacchè il Sole esisteva fin dal principio, come spiega la stessa PERSPICACIA.


Genesi 1:1, 2 si riferisce a un periodo anteriore ai sei “giorni” descritti sopra. Quando questi “giorni” cominciarono, il sole, la luna e le stelle esistevano già, in quanto alla loro creazione si accenna in Genesi 1:1.


Stammi bene


[SM=g1871112]
[Modificato da Aquila-58 23/05/2019 18:24]
23/05/2019 18:31
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 23/05/2019 18.23:




A conclusione della rassegna di ciò che era stato fatto in ciascuno dei sei giorni creativi troviamo le parole: “E si faceva sera e si faceva mattina”, un primo, secondo, terzo giorno, ecc. (Ge 1:5, 8, 13, 19, 23, 31) Poiché, come viene spiegato in seguito, la durata di ciascun giorno creativo superava le 24 ore, quest’espressione non si applica alla notte e al giorno letterali, ma è figurativa. Nel periodo serale le cose sarebbero apparse indistinte; ma al mattino sarebbero state ben visibili.


Come vedi, PERPICACIA parla di espressione figurativa in quanto non si riferisce a un giorno letterale di 24 ore, ma poi dice " Nel periodo serale le cose sarebbero apparse indistinte; ma al mattino sarebbero state ben visibili".


E perché secondo te?

Te lo spiega PERSPICACIA:


Quando il 1° giorno Dio disse: “Si faccia luce”, evidentemente una luce diffusa penetrò attraverso gli strati di nuvole, sebbene le fonti di quella luce non fossero ancora visibili dalla superficie della terra. A quanto pare si trattò di un processo graduale, come indica la traduzione di J. W. Watts: “E la luce venne gradualmente all’esistenza”. (Ge 1:3, A Distinctive Translation of Genesis) Dio operò una divisione fra la luce e le tenebre, chiamando la luce Giorno e le tenebre Notte. Questo indica che la terra ruotava sul proprio asse nel suo moto di rivoluzione attorno al sole, così che i suoi emisferi, orientale e occidentale, potevano beneficiare di periodi di luce e di tenebre. — Ge 1:3, 4.


Mi dispiace, ma ci si riferisce proprio alla luce solare, giacchè il Sole esisteva fin dal principio, come spiega la stessa PERSPICACIA.


Genesi 1:1, 2 si riferisce a un periodo anteriore ai sei “giorni” descritti sopra. Quando questi “giorni” cominciarono, il sole, la luna e le stelle esistevano già, in quanto alla loro creazione si accenna in Genesi 1:1.


Stammi bene


[SM=g1871112]




Ancora una volta non ci siamo capiti.
Non sto a discutere se il sole e le stelle siano stati creati prima o dopo il terzo giorno, io sarei d'accordo con voi su questo punto. Ma l'espressione "sera e mattina" non ha nulla a che vedere con la luce e le tenebre letterali, sempre secondo il Perspicacia.



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La vita è piacevole. La morte è pacifica. È la transizione che crea dei problemi.

Isaac Asimov
23/05/2019 18:37
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
verderame.1958, 23/05/2019 18.31:




Ancora una volta non ci siamo capiti.
Non sto a discutere se il sole e le stelle siano stati creati prima o dopo il terzo giorno, io sarei d'accordo con voi su questo punto. Ma l'espressione "sera e mattina" non ha nulla a che vedere con la luce e le tenebre letterali, sempre secondo il Perspicacia.





Ma sei tu che non capisci me

PERSPICACIA dice

la durata di ciascun giorno creativo superava le 24 ore, quest’espressione non si applica alla notte e al giorno letterali, ma è figurativa.

cioè relativamente alla durata del giorno quell' espressione era figurativa, in quanto il giorno non durava letteralmente 24 ore

ma poi aggiunge



Nel periodo serale le cose sarebbero apparse indistinte; ma al mattino sarebbero state ben visibili.

E perché lo sarebbero state?
Perché il sole già esisteva da Genesi 1:1, è questo che io sto dicendo, mi capisci?



[Modificato da Aquila-58 23/05/2019 18:38]
23/05/2019 18:39
 
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Post: 67.472
VVRL... rispettiamo il tuo punto di vista ma abbiamo tutti ripetuto più volte i rispettivi punti di vista, per te Dio creò il Sole e le stelle il 4 giorno, per noi esistevano già il 1 giorno quando di fece luce sulla terra. Mi pare che a questo punto ci stiamo solo ripetendo senza aggiungere nulla. Se poi vuoi parlare del presunto aristotelismo della Genesi possiamo farlo in un altro 3d, qui è decisamente OT.

Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

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