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LA CHIESA CATTOLICA NON CREDE AL LIBRO BIBLICO DI DANIELE

Ultimo Aggiornamento: 07/06/2019 23:46
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01/06/2019 01:46
 
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LA CHIESA CATTOLICA NON CREDE AL LIBRO BIBLICO DI DANIELE


Ecco acune citazioni che si trovano nell'introduzione della
Nuovissima versione della bibbia edizione paoline
Una collana di volumetti, il numero 28 è il libro di Daniele, ed è tutto commentato
ecco alcuni commenti.

Oggi insieme a tutti i critici anche i cattolici ammettono che il libro di Daniele è di epoca maccabaica pag 36
Daniele e l’anonimo autore del libro
L’autore del libro non è Daniele pagina 39
L’autore del libro è vissuto durante l’epoca maccabaica
Lo sconosciuto autore del libro di Daniele
La ragione per la quale lìanonimo autore si è nascosto sotto il faso nome di Daniele…..pagina 40
Ma dell’autore non ci è dato sapere altro,alcuni ritengono che facesse parte della comunità degli Asidei un gruppo di pii…pagina42
di queste citazioni ce ne sono tante..tutte che mettono in dubbio l'autenticità del libro

[Modificato da Angelo Serafino53 01/06/2019 02:12]
01/06/2019 01:55
 
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Re:
Angelo Serafino53, 01/06/2019 01.46:

LA CHIESA CATTOLICA NON CREDE AL LIBRO BIBLICO DI DANIELE


Ecco acune citazioni che si trovano nell'introduzione della
Nuovissima versione della bibbia edizione paoline
Una collana di volumetti, il numero 28 è il libro di Daniele, ed è tutto commentato
ecco alcuni commenti.

Oggi insieme a tutti i critici anche i cattolici ammettono che il libro di Daniele è di epoca maccabaica pag 36
Daniele e l’anonimo autore del libro
L’autore del libro non è Daniele pagina 39
L’autore del libro è vissuto durante l’epoca maccabaica
Lo sconosciuto autore del libro di Daniele
La ragione per la quale lìanonimo autore si è nascosto sotto il faso nome di Daniele…..pagina 40
Ma dell’autore non ci è dato sapere altro,alcuni ritengono che facesse parte della comunità degli Asidei un gruppo di pii…pagina42



A loro non basta la garanzia di Gesù che disse:

(Matteo 24:15) 15 “Perciò, quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita in un luogo santo ...".

Queste parole per un vero cristiano mette fine a tutti i dubbi e questioni sul libro e sul profeta Daniele.

invece non è così in certi ambienti .
[Modificato da Angelo Serafino53 01/06/2019 02:03]
01/06/2019 05:36
 
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Caro Angelo

Che dire....
Un frate a me ha detto che le profezie che si sono avverate nei minimi termini sono stare scritte a posteriori dell’accadimemto

la questione di Adamo e Eva è un mito, mi ha detto un prete teologo

Quindi non mi stupisco più...

Ma dei libri deuterocanonici che dice?

[SM=g1871112]
01/06/2019 07:25
 
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Re:
I-gua, 01/06/2019 05.36:

Caro Angelo

Che dire....
Un frate a me ha detto che le profezie che si sono avverate nei minimi termini sono stare scritte a posteriori dell’accadimemto

la questione di Adamo e Eva è un mito, mi ha detto un prete teologo

Quindi non mi stupisco più...

Ma dei libri deuterocanonici che dice?

[SM=g1871112]




Dico che come tdg noi accettiamo solo i libri che la cc chiama "protocanonici" i deuterocanonici sono stati inseriti degli stessi, nel concilio di trento (1546 dc)
ma non sono accettati dai protestanti.

a parte i commenti di singoli che non stupiscono

la critica negativa sul libro di Daniele in genere la si riscontra
leggendo le introduzioni del libro di Daniele anche dalla bibbia cei, quindi è un opinione GENERALE della cc

La cosa ancora più grave che certe loro affemazioni coincidono con il noto PORFIRIO
[Modificato da Angelo Serafino53 01/06/2019 07:47]
01/06/2019 08:29
 
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Cattolici prima e dopo il Concilio

La precisione e l’accuratezza delle profezie di Daniele stupirono molti, spingendo critici, increduli e scettici a mettere in dubbio la sua reale esistenza e a postdatare la redazione del libro al II secolo a.C.. Secondo molti, pertanto, il libro di Daniele sarebbe pseudoepigrafo (cioè scritto da un anonimo autore, utilizzando il nome di un personaggio famoso), inventato di sana pianta nel periodo ellenistico (cioè nell'epoca dei Maccabei) e costruito come "vaticinium ex eventu" (cioè come pseudo-profezia posteriore ai fatti annunciati). Porfirio, filosofo neoplatonico anticristiano del III secolo, fu autore di un libro polemico contro i cristiani nel quale tentò, tra le altre cose, di mettere in dubbio soprattutto l’attendibilità della profezia delle 70 settimane.

Prima del Concilio Vaticano II, i cattolici hanno difeso le tesi dell'unità del libro, dell'unicità dell'autore e della redazione antica (VI secolo a. C.), mentre, a partire dagli anni '60, molti studiosi e commentatori cattolici hanno sostenuto le ipotesi del carattere mitologico di Daniele, della datazione recente (II secolo a. C.) e della redazione da parte di un autore pseudonimo o pseudoepigrafo.

Di fronte a tali posizioni estreme, non sono mancati e non mancano tuttora ricercatori, teologi ed esegeti (cattolici, ortodossi e protestanti) moderati e prudenti, che difendono la storicità del profeta, argomentano a favore dell'unicità del libro e teorizzano una possibile ricomposizione dello stesso in tempi relativamente recenti, pur nel rispetto di documenti originali, di fonti antiche e di materiali ispirati.

___________
Numerosi autorevoli studiosi ipotizzano infatti che il libro di Daniele possa essere stato assemblato e ricompattato al tempo della persecuzione ellenistica, utilizzando però materiali originali composti secoli prima da un unico autore (a tal proposito, vedansi, ad esempio: F. Bleek, Über Verfasser und Zweck des Buches Daniel, Theologische Zeitschrift, Heft 3, 1822, pp. 171-294; R.H. Charles, Critical and Exegetical Commentary on the Book of Daniel, 1929; A.F. Von Gall, Die Einheitlichkeit des Buches Daniel, 1895; H. H. Rowley, The Unity of the Book of Daniel, Hebrew Union College, vol 23, 1950-1951, pp. 233-273). Non sono neppure mancati interventi recenti altamente qualificati che hanno rifiutato la diffusa ipotesi di un autore tardivo e pseudoepigrafo, difendendo la sostanziale identità del Daniele di Ezechiele con il Daniele del libro di Daniele (H.H.P. Dressler, The Identification of the Ugaritic DNIL with the Daniel of Ezekiel, Vetus Testamentum, 1979, n. 29, pp. 152-61 e D. B Wallace, Who is Ezekiel’s Daniel, in bible.org, 2004).
[Modificato da domingo7 01/06/2019 08:47]
01/06/2019 08:32
 
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Molti cattolici dimenticano quanto insegnò San Bonaventura


Il fenomeno della pseudoepigrafia è strettamente legato alla produzione apocrifa del tardo giudaismo e del cristianesimo primitivo. Un autore sconosciuto tenta di accreditare visioni, profezie e rivelazioni private divulgando scritti apocrifi, attribuiti ad un personaggio famoso ed ispirato (Libro di Enoc, Testamento dei dodici patriarchi, Apocalisse di Mosé, III e IV libro di Esdra, Salmi di Salomone, Vangeli di Bartolomeo, di Filippo, di Gamaliele, di Giacomo, di Tommaso, dello Pseudo Matteo, Atti di Paolo, Atti di Pietro, Atti di Andrea, Apocalisse di Pietro, Apocalisse di Paolo, Apocalisse di Esdra).

Il carattere truffaldino della pseudo epigrafia è fuori discussione e totalmente inaccettabile è la tesi di tutti coloro che insegnano come tale espediente fosse largamente diffuso e tollerato dalla tradizione giudaica. Esistono comunque limitati casi di pseudoepigrafia onesta ed ispirata.

Alcuni libri (Quoelet, Cantico dei Cantici, Sapienza, Siracide, Daniele) potrebbero essere pseudoepigrafi per "modum compilationis" e non per "modum inventionis": in questi casi un autore sconosciuto riscopre, recupera, riedita, ricompatta e riassembla scritti, materiali e tradizioni autentiche, frutto del lavoro di precedenti autori ispirati (l'ultima parte del libro dei Proverbi, ad esempio, contiene alcuni detti di Salomone trascritti dagli uomini di Ezechia, come risulta chiaramente dall'inizio del capitolo XXV).

Del resto, già un autorevole padre della chiesa ricorse a varie cause efficienti per spiegare l'origine dei libri sacri:

a) l'ispirazione divina (modum inspirantis),
b) la paternità reale o putativa (modum invenientis) e
c) la effettiva redazione (modum compilationis).

[Bonaventura, (Commentario al Libro della Sapienza, Proemio, VI)].
[Modificato da domingo7 01/06/2019 08:41]
01/06/2019 09:15
 
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In passato abbiamo discusso molto sull'autenticità di Daniele, la critica contemporanea pare dare per scontata la redazione in epoca ellenistica, in realtà a me le prove non sembrano così schiaccianti, se era un falsario doveva essere molto abile a simulare l'antichità del testo.

Shalom
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01/06/2019 11:20
 
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Ragionamenti complicati


In passato abbiamo discusso molto sull'autenticità di Daniele, la critica contemporanea pare dare per scontata la redazione in epoca ellenistica, in realtà a me le prove non sembrano così schiaccianti, se era un falsario doveva essere molto abile a simulare l'antichità del testo.




A volte quest'idea di trovare complotti e truffatori ad ogni costo impedisce di vedere la spiegazione più semplice: dopo la cattività babilonese il libro venne ricompattato da un autore del II-III secolo, considerato anche che era disponibile ma probabilmente disperso in varie parti, redatte lingue diverse (ebraico, aramaico, greco).
01/06/2019 14:11
 
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Re: Cattolici prima e dopo il Concilio
domingo7, 01/06/2019 08.29:



___________
Numerosi autorevoli studiosi ipotizzano infatti che il libro di Daniele possa essere stato assemblato e ricompattato al tempo della persecuzione ellenistica, utilizzando però materiali originali composti secoli prima da un unico autore (a tal proposito, vedansi, ad esempio: F. Bleek, Über Verfasser und Zweck des Buches Daniel, Theologische Zeitschrift, Heft 3, 1822, pp. 171-294; R.H. Charles, Critical and Exegetical Commentary on the Book of Daniel, 1929; A.F. Von Gall, Die Einheitlichkeit des Buches Daniel, 1895; H. H. Rowley, The Unity of the Book of Daniel, Hebrew Union College, vol 23, 1950-1951, pp. 233-273). Non sono neppure mancati interventi recenti altamente qualificati che hanno rifiutato la diffusa ipotesi di un autore tardivo e pseudoepigrafo, difendendo la sostanziale identità del Daniele di Ezechiele con il Daniele del libro di Daniele (H.H.P. Dressler, The Identification of the Ugaritic DNIL with the Daniel of Ezekiel, Vetus Testamentum, 1979, n. 29, pp. 152-61 e D. B Wallace, Who is Ezekiel’s Daniel, in bible.org, 2004).



Come vedi questi studiosi da te citati sono di matrice e cultura protestante(non cattolici romani) come HH Rowley F. Bleek e vanno sulla difesa del libro di Daniele come hai evidenziato

Per quanto riguarda le lingue ce chi li vede a favore della canonicità del libro... Daniele era Ebreo e scriveva in ebraico
L'ebraico è un pò aramaizzato e l'aramaico è un pò ebraizzato
solamente un ebreo del VI° secolo poteva possedere quelle due lingue in quello stile
01/06/2019 14:21
 
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Come vedi questi studiosi da te citati sono di matrice e cultura protestante (non cattolici romani) come HH Rowley F. Bleek e vanno sulla difesa del libro di Daniele come hai evidenziato



Il mio mito resta sempre il Ricciotti...

Shalom
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01/06/2019 14:49
 
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Re:
barnabino, 01/06/2019 14.21:


Come vedi questi studiosi da te citati sono di matrice e cultura protestante (non cattolici romani) come HH Rowley F. Bleek e vanno sulla difesa del libro di Daniele come hai evidenziato



Il mio mito resta sempre il Ricciotti...

Shalom




Ricciotti nella sua introduzione al libro di Daniele dice:

Molti studiosi acattolici odierni ritengono che il libro sia stato composto al tempo dei Maccabbei ,poco dopo il 167 a.c. riprendendo così l'opinione espressa dal filosofo neoplatonico Porfirio già nel II° SECOLO D.C

Adesso Giuseppe , si starà rivoltando nella tomba,perchè i cattolici odierni sono diventati gli "acattolici" del suo tempo seguaci di Porfirio

[Modificato da Angelo Serafino53 01/06/2019 14:52]
01/06/2019 15:07
 
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Angelo Serafino


Come vedi questi studiosi da te citati sono di matrice e cultura protestante(non cattolici romani) come HH Rowley F. Bleek e vanno sulla difesa del libro di Daniele come hai evidenziato



E' vero però li citano molti cattolici .....

Il mondo cattolico è, comunque, un mondo vasto e variegato e non si identifica con i commentatori della Bibbia CEI o Paoline

Certamente un maggior controllo dell'autorità legittima sulle versioni ufficiali della chiesa sarebbe auspicabile, non tanto per negare tutte le opinioni divergenti ma solo per presentarle come semplici ipotesi ....
[Modificato da domingo7 01/06/2019 15:08]
01/06/2019 16:56
 
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Re: Angelo Serafino
domingo7, 6/1/2019 3:07 PM:



Come vedi questi studiosi da te citati sono di matrice e cultura protestante(non cattolici romani) come HH Rowley F. Bleek e vanno sulla difesa del libro di Daniele come hai evidenziato



E' vero però li citano molti cattolici .....

Il mondo cattolico è, comunque, un mondo vasto e variegato e non si identifica con i commentatori della Bibbia CEI o Paoline

Certamente un maggior controllo dell'autorità legittima sulle versioni ufficiali della chiesa sarebbe auspicabile, non tanto per negare tutte le opinioni divergenti ma solo per presentarle come semplici ipotesi ....



Ma Che Dobbiamo aspettare Del mondo studiosi Cattolici che non a Genesi ?
I studiosi cattolici abitano in Babilonia :)
01/06/2019 17:34
 
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Ma Che Dobbiamo aspettare Del mondo studiosi Cattolici che non a Genesi ?I studiosi cattolici abitano in Babilonia :)



No, non è questione di essere più o meno religiosi o, peggio, babilonesi
E' questione di seguire le ultime mode e di spacciarle per verità

Le mode passano, le verità restano e tanti scrittori che sembrano all'avanguardia si ritrovano poi tristemente "demodé" ....
01/06/2019 19:10
 
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Re: Angelo Serafino
domingo7, 01/06/2019 15.07:



Come vedi questi studiosi da te citati sono di matrice e cultura protestante(non cattolici romani) come HH Rowley F. Bleek e vanno sulla difesa del libro di Daniele come hai evidenziato



E' vero però li citano molti cattolici .....

Il mondo cattolico è, comunque, un mondo vasto e variegato e non si identifica con i commentatori della Bibbia CEI o Paoline

Certamente un maggior controllo dell'autorità legittima sulle versioni ufficiali della chiesa sarebbe auspicabile, non tanto per negare tutte le opinioni divergenti ma solo per presentarle come semplici ipotesi ....




E' vero però li citano molti cattolici .....

ma non sappiamo perchè li citano

Il mondo cattolico è, comunque, un mondo vasto e variegato e non si identifica con i commentatori della Bibbia CEI o Paoline

io noto che i commenti nelle bibbie sono la sintesi di queste

Certamente un maggior controllo dell'autorità legittima sulle versioni ufficiali della chiesa sarebbe auspicabile, non tanto per negare tutte le opinioni divergenti ma solo per presentarle come semplici ipotesi ...

Ben venga tutto questo

Ma ciò non toglie la possibilità che non si realizzi quello che si auspica


Ma nel frattempo
Potrebbe venire in aiuto la fede , se Gesù credeva in quel libro , potremmo crederci anche noi a prescindere dalla critica spietata





01/06/2019 22:20
 
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Angelo Serafino

Come cattolico, né tradizionalista né progressista, condivido in pieno quanto dici. E ti assicuro che non sono il solo. Tra quelli che la pensano come te potresti trovare pure il Santo Padre.

A prova di ciò permettimi solo un breve esempio

Al momento la New American Bibe è il testo ufficiale dei cattolici statunitensi, solennemente approvato anche per usi liturgici. Dal 1970 al 2011 la NAB ha però subito ben quattro revisioni soprattutto per le critiche subite dagli ultimi due papi e la versione oggi in uso è conosciuta come NABRE (New American BIble Revised Edition).

Si tratta di una versione facilmente leggibile, abbastanza letterale, sicuramente attendibile ma segnata, in non pochi punti, da discutibili forzature linguistiche come il gender-neutral language. Il "gender neutral" tende a tradurre i termini greci “andropoi” e “adelfoi” con “uomini e donne”, “gente”, “popolo”, “fratelli e sorelle” al fine di arginare discutibili critiche di matrice femminista al tono un po’ maschilista e patriarcale di alcune pagine del testo biblico. Nella NAB, per non ricorrere al pronome possessivo maschile “suo” (his) è stato poi spesso usato il plurale “loro” (their), mentre i pronomi personali “egli” e “lui” (he – him) sono stati sostituiti dalla forma plurale “essi” e “loro” (they, those e them). La parola “uomo” è stata quasi sempre glissata ricorrendo a termini vaghi come “tu o voi” (you), “genere umano” (human kind), “essere umano” (human being), “qualcuno” (someone).

Il gender-neutral language (particolarmente antipatico a papa Woityla e a papa Benedetto) è talvolta giustificato dal contesto ma risulta in molti casi dubbio e ambiguo; è pertanto evidente che ogni traduzione che ne fa uso rischia di introdurre discutibili emendamenti congetturali sul cui valore testuale il lettore di media cultura spesso non in è in grado di esprimere una valutazione critica.

In alcuni punti il cosiddetto "gender-neutral language" continua però ad assume caratteri paradossali. Emblematico è il caso del famoso Salmo 1,1 "Blessed is the man who walks not in the counsel of the wicked" (Beato l'uomo che non cammina sulla via dei peccatori), reso dalla NAB e dalla NABRE con: "Happy those who do not follow the counsel of the wicked ", cancellando drasticamente il valore di alcuni aspetti dell'esperienza religiosa personale dell'uomo giusto.

A tre papi non è piaciuto, ma alcuni traduttori biblici se ne infischiano e sono sempre pronti ad accusare il papa di tradizionalismo reazionario e bigotto ....
[Modificato da domingo7 01/06/2019 22:24]
01/06/2019 22:21
 
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Beh, anche l'amore non è un dato così oggettivo e quantificabile....

Shalom
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01/06/2019 23:59
 
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Re: Cattolici prima e dopo il Concilio
domingo7, 01/06/2019 08:29:


La precisione e l’accuratezza delle profezie di Daniele stupirono molti, spingendo critici, increduli e scettici a mettere in dubbio la sua reale esistenza e a postdatare la redazione del libro al II secolo a.C.. Secondo molti, pertanto, il libro di Daniele sarebbe pseudoepigrafo (cioè scritto da un anonimo autore, utilizzando il nome di un personaggio famoso), inventato di sana pianta nel periodo ellenistico (cioè nell'epoca dei Maccabei) e costruito come "vaticinium ex eventu" (cioè come pseudo-profezia posteriore ai fatti annunciati). Porfirio, filosofo neoplatonico anticristiano del III secolo, fu autore di un libro polemico contro i cristiani nel quale tentò, tra le altre cose, di mettere in dubbio soprattutto l’attendibilità della profezia delle 70 settimane.

Prima del Concilio Vaticano II, i cattolici hanno difeso le tesi dell'unità del libro, dell'unicità dell'autore e della redazione antica (VI secolo a. C.), mentre, a partire dagli anni '60, molti studiosi e commentatori cattolici hanno sostenuto le ipotesi del carattere mitologico di Daniele, della datazione recente (II secolo a. C.) e della redazione da parte di un autore pseudonimo o pseudoepigrafo.

Di fronte a tali posizioni estreme, non sono mancati e non mancano tuttora ricercatori, teologi ed esegeti (cattolici, ortodossi e protestanti) moderati e prudenti, che difendono la storicità del profeta, argomentano a favore dell'unicità del libro e teorizzano una possibile ricomposizione dello stesso in tempi relativamente recenti, pur nel rispetto di documenti originali, di fonti antiche e di materiali ispirati.

___________
Numerosi autorevoli studiosi ipotizzano infatti che il libro di Daniele possa essere stato assemblato e ricompattato al tempo della persecuzione ellenistica, utilizzando però materiali originali composti secoli prima da un unico autore (a tal proposito, vedansi, ad esempio: F. Bleek, Über Verfasser und Zweck des Buches Daniel, Theologische Zeitschrift, Heft 3, 1822, pp. 171-294; R.H. Charles, Critical and Exegetical Commentary on the Book of Daniel, 1929; A.F. Von Gall, Die Einheitlichkeit des Buches Daniel, 1895; H. H. Rowley, The Unity of the Book of Daniel, Hebrew Union College, vol 23, 1950-1951, pp. 233-273). Non sono neppure mancati interventi recenti altamente qualificati che hanno rifiutato la diffusa ipotesi di un autore tardivo e pseudoepigrafo, difendendo la sostanziale identità del Daniele di Ezechiele con il Daniele del libro di Daniele (H.H.P. Dressler, The Identification of the Ugaritic DNIL with the Daniel of Ezekiel, Vetus Testamentum, 1979, n. 29, pp. 152-61 e D. B Wallace, Who is Ezekiel’s Daniel, in bible.org, 2004).



Esatto anche se occore dire che la stragrande maggioranza delle introduzioni recenti al libro di Daniele lo collocano al 165 a.C.
Interessante l'articolo del Wallace, vado a leggermelo.

Simon
02/06/2019 06:38
 
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Re: Angelo Serafino
domingo7, 01/06/2019 22.20:


Come cattolico, né tradizionalista né progressista, condivido in pieno quanto dici. E ti assicuro che non sono il solo. Tra quelli che la pensano come te potresti trovare pure il Santo Padre.





La ringrazio, non mi è mai capitato di sentire queste parole 😂
05/06/2019 23:36
 
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il lettore usi discernimento


(Matteo 24:15) 15 “Perciò, quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita in un luogo santo (il lettore usi discernimento)...

Sembra che Gesù stia aiutando gli interpreti , a rivedere la profezia

sicuramente questo vale pure per i cattolici
Che vorra indubbiamente del bene

Ci sono sicuramente cattolici di questo stampo
Isa 66,2 cei
Tutte queste cose ha fatto la mia mano ed esse
sono mie – oracolo del Signore. Su chi volgerò
lo sguardo? Sull’umile e su chi ha lo spirito
contrito e su chi trema alla mia parola.


ma dovè che il lettore deve mostrare discernimento?

in breve ..gli interpreti dicono che gli avvenimenti si concludono con Antioco Epifane iv sovrano seleucide nel periodo greco,
mentre Gesù stava dicendo che quella profezia riguardava i suoi giorni con l'mpero romano

quelli che riescono a usare "il discernimento" voluto da Gesù

cominceranno a capire importanti profezie che riguardano i nostri giorni E IL LORO ETERNO FUTURO SULLA TERRA.


Daniele 2:44

Daniele 7:13.14





[Modificato da Angelo Serafino53 05/06/2019 23:37]
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