Caro VVRL,
Che risposta è questa? Siccome un passo contraddice un altro, allora siamo autorizzati ad annullare quello che non ci garba?
Quello che sembri non capire è che un passo non annualla l'altro, il Giobbe vi è una
descrizione del processo di formazione della pioggia, mentre il Genesi in un testo narrativo si usa un'espressione gergale per illustrare l'effetto della pioggia al diluvio, che cadde copiosa proprio come si apre una diga in un fiume.
La spiegazione più logica di questa divergenza è che Giobbe non è stato scritto dalla stessa mano e nello stesso momento storico di Genesi, pertanto è più che plausibile che i due libri possano esprimere concezione scientifiche diverse perché i tempi e i contesti sono diversi
Se è così è
falso quando dici che esistessero esclusivamente credenze come quelle che tu dai per scontate (il firmamento solido, le nuvole attaccate al cielo, ecc...). Se esistevano punti di vista differenti cosa impedisce che in Genesi si utilizzasse la parola
figurativamente e non
letteralmente? Cosa impedisce all'autore di Genesi e quello di Giobbe (che per la tradizione sono la stessa persona) di avere la stessa idea sull'origine della pioggia?
Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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