Caro Domingo
Se ammettiamo per ipotesi che Paolo condividesse la tesi millenarista delle due resurrezioni, la spiegazione che tu dai a Filippesi 1,23 e a 2 Corinzi 5,1-5 potrebbe anche essere un'interpretazione alternativa. L'apostolo sarebbe stretto tra due possibilità: rimanere nella carne ad evangelizzare il mondo o essere associato a Cristo andando morto in cielo con la sola anima (per chi ci crede) o regnare vivo con Cristo 1.000 anni, resuscitato con un nuovo corpo.
Diciamo che Paolo aveva la prospettiva post-mortem di regnare con Cristo (2 Tim 2:12) e di risorgere con un corpo spirituale , celeste (1 cor 15:44). La prima risurrezione di cui parla Rivelazione e di cui sembra parlare anche Paolo in Filippesi 3:11 riguarda solo i credenti e specialmente i credenti con la prospettiva di regnare con Cristo , la primizia , definiti a loro volta "primizie"in Rivelazione
Paolo dunque in 1 co 15 parlando di queste "primizie" destinate al regno celeste sembra indicare la stessa risurrezione ma con tempistiche differenti : alcuni dovranno aspettare nella tomba , addormentarsi nella morte mentre altri sempre della stessa categoria ma che vivranno negli ultimi tempi non rimarranno nella tomba ma saranno risuscitati in un batter d'occhio alla vita celeste
Paolo per la maggior parte delle volte nelle sue varie lettere non si riferisce alla risurrezione generale di Atti 24:15 : la " risurrezione dei giusti e degli ingiusti" . Da questo se ne deduce che tutti i morti fin dagli albori dell'umanità attendono inconsci nella tomba la risurrezione di giusti e ingiusti salvo coloro che muoiono con l'elezione e la speranza di regnare con Cristo in cielo durante la presenza di Cristo
Da Perspicacia voce "Risurrezione"
Prima risurrezione.
Rivelazione 20:5, 6 definisce la risurrezione di coloro che regneranno con Cristo “la prima risurrezione”. Anche l’apostolo Paolo parla di questa prima risurrezione come della “risurrezione dai morti che ha luogo più presto [lett., parola per parola, “la da-risurrezione la dai morti”]”. (Flp 3:11, NM; Int) A proposito dell’espressione usata qui da Paolo, A. T. Robertson (Word Pictures in the New Testament, 1931, vol. IV, p. 454) dice:
“Evidentemente qui Paolo pensa solo alla risurrezione dei credenti di fra i morti e perciò ripete due volte la preposizione ex [da] (ten exanastasin ten ek nekron). Paolo con questo linguaggio non nega una risurrezione generale, ma dà risalto a quella dei credenti” Nei suoi Commentaries (1865, vol. II, p. 87), Charles Ellicott osserva a proposito di Filippesi 3:11:
“‘La risurrezione dai morti’; cioè, come suggerisce il contesto, la prima risurrezione (Riv. xx. 5), quando, alla venuta del Signore i morti in Lui sorgeranno per primi (1 Tessalon. iv. 16), e i vivi saranno rapiti per incontrarLo nelle nuvole (1 Tess. iv. 17); confronta Luca xx. 35. La prima risurrezione includerà solo i veri credenti, ed evidentemente precederà la seconda, quella dei non credenti e dei miscredenti, in quanto al tempo . . . Qui qualsiasi riferimento a una risurrezione puramente etica (Cocceio) è assolutamente fuori luogo”. Uno dei significati fondamentali con cui viene usato il termine exanàstasis è quello di alzarsi dal letto la mattina; quindi può ben indicare una risurrezione che avviene prima, altrimenti detta “la prima risurrezione”. J. B. Rotherham traduce Filippesi 3:11 come segue: “Se in qualche modo io possa giungere alla prima risurrezione che è di fra i morti"
[Modificato da claudio2018 24/06/2019 11:34]