1) Per un cristiano, il mondo esiste perché è stato creato Dio, e Dio esiste da sempre, quindi non è stato creato da nessuno; il cristiano pensa questo perché usa come testo di riferimento la Bibbia, e lì trova scritto sia che l’intero universo è stato creato da un unico Dio, sia che Dio esiste da sempre. Ovviamente non tutti i credenti sono cristiani, ma ogni religione ha un testo (o un racconto tramandato oralmente di generazione in generazione) in cui si afferma qualcosa di simile.
2) Per lo scienziato, è difficile ammettere che qualcosa esista senza essere stata creata da nessuno, in quanto ciò implica la mancata applicazione della relazione [causa]<=>[effetto] utilizzata per capire come funzionano le cose in mancanza dell’osservazione diretta. Tuttavia, “difficile” non significa “impossibile”…
Volendo ammettere che l’universo ha avuto un inizio, si è obbligati ad ammettere che esiste un istante iniziale privo di antefatti, per il quale non è possibile applicare la relazione [causa]<=>[effetto] che invece si può utilizzare per studiare tutti gli istanti successivi, che hanno sia antefatti, sia conseguenze.
Questo obbliga gli scienziati ad ad ammettere che qualcosa possa esistere anche in assenza di una causa, oppure che esista qualcosa che è sempre esistito.
Quindi l’universo, pur non avendo una causa, potrebbe avere avuto un inizio, oppure potrebbe esistere da sempre.
Nel primo caso, l’universo in cui viviamo è l’unico che sia mai esistito e può esistere anche in assenza di Dio.
Nel secondo caso, l’universo in cui viviamo ha avuto un inizio (Big Bang) che si può ipotizzare sia stato preceduto dalla fine (Big Crunch) di un precedente universo (a sua volta preceduto da un ulteriore Big Bang, a sua volta preceduto da un ulteriore Big Crunch, e così via all’infinito), e terminerà con un Big Crunch (seguito da un ulteriore Big Bang, che sarà seguito da un ulteriore Big Crunch, e così via all’infinito), quindi l’universo in cui viviamo NON è l’unico che sia mai esistito, e (anche in questo caso) può esistere anche in assenza di Dio.
Ciò spiega l’esistenza di scienziati atei.
3) TUTTAVIA, una volta che si è ammesso che “qualcosa” in grado di dare origine all’universo che vediamo possa esistere senza avere una causa, ovvero una volta che si è ammesso che “qualcosa” possa esistere da sempre, nulla vieta che quel “qualcosa” sia Dio e che l’universo sia opera sua… e
questo spiega l’esistenza di scienziati credenti (non necessariamente cristiani).
4) Per capire come mai gli scienziati credenti non si sentono “autorizzati” a ritenere che essere ateo sia sintomo di ignoranza, mentre gli atei spesso (non sempre) si sentono “autorizzati” a ritenere che credere in Dio sia sintomo di ignoranza, occorre analizzare il metodo che gli scienziati applicano per stabilire quale, fra le tante TEORIE formulate per spiegare un fatto, debba essere ritenuta la TEORIA PIÙ ATTENDIBILE.
4A) Assoldato che un effetto può avere più di una possibile causa, in assenza di testimonianze certe che descrivano l’evolversi degli eventi, per una determinata situazione osservata è possibile (nonché lecito) ipotizzare antefatti diversi, anche in netto contrasto fra loro, purché formulati sotto forma di sequenze [causa]<=>[effetto] plausibili. Per chiarire il concetto, segue un breve elenco di teorie relative all’origine della Luna; preciso che, per non andare O.T., ho ritenuto necessario sintetizzare il più possibile le teorie che seguono, e che possono essere lette per intero su testi e siti web specialistici.
4α) la Luna è un pezzo di Terra che si è staccato da essa per effetto combinato della forza centrifuga dovuta alla rotazione terrestre e della marea dovuta al Sole;
4β) la Luna si è formata dallo stesso disco di accrescimento da cui si è formata alla Terra, da materiale che si è aggregato attratto da un centro di gravità orbitante attorno alla Terra;
4γ) la Luna si è formata dallo stesso disco di accrescimento da cui si è formata alla Terra, da materiale che si è aggregato attratto da un centro di gravità che orbitava attorno al Sole percorrendo un’orbita intersecante quella terrestre e successivamente catturato dalla gravità terrestre durante un passaggio ravvicinato ad essa;
4δ) la Luna è un corpo estraneo al Sistema Solare catturato dalla gravità terrestre durante un passaggio ravvicinato ad essa;
4ε) un enorme asteroide si è schiantato sul pianeta Terra lanciando nello spazio detriti che successivamente hanno dato origine alla Luna;
…(ne esistono altre ma, per chiarire il concetto che voglio chiarire, queste sono anche troppe).
Quando ciò si verifica, può essere utile e/o necessario stabilire, fra le varie ipotesi plausibili, quale sia la più attendibile.
4B) Il “Rasoio di Occam” (in latino: Novacula Occami) è il principio metodologico in virtù del quale: quando un problema ammette più soluzioni possibili, il titolo di “soluzione più attendibile” spetta alla più semplice ovvero, quando le spiegazioni plausibili prevedono un diverso numero di ipotesi, il titolo di “spiegazione più plausibile” spetta alla soluzione che contiene il minor numero di ipotesi.
4C) Per quanto la cosa possa apparire paradossale ai non addetti ai lavori, l’applicazione del “Rasoio di Occam” ha come conseguenza che teorie diverse fra loro (o anche in palese contrasto fra loro) possono avere, agli occhi di uno scienziato, più credito di una teoria che prevede l’utilizzo di una supposizione in più, anche se questa teoria pare armonizzarsi con una delle teorie ritenute “credibili”. Facciamo un esempio.
Supponiamo che Pinco Pallino teorizzi che Dio, dopo aver creato la Terra e la Luna all’interno del Sistema Solare ed entrambe orbitanti attorno al Sole, abbia posto la Luna in orbita attorno alla Terra; pare evidente che la teoria citata al punto 4γ assomigli più a quanto affermato da Pinco Pallino che a gli altri “scenari” esemplificati al punto 4A; TUTTAVIA l’applicazione del “Rasoio di Occam” porrebbe sullo stesso livello tutti gli “scenari” esemplificati al punto 4A (ed ogni altro “scenario” che necessiti di un uguale numero di supposizioni) indipendentemente da quanto questi “scenari” siano diversi fra loro, mentre quanto teorizzato da Pinco Pallino non verrebbe minimamente preso in considerazione dalla comunità scientifica che applica correttamente il “Rasoio di Occam”.
4D) A questo punto, Pinco Pallino ha due possibili scelte: diffondere la sua teoria come se non fosse una teoria, ma un’opinione personale (cosa che gli darebbe il diritto di pretendere che sia rispettata al pari di una qualsiasi altra opinione personale, ma lo costringerebbe ad ammettere che è meno credibile delle altre teorie), oppure diffonderla come se fosse una teoria valida come le altre, in quanto contiene un buon numero di supposizioni, ma anche le altre fanno altrettanto; in quest’ultimo caso, tutti coloro che applicano correttamente il “Rasoio di Occam” (credenti compresi) si sentirebbero in DOVERE di accusare Pinco Pallino di essere un ignorante, in quanto, allorché si applica Rasoio di Occam, una supposizione in più o in meno FA LA DIFFERENZA.
5) Chiunque si metta alla ricerca di una teoria (possibilmente universalmente accettata dalle migliori menti pensanti) che spieghi un determinato fatto, ne troverà almeno una che si discosta da quanto sostenuto dai creazionisti unicamente perché attribuisce al caso ciò che i creazionisti attribuiscono all’intervento divino. Per il creazionista, questo dimostra che la scienza ufficiale, piuttosto che ammetterle l’evidenza, preferisce perseguitare i creazionisti etichettandoli come ignoranti, ma (per il creazionista) la verità è che i creazionisti sono dei perseguitati.
6) Il motivo principale per cui creazionisti e scienziati arrivano a conclusioni tanto diverse partendo dalle medesime premesse, risiede nel significato che assume nelle loro menti il concetto di CASO.
6A) Per i creazionisti, il caso è il prodotto del caos, quindi un fatto che può verificarsi, ma può anche non verificarsi, e -quando ci si riferisce ad un caso con esito favorevole- le probabilità che il caso si verifichi “per puro caso” sono spesso molto inferiori alle probabilità che il caso non si verifichi; di conseguenza, di fronte ad una sequenza di eventi con esito favorevole, pare più ragionevole attribuire tali eventi ad una mente pensante, che al caso.
6B) Per gli scienziati, il termine “caso” non indica una situazione/azione fuori controllo, ma una delle varie possibili situazioni iniziali, presa in considerazione a prescindere dagli antefatti. Per chiarire il concetto, ri-esaminiamo le teorie della formazione della Luna esposte in precedenza al punto 4A. Tutte si basano sugli effetti che scaturirebbero dall’applicazione di leggi della fisica ben note e verificate -in quanto ampiamente osservate, studiate e confermate sperimentalmente- partendo da situazioni iniziali ben diverse fra loro, tutte ritenute possibili, ma nessuna delle quali viene presentata come quella di cui si è certi.
Di fatto, nell’esempio
4α la situazione iniziale in cui i due “centri di massa” sono entrambi posizionati all’interno della crosta terrestre, non viene spiegata, ma ipotizzata; viene cioè presentata come UNO DEI CASI POSSIBILI.
Analogamente nell’esempio
4β la situazione iniziale in cui i due “centri di massa” sono posizionati uno in orbita attorno al Sole, e l’altro in orbita attorno al primo “centro di massa”, non viene spiegata, ma ipotizzata; viene cioè presentata come UNO DEI CASI POSSIBILI.
Analogamente, nell’esempio
4γ la situazione iniziale in cui i due “centri di massa” sono entrambi posizionati in orbita attorno al Sole, non viene spiegata, ma ipotizzata; viene cioè presentata come UNO DEI CASI POSSIBILI.
Analogamente, nell’esempio
4δ la situazione iniziale in cui i due “centri di massa” sono posizionati uno in orbita attorno al Sole, e l’altro al di fuori del Sistema Solare ma in movimento verso il primo “centro di massa”, non viene spiegata, ma ipotizzata; viene cioè presentata come UNO DEI CASI POSSIBILI.
Analogamente, nell’esempio
4ε la situazione iniziale in cui i due “centri di massa” sono posizionati uno in orbita attorno al Sole, e l’altro al di fuori del Sistema Solare ma in rotta di collisione verso il primo “centro di massa”, non viene spiegata, ma ipotizzata; viene cio è presentata come UNO DEI CASI POSSIBILI.
7) Il fatto che gli scienziati non abbiano problemi a concepire e/o fare proprie teorie che partono da presupposti non dimostrati scientificamente, potrebbe far sembrare che essi vi credano per fede. In realtà, essi non hanno fede nelle teorie in sé stesse, ma nel metodo utilizzato per stabilire quale sia la più attendibile fra le varie teorie formulate, tant’è che -quando nuove scoperte scientifiche rendono inaccettabile una teoria fino a quel momento ritenuta credibile- sono sempre pronti a modificare il loro pensiero nel pieno rispetto del “Rasoio di Occam”.
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Il fatto che non comprendiamo un concetto, non lo rende sbagliato.