Cile, luoghi di culto profanati. Vescovi: legalità e ricostruzione del tessuto sociale
Dopo la cattedrale di Valparaiso, anche la parrocchia dell'Assunzione di Maria a Santiago del Cile è stata saccheggiata e profanata da manifestanti incappucciati, in una nuova giornata di tensioni e proteste contro il governo e la disuguaglianza sociale
Solidarietà all'amministratore apostolico, monsignor Celestino Aós, e a tutti i fedeli dell'arcidiocesi di Santiago del Cile dopo il saccheggio e la profanazione della parrocchia dell'Assunzione di Maria. È quanto espresso dal Comitato permanente della Conferenza episcopale cilena attraverso un comunicato, datato 9 novembre, in cui si estende la solidarietà a comunità e pastori “di altre chiese e luoghi di preghiera di diversi culti che sono stati attaccati in molte città”. Lo riporta l’Agenzia Fides.
Il saccheggio
Manifestanti incappucciati hanno fatto irruzione nella chiesa dell'Assunzione di Maria, che è vicino al posto di raduno dei dimostranti contro il governo cileno e la disuguaglianza sociale. Dopo aver portato fuori i banchi, le statue e le immagini sacre, è stato appiccato il fuoco, per poi farne uso come barricate contro la polizia. La crisi politica e sociale che da qualche settimana è scoppiata in Cile è espressione dell’accresciuto disagio e della disparità di trattamento della popolazione e, prosegue l’Agenzia Fides, si sta ora accompagnando a manifestazioni violente e incontrollate. Anche la cattedrale di Valparaiso era stata presa di mira a fine ottobre da manifestanti che avevano cercato di dare fuoco alle grandi porte di legno e, dopo essere entrati, avevano distrutto i banchi e diverse immagini sacre.
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