Giovedì 2 luglio
Se il Figlio vi renderà liberi, sarete davvero liberi (Giov. 8:36)
Gesù si stava riferendo alla liberazione dalla peggiore forma di schiavitù e oppressione a cui l’uomo sia mai stato sottoposto: la schiavitù del peccato (Giov. 8:34). Oltre a spingerci a fare il male, il peccato può impedirci di fare il bene, anche quando sappiamo che una cosa è giusta o è nelle nostre possibilità. In questo senso siamo schiavi del peccato. I risultati sono frustrazione, sofferenze, dolore e infine la morte (Rom. 6:23). Solo quando saremo liberi dal peccato potremo godere della vera libertà che avevano i nostri primogenitori. Con l’espressione “se rimanete nella mia parola”, Gesù intendeva sottolineare il fatto che se desideriamo essere liberati da lui dobbiamo soddisfare certi requisiti e rispettare certi limiti (Giov. 8:31). Essendo cristiani dedicati, abbiamo rinnegato noi stessi e abbiamo scelto di vivere all’interno dei confini tracciati dagli insegnamenti di Cristo (Matt. 16:24). Come promesso da Gesù, saremo veramente liberi solo quando godremo pienamente dei benefìci del sacrificio di riscatto. w18.04 7 parr. 14-16