Giovedì 15 ottobre
Interessiamoci gli uni degli altri per spronarci all’amore e alle opere eccellenti (Ebr. 10:24)
Una volta, nella regione della Decapoli, alcune persone andarono da Gesù e “gli portarono un sordo che aveva difficoltà a parlare” (Mar. 7:31-35). Gesù non lo guarì davanti a tutti, ma “lo prese in disparte”. Questo perché, a causa dei suoi problemi fisici, l’uomo probabilmente si sentiva a disagio in mezzo a una folla. Forse percependo questo disagio Gesù decise di guarirlo in privato. Noi ovviamente non possiamo compiere miracoli, ma dovremmo tenere conto dei bisogni e dei sentimenti dei nostri fratelli. Gesù capì come si sentiva quell’uomo e fu premuroso con lui. Anche noi dovremmo mostrare considerazione a chi è anziano o malato. La caratteristica più importante della congregazione cristiana è l’amore, non l’efficienza (Giov. 13:34, 35). L’amore ci spinge a fare tutto il possibile per aiutare fratelli e sorelle avanti con gli anni o con disabilità a frequentare le adunanze e partecipare all’opera di predicazione. Li aiutiamo anche se ci costa uno sforzo in più o se quello che possono fare è limitato (Matt. 13:23). w18.09 29-30 parr. 7-8