Caro Domeci,
Se un tdG andasse in quel centro (che pare essere tra le eccellenze bloodless) per affrontare un intervento programmato avrebbe un trattamento particolareggiato?
Con lui lo stesso medico farebbe più attenzione e con me no?
Sì, un testimone di Geova che si reca a quel centro, o altro centro, concorda un trattamemnto
personalizzato con il team medico che esclude l'impiego di sangue e l'uso di tecniche diverse da quelle usate normalmente da chi non fa obiezione all'uso del sangue. Abbastanza ridicola la frase "con lui lo stesso medico farebbe più attenzione e con me no?", il medico non fa più o meno attenzione ma è un'attenzione diversa. Certamente un intervento senza sangue oltre all'uso di alcune procedure particolari richiede comunque una certa attezione da parte del chirurgo per limitare perdite ematiche.
Se ricadesse il quel 30% dove, nonstante il trattamento particolare, a parere dei medici luminari del bloodless fosse necessaria la trasdusione?
L'articolo non dice che per quel 30% è "necessaria" una trasfusione, se l'intervento è programmato per i testimoni di Geova possono essere attuati trattamenti e tecniche non usate per altri pazienti dove si ovvia con una trasfusione di sangue.
In un centro dove si ricorre alle trasfusioni solo nei casi estremi (tant'è che vanta il primato del minor numero di trasfusi) i rischi rarebbero bassi o alti?
E' una domande che devi porre a quei centri, ma
l'articolo citato non parla di un significativo aumento della mortalità. Comunque ti ho linkato una pgina con diversi studi scietifici
www.jw.org/it/biblioteca-medica/
Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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