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Pedofilia

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24/01/2020 11:51
 
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Vorrei chiedervi una questione piuttosto delicata: riguarda la pedofilia. Se un vostro adepto avesse queste tendenze verso un bambino, lo denunciate o lo tenete nascosto? Mi rendo conto che e' un argomento serio e delicato. In questi tempi si parla tanto della chiesa e dei preti pedofili non denunciati. Siete esseri umani anche voi e anche voi potreste avere di questi problemi, non ne siete immuni. Oppure prendete la vostra scrittura che dice che dice che prima di denunciare qualcuno ci devono essere 2 testimoni e che non si puo' portare testimoni, e che non si puo' portare in giudizio un fratello?
24/01/2020 12:05
 
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Se gli atti di pedofilia fosse a carico del mio bambino mi attiverei subito presso medici e autorità in modo da tutelarlo completamente.

per quanto riguarda invece 'impressioni' di atteggiamenti pedofili seguirei le leggi del paese dove vivo, ricordando che una falsa accusa di qualunque genere può portare a conseguenze gravi per tutti.

un qualunque testimone (che assiste al fatto) smette di essere un testimone e diventa complice se non chiama subito aiuto e la polizia.

I due testimoni necessari in questo caso diventerebbero quindi assolutamente ininfluenti al fine della disciplina. Ci penserebbe la magistratura a chiarire i fatti attraverso le prove incrociate.

24/01/2020 14:12
 
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Re:
1107, 24/01/2020 11.51:

Vorrei chiedervi una questione piuttosto delicata: riguarda la pedofilia. Se un vostro adepto avesse queste tendenze verso un bambino, lo denunciate o lo tenete nascosto? Mi rendo conto che e' un argomento serio e delicato. In questi tempi si parla tanto della chiesa e dei preti pedofili non denunciati. Siete esseri umani anche voi e anche voi potreste avere di questi problemi, non ne siete immuni. Oppure prendete la vostra scrittura che dice che dice che prima di denunciare qualcuno ci devono essere 2 testimoni e che non si puo' portare testimoni, e che non si puo' portare in giudizio un fratello?




spiegazione ufficiale

bit.ly/2T8sP0V
24/01/2020 15:27
 
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4. In tutti i casi di abusi su minori le vittime e i loro genitori hanno il diritto di sporgere denuncia alle autorità. Pertanto la vittima, i genitori o chiunque altro sottoponga agli anziani un’accusa di questo genere dovrà essere informato chiaramente del suo diritto di sporgere denuncia. Gli anziani non criticano chi decide di farlo (Galati 6:5).

5. Per essere sicuri di ottemperare alle normative vigenti in materia di denuncia degli abusi su minori, quando vengono a conoscenza di un’accusa di questo tipo gli anziani consultano immediatamente la filiale dei Testimoni di Geova (Romani 13:1). Anche se gli anziani non hanno l’obbligo legale di sporgere denuncia alle autorità, la filiale dei Testimoni di Geova chiederà loro di sporgere denuncia se, nel caso di un minore, sussiste ancora il pericolo di subire abusi o per qualche altra valida ragione. Gli anziani si assicureranno inoltre che i genitori della vittima siano informati dell’accusa di abusi subiti dal minore. Se il presunto abusante è uno dei genitori della vittima, gli anziani informeranno l’altro genitore.
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24/01/2020 16:35
 
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1107, 24/01/2020 11.51:

Vorrei chiedervi una questione piuttosto delicata: riguarda la pedofilia. Se un vostro adepto avesse queste tendenze verso un bambino, lo denunciate o lo tenete nascosto? Mi rendo conto che e' un argomento serio e delicato. In questi tempi si parla tanto della chiesa e dei preti pedofili non denunciati. Siete esseri umani anche voi e anche voi potreste avere di questi problemi, non ne siete immuni. Oppure prendete la vostra scrittura che dice che dice che prima di denunciare qualcuno ci devono essere 2 testimoni e che non si puo' portare testimoni, e che non si puo' portare in giudizio un fratello?



Se il molestatore fosse tuo figlio maggiore, e la vittima tua figlia minore, vorresti che gli anziani andassero a denunciare il fatto?


24/01/2020 16:51
 
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Se un vostro adepto avesse queste tendenze verso un bambino, lo denunciate o lo tenete nascosto?



Che cosa intendi con "tendenze"?


Oppure prendete la vostra scrittura che dice che dice che prima di denunciare qualcuno ci devono essere 2 testimoni e che non si puo' portare testimoni, e che non si puo' portare in giudizio un fratello?



Se qualcuno è testimone di un abuso non si tratta di "tendenze" ma di un reato penale gravissimo e chiunque ha la responsabilità di denunciare l'accaduto alle autorità, non servono certo due testimoni rispetto ad un reato conclamato e sfacciato.

Shalom
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25/01/2020 08:29
 
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Re: Re:
EverLastingLife, 24/01/2020 16.35:



Se il molestatore fosse tuo figlio maggiore, e la vittima tua figlia minore, vorresti che gli anziani andassero a denunciare il fatto?




Noto con disappunto che, parlando del problema abusi, 1107 & compagnia sono buoni solo a blaterare le solite sciocchezze recepite col paste & copy dai siti apostati, ma quando gli si pone un interrogativo un po' più difficile si dileguano come il fumo. Perchè in questo caso sarebbe necessario usare il cervello, che nei blog dei fuoriusciti è un optional.

Ma non crediate che i lettori seri non se ne accorgano.


27/01/2020 05:46
 
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Re:
Giandujotta.50, 24/01/2020 12.05:

Se gli atti di pedofilia fosse a carico del mio bambino mi attiverei subito presso medici e autorità in modo da tutelarlo completamente.

per quanto riguarda invece 'impressioni' di atteggiamenti pedofili seguirei le leggi del paese dove vivo, ricordando che una falsa accusa di qualunque genere può portare a conseguenze gravi per tutti.

un qualunque testimone (che assiste al fatto) smette di essere un testimone e diventa complice se non chiama subito aiuto e la polizia.

I due testimoni necessari in questo caso diventerebbero quindi assolutamente ininfluenti al fine della disciplina. Ci penserebbe la magistratura a chiarire i fatti attraverso le prove incrociate.




D'accordo tu ti comporteresti cosi, e fai benissimo. Ma tutti i tdg si comportano cosi?
27/01/2020 05:58
 
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Re:
Giandujotta.50, 24/01/2020 12.05:

Se gli atti di pedofilia fosse a carico del mio bambino mi attiverei subito presso medici e autorità in modo da tutelarlo completamente.

per quanto riguarda invece 'impressioni' di atteggiamenti pedofili seguirei le leggi del paese dove vivo, ricordando che una falsa accusa di qualunque genere può portare a conseguenze gravi per tutti.

un qualunque testimone (che assiste al fatto) smette di essere un testimone e diventa complice se non chiama subito aiuto e la polizia.

I due testimoni necessari in questo caso diventerebbero quindi assolutamente ininfluenti al fine della disciplina. Ci penserebbe la magistratura a chiarire i fatti attraverso le prove incrociate.




D'accordo tu ti comporteresti cosi, e fai benissimo. Ma tutti i tdg si comportano cosi?
EverLastingLife, 25/01/2020 08.29:

EverLastingLife, 24/01/2020 16.35:



Se il molestatore fosse tuo figlio maggiore, e la vittima tua figlia minore, vorresti che gli anziani andassero a denunciare il fatto?




Noto con disappunto che, parlando del problema abusi, 1107 & compagnia sono buoni solo a blaterare le solite sciocchezze recepite col paste & copy dai siti apostati, ma quando gli si pone un interrogativo un po' più difficile si dileguano come il fumo. Perchè in questo caso sarebbe necessario usare il cervello, che nei blog dei fuoriusciti è un optional.

Ma non crediate che i lettori seri non se ne accorgano.


Io blatero? Non mi conosci e dai giudizi? Forse mi esprimo male nello scrivere, non ho avuto la possiblita' di studiare , dato che ho cominciato presto a lavorare, sarei piu' portsta a parlare di persona. Anche se scrivo male pensavo che il concetto si fosse capito. Sto imparando anche ad usare questo forum non sfuggo alle questioni piu' spinose, ma sto cercando di mettere insieme le parole piu' giuste per spiegarmi al meglio. Quindi per favore niente giudizi. Rispondo anche a vari argomenti contemporaneamente.
27/01/2020 07:04
 
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Re: Re:
1107, 27/01/2020 05.58:





Io blatero? Non mi conosci e dai giudizi? Forse mi esprimo male nello scrivere, non ho avuto la possiblita' di studiare , dato che ho cominciato presto a lavorare, sarei piu' portsta a parlare di persona. Anche se scrivo male pensavo che il concetto si fosse capito. Sto imparando anche ad usare questo forum non sfuggo alle questioni piu' spinose, ma sto cercando di mettere insieme le parole piu' giuste per spiegarmi al meglio. Quindi per favore niente giudizi. Rispondo anche a vari argomenti contemporaneamente.




Bla, bla, bla.

Sto ancora aspettando la risposta alla mia domanda se ne sei capace, non divagare che non serve a niente: i lettori di questo forum non sono (in genere) dei deficienti.


27/01/2020 08:17
 
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Re: Re:
1107, 27/01/2020 05.46:



D'accordo tu ti comporteresti cosi, e fai benissimo. Ma tutti i tdg si comportano cosi?




"Ciascuno porterà il proprio carico" (Galati 6:5).
Di fronte a Geova, ciascuno risponderà individualmente, non in relazione agli altri...


27/01/2020 08:42
 
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Re: Re:
1107, 27.01.2020 05:58:




Io blatero? Non mi conosci e dai giudizi? Forse mi esprimo male nello scrivere, non ho avuto la possiblita' di studiare , dato che ho cominciato presto a lavorare, sarei piu' portsta a parlare di persona.



Forse ti è sfuggita la domanda di ELL che ripropongo qui sotto


EverLastingLife, 24.01.2020 16:35:



Se il molestatore fosse tuo figlio maggiore, e la vittima tua figlia minore, vorresti che gli anziani andassero a denunciare il fatto?







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Testimoni di Geova Online Forum

www.TdGonline.it
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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
27/01/2020 22:51
 
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Re: Re:
1107, 27/01/2020 05.46:



D'accordo tu ti comporteresti cosi, e fai benissimo. Ma tutti i tdg si comportano cosi?




Cosa vuoi una risposta? La domanda non mi sembra fine a se stessa e manca di acutezza. Te lo scrivo in modo più semplice: sai se quel tuo parente CHE CONOSCI BENE e col quale hai condiviso bei momenti, in una situazione estrema, diciamo di coinvolgimento dei sensi e delle emozioni, non si faccia incantare dal canto delle sirene? Suppongono di no. E allora come vuoi che ti rispondiamo sui molti milioni di testimoni di Geova che respirano E NON CONOSCIAMO? Una cosa è certa, siamo allergici a certe domande ed io in particolare.
27/01/2020 22:58
 
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Re: Re: Re:
Seabiscuit, 27/01/2020 08.42:








Io non ho figli, cmq andrei io stessa a denunciare.
27/01/2020 23:00
 
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Infatti 1107... non ti rendi neppure conto di quanto OFFESIVA sia quella frase, è come se dicessi: "tu fai così, ma gli altri testimoni di Geova uccidono i bambini?" come se per i testimoni di Geova fosse diverso che per i cattolici, gli atei e i buddisti e dovremmo chiederci se agiscono come agirebbe qualunque persona normale. Ma scherziamo davvero? Ma con chi pensi di parlare?

Shalom [SM=g2037506]
[Modificato da barnabino 27/01/2020 23:25]
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27/01/2020 23:07
 
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Re: Re: Re:
EverLastingLife, 27/01/2020 07.04:




Bla, bla, bla.

Sto ancora aspettando la risposta alla mia domanda se ne sei capace, non divagare che non serve a niente: i lettori di questo forum non sono (in genere) dei deficienti.






Ti stai comportando maleducatamente nei miei confronti. Cmq ho risposto alla tua domanda, l'ho vista solo adesso. Non do' del deficiente a nesduno, se mai sei tu che mi dai dell'ignorante trattandomi in questo modo, la risposta te lo do' data.
27/01/2020 23:18
 
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1107 ma ti rendi conto dell'insulto che ci hai fatto con quella frase? Ho l'impressione che tu non ti renda conto di quello che scrivi. Hai capito che stai neppure tanto velatamente che noi tollereremmo la pedofilia? No, perché le parole hanno un peso e se non sai usarle evita di scrivere.

Shalom [SM=g2037506]
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28/01/2020 06:43
 
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Re: Re: Re: Re:
1107, 27/01/2020 22.58:




Io non ho figli, cmq andrei io stessa a denunciare.



Non hai figli? Si vede: hai appena detto una idiozia colossale, frutto dell'ignoranza e dell'inesperienza di qualcosa che solo un genitore può capire. Nessun genitore andrebbe a denunciare un figlio con tale facilità. Qualunque mamma o papà considererebbe l'eventualità di una denuncia al proprio figlio come l'ultima spiaggia, una scelta da intraprendere solo se davvero costretti dalle circostanze. Uno sfortunato genitore, trovandosi nel dilemma di dover difendere un suo figlio vittima da un altro suo figlio abusatore, farebbe almeno qualche tentativo di contenere la situazione entro le mura domestiche limitando i danni.

E dunque, se lo stesso genitore ha poca o nessuna voglia di andare dalla polizia, quanto meno dovrebbe farlo un anziano o chiunque altro. Sarebbe nient'altro che un abuso esso stesso. E infatti ciò non è richiesto: non esiste, se non in alcuni casi, un obbligo di legge di denunciare le molestie sessuali in Italia. Aggiungo che il caso che ti ho prospettato è tutt'altro che improbabile, anzi è il più comune: molto più della metà degli abusi si verificano in famiglia. Nulla di strano quindi che di solito essi non siano denunciati, e ciò vale per tutti, non solo per i testimoni di Geova.

Ergo, la tua risposta non solo non vale nulla, ma per paradosso mette a nudo e sottolinea la prevenzione e la superficialità di certi punti di vista.
[Modificato da EverLastingLife 28/01/2020 07:15]
28/01/2020 06:56
 
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Re: Re: Re: Re:
1107, 27/01/2020 23.07:



Ti stai comportando maleducatamente nei miei confronti. Cmq ho risposto alla tua domanda, l'ho vista solo adesso. Non do' del deficiente a nesduno, se mai sei tu che mi dai dell'ignorante trattandomi in questo modo, la risposta te lo do' data.



Ho appunto detto che i lettori di tdgonline non sono deficienti e dunque non cadono nelle trappole come la tua, specie se si tratta di trappole ben conosciute e collaudate come il vecchio argomento degli abusi. Quanto all'essere ignorante, lo confermo, sei ignorante non solo dell'argomento in sè, ma anche del ruolo e della psicologia di un genitore, visto che, diversamente da me, non sei un genitore. Nessun insulto: dal latino ignorans, ignorantis, colui che non sa. Lo siamo tutti, io sono ignorante in chirurgia laparoscopica, tu in argomenti come questi. A dire il vero forse non serve nemmeno esperienza per capire che un genitore non andrebbe certo a denunciare un proprio figlio alla prima molestia, specie se consumata in famiglia, basta il buon senso.



[Modificato da EverLastingLife 28/01/2020 07:10]
28/01/2020 07:08
 
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Peraltro abbiamo già discusso la questione una miriade di volte. Ci abbiamo dedicato persino un lunghissimo articolo, che ha messo definitivamente KO i fuoriusciti dissidenti. Vedi qui:

tdgonline.altervista.org/i-testimoni-di-geova-e-gli-abusi-sui-minori-un-esempio-di-omerta-o-di-disinformazione/?doing_wp_cron=1579853821.622154951095581054...


Un estratto (leggi con attenzione):


Si può quindi asserire che gli anziani di congregazione dei testimoni di Geova avrebbero almeno un obbligo morale di denunciare gli atti di pedofilia, laddove non sussista un’esplicita imposizione di legge? O in alternativa che essi debbano suggerire alle vittime e ai loro tutori di fare lo stesso?

Chi sostiene questo principio dovrebbe chiedersi perché l’obbligo di denuncia non è sempre previsto nei moderni ordinamenti civili, anche in alcuni fra i paesi più evoluti dal punto di vista dei diritti sociali. La verità è che proprio la delicatezza estrema della questione rende poco credibile l’idea di una norma morale valida in assoluto (‘un presunto abuso va denunciato sempre e comunque’), e più confacente a certa retorica da rotocalco che alla realtà. [39] O forse dovremmo dire: più confacente ad uno stato di dittatura che alla democrazia. Si può affermare infatti che, laddove esistesse in effetti un obbligo di denuncia, ci si dovrebbe adattare senz’altro? Ciò sarebbe necessariamente “etico” o “umano”? Poniamo il caso di quei paesi islamici in cui l’omosessualità viene sanzionata con la pena di morte: se degli anziani testimoni di Geova dovessero venire a sapere di un conservo che ha una relazione omosessuale, che anche la Bibbia condanna, dovrebbero sentirsi dunque in obbligo di segnalarlo alle autorità del paese?

Tornando alla questione abusi, anzitutto ripetiamo, e non si ripeterà mai abbastanza, che il fatto che gli anziani non presentino denuncia non significa necessariamente che questa non avrà luogo e il colpevole non subirà conseguenze, dato che la vittima e la sua famiglia hanno piena libertà di portarlo in tribunale. Se si pone il problema che gli abusi siano eventualmente denunciati dagli anziani, può essere solo perché la famiglia della vittima non ha voluto farlo. E se non l’ha fatto, è indispensabile interrogarsi sul perché di tale omissione.

È verosimile che solo chi ne abbia avuto esperienza diretta comprenderebbe la tempesta di emozioni che può scatenarsi nella psicologia di un essere umano in un caso come questo: emozioni difficilmente conciliabili con l’assurda idea di un gruppo religioso concepito come una specie di confidente della polizia. Consideriamo ad esempio il caso in cui le molestie siano state perpetrate una o due volte dal fratello maggiore di una ragazzina. Si può pretendere che la madre vada difilato dalle forze dell’ordine a denunciare il proprio figlio molestatore? Se essa rifiuta di prendere in considerazione tale alternativa, sarebbe d’accordo che lo facessero gli anziani o chiunque altro?

O immaginiamo che si senta parlare di un abuso ma ne manchino le prove: pretendereste che qualcuno, un anziano ad esempio, vada a denunciarlo? Supponete che l’autorità convochi la vittima e i suoi genitori e che questi ultimi neghino i gli abusi (in precedenza narrati nel corso di conversazioni occasionali) o affermino di non essere sicuri di cosa sia realmente accaduto. Quali pensate potrebbero essere le conseguenze per l’anziano che si è recato precipitosamente a denunciare i fatti, se non quella di subire a sua volta una reazione legale per diffamazione da parte dell’accusato, a causa di molestie che non è stato possibile dimostrare? [40] E che dire del minore e della sua famiglia, costretti a parlare alle forze dell’ordine di episodi spiacevoli e che avrebbero preferito rimanessero riservati? [41] E tutto ciò a causa di una iniziativa legale non concordata con i diretti interessati. Come si vede, l’idea per cui esisterebbe sempre e comunque l‘obbligo morale’ di denunciare gli abusi è quanto meno grossolana. Ed è una certezza ampiamente riconosciuta anche in ambito secolare. Ad esempio, secondo il NSW Health, un dipartimento australiano del Ministero della Salute (stato del Nuovo Galles), “Alle vittime si dovrebbe concedere il diritto di determinare se rivolgersi alle autorità oppure no, e la loro volontà dovrebbe essere rispettata” [42].

Non esiste dunque una indicazione unitaria data agli anziani di denunciare gli abusi, se non laddove imposto dalla vigente legislazione. Inoltre non esiste alcuna indicazione per cui sulle famiglie delle vittime si debba fare pressione perché siano queste a esercitare il proprio diritto di presentare una denuncia. Una circolare del 2017 riportava quanto di seguito:

L’intervento della congregazione in un’accusa di abusi sessuali su minori non ha lo scopo di sostituire l’intervento delle autorità (Rom. 13:1-4). Pertanto, la vittima, i genitori o chiunque presenti un’accusa di questo genere agli anziani dovranno essere informati chiaramente che hanno il diritto di denunciare l’accaduto alle autorità (Gal. 6:5). – circolare 1/9/2017 a tutti i corpi degli anziani.

Si parla dunque di ‘informare’ di tale possibilità e non di ‘consigliarla’. Ma nemmeno tale chiara indicazione, per quanto discrepante con l’idea che fra i Testimoni vi sarebbe un problema di silenziamento omertoso dei casi di abusi, basta a soddisfare i bastian contrario della parte avversa, per i quali gli anziani dovrebbero appunto incoraggiare la denuncia e magari trascinare i genitori della vittima per il bavero della camicia alla più vicina caserma dei carabinieri per dare seguito all’azione giudiziaria: come se l’interesse primario di costoro fosse non il benessere della vittima, ma rifarsi legalmente sull’abusatore.

La pervicacia con la quale fuoriusciti e altri detrattori insistono su questo punto, quando serissime motivazioni sembrano avvertire del contrario, può apparire bizzarra, ed è invece del tutto naturale. I detrattori dei testimoni di Geova, come dicevamo in premessa, non sono mossi da una reale intenzione di vedere rivendicati i diritti delle vittime né tantomeno di contenere il fenomeno degli abusi, che costituisce anzi un prezioso input alla cultura dell’odio, ma di fare più ‘rumore’ possibile. Un caso di abusi che nasce e muore nel silenzio delle mura domestiche perde tutto il proprio potenziale di discredito verso i testimoni di Geova, mentre uno che viene denunciato ha almeno qualche possibilità di riscontrare una certa eco sui media e dunque di condizionare negativamente l’opinione pubblica. È abbastanza auto-esplicativa di questa mentalità ‘forcaiola’ l’insistenza a sdoganare per ‘immorale’ l’omissione di una denuncia anche quando non obbligatoria – o addirittura quando tale omissione è tutelata – per legge, ma, guarda caso, solo se ha per oggetto gli abusi sessuali. Non ritroviamo la stessa veemenza quando si parla di reati quali l’uso di marmitte non omologate o la violazione del copyright, fatti che, se pur possono suscitare meno abominio degli abusi sessuali, hanno parimenti un impatto sociale non indifferente.

Corre comunque l’obbligo di evidenziare che le denunce penali non sono ‘passeggiate di salute’, costano tempo, denaro e soprattutto risorse emotive. Agli hobbisti della polemica sfugge evidentemente il fatto che portare un minore in tribunale può significare sottoporlo ad un elevato stress psicologico, incluso quello che deriva dal rivivere, e dal descrivere ad altri, i propri traumi. Si noti questo contributo di una specialista:

“Il primo e più significativo rapporto tra minore e struttura giudiziaria è quello dell’interrogatorio e dell’audizione del minore, in cui il bambino viene ascoltato in qualità di testimone in un procedimento penale e, nei casi in cui il giudice ritenga opportuno, in un procedimento civile o amministrativo.

Le disposizioni giuridiche previste dal nostro paese, che regolano l’audizione del minore in ambito penale, sono rappresentate dalle norme del Codice di Procedura Penale. Con l’introduzione del Codice del 1988, il problema dell’audizione del minore è diventato ancora più significativo: infatti, rispetto al sistema precedente, l’adozione del modello accusatorio prevede la formazione della prova nella fase dibattimentale, cosicché le indagini precedentemente esperite e le testimonianze ottenute dagli organi di polizia giudiziaria o dal pubblico ministero devono essere necessariamente riproposte nel corso del dibattimento. Infatti, quando in dibattimento, nel corso di un esame, un testimone rende dichiarazioni diverse da quelle rese in momenti precedenti, la parte che lo interroga può contestargli la difformità.

Questo sistema
, se da un lato consente, in linea generale, una duplice verifica delle dichiarazioni testimoniali, dall’altro, nei processi in cui vittima sia un minore, comporta che quest’ultimo venga sottoposto a più esperienze traumatiche per diversi motivi, in quanto è chiamato ad esporre e a rivivere per più volte la propria dolorosa esperienza“. [43]

L’argomento si accompagna con un altro, e cioè: l’illusione secondo la quale adire le vie legali equivalga necessariamente a ottenere giustizia. La realtà dei fatti dice purtroppo il contrario. Secondo Nadia Somma, “nel luogo che dovrebbe restituire dignità alle vittime di violenza spesso si consuma il tradimento della fiducia nella giustizia”. “Ancora oggi, il trauma del bambino e il suo essere testimone della violenza viene messo continuamente in discussione e Gloria Soavi, presidente del Cismai, ha detto che, a volte, viene considerata un’attenuante la presenza della bambina in rete con profili che sono giudicati seduttivi dagli inquirenti e dai giudici”. “L’approccio alla testimonianza della parte lesa continua ad essere la ripetizione di un racconto dettagliatissimo fin nei minimi particolari delle violenze subite, esponendo le vittime ad una sorta di prova ordalica (può accadere anche a bambine o bambini) e a ciò si aggiunge l’esperienza terribile di sentire stravolgere nel processo la narrazione di ciò che in prima persona si è vissuto.” [44] E, nel corso dei lavori della Royal Commission australiana (2015-2017), si riconobbe che “la risposta della giustizia criminale agli abusi sessuali sui minori comporta un procedimento lungo e difficile di segnalazione, investigazione, accusa, ricerca delle prove e prescrizione. La sentenza è uno degli stadi finali di tale processo; comunque il numero di persone giudicate e condannate per abusi sessuali su minori rappresenta una quantità piccolissima di quanti commettono tali delitti. Il tasso dei rilasci è molto alto e di conseguenza pochissimi colpevoli sono chiamati a rispondere, e solo una piccola parte delle vittime può ottenere giustizia dal processo” [45].

La famiglia della vittima potrebbe inoltre ritenere che l’intervento delle autorità nella propria vicenda personale recherebbe una pubblicità indesiderata alla medesima, e dunque preferire che il fatto non venga reso pubblico. Le vittime degli abusi, per triste paradosso, possono essere ‘ghettizzate’ nella loro presunta condizione di persone ‘segnate a vita’ da eventi sgradevoli e ciò può comprometterne il normale inserimento nella comunità, nell’ampia gamma delle possibilità che la vita offre all’individuo sociale, dall’inserimento nel mondo del lavoro alla prospettiva di farsi una famiglia e avere dei figli. Non è strano che dei genitori mettano in campo ogni sforzo per dimenticare l’accaduto come parte del percorso di superamento del medesimo e che ciò passi talvolta anche per l’opzione della rinuncia alle vie legali.

Esistono insomma molte valide ragioni per le quali la famiglia della vittima potrebbe essere riluttante a prendere la via dei tribunali. In tutti i casi, agire d’iniziativa, o forzare o anche solo persuadere le vittime a rivolgersi alle autorità costituisce per gli anziani, come si è visto, un evidente azzardo e un attentato al sacrosanto diritto personale di decidere da sé il da farsi.


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