Togliere il NOME divino dalle Scritture e abrogarne l’uso nella liturgia è certo abominevole, ma ciò che hanno fatto con dogmi e falsi insegnamenti è ancora più deleterio: i pochi credenti, persone sincere, non credono più a ciò che è scritto nero su bianco, non credono più agli insegnamenti scritturali, le sane dottrine insegnate da Cristo... e la maggioranza rifiuta lo studio delle Scritture ritenendo solo favole a motivo delle favole imposte come dogma di fede, e disgustata da questi sedicenti ministri religiosi che in pratica compongono quest’entità composita che governa il mondo ed ha imposto l’attuale sistema di cose.
Quindi ben venga la restaurazione del Nome nelle Scritture e la sua santificazione, ma se non si toglie l’incanto anche se è scritto, non scende nel cuore e non è inteso.