una nostra rivista diceva sull'argomento:
Sappiamo che gli esseri umani mortali — anche quelli perfetti che hanno la prospettiva della vita senza fine sulla terra — devono mangiare e bere per rimanere in vita, altrimenti muoiono e i loro corpi si corrompono. (Genesi 2:9, 15, 16)
Senza dubbio l’immortalità comporta una qualità di vita che non ha bisogno di essere sostentata in questo modo. Si potrebbe quindi dire che tutti coloro che diventano immortali non sono soggetti alla morte o che ‘la morte non li signoreggia più’. Inoltre questo sarebbe in armonia con il fatto che ricevono l’incorruzione, ciò che indica che intrinsecamente il loro corpo od organismo spirituale non è soggetto a decadere, rovinarsi o corrompersi. (Confronta II Corinti 5:1; Rivelazione 20:6). Sotto questi aspetti si può vedere una differenza fra l’immortalità e la vita umana eterna.
[Modificato da Angelo Serafino53 11/05/2020 23:52]