Gesù informò i discepoli che non avrebbe più bevuto del prodotto della vite (che aveva bevuto durante la Pasqua precedente la Commemorazione)
‘fino al giorno in cui lo avrebbe bevuto nuovo con loro nel regno del Padre suo’. (Mt 26:29) Dato che non avrebbe bevuto vino letterale in cielo, evidentemente
egli si riferiva a ciò che a volte nelle Scritture era simboleggiato dal vino, cioè la gioia. Essere insieme nel Regno era ciò che i discepoli attendevano col più vivo desiderio. (Ro 8:23; 2Co 5:2) In un cantico il re Davide scrisse che Geova aveva provveduto il “vino che fa rallegrare il cuore dell’uomo mortale”, e suo figlio Salomone disse che “il vino stesso rende la vita allegra”. — Sl 104:15; Ec 10:19.
Fonte:it-2 Pasto serale del Signore