Mi ha fatto riflettere il fratello di sessione della domenica mattina che ha affermato che "é stato un grande onore poter sostenere la sovranità di Dio" stando in carcere 343 giorni... Mi chiedo su cosa mi sarei concentrato io maggiormente... Sul riuscire a stare bene nonostante la prigione o su come in quel momento potevo sostenere la sovranità di Geova, anche se temporaneamente soffrendo?
Credo che tu cerchi o crei una dicotomia dove per Dio c'è una sinergia: riuscire a stare bene in prigione è un segno che non c'è perdita a servire Dio e dunque un modo implicito di sostenere al sovranità di Dio. Le due cose sono talmente collegate tra loro che non puoi dire su che cosa ti concentri:
Cosa vedi, una vecchia o una giovane? L'immagine è la stessa, di volta in volta ti concentri su uno o sull'altra percezione e le due sono inseparabili. Francamente non capisco molto questo tuo volerle separare nettamente, come se ti sentissi colpevole di "stare bene" facendo la volontà di Dio... dato che è quello che vuole Dio.
Shalom
[Modificato da barnabino 24/08/2020 09:25]
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