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Cosa pensano della scienza i Testimoni di Geova?

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2021 16:57
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14/02/2021 14:14
 
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Abbiamo rispetto per i risultati raggiunti dalla scienza e riconosciamo il valore delle scoperte scientifiche sostenute da prove.

Secondo un dizionario, il termine “scienze” indica “l’insieme delle discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo [...], o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi” (Il vocabolario, Treccani). Anche se non è un libro scientifico, la Bibbia incoraggia le persone a studiare il mondo naturale e a trarre vantaggio dalle scoperte scientifiche. Riflettiamo su qualche esempio.

Astronomia: “Alzate gli occhi in alto e vedete. Chi ha creato queste cose? Colui che ne fa uscire l’esercito perfino a numero, che tutte chiama perfino per nome” (Isaia 40:26).

Biologia: Salomone “parlava degli alberi, dal cedro che è nel Libano all’issopo che spunta sul muro; e parlava delle bestie e delle creature volatili e delle cose che si muovono e dei pesci” (1 Re 4:33).

Medicina: “I sani non hanno bisogno del medico, ma quelli che stanno male sì” (Luca 5:31).

Meteorologia: “Sei mai giunto fino ai depositi della neve, hai mai visto i serbatoi della grandine? [...] Da dove il vento d’oriente invade la terra?” (Giobbe 38:22-24, CEI).

Le nostre pubblicazioni sottolineano il valore della scienza presentando articoli sulla natura e sulle scoperte scientifiche. I genitori Testimoni desiderano che i loro figli siano persone istruite, cosa che permetterà loro di capire meglio il mondo che li circonda. Diversi testimoni di Geova lavorano in campi scientifici come biochimica, matematica e fisica.

I limiti della scienza

Non crediamo che la scienza possa dare la risposta a tutte le domande che le persone si fanno. * Per esempio, un geologo può analizzare da cosa è composta la terra e un biologo può studiare come funziona il corpo umano. Ma perché la terra è particolarmente adatta alla vita? e perché le parti del corpo funzionano in modo così coordinato?

Siamo arrivati alla conclusione che solo la Bibbia dà risposte soddisfacenti a queste domande (Salmo 139:13-16; Isaia 45:18). Perciò crediamo che per avere una buona istruzione bisogna imparare sia dalla scienza che dalla Bibbia.

A volte potrebbe sembrare che la scienza contraddica la Bibbia. Comunque, alcune apparenti contraddizioni si basano su una comprensione sbagliata di quello che la Bibbia insegna davvero. Per esempio, la Bibbia non insegna che la terra fu creata in sei giorni di 24 ore (Genesi 1:1; 2:4).

Alcune teorie che sono ampiamente riconosciute come scientifiche non sono supportate da sufficienti prove e non sono accettate da scienziati autorevoli. Ad esempio, dato che nel mondo naturale è evidente un progetto intelligente, condividiamo il punto di vista di molti biologi, chimici e altri, i quali hanno concluso che gli esseri viventi non sono il risultato di un’evoluzione determinata da mutazioni casuali e selezione naturale.

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14/02/2021 14:20
 
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E su questo tema ci sta anche questa breve storia! [SM=g27988]

Un uomo di 75 anni viaggiava in treno leggendo un libro durante il tragitto.

Al suo fianco viaggiava un giovane universitario che leggeva anche lui un voluminoso libro di scienze.

Improvvisamente, il giovane si rende conto che il libro che sta leggendo il vecchio è una Bibbia e senza troppe cerimonie gli chiede: Credi ancora in quel libro pieno di favole e storie?

Sì certo, rispose il vecchio, ma questo non è un libro di fiabe, né delle favole, è la Parola di Dio... Voi pensate che mi stia sbagliando nel farlo?

Il giovane rispose: Certo che ha torto.

Penso che lei, signore, dovrebbe dedicarsi allo studio della scienza e della storia del mondo... Dovreste vedere come la rivoluzione francese, avvenuta più di 100 anni fa, ha mostrato la miopia, la stupidità e le bugie della religione... Solo persone senza cultura o fanatici, credono ancora in queste sciocchezze... Dovreste sapere un po' di più cosa dicono gli scienziati di queste cose.

Il signore anziano con molta calma gli disse: E dimmi, giovane. È questo che dicono i nostri scienziati della Bibbia?

Il giovane gli rispose: Guarda, dovrei scendere alla prossima stazione, non ho tempo di spiegarti, ma lasciami il tuo nome con il tuo indirizzo, così posso inviarti del materiale scientifico per posta, in modo da illuminarti un po' sulle questioni che contano davvero per il mondo.

Il vecchio allora, con molta pazienza, aprì con cura la tasca del cappotto e diede al giovane universitario il suo biglietto da visita.

Il giovane prese il biglietto, e nel leggere chi era la persona con cui aveva interloquito, uscì con la testa bassa e gli occhi persi, sentendosi peggio di un'ebete.

Sulla carta c'era scritto:

Professor Dottor Louis Pasteur,
Direttore generale dell'Istituto nazionale di ricerca scientifica dell'Università nazionale francese.
(Fatto accaduto nel 1892)

Morale: il più grande piacere di una persona intelligente è apparire un idiota di fronte a un idiota che sembra essere intelligente.
Dr. Louis Pasteur
14/02/2021 14:32
 
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Louis Pasteur: Cosa rivelò la sua opera


DAL CORRISPONDENTE DI SVEGLIATEVI! IN FRANCIA

LA VITA può comparire per generazione spontanea? Nel XIX secolo alcuni scienziati pensavano di sì. Secondo loro la vita poteva originarsi dalla materia inanimata, senza l’intervento di un creatore.

Ma una sera di aprile del 1864 l’uditorio raccolto in una sala riunioni dell’Università della Sorbona, a Parigi, udì qualcosa di diverso. In una magistrale conferenza tenuta davanti a una commissione di scienziati Louis Pasteur confutò, punto per punto, la teoria della generazione spontanea.

Questa conferenza e altre scoperte successive resero Pasteur “uno dei più grandi scienziati del mondo”, per usare le parole della World Book Encyclopedia. Ma perché quest’uomo influì così tanto sui suoi contemporanei, e come acquistò fama mondiale? In che modo oggi beneficiamo di alcune sue scoperte?

Le prime ricerche

Louis Pasteur nacque nel 1822 nella piccola cittadina di Dôle, nella Francia orientale. Suo padre, un conciatore, nutriva grandi ambizioni per lui. Pur avendo un’inclinazione artistica e vero talento, Louis scelse la carriera scientifica. A 25 anni ottenne il dottorato in scienze.

Le sue prime ricerche ebbero a che fare con l’acido tartarico, una sostanza presente nella feccia che si deposita nelle botti di vino. I risultati di quelle ricerche furono usati pochi anni dopo da altri ricercatori per porre le basi della chimica organica moderna. Pasteur passò allora a studiare la fermentazione.

Prima delle sue ricerche era nota la presenza di fermenti, come il lievito. Tuttavia si pensava che fossero il risultato della fermentazione. Pasteur, invece, dimostrò che questi fermenti non erano il risultato, bensì la causa della fermentazione. Spiegò che ciascun tipo di fermento provocava un diverso tipo di fermentazione. Oggi il rapporto che pubblicò su questo argomento nel 1857 è considerato “l’atto di nascita della microbiologia”.

Da allora, la sua attività e le sue scoperte si intensificarono. A motivo della sua fama, i produttori di aceto di Orléans lo chiamarono per risolvere i loro numerosi problemi tecnici. Pasteur dimostrò che l’agente responsabile della trasformazione del vino in aceto è quello che oggi chiamiamo un microrganismo, presente sulla superficie del liquido. Al termine della sua ricerca, pronunciò davanti ai produttori di aceto e ai dignitari della città la sua famosa “Lezione sull’aceto di vino”.

La pastorizzazione

Le ricerche nel campo della fermentazione permisero a Pasteur di concludere che la maggior parte dei problemi di contaminazione nell’industria alimentare erano provocati da microbi. I microbi erano presenti nell’aria o in contenitori lavati in maniera inadeguata. Pasteur suggerì che il danno provocato agli alimenti dai batteri si poteva prevenire migliorando le condizioni igieniche, e che il danno agli alimenti liquidi si poteva evitare portandoli per alcuni minuti a una temperatura compresa tra i 50 e i 60 gradi centigradi. Questo metodo fu usato per la prima volta sul vino per evitare fermentazioni anomale. I principali microbi venivano uccisi senza modificare molto il sapore del vino o il suo bouquet.

Questo procedimento, brevettato da Pasteur e chiamato pastorizzazione, rivoluzionò l’industria alimentare. Oggi questa tecnica non si usa più per il vino, ma è tuttora adatta per numerosi prodotti come il latte o i succhi di frutta. Tuttavia, si possono usare anche altri metodi, come la sterilizzazione a temperature molto più alte.

Un’altra grande industria che beneficiò delle ricerche di Pasteur fu quella della birra. All’epoca i francesi avevano molti problemi di produzione e stentavano a tenere il passo con l’agguerrita concorrenza tedesca. Pasteur si mise al lavoro e diede molti consigli ai birrai. Suggerì loro di prestare attenzione alla purezza del mosto di malto come pure alla purezza dell’aria. Il successo fu immediato, e in seguito Pasteur ottenne numerosi brevetti.

La vita viene dalla vita

Sin dall’antichità erano state avanzate le idee più fantasiose per spiegare la comparsa di insetti, vermi o altre creature nella materia in decomposizione. Ad esempio, nel XVII secolo un chimico belga si vantò di aver fatto comparire i topi ficcando un camice sporco in un vaso di grano!

All’epoca di Pasteur il dibattito nella comunità scientifica era acceso. Per opporsi ai sostenitori della generazione spontanea ci voleva coraggio. Ma grazie a quello che aveva imparato dalle sue ricerche sulla fermentazione, Pasteur era sicuro di sé. Per questo motivo intraprese una serie di esperimenti che miravano a smentire una volta per tutte l’idea della generazione spontanea.

Il suo esperimento con palloni di vetro dal collo lungo e ritorto è uno dei più famosi. Un liquido nutriente esposto all’aria aperta in un pallone di vetro aperto in cima viene rapidamente contaminato dai germi. Tuttavia, se lo stesso liquido viene posto in un pallone con un lungo collo a forma di S, rimane incontaminato. Come mai?

La spiegazione di Pasteur era semplice: passando attraverso le curve del collo i batteri presenti nell’aria si depositano sulla superficie del vetro, per cui quando l’aria raggiunge il liquido è ormai sterile. I germi che si sviluppano in un pallone aperto non sono prodotti per generazione spontanea dal liquido nutriente, ma vengono trasportati dall’aria.

Per dimostrare l’importanza dell’aria come veicolo di microbi Pasteur si recò presso la Mer de Glace, un ghiacciaio delle Alpi francesi. A 1.800 metri di quota aprì i suoi palloni di vetro sigillati e li espose all’aria. Su 20 palloni, solo uno divenne contaminato. Poi si recò ai piedi dei monti del Giura e ripeté lo stesso esperimento. Qui, a una quota molto inferiore, otto palloni divennero contaminati. In questo modo dimostrò che ad alta quota, a motivo della maggiore purezza dell’aria, il rischio di contaminazione era inferiore.

Con esperimenti come questi Pasteur dimostrò in maniera convincente che la vita deriva solo da vita preesistente. Non viene mai all’esistenza spontaneamente, cioè da sé.

La lotta contro le malattie infettive

Dato che la fermentazione richiede la presenza di microbi, Pasteur ragionava che la stessa cosa dovesse valere per le malattie contagiose. Le sue ricerche sulle malattie dei bachi da seta, un grave problema economico per i produttori di seta della Francia meridionale, gli diedero ragione. Nel giro di pochi anni scoprì la causa di due malattie e propose metodi molto rigidi per la selezione dei bachi sani. Questo avrebbe consentito di prevenire le epidemie.

Mentre studiava il colera dei polli, Pasteur notò che una coltura di germi che aveva solo qualche mese non faceva ammalare i polli, ma al contrario li proteggeva dalla malattia. In effetti, scoprì che poteva immunizzare i polli con una forma attenuata, ovvero indebolita, del germe.

Pasteur non fu il primo a ricorrere alla vaccinazione. L’inglese Edward Jenner l’aveva fatto prima di lui. Tuttavia Pasteur fu il primo a usare l’agente patogeno stesso in una forma attenuata anziché un microbo affine. Riuscì anche ad ottenere un vaccino contro il carbonchio, una malattia infettiva che colpisce gli animali a sangue caldo, come bovini e pecore.

Dopo ciò, Pasteur si accinse a combattere la sua ultima e più famosa battaglia, quella contro la rabbia. Anche se non se ne rendeva conto, nel combattere la rabbia Pasteur si stava confrontando con un mondo molto diverso da quello dei batteri. Ora aveva a che fare con i virus, un mondo che non poteva osservare al microscopio.

Il 6 luglio 1885 una donna portò il figlio di nove anni al laboratorio di Pasteur. Il bambino era stato appena morso da un cane rabbioso. Nonostante le suppliche della madre, Pasteur era riluttante a fare qualcosa per il bambino. Non era un medico e rischiava di essere accusato di praticare illegalmente la medicina. Cosa ancora più importante, non aveva mai sperimentato i suoi metodi sugli esseri umani. Nondimeno, chiese al dott. Grancher, suo collaboratore, di vaccinare il bambino. Lui lo fece, e il risultato fu positivo. Su 350 persone vaccinate in meno di un anno, solo una — che era stata portata troppo tardi — non sopravvisse.

Nel frattempo, Pasteur pensava all’igiene ospedaliera. La febbre puerperale uccideva ogni anno molte donne nella clinica per la maternità di Parigi. Pasteur suggerì tecniche asettiche e rigide norme di igiene, specialmente per quanto riguarda le mani. Investigazioni condotte successivamente dal chirurgo inglese Joseph Lister e da altri dimostrarono l’accuratezza delle conclusioni di Pasteur.

Un’opera preziosa

Pasteur morì nel 1895. Ma la sua opera fu preziosa, e ancor oggi ne beneficiamo. Per questo è stato chiamato “benefattore dell’umanità”. Tuttora il suo nome è legato ai vaccini e ai procedimenti di cui è generalmente considerato l’inventore.

L’Istituto Pasteur, un istituto scientifico fondato a Parigi durante la sua vita per curare la rabbia, oggi è uno stimatissimo centro per lo studio delle malattie infettive. La fama di questo istituto è legata soprattutto alla sua attività nel campo dei vaccini e dei medicinali, specie dopo il 1983, quando un’équipe di suoi scienziati, guidati dal prof. Luc Montagnier, isolò per prima il virus dell’AIDS.

Il dibattito sulla generazione spontanea della vita, a cui prese parte Pasteur uscendone vittorioso, non era solo una disquisizione accademica. Non era solo un argomento interessante da dibattere in qualche circolo di scienziati o intellettuali. Aveva un significato molto più profondo: tirava in ballo l’esistenza di Dio.

François Dagognet, filosofo francese naturalista, fa notare che “gli avversari [di Pasteur], sia materialisti che atei, credevano di poter dimostrare che un organismo unicellulare poteva risultare da molecole in decomposizione. Questo consentiva loro di escludere Dio dalla creazione. Tuttavia, per quanto riguardava Pasteur, non c’era modo di passare dalla morte alla vita”.

Fino ad oggi tutte le prove sperimentali, storiche, biologiche, archeologiche e antropologiche continuano a confermare quello che Pasteur dimostrò, e cioè che la vita può derivare solo da una vita preesistente, non da materia inanimata. E le prove dimostrano chiaramente anche che la vita si riproduce “secondo la sua specie”, come afferma la narrazione biblica nella Genesi. I discendenti sono sempre della stessa “specie”, ovvero dello stesso tipo, dei genitori. — Genesi 1:11, 12, 20-25.

Pertanto, consapevolmente o no, con la sua opera Louis Pasteur provvide una valida prova e testimonianza contro la teoria dell’evoluzione e a favore dell’assoluta necessità di un creatore per la comparsa della vita sulla terra. La sua opera ribadì quanto aveva ammesso l’umile salmista: “Riconoscete che Geova è Dio. È lui che ci ha fatti, e non noi stessi”. — Salmo 100:3.

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14/02/2021 18:53
 
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Fra i testimoni di Geova vi sono (o vi sono stati) molti importanti scienziati. Ad esempio Alfred Vogel, naturopata svizzero, fondatore di due cliniche e di una fiorente industria farmaceutica:

testimonidigeova.freeforumzone.com/d/10845916/Scienza-e-TdG/discussione.aspx?idm1=1255694...

Wolf-Ekkehard Lönnig, grande genetista tedesco:

testimonidigeova.freeforumzone.com/d/10845916/Scienza-e-TdG/discussione.aspx?idm1=1256864...

Alton Williams, astrofisico della NASA:

testimonidigeova.freeforumzone.com/d/10845916/Scienza-e-TdG/discussione.aspx?idm1=1257850...


Qui un elenco:

testimonidigeova.freeforumzone.com/d/10845916/I-testimoni-di-Geova-e-la-scienza/discussi...




14/02/2021 23:12
 
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Re: Louis Pasteur: Cosa rivelò la sua opera
Amalia 52, 14/02/2021 14:32:



DAL CORRISPONDENTE DI SVEGLIATEVI! IN FRANCIA

LA VITA può comparire per generazione spontanea? Nel XIX secolo alcuni scienziati pensavano di sì. Secondo loro la vita poteva originarsi dalla materia inanimata, senza l’intervento di un creatore.

Ma una sera di aprile del 1864 l’uditorio raccolto in una sala riunioni dell’Università della Sorbona, a Parigi, udì qualcosa di diverso. In una magistrale conferenza tenuta davanti a una commissione di scienziati Louis Pasteur confutò, punto per punto, la teoria della generazione spontanea.

Questa conferenza e altre scoperte successive resero Pasteur “uno dei più grandi scienziati del mondo”, per usare le parole della World Book Encyclopedia. Ma perché quest’uomo influì così tanto sui suoi contemporanei, e come acquistò fama mondiale? In che modo oggi beneficiamo di alcune sue scoperte?

Le prime ricerche

Louis Pasteur nacque nel 1822 nella piccola cittadina di Dôle, nella Francia orientale. Suo padre, un conciatore, nutriva grandi ambizioni per lui. Pur avendo un’inclinazione artistica e vero talento, Louis scelse la carriera scientifica. A 25 anni ottenne il dottorato in scienze.

Le sue prime ricerche ebbero a che fare con l’acido tartarico, una sostanza presente nella feccia che si deposita nelle botti di vino. I risultati di quelle ricerche furono usati pochi anni dopo da altri ricercatori per porre le basi della chimica organica moderna. Pasteur passò allora a studiare la fermentazione.

Prima delle sue ricerche era nota la presenza di fermenti, come il lievito. Tuttavia si pensava che fossero il risultato della fermentazione. Pasteur, invece, dimostrò che questi fermenti non erano il risultato, bensì la causa della fermentazione. Spiegò che ciascun tipo di fermento provocava un diverso tipo di fermentazione. Oggi il rapporto che pubblicò su questo argomento nel 1857 è considerato “l’atto di nascita della microbiologia”.

Da allora, la sua attività e le sue scoperte si intensificarono. A motivo della sua fama, i produttori di aceto di Orléans lo chiamarono per risolvere i loro numerosi problemi tecnici. Pasteur dimostrò che l’agente responsabile della trasformazione del vino in aceto è quello che oggi chiamiamo un microrganismo, presente sulla superficie del liquido. Al termine della sua ricerca, pronunciò davanti ai produttori di aceto e ai dignitari della città la sua famosa “Lezione sull’aceto di vino”.

La pastorizzazione

Le ricerche nel campo della fermentazione permisero a Pasteur di concludere che la maggior parte dei problemi di contaminazione nell’industria alimentare erano provocati da microbi. I microbi erano presenti nell’aria o in contenitori lavati in maniera inadeguata. Pasteur suggerì che il danno provocato agli alimenti dai batteri si poteva prevenire migliorando le condizioni igieniche, e che il danno agli alimenti liquidi si poteva evitare portandoli per alcuni minuti a una temperatura compresa tra i 50 e i 60 gradi centigradi. Questo metodo fu usato per la prima volta sul vino per evitare fermentazioni anomale. I principali microbi venivano uccisi senza modificare molto il sapore del vino o il suo bouquet.

Questo procedimento, brevettato da Pasteur e chiamato pastorizzazione, rivoluzionò l’industria alimentare. Oggi questa tecnica non si usa più per il vino, ma è tuttora adatta per numerosi prodotti come il latte o i succhi di frutta. Tuttavia, si possono usare anche altri metodi, come la sterilizzazione a temperature molto più alte.

Un’altra grande industria che beneficiò delle ricerche di Pasteur fu quella della birra. All’epoca i francesi avevano molti problemi di produzione e stentavano a tenere il passo con l’agguerrita concorrenza tedesca. Pasteur si mise al lavoro e diede molti consigli ai birrai. Suggerì loro di prestare attenzione alla purezza del mosto di malto come pure alla purezza dell’aria. Il successo fu immediato, e in seguito Pasteur ottenne numerosi brevetti.

La vita viene dalla vita

Sin dall’antichità erano state avanzate le idee più fantasiose per spiegare la comparsa di insetti, vermi o altre creature nella materia in decomposizione. Ad esempio, nel XVII secolo un chimico belga si vantò di aver fatto comparire i topi ficcando un camice sporco in un vaso di grano!

All’epoca di Pasteur il dibattito nella comunità scientifica era acceso. Per opporsi ai sostenitori della generazione spontanea ci voleva coraggio. Ma grazie a quello che aveva imparato dalle sue ricerche sulla fermentazione, Pasteur era sicuro di sé. Per questo motivo intraprese una serie di esperimenti che miravano a smentire una volta per tutte l’idea della generazione spontanea.

Il suo esperimento con palloni di vetro dal collo lungo e ritorto è uno dei più famosi. Un liquido nutriente esposto all’aria aperta in un pallone di vetro aperto in cima viene rapidamente contaminato dai germi. Tuttavia, se lo stesso liquido viene posto in un pallone con un lungo collo a forma di S, rimane incontaminato. Come mai?

La spiegazione di Pasteur era semplice: passando attraverso le curve del collo i batteri presenti nell’aria si depositano sulla superficie del vetro, per cui quando l’aria raggiunge il liquido è ormai sterile. I germi che si sviluppano in un pallone aperto non sono prodotti per generazione spontanea dal liquido nutriente, ma vengono trasportati dall’aria.

Per dimostrare l’importanza dell’aria come veicolo di microbi Pasteur si recò presso la Mer de Glace, un ghiacciaio delle Alpi francesi. A 1.800 metri di quota aprì i suoi palloni di vetro sigillati e li espose all’aria. Su 20 palloni, solo uno divenne contaminato. Poi si recò ai piedi dei monti del Giura e ripeté lo stesso esperimento. Qui, a una quota molto inferiore, otto palloni divennero contaminati. In questo modo dimostrò che ad alta quota, a motivo della maggiore purezza dell’aria, il rischio di contaminazione era inferiore.

Con esperimenti come questi Pasteur dimostrò in maniera convincente che la vita deriva solo da vita preesistente. Non viene mai all’esistenza spontaneamente, cioè da sé.

La lotta contro le malattie infettive

Dato che la fermentazione richiede la presenza di microbi, Pasteur ragionava che la stessa cosa dovesse valere per le malattie contagiose. Le sue ricerche sulle malattie dei bachi da seta, un grave problema economico per i produttori di seta della Francia meridionale, gli diedero ragione. Nel giro di pochi anni scoprì la causa di due malattie e propose metodi molto rigidi per la selezione dei bachi sani. Questo avrebbe consentito di prevenire le epidemie.

Mentre studiava il colera dei polli, Pasteur notò che una coltura di germi che aveva solo qualche mese non faceva ammalare i polli, ma al contrario li proteggeva dalla malattia. In effetti, scoprì che poteva immunizzare i polli con una forma attenuata, ovvero indebolita, del germe.

Pasteur non fu il primo a ricorrere alla vaccinazione. L’inglese Edward Jenner l’aveva fatto prima di lui. Tuttavia Pasteur fu il primo a usare l’agente patogeno stesso in una forma attenuata anziché un microbo affine. Riuscì anche ad ottenere un vaccino contro il carbonchio, una malattia infettiva che colpisce gli animali a sangue caldo, come bovini e pecore.

Dopo ciò, Pasteur si accinse a combattere la sua ultima e più famosa battaglia, quella contro la rabbia. Anche se non se ne rendeva conto, nel combattere la rabbia Pasteur si stava confrontando con un mondo molto diverso da quello dei batteri. Ora aveva a che fare con i virus, un mondo che non poteva osservare al microscopio.

Il 6 luglio 1885 una donna portò il figlio di nove anni al laboratorio di Pasteur. Il bambino era stato appena morso da un cane rabbioso. Nonostante le suppliche della madre, Pasteur era riluttante a fare qualcosa per il bambino. Non era un medico e rischiava di essere accusato di praticare illegalmente la medicina. Cosa ancora più importante, non aveva mai sperimentato i suoi metodi sugli esseri umani. Nondimeno, chiese al dott. Grancher, suo collaboratore, di vaccinare il bambino. Lui lo fece, e il risultato fu positivo. Su 350 persone vaccinate in meno di un anno, solo una — che era stata portata troppo tardi — non sopravvisse.

Nel frattempo, Pasteur pensava all’igiene ospedaliera. La febbre puerperale uccideva ogni anno molte donne nella clinica per la maternità di Parigi. Pasteur suggerì tecniche asettiche e rigide norme di igiene, specialmente per quanto riguarda le mani. Investigazioni condotte successivamente dal chirurgo inglese Joseph Lister e da altri dimostrarono l’accuratezza delle conclusioni di Pasteur.

Un’opera preziosa

Pasteur morì nel 1895. Ma la sua opera fu preziosa, e ancor oggi ne beneficiamo. Per questo è stato chiamato “benefattore dell’umanità”. Tuttora il suo nome è legato ai vaccini e ai procedimenti di cui è generalmente considerato l’inventore.

L’Istituto Pasteur, un istituto scientifico fondato a Parigi durante la sua vita per curare la rabbia, oggi è uno stimatissimo centro per lo studio delle malattie infettive. La fama di questo istituto è legata soprattutto alla sua attività nel campo dei vaccini e dei medicinali, specie dopo il 1983, quando un’équipe di suoi scienziati, guidati dal prof. Luc Montagnier, isolò per prima il virus dell’AIDS.

Il dibattito sulla generazione spontanea della vita, a cui prese parte Pasteur uscendone vittorioso, non era solo una disquisizione accademica. Non era solo un argomento interessante da dibattere in qualche circolo di scienziati o intellettuali. Aveva un significato molto più profondo: tirava in ballo l’esistenza di Dio.

François Dagognet, filosofo francese naturalista, fa notare che “gli avversari [di Pasteur], sia materialisti che atei, credevano di poter dimostrare che un organismo unicellulare poteva risultare da molecole in decomposizione. Questo consentiva loro di escludere Dio dalla creazione. Tuttavia, per quanto riguardava Pasteur, non c’era modo di passare dalla morte alla vita”.

Fino ad oggi tutte le prove sperimentali, storiche, biologiche, archeologiche e antropologiche continuano a confermare quello che Pasteur dimostrò, e cioè che la vita può derivare solo da una vita preesistente, non da materia inanimata. E le prove dimostrano chiaramente anche che la vita si riproduce “secondo la sua specie”, come afferma la narrazione biblica nella Genesi. I discendenti sono sempre della stessa “specie”, ovvero dello stesso tipo, dei genitori. — Genesi 1:11, 12, 20-25.

Pertanto, consapevolmente o no, con la sua opera Louis Pasteur provvide una valida prova e testimonianza contro la teoria dell’evoluzione e a favore dell’assoluta necessità di un creatore per la comparsa della vita sulla terra. La sua opera ribadì quanto aveva ammesso l’umile salmista: “Riconoscete che Geova è Dio. È lui che ci ha fatti, e non noi stessi”. — Salmo 100:3.

Fonte



Ciao Amalia.
Sono con tento che chiami come testimonio un non T.di.G. O forse non lo hai letto; te lo ricordo io.

Morì il 28 settembre 1895 a Marnes-la-Coquette a seguito di un ennesimo attacco di ictus. Durante l'intera vita Louis Pasteur rimase un fervente cattolico. Una frase a lui attribuita dimostrerebbe la sua profonda devozione: "Ho la fede di un contadino bretone e per il momento in cui morrò spero di avere la fede della moglie del contadino bretone" (la Bretagna era nota per la religiosità dei suoi abitanti).


Comunque è da cristiano vedere il bene in quelli che non militano nel nostro cerchio religioso.
Walter


Tante volte essere fedele alla lettera significa essere sommamente infedele al messaggio della stessa!
15/02/2021 07:03
 
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walterbergamini:

Ciao Amalia.
Sono con tento che chiami come testimonio un non T.di.G. O forse non lo hai letto; te lo ricordo io.



Caro Walter,
hai preso un bel granchio [SM=g7350]

Amalia non ha mai scritto che L. Pasteur è un Testimone di Geova. Ha ben spiegato che era uno scienziato credente tanto nelle scienze quanto nella Parola di Dio.
È questo il punto.

E aggiungo: la scienza oggi trova e fornisce sempre più conferme nel "progetto intelligente" o ID (da Intelligent Design) che nel caos.
15/02/2021 07:15
 
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Re: Re: Louis Pasteur: Cosa rivelò la sua opera
walterbergamini, 14.02.2021 23:12:



Ciao Amalia.
Sono con tento che chiami come testimonio un non T.di.G. O forse non lo hai letto; te lo ricordo io.

Morì il 28 settembre 1895 a Marnes-la-Coquette a seguito di un ennesimo attacco di ictus. Durante l'intera vita Louis Pasteur rimase un fervente cattolico. Una frase a lui attribuita dimostrerebbe la sua profonda devozione: "Ho la fede di un contadino bretone e per il momento in cui morrò spero di avere la fede della moglie del contadino bretone" (la Bretagna era nota per la religiosità dei suoi abitanti).


Comunque è da cristiano vedere il bene in quelli che non militano nel nostro cerchio religioso.
Walter




Buongiorno Walter.Si vede che non mi conosci bene.Prima di scrivere qualcosa io leggo tutto.E ho citato Pasteur per far capire che ci sono state e ci sono ancora persone che apprezzano la Parola di Dio e la considerano affidabile,anche se non sono Testimoni di Geova!
Buona giornata.
[Modificato da Amalia 52 15/02/2021 07:22]
15/02/2021 07:59
 
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Re: Re: Louis Pasteur: Cosa rivelò la sua opera
walterbergamini, 2/14/2021 11:12 PM:



Ciao Amalia.
Sono con tento che chiami come testimonio un non T.di.G. O forse non lo hai letto; te lo ricordo io.

...

Walter



Sempre pronto a fare il polemico, il Bergamini.


Simon
15/02/2021 08:07
 
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Re:
M71, 15.02.2021 07:03:

walterbergamini:

Ciao Amalia.
Sono con tento che chiami come testimonio un non T.di.G. O forse non lo hai letto; te lo ricordo io.



Caro Walter,
hai preso un bel granchio [SM=g7350]

Amalia non ha mai scritto che L. Pasteur è un Testimone di Geova. Ha ben spiegato che era uno scienziato credente tanto nelle scienze quanto nella Parola di Dio.
È questo il punto.

E aggiungo: la scienza oggi trova e fornisce sempre più conferme nel "progetto intelligente" o ID (da Intelligent Design) che nel caos.



Credo che Walter intendesse dire "prendere come testimonianza un non TdG"
Ma non ho capito che intende con il resto del suo post
[Modificato da Seabiscuit 15/02/2021 09:04]

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15/02/2021 08:32
 
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Re: Re:
Seabiscuit, 15/02/2021 08:07:



Credo che Walter interesse dire "prendere come testimonianza un non TdG"
Ma non ho capito che intende con il resto del suo post



Beh, se dobbiamo iniziare ad interpretare anche i post... [SM=x1408447]

Esso dice:

che chiami come testimonio un non T.di.G. O forse non lo hai letto; te lo ricordo io.



"Come testimonio" io intendo "come testimone" in locuzione arcaica...

O forse non lo hai letto

come a dire "non hai letto che non è testimonio"

te lo ricordo io

come preludio al bel granchio che ha preso!

That it's [SM=g10765]


Un saluto al Bergamini che senz'altro chiarirà l'equivoco.
[Modificato da M71 15/02/2021 08:37]
15/02/2021 17:52
 
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Re: Re: Re: Louis Pasteur: Cosa rivelò la sua opera
Amalia 52, 15/02/2021 07:15:




Buongiorno Walter.Si vede che non mi conosci bene.Prima di scrivere qualcosa io leggo tutto.E ho citato Pasteur per far capire che ci sono state e ci sono ancora persone che apprezzano la Parola di Dio e la considerano affidabile,anche se non sono Testimoni di Geova!
Buona giornata.




Buongiorno a te Amalia Vedi Amalia,è così difficile riconoscere il bene in altri credenti che il il Salmista dovette pregare di poterlo vedere. La tua testimoniaza , pensa che io lho Letta un 40 fa,è bellissima ; mancava solo la notizia che : quel scenziato era un fervente cattolico. Io che non milito nel cattolocesimo , sono chiamato a vedere il bene dovunque esso sia. Mi dispiace , cio che per me è chiarezza , per altri è polemica . Una buona serata a te. Walter


Tante volte essere fedele alla lettera significa essere sommamente infedele al messaggio della stessa!
15/02/2021 18:01
 
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Valter, in questo caso la testimonianza non la da il "fervente cattolico" ma lo scienziato.
Avrebbe potuto essere evangelico o pentecostale o qualunque altra denominazione minore...quel che conta è quello che un famoso scienziato pensava della Bibbia.

Era cattolico? Allora penso che sia un peccato che la stessa stima delle Sacre Scritture non le avessero, e non le hanno ancora oggi, la maggioranza dei suoi correligionari.

[Modificato da Giandujotta.50 15/02/2021 18:01]
16/02/2021 09:40
 
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Re:
Giandujotta.50, 15/02/2021 18:01:

Valter, in questo caso la testimonianza non la da il "fervente cattolico" ma lo scienziato.
Avrebbe potuto essere evangelico o pentecostale o qualunque altra denominazione minore...quel che conta è quello che un famoso scienziato pensava della Bibbia.




Carissima Giandujoitta
Non comprendo nel il fine e il come fai a separare la testimonianza intorno alle sacre scritture dallo scienziato e del cattolico fervente. Certe "autopsie " sono proprietà di pochi; io non ho!
Ti chiedo. " Si puo testimoniare delle sacre scritture senza essere" ferventi" - in questo caso "cattolico"? Un t. di. G. potrebbe farlo se non fosse fervente nel suo modo di credere? Cosi l'Evangelico, o sol pentecostale , e altro ancora.
Cosa vuoi farmi capire con questa considerazione che una "mente al disopra di molti" potrebbe testimoniare anche senza una fede in un qualcosa che limiti la sua sua "eccellente "mente?
Se hai da fare non rispondere altrimenti mi prendo ancora del "polemico".

[POSTQUOTE

Era cattolico? Allora penso che sia un peccato che la stessa stima delle Sacre Scritture non le avessero, e non le hanno ancora oggi, la maggioranza dei suoi correligionari.





Qui sei un po "temeraria" . Che ne sai tu chi sono e quanti ne sono coloro che stimano le sacre scritture e ne leggono alcune pagine in ginocchio?
Con la stessa libertà che ho detto ad Amalia che "vedere il bene negli altri" è un sentimento cristiano, ti dico che queste tue comparazioni di chi e quanto ne sono che stimano la bibbia , dico, che questo pensiero non ha niente di cristianesimo ,anzi , dimostra che non conosci le scritture perché ce ne sono a "centinaie" che proibiscono al credente queste valutazioni.
Sempre con simpatia.
Walter


Tante volte essere fedele alla lettera significa essere sommamente infedele al messaggio della stessa!
16/02/2021 10:02
 
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Walter, questa discussione verte su cosa pensano i tdG della scienza.
Il presupposto è che si pensa che avendo fiducia nella bibbia non la si abbia nella scienza, o che siamo dei boccaloni perchè abbiamo fiducia nella Bibbia

Cito dal primo post di Amalia:

[....]Abbiamo rispetto per i risultati raggiunti dalla scienza e riconosciamo il valore delle scoperte scientifiche sostenute da prove.[....] Perciò crediamo che per avere una buona istruzione bisogna imparare sia dalla scienza che dalla Bibbia.

A volte potrebbe sembrare che la scienza contraddica la Bibbia. Comunque, alcune apparenti contraddizioni si basano su una comprensione sbagliata di quello che la Bibbia insegna davvero. Per esempio, la Bibbia non insegna che la terra fu creata in sei giorni di 24 ore (Genesi 1:1; 2:4).



a testimonianza del fatto che scienza e fede nella Bibbia non sono in antitesi, si porta l'esempio di scienziati che avevano fiducia nella bibbia e portavano avanti studi scientifici. Non siamo gli unici a pensarla in questo modo.

uno è appunto Pasteur... A prescindere dall'appartenenza ad una chiesa, lui è una prova che scienza e fede non sono in antitesi.
Lo dicono i testimoni e vengono tacciati di ignoranza...ma qui lo dice un riconosciuto scienziato. Questo è il senso della citazione.

non c'entra nulla il suo essere cattolico o ortodosso piuttosto che.......
Centra il fatto che la sua fede nella Bibbia non era in conflitto con l'ambito scientifico in cui lavorava..

spero di aver chiarito... nessuna polemica, piuttosto un riconoscimento ad un uomo di fede e di scienza.
16/02/2021 10:09
 
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Cosa pensano della scienza i Testimoni di Geova?

(1 Tessalonicesi 5:21) 21 Accertatevi di ogni cosa; attenetevi a ciò che è eccellente. (Rbi8)

ovvero...

(1 Tessalonicesi 5:21) 21 Verificate ogni cosa e attenetevi a ciò che è eccellente. (Nwt)

Ma si sa, [SM=g28000] è cosa "faticosa da fare"! [SM=x1408447]

[SM=x1408447] ma i "testimoni di Geova", [SM=g8806] giovani e [SM=g10765] vecchi, lo fanno.

Ma la cosa più faticosa o "difficile", poi [spesso] è "fare" [o mettere in pratica] quello che troviamo essere "eccellente".

"accertandomi", riguardo alla "scienza" ho trovato che:

(Salmo 19:1) 19 I cieli proclamano la gloria di Dio; il firmamento annuncia l’opera delle sue mani.

monseppe2

[Modificato da monseppe2 16/02/2021 10:10]

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Ricercatore indipendente.
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La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.
16/02/2021 10:09
 
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Vado ot. ma credo che Walter meriti risposta

rispetto alla conoscenza della Bibbia da parte dei cattolici, mi spiace doverlo dire ma parlo per esperienza diretta.
Sono stata cattolica per 25 anni e non sapevo che il vangelo fosse una parte della Bibbia (e nota che da ragazzina andavo anche ai vespri la domenica e sono nipote e cugina di suore e preti)
Credevo che la Bibbia fosse il libro sacro degli anglosassoni!

il resto della vita l'ho passato da tdG e andando a predicare non ho mai trovato qualcuno che mi obiettasse con la bibbia in mano o la citasse.

non è una accusa, è una constatazione.
Non basta un fervente cattolico come Pasteur per incoraggiare a leggerla e studiarla.
Purtroppo.
16/02/2021 16:57
 
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Re: Re: Re: Re: Louis Pasteur: Cosa rivelò la sua opera
walterbergamini, 15/02/2021 17:52:




Buongiorno a te Amalia Vedi Amalia,è così difficile riconoscere il bene in altri credenti che il il Salmista dovette pregare di poterlo vedere. La tua testimoniaza , pensa che io lho Letta un 40 fa,è bellissima ; mancava solo la notizia che : quel scenziato era un fervente cattolico. Io che non milito nel cattolocesimo , sono chiamato a vedere il bene dovunque esso sia. Mi dispiace , cio che per me è chiarezza , per altri è polemica . Una buona serata a te. Walter




Walter,

nel suo excursus Amalia ha voluto introdurre e spiegare un argomento specifico: Cosa pensano della scienza i TdG?

Posso chiederti la ragione per voler spostare il tema della discussione in altre direzioni?

Hai fatto il tuo commento OT, e hai ricevuto una risposta diretta.
Continuiamo ad argomentare sul tema, please.

Se vuoi discutere di altro, apri un thread specifico. Nessuno te lo vieta. Altrimenti la lettura di ogni discussione diventa pachidermica, noiosa, distrattiva e inutilmente prolissa.

Grazie [SM=x1408425]
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